Sicurezza, Nardella: da Lega ci aspettiamo agenti non spray al peperoncino…

Il sindaco di Firenze: al Viminale non arrivano invece risposte sugli agenti di polizia e carabinieri che servono per contrastare la criminalità”. “E con DL sicurezza problemi aumenteranno”

“Per ammissione dello stesso ministero degli Interni mancano al territorio comunale di
Firenze 250 agenti. Quindi la Lega invece di perdere tempo con gli spray e i metronotte faccia una bella petizione al loro leader e ministro degli Interni per dare alle nostre città gli
agenti che servono”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando oggi le iniziative per la sicurezza promosse dalla Lega in Toscana.
“Come Comune – ha aggiunto – stiamo facendo la nostra parte, abbiamo presentato 16 vigili sponsorizzati, in queste settimane stiamo assumendo con il nuovo concorso 100 agenti di polizia municipale. Ma dal Viminale non arrivano invece risposte sugli agenti di polizia e carabinieri che servono per contrastare la criminalità”. “Noi – ha spiegato Nardella – abbiamo un’idea di sicurezza diversa dalla Lega, che ha aumentato le possibilità di
armarsi”. “Non è questa la soluzione – ha concluso – i cittadini pagano le tasse per avere forze dell’ordine e periferie riqualificate, non per vivere nella paura con le pistole sul
comodino e difendersi da soli. Il ‘far west’ è il modello che la Lega vuole, noi vogliamo città vivibili con una presenza adeguata di forze dell’ordine”.

“Se da ora in poi i problemi legati all’immigrazione nelle nostre città aumenteranno gli
italiani sapranno a chi addebitare questa responsabilità” ha aggiunto  Nardella parlando poi del  decreto sicurezza.
“Il decreto Salvini – ha spiegato il sindaco – renderà più difficile la gestione dell’immigrazione. Guardate cosa sta succedendo a Roma: fare gli sgomberi con un atteggiamento
unilaterale e autoritario verso le comunità e verso i sindaci è uno sbaglio clamoroso che io non accetto”. “Finora a Firenze – ha aggiunto – gli sgomberi sono stati fatti perché c’è sempre stata collaborazione e rispetto tra le parti. I fiorentini ne sono testimoni perché ne sono stati fatti 43 senza mai ricorrere alla violenza. Imporre con una circolare azioni di forza per il ripristino della legalità mettendo la povera gente in mezzo a una strada è un errore che non risolve né la questione della sicurezza né quella della solidarietà”.
Per Nardella poi il decreto sicurezza “porta di fatto, con i Cas, a creare centri con numeri troppo alti di richiedenti asilo e difficilmente gestibili”, inoltre “riducendo l’accoglienza
diffusa sperimentata con successo dai Comuni con gli Sprar, porta a riversare nelle strade e nelle piazze tanti immigrati che non hanno ancora lo status di rifugiato, con il risultato di
peggiorare la situazione”

Maltempo: Rossi, Salvini specula anche sul fango

“Salvini specula anche sul fango. Non dice che dalla sua manovra finanziaria sono scomparsi i finanziamenti per la difesa del suolo e la riduzione del rischio idrogeologico. Risorse che forse solo ora, a fronte del disastro, ricompariranno”. Lo ha scritto, sul blog di Huffpost Italia, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“Si scaglia poi contro ‘ambientalisti e compagni da salotto’, responsabili a suo dire della mancata prevenzione – ha ripreso il governatore -. E la Lega che governa da decenni le due regioni, Lombardia e Veneto, con il più alto consumo di suolo? E che votò i condoni del 1994 e del 2004 e ora ne voterà un altro con il M5stelle voluto anche da Di Maio? La verità è che i nazionalpopulisti al governo mentre con una mano lavorano ai condoni con l’altra rifiutano un prestito della Bei da investire per la difesa del territorio e del suolo. Venga piuttosto in Toscana Salvini, a imparare cosa hanno fatto i compagni. Non siamo perfetti, ma possiamo essere un esempio da imitare. Ambientalisti sì, che spendono 100 milioni all’anno per rendere più sicuro il territorio. Occorre certamente una politica nazionale, ma le stesse Regioni, soprattutto in una fase come questa caratterizzata da dilettanti allo sbaraglio al governo nazionale, possono fare molto”.

