Cascina: smantellato campo rom di Navacchio

Demolite stamani, su disposizione del Comune di Cascina, le baracche di un campo rom: esistente da decenni, da giorni era vuoto in seguito all’ordinanza di sgombero del sindaco Susanna Ceccardi, anche commissaria regionale della Lega e consigliera per la sicurezza del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

L’intervento è stato concordato con la prefettura e si è svolto senza problemi e proteste: quando le ruspe sono arrivate non c’era nessuno degli ex occupanti. Nel campo abitavano 38 nuclei familiari i quali hanno spontaneamente deciso di andarsene altrove aderendo nei giorni scorsi alla proposta di incentivi economici o comunque abbandonando l’area.

“Sgombero campo Rom a Cascina (Pisa), dove governa la Lega #dalleparoleaifatti!”. Lo scrive il ministro dell’Interno Matteo Salvini su facebook, postando un video dell’intervento di demolizione del campo.

Alle operazioni oggi hanno assistito Ceccardi e il deputato leghista Edoardo Ziello: “Questo campo – ha detto il sindaco – ha una trentina d’anni di vita, più o meno la mia età e rappresenta il modello di integrazione del Pd che ha favorito il proliferare di queste situazioni in tutta la Toscana. Noi invece abbiamo lavorato perché i numerosi minori che vivevano qui potessero vivere in condizioni più dignitose e ora chiudiamo definitivamente questo insediamento che non può essere tollerato in un paese civile”.

“Missione compiuta! Campo rom sgomberato e demolito. Forza ruspa! #CoraggioCascina”. Così, su fb, Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina (Pisa), dopo lo smantellamento stamani del campo rom nel comune del Pisano.
“Ultime baracche del campo Rom di Navacchio demolite dalla #ruspa. Con la Lega finalmente arriva la Legalità!”, le parole sempre di Ceccardi in un precedente post. Su fb la sindaca ha anche postato una foto nella quale è ritratta sopra una ruspa e col pollice alzato.

Auditel non premia “Firenze secondo me”

La prima puntata di Firenze secondo me su Canale Nove si ferma all’1,8 per cento di share. Il documentario di Matteo Renzi ha raccolto  367mila spettatori.

L’ex segretario Pd ringrazia comunque il pubblico e sui social scrive:  “grazie per i vostri messaggi! Sono in Cina per qualche ora, rientro domani per la legge di bilancio: non sono riuscito a rispondervi in tempo reale. Su #FirenzeSecondoMe grazie a tutti per i commenti, grazie davvero. Firenze emoziona sempre e sono felice se sono riuscito ad accompagnarvi davanti al mistero di questa città. Sabato prossimo: i piccoli bambini degli Innocenti, la congiura dei Pazzi, la grande forza di Brunelleschi che rischia contro tutto e contro tutti, le porte del Paradiso”. Infine: “La proposta più bella e quella di chi suggerisce di fare anche una MilanoSecondoMe, una RomaSecondoMe, una NapoliSecondoMe. Sarebbe bellissimo, ovviamente condotti da personaggi che hanno una relazione speciale con queste città”.

“Basta applausi, se no mi monto la testa e finisco a fare documentari su Milano che fanno l’1,8% di share, che le repliche della signora in giallo fanno di più”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini alla scuola di formazione politica della Lega a Milano, prendendo in giro Renzi.

“La trasmissione ‘Firenze Secondo Me’ è il risultato di anni di sogni e di mesi di lavoro. Sono
felicissimo del prodotto, del risultato, dell’accoglienza, del dibattito suscitato. Grazie a Arcobaleno Tre e Discovery per averci creduto. Le polemiche sull’audience lasciano il tempo che trovano: chi è intellettualmente onesto sa che il risultato è stato superiore alla media della rete, alla media del sabato, a altre iniziative culturali analoghe del canale. Per noi dunque: ottimo. Non possiamo che essere felici e grati a tutti gli italiani che hanno seguito un’ora e mezzo di TV diversa dal solito”, è la replica dello stesso Renzi.

“Autorenziale, egoriferito”. Così Federico Palmaroli, in arte ‘Osho’, ha definito all’Adnkronos il
documentario ‘Firenze secondo Me’ di Matteo Renzi trasmesso ieri sera su ‘Nove’. “In realtà bastava un’audio guida – ha aggiunto – anzi l’uomo che praticamente voleva cambiare la Costituzione è diventato un’audioguida. E’ stato tutto molto costruito per riabilitarsi agli
occhi degli italiani e mi sembra che neanche i suoi lo abbiano seguito: non ho visto tweet della Alessia Morani e la dice lunga”.