“Invocare invece maggiore autonomia, senza usare le competenze già attribuite dalla Costituzione, non serve a nulla – ha continuato -. La Toscana, su questo fronte, può indicare una strada da seguire. Oggi il 14% del territorio toscano è vincolato e disponiamo di un piano preciso di prevenzione annuale. Le opere di messa in sicurezza dell’Arno, soprattutto grazie all’impulso e al lavoro della Regione, sono in fase di chiusura. Firenze può già considerarsi maggiormente protetta da eventi come quello del ’66. E’ completa la prima vera cassa di espansione mai realizzata a monte di Firenze, capace di contenere sei milioni di metri cubi d’acqua in caso di piena. Per completare il sistema servirebbe il sovralzo della diga di Levane, ma attendiamo dal Mit il completamento dell’Istruttoria sul progetto predisposto da Enel e Regione Toscana”.

“Già in passato avevo invitato i governi a Roma a fare come la Toscana – ha ripreso Enrico Rossi -. Approvare una legge che impedisce nuove costruzioni nell’alveo dei fiumi e sui terreni agricoli. Dalla Toscana era arrivata anche la proposta di costituire un ministero della prevenzione sul territorio a cui assegnare dieci miliardi di risorse all’anno da spendere per arginare le alluvioni e mettere in sicurezza gli edifici pubblici e incentivare i privati a fare altrettanto”.

Secondo il presidente della Regione Toscana “imboccare questa strada sarebbe anche una giusta via per la crescita e per la creazione di centinaia di miglia di posti di lavoro, attivando una buona e giusta spesa pubblica”. “E su questo argomento, sono convinto che l’Europa sarebbe disposta a concederci flessibilità – ha concluso il presidente. Altro che braccio di ferro in nome della flat tax. L’interesse prioritario è la sicurezza per la vita dei cittadini, rispetto alla quale non funzionano i capri espiatori e la propaganda balorda del capo della Lega. Occorre solo scegliere da che parte stare”.

Livorno: Lega apre sede, 200 a presidio protesta

“Oggi è una giornata storica, ma per la Lega e il Centrodestra, negli ultimi anni di giornate storiche ne abbiamo viste tante” ha detto  la sindaca e commissario della Lega in Toscana Susanna Ceccardi rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sull’inaugurazione della sede cittadina del partito

Circa 200 manifestanti si sono radunati in piazza Cavour a Livorno in un presidio organizzato dalla galassia antagonista per contestare l’inaugurazione della
sede della Lega in città. Il gruppo ha intonato cori con la frase “Fuori la Lega
da Livorno”, mentre sulle transenne a protezione dell’iniziativa della Lega è stato appeso uno striscione a firma del Laboratorio antifascista Livornese che reca la scritta “Lega fuorilegge”, la stessa tracciata con vernice nera nottetempo sulla facciata del
palazzo che ospita la nuova sede della Lega in città.
Le iniziative sono vigilate a distanza dalle forze dell’ordinee molte ultimi anni. Pochi facinorosi non fermeranno onda’

“Oggi è una giornata storica, ma per la Lega e il Centrodestra, negli ultimi anni di giornate
storiche ne abbiamo viste tante” ha detto  la sindaca e commissario della Lega in Toscana Susanna Ceccardi rispondendo ai giornalisti che le chiedevano un commento sull’inaugurazione della sede cittadina del partito.
“Abbiamo iniziato un’escalation di vittorie grazie al consenso dei cittadini, pochi facinorosi non fermeranno un’onda di consenso che sta arrivando nei confronti di Matteo Salvini,
della Lega e dei tanti militanti e amministratori che sono sparsi per la Toscana. Quindi noi andiamo avanti, le offese non ci scalfiscono minimamente, le minacce non ci scalfiscono e
andiamo avanti più forti di prima”, ha aggiunto riferendosi al presidio antifascista organizzato dall’asse antagonista poco lontano dalla nuova sede della Lega dove nella notte sono state lasciate anche delle scritte contro il partito di Matteo
Salvini.

“Livorno è importantissima. Ci sono tre capoluoghi di provincia che vanno al voto il prossimo anno: Firenze, Livorno e Prato, però Livorno è un simbolo”  ha detto  Ceccardi rispondendo ai giornalisti che le chiedevano quanto conti Livorno nella geografia del prossimo voto. “Già è caduta 4 anni fa – ha proseguito Ceccardi – dalla Sinistra è passata in mano ai Cinquestelle, ma la città non è soddisfatta di questo cambiamento e adesso è veramente pronta per dare il sostegno e la fiducia al Centrodestra guidato dalla
Lega”.

Immigrazione, Bugli: più ‘clandestini’ grazie al decreto sicurezza

n Toscana i 9.208 attuali ospiti dei Cas sono distribuiti in 231 Comuni – sui 274 di tutta la regione – e vivono in 828 strutture. Una media di 11 persone a struttura. Altri 1850 sono nei centri Sprar, presenti in 29 Comuni. Grazie a questo modello negli ultimi tre anni è stato possibile garantire una prospettiva di inclusione e preservare la coesione delle comunità locali. La permanenza nei centri si è accompagnata infatti a progetti di integrazione sociale, sperimentazione di attività volontarie, formazione e integrazione lavorativa, diventate buoni prassi raccolte in un libro bianco. “Il decreto immigrazione del ministro Salvini – spiegano l’assessore dellaToscana Vittorio Bugli e la collega del Comune di Firenze e responsabile Anci Toscana Sara Funaro – fa piazza pulita e prevede che i Cas non potranno più erogare né corsi di lingua né progetti finalizzati all’integrazione e formazione”. Spetterà alle strutture di secondo livello, agli Sprar cioè. “Ma se i tempi di permanenza all’interno dei centri non saranno drasticamente ridotti – proseguono – accelerando l’esame delle richieste di asilo e protezione (e dei ricorsi anche) da parte delle commissioni, è evidente che ci saranno migliaia di persone completamente inattive, per mesi se non per anni, senza alcun incentivo o percorso per integrarsi nella comunità locale, con rischi significativi per la sicurezza e la coesione sociale”.

Studenti in piazza contro il razzismo a Firenze, “Impariamo ad amarci”

E’ uno degli slogan sui cartelli portati a mano dagli studenti  delle superiori di Firenze oggi  in piazza per dire “no al razzismo e per denunciare le politiche del ministro dell’Interno”.

Oltre 600 manifestanti, in larga parte giovani studenti, sono partiti alle 9.45 da piazza San Marco a Firenze per il corteo, ”contro il razzismo e il sessismo”, organizzato da Sì Cobas, Collettivo antagonista studentesco e collettivo femminista studentesco Spine nel fianco, in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati di base. Il corteo, che ha sfilato per le vie del centro storico fino a piazza Ognissanti, ha intonato cori come  “Siamo tutti clandestini”. Il vicepremier e ministro degli Interni è  oggetto di molti cartelli esposti dai manifestanti.

Per ora tutto si svolge senza alcun problema.  “Chi non si schiera e’ complice”, spiegano i promotori dell’iniziativa. “Scendiamo in piazza- sottolineano- perche’ ogni giorno con le politiche del ministro Salvini le persone muoiono in mare. Le sue sono politiche razziste, sessiste e autoritarie, scagliate contro i migranti e chiunque provi ad opporsi”. In questo contesto, aggiungono, “e’ assurdo che il mondo dell’accademia abbia denunciato le leggi razziali, ma non le politiche che stanno attuando il governo e la Lega”.

Nel corso del corteo inoltre, un fantoccio con il volto di Matteo Salvini e una felpa con la scritta ‘Italia’ è stato calato in Arno a bordo di un gommone. Il gommone, fra cori contro il ministro degli Interni, è stato calato da ponte Vespucci, dove poi i manifestanti si sono momentaneamente fermati in ricordo di Idy Diene, il cittadino senegalese ucciso là lo scorso 5 marzo.

Alcuni manifestanti, su ponte Vespucci, hanno strappato pubblicamente i fogli di denunce ricevute per i disordini della manifestazione seguita all’omicidio di Idy Diene lo scorso 5 marzo. Secondo quando affermato dai manifestanti, nelle denunce sarebbero contestati i reati di violenza a pubblico ufficiale, minacce a pubblico ufficiale, e corteo non autorizzato.
“Queste denunce non ci spaventano”, ha affermato al megafono Luca Toscano (Si Cobas): “Siamo oggi in piazza, saremo domani in piazza – ha aggiunto -, se vogliono farci paura hanno sbagliato. Questo è un invito a tutti a non avere paura: se pensiamo che quello che sta succedendo non è accettabile non basta scriverlo su facebook, bisogna essere in piazza, ed essere vicini a tutti quelli che si ribellano”.

Al momento non sono segnalati disordini o tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine. Il corteo sta procedendo regolarmente.

La manifestazione è stata indetta nell’ambito della giornata di sciopero generale promossa dal sindacato di base.

La diretta e le interviste di Gimmy Tranquillo

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