Monte S. Savino: Salvini chiama comerciante, che non risponde

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha telefonato al commerciante Fredy Pacini di Monte San Savino che la notte scorsa ha ucciso un ladro nella sua ditta per rappresentargli “la vicinanza delle istituzioni”. Lo ha riferito l’avvocato Alessandra Cheli, uno dei legali che assiste il gommista. “Pacini non se l’è sentita di parlare con il ministro, perchè è troppo scosso. Ha chiamato me perchè lo ricontattassi. Salvini è stato sincero”, ha detto l’avvocato.

L’avvocato Cheli ha spiegato che Matteo Salvini ha telefonato in ditta per cercare Fredy Pacini ma quest’ultimo non se l’è sentita di parlarci e quindi con un sms ha contattato il suo legale perché venisse in azienda a ricontattare lo stesso ministro. Così c’è stata la telefonata fra Salvini e l’avvocato in rappresentanza di Pacini. “Nei prossimi giorni ci piacerebbe che Fredy Pacini potesse parlare con il ministro Salvini, oggi non se la sente, dobbiamo capire che non è di poco conto quello che è accaduto per una persona i cui problemi finora, a parte l’assedio dei ladri, riguardavano la normale vita di tutti i giorni, il lavoro e le attività personali. Teniamo presente che è morta una persona in questo piazzale. Ribadisco che per il mio assistito la prima cosa è il rispetto per le autorità.”

“Fredy Pacini è tranquillo e a posto con la sua coscienza, ma certo c’è stato un morto. Per dirla in toscano non è contento di sicuro”. conclude Cheli.

“Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”. Avava affermato questa mattina, il ministro Matteo Salvini.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del gruppo M5s in Consiglio regionale, Giacomo Giannarelli, in merito ai fatti di Monte San Savino.

“La vita è sacra e oggi è morta una persona – ha detto Giannarelli -. È stata uccisa durante una violazione di domicilio da un imprenditore che ha subìto 40 furti in pochi anni ed è costretto a vivere nel suo capannone per difendere quello che ha creato con il proprio duro lavoro. Prima di giudicare mettiamoci nei panni di questo imprenditore. C’è un problema sicurezza in tutta la Toscana: lo diciamo da tempo. Ora servono delle risposte”.

“La notizia mi sconvolge e non poco – aggiunge il capodgruppo del M5S -. Sì, perché lo scorso mese incontrai, per caso, proprio il Pacini. Ero a Chiusi (Arezzo) per un incontro con il gruppo locale del Movimento e avevo forato una gomma. Venne in mio soccorso lui, persona gentile e con le mani da lavoratore. Solo dopo l’intervento in officina, scambiando due chiacchiere, scoprii la sua storia”.

“Un racconto incredibile – dice ancora l’esponente M5s -. Mi spiegò che era costretto a dormire da almeno quattro anni nel suo capannone: aveva subìto 38 furti.”

“Allora, tra le altre cose, scrissi: Non possiamo permettere che la nostra regione viva nel terrore della criminalità. È andata così. Senza parole”, conclude Giannarelli.

Uccide ladro: Ceccardi (Lega), se necessario pronti aiutarlo

Molte sono le reazioni dei vari esponenti della politica italiana sull’omicidio di stamani che ha coinvolto il titolare di una ditta e un ladro. Salvini: “Solidarietà a commerciante toscano derubato 38 volte”

Molte sono le reazioni dei vari esponenti della politica italiana sull’omicidio di stamani che ha coinvolto il titolare di una ditta e un ladro.

“Dopo 38 furti nella sua azienda, un uomo esasperato e costretto a dormire dentro il capannone, non poteva agire diversamente. La nuova legge sulla legittima difesa lo avrebbe probabilmente salvato dalle indagini di eccesso colposo di legittima difesa. Siamo vicini a quest’uomo, e se necessario, gli daremo supporto per attraversare questa difficile vicenda. La difesa è sempre legittima!#legittimadifesa”. Lo scrive su fb Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina e commissaria della Lega in Toscana.

“Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”. Afferma il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Ritengo che queste vicende non debbano essere viste sul piano ideologico ma su quello concreto: il fatto è successo poche ore fa e c’è già chi ideologizza la legittima difesa a oltranza, o il suo contrario. Quando sapremo come sono andati i fatti ci sarà un tribunale che giudica, e su quello ognuno esprimerà le sue prese di posizioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sui fatti di Monte San Savino (Arezzo).
“La mia paura è che in Italia si voglia rendere l’uso delle armi più libero di quanto non sia avvenuto finora – ha proseguito Giani -, e atti del Governo vanno in questa direzione. Frenare la diffusione delle armi è un valore positivo che il nostro Paese ha rispetto a una realtà come quella americana. Teniamoci caro questo nostro approccio e questo modo di essere”. Giani ha infine sottolineato la preoccupazione che “l’Italia non diventi quel territorio di guerra che vediamo negli Stati Uniti”, con “l’amministrazione americana, guidata da Trump e paralizzata dall’azione dei lobbysti delle armi, compiere atti di non sufficiente determinazione a prevenire quello che oggi sta accadendo”.

Ha espresso il suo parere su Twitter anche il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni:”A Monte San Savino, Fredy Pacini, gommista 57enne, dopo aver subito 38 furti, spara e uccide ladro introdottosi nella sua azienda. Ora indagato per eccesso di legittima difesa. Io sto con Fredy: la difesa è sempre legittima!”.

Anche il senatore della Lega Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia del Senato ha voluto lasciare una dichiarazione:”Esprimo la mia solidarietà al gommista di Arezzo che, dopo aver subito numerosi furti, è stato costretto a difendersi dall’ennesima aggressione da parte di una banda di ladri. La riforma della legittima difesa, fortemente voluta dalla Lega e da Matteo Salvini, mette al centro le vittime di reato, le tutela dalle assurde richieste di risarcimento e, senza impedire che le necessarie indagini vengano svolte per accertare la dinamica dei fatti, le protegge da lunghi e costosi processi. Non appena sarà approvata, già a gennaio, potrà essere applicata anche a questo caso”.

“La vita è sacra e oggi è morta una persona. È stata uccisa durante una violazione di domicilio da un imprenditore che ha subìto 40 furti in pochi anni ed è costretto a vivere nel suo capannone per difendere quello che ha creato con il proprio duro lavoro. Prima di giudicare mettiamoci nei panni di questo imprenditore. C’è un problema sicurezza in tutta la Toscana: lo diciamo da tempo. Ora servono delle risposte”. Lo afferma il presidente del gruppo M5s in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli.

“La notizia mi sconvolge e non poco – aggiunge Giannarelli -. Sì, perché lo scorso mese incontrai, per caso, proprio il Pacini. Ero a Chiusi (Arezzo) per un incontro con il gruppo locale del Movimento e avevo forato una gomma. Venne in mio soccorso lui, persona gentile e con le mani da lavoratore. Solo dopo l’intervento in officina, scambiando due chiacchiere, scoprii la sua storia”.

“Un racconto incredibile – dice ancora l’esponente M5s -. Mi spiegò che era costretto a dormire da almeno quattro anni nel suo capannone: aveva subìto 38 furti. Allora, tra le altre cose, scrissi: Non possiamo permettere che la nostra regione viva nel terrore della criminalità. È andata così. Senza parole”.

“La vicenda del titolare di una rivendita di gomme di Arezzo è emblematica del dramma che vivono tanti commercianti italiani: i furti si susseguono a decine, portando all’esasperazione e a una sensazione di solitudine nel doversi difendere. Le nostre attività sono diventate ormai il bancomat di criminali di ogni genere”. Lo afferma il deputato di Forza Italia Luca Squeri. “Non è immaginabile – prosegue – che a questo calvario se ne aggiunga anche un altro di tipo processuale. Chi si difende da un attacco in casa o nella propria attività ha il diritto di farlo senza incorrere in un processo. Ecco perché in vista del passaggio alla Camera della riforma sulla legittima difesa, serve un impegno per approvare un provvedimento previsto dal programma di centrodestra e sempre più urgente”.

“Ad Arezzo ennesima vicenda paradossale: un gommista indagato per eccesso di legittima difesa dopo aver sparato ad un ladro, e soprattutto dopo aver subito 38 furti in pochissimo tempo. E’ inammissibile che i cittadini debbano tutelarsi due volte, prima da un malintenzionato e poi da inchieste giudiziarie. La difesa sempre legittima è un principio di civiltà cui non possiamo rinunciare”. Lo afferma la deputata di Fratelli d’Italia Ylenia Lucaselli.

“Un uomo che in pochi mesi subisce 38 furti è una persona che sicuramente non si sente tutelata dallo Stato. A lui va tutta la nostra solidarietà e la promessa che questo Governo non lo lascerà solo”. Così la senatrice della Lega, e assessore comunale ad Arezzo, Tiziana Nisini.
“La nostra battaglia a favore della legittima difesa – commenta Nisini – finalmente sta prendendo corpo. Dopo il Decreto Salvini infatti arriverà in Parlamento la nuova legge sulla legittima difesa che mi auguro venga approvata in tempi rapidi. Chi difende la propria famiglia, la propria azienda e se stesso non può essere accusato mai di eccesso di legittima difesa”. “Non appena rientrerò da Roma – conclude la senatrice – mi adopererò per incontrare Fredy Pacini per esprimere dal vivo la nostra vicinanza e assicurargli che saremo al suo fianco, e che conti su di noi. Con la nuova legge sulla legittima difesa probabilmente non avrebbe dovuto nemmeno subire le indagini di eccesso colposo di difesa”.

“A Monte San Savino, come in altre zone della Valdichiana, i furti sono all’ordine del giorno e la gente non ce la fa più. Servono maggiori controlli e videosorveglianza. Il compito di accertare i fatti spetta alle forze dell’ordine e alla magistratura, di certo noi non lasceremo solo Fredy Pacini”. Lo afferma il consigliere regionale della Lega Marco Casucci.
“Siamo rammaricati per la morte di un giovane – sottolinea Casucci in una nota – che però, ricordiamo, era entrato in una proprietà privata ‘armato’ di un piccone”. Per il commissario comunale della Lega Cortona-Valdichiana Luca Conti, “dopo decine di raid subiti, Fredy Pacini aveva deciso di trasferire la sua camera nell’officina tanto che era finito anche su programmi televisivi nazionali. Stava difendendo il lavoro di una vita contro continue scorrerie notturne”.

“La difesa è sempre legittima. Anche nella sua sfaccettatura dell’eccesso colposo. Come Fratelli d’Italia ribadiamo il principio dell’assolutezza della legittima difesa mettendo fine ai calvari giudiziari di persone passate da vittime a carnefici. Dove per lo Stato non è possibile arrivare, per costi e mezzi, ognuno è costretto a difendersi”. Lo afferma il capogruppo Fdi in Consiglio regionale Paolo Marcheschi.
“L’imprenditore che questa notte ha sparato – sottolinea Marcheschi in una nota – era stato costretto a dormire nella propria ditta per difendere il lavoro di una vita, messo in pericolo da ben 38 raid notturni. Era stato lasciato solo e non poteva permettersi una vigilanza privata. Sono rammaricato per la morte del giovane moldavo ma voglio ricordare che era entrato in una proprietà privata ‘armato’ di un piccone”.

Sicurezza, Nardella: da Lega ci aspettiamo agenti non spray al peperoncino…

Il sindaco di Firenze: al Viminale non arrivano invece risposte sugli agenti di polizia e carabinieri che servono per contrastare la criminalità”. “E con DL sicurezza problemi aumenteranno”

“Per ammissione dello stesso ministero degli Interni mancano al territorio comunale di
Firenze 250 agenti. Quindi la Lega invece di perdere tempo con gli spray e i metronotte faccia una bella petizione al loro leader e ministro degli Interni per dare alle nostre città gli
agenti che servono”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando oggi le iniziative per la sicurezza promosse dalla Lega in Toscana.
“Come Comune – ha aggiunto – stiamo facendo la nostra parte, abbiamo presentato 16 vigili sponsorizzati, in queste settimane stiamo assumendo con il nuovo concorso 100 agenti di polizia municipale. Ma dal Viminale non arrivano invece risposte sugli agenti di polizia e carabinieri che servono per contrastare la criminalità”. “Noi – ha spiegato Nardella – abbiamo un’idea di sicurezza diversa dalla Lega, che ha aumentato le possibilità di
armarsi”. “Non è questa la soluzione – ha concluso – i cittadini pagano le tasse per avere forze dell’ordine e periferie riqualificate, non per vivere nella paura con le pistole sul
comodino e difendersi da soli. Il ‘far west’ è il modello che la Lega vuole, noi vogliamo città vivibili con una presenza adeguata di forze dell’ordine”.

“Se da ora in poi i problemi legati all’immigrazione nelle nostre città aumenteranno gli
italiani sapranno a chi addebitare questa responsabilità” ha aggiunto  Nardella parlando poi del  decreto sicurezza.
“Il decreto Salvini – ha spiegato il sindaco – renderà più difficile la gestione dell’immigrazione. Guardate cosa sta succedendo a Roma: fare gli sgomberi con un atteggiamento
unilaterale e autoritario verso le comunità e verso i sindaci è uno sbaglio clamoroso che io non accetto”. “Finora a Firenze – ha aggiunto – gli sgomberi sono stati fatti perché c’è sempre stata collaborazione e rispetto tra le parti. I fiorentini ne sono testimoni perché ne sono stati fatti 43 senza mai ricorrere alla violenza. Imporre con una circolare azioni di forza per il ripristino della legalità mettendo la povera gente in mezzo a una strada è un errore che non risolve né la questione della sicurezza né quella della solidarietà”.
Per Nardella poi il decreto sicurezza “porta di fatto, con i Cas, a creare centri con numeri troppo alti di richiedenti asilo e difficilmente gestibili”, inoltre “riducendo l’accoglienza
diffusa sperimentata con successo dai Comuni con gli Sprar, porta a riversare nelle strade e nelle piazze tanti immigrati che non hanno ancora lo status di rifugiato, con il risultato di
peggiorare la situazione”

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