Rogo Rovezzano: inquirenti, attentato a sicurezza trasporti

Viaggiatori inviperiti, stazioni bloccate, treni fermi, ritardi di ore, cancellazioni:  l’Italia ferroviaria è stata letteralmente spaccata in due a causa di un incendio ad una cabina elettrica che regola la circolazione Alta Velocità situata all’altezza della stazione di Rovezzano a Firenze. I lavori di ripristino sono terminati intorno alle 13 e 30, ma le pesati ripercussioni sono proseguite per tutta la giornata. A Firenze i ritardi hanno raggiunto punte di tre ore. Molti i turisti ma tanti anche i pendolari in attesa. Affollate anche le biglietterie e la sala d’attesa. Sul posto  presente anche la Protezione civile.

La procura di Firenze, a quanto apprende l’Adnkronos, ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di attentato alla sicurezza dei trasporti (art. 432 Cp) sull’incendio doloso appiccato a una cabina elettrica lungo la ferrovia a Rovezzano, alla periferia sud di Firenze, che ha mandato in tilt il traffico dei treni. Al momento si procede contro ignoti.

“Non riusciamo a trattenere la nostra emozione” nel vedere come “sia sufficiente accendersi una sigaretta all’aria aperta in campagna sotto la luna” per mandare in tilt questo “gigante coi piedi d’argilla” . E’ il testo apparso stamani su un noto sito web di area anarchica in cui si parla di Rovezzano.

“Se sara’ confermata la pista anarchica, verificheremo eventuali collegamenti con i No Tav che negli ultimi giorni hanno aggredito le Forze dell’Ordine: in ogni caso, da tutti i partiti e dall’intero governo ci aspettiamo una dura condanna delle violenze e un deciso Si’ alla Torino Lione”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

“Da questa mattina, da quando si e’ verificato l’incendio di Rovezzano e la conseguente crisi del trasporto ferroviario nazionale e regionale come Regione Toscana abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per rispondere agli utenti che ci chiamavano per chiedere spiegazioni e segnalare disagi, ci siamo mossi con Rfi e Trenitalia perche’ venissero intensificate le comunicazioni, sia a bordo che nelle stazioni, abbiamo seguito passo passo quello che stava succedendo e informato i cittadini attraverso i nostri canali”. Lo afferma l’assessore regionale alle infrastrutture della Toscana, Vincenzo Ceccarelli. “Speriamo – continua – che la situazione possa tornare presto alla normalita’, ma alla luce di quanto e’ successo ritengo necessario pretendere che nel minor tempo possibile si faccia chiarezza su responsabili e dinamica dei fatti, dato che un atto che pare essere doloso e manda in crisi l’asse principale del sistema di trasporto ferroviario nazionale puo’ essere a tutti gli effetti considerato un vero e proprio attentato terroristico. E come tale punito con la massima severita’ e rapidita’”.

Accoglienza Toscana: in arrivo 200 richiedenti asilo

Lo segnala in un comunicato il Comune di Prato a cui saranno affidati 27 richiedenti asilo ospitati nei Centri di accoglienza straordinaria della città, gestiti dalla prefettura. Si tratta della redistribuzione di 2000 persone attualmente accolte nei Cas di Trieste in parte del territorio nazionale: 200 solo in Toscana, 34 dei quali a Firenze.

“Un’informazione che – spiega il comunicato del Comune di Prato – è arrivata in maniera indiretta e non formalmente, come tra l’altro sarebbe auspicabile in un’ottica di collaborazione istituzionale”. Gli arrivi di richiedenti asilo in Italia via terra continua ad essere un flusso continuo e con questa redistribuzione il ministero dell’Interno può dare respiro al sistema di accoglienza triestino.

“Prato non ha alcun problema ad accogliere 27 richiedenti asilo, ma è bene che i cittadini sappiano come stanno le cose – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Il ministro Salvini è venuto ben due volte a Prato in prossimità del voto, con tanti slogan e nessun impegno concreto per la nostra città. Abbiamo chiesto al Governo un aumento delle forze dell’ordine, più personale per Agenzie delle Entrate, Inail, Inps e ispettorato del lavoro, un’attenzione forte sul rispetto dei diritti dei lavoratori e non è arrivato niente. Arrivano però 27 richiedenti asilo, nonostante i tanti proclami di Salvini. La nostra città – conclude il sindaco di Prato – non ha problemi e li accoglierà come è doveroso, ma non permettiamo a nessuno di nascondere la polvere sotto il tappeto, neppure a Salvini”.

Nel frattempo a Firenze il sindaco Dario Nardella ha commentato la notizia dell’arrivo dei rifugiati: “Dal Friuli Venezia Giulia arriveranno in Toscana 200 migranti, cinque volte di più di quelli che erano a bordo della Sea Watch. In quel caso Salvini e la Lega hanno monopolizzato l’agenda politica per giorni e giorni, ‘coprendo’ mediaticamente una manovra correttiva da 8 mld. Ora sono curioso di vedere le facce dei consiglieri regionali della Lega”.

“Orrori di sillabazione a parte – prosegue il sindaco Nardella -, hanno passato il martedì a fare sceneggiate ed emendamenti in Consiglio regionale al grido di ‘Prima i toscani’. Due giorni dopo il loro Capitano, nonché ministro degli Interni, decide di inviare in Toscana 200 migranti. Noi siamo per l’accoglienza nella legalità e come sempre siamo pronti a fare il nostro dovere. Loro da che parte stanno? Faranno manifestazioni con le magliette sgrammaticate e ordini del giorno contro il loro ministro insieme ai colleghi parlamentari? Credo che questo governo – afferma in conclusione il sindaco di Firenze – farebbe un servizio al Paese se smettesse di fare propaganda e iniziasse ad occuparsi dei problemi reali. Non è mai troppo tardi, anche se un anno e mezzo l’hanno già perso”.

Intercettato a Sesto Fiorentino plico con proiettile indirizzato a Salvini

Un plico anonimo contenente un proiettile e indirizzato al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è stato intercettato ieri al centro meccanografico di Poste Italiane di Sesto Fiorentino. Sul posto è intervenuta una squadra di artificieri dei carabinieri, che ha ispezionato la missiva: all’interno un proiettile calibro 22 avvolto in carta stagnola. Sulla busta l’indirizzo composto con ritagli di giornale dove si legge: “Ministro duce, Matteo Salvini, Camera, Roma”. il sindaco di Firenze Nardella ha espresso solidarietà al vicepremier.

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato il plico con il proiettile: “Oltre 100 minacce di violenza e di morte contro di me da quando sono ministro. Evidentemente le parole di odio di certa sinistra convincono certe menti malate, ma sicuramente non mi fanno paura. Anzi, mi danno ancora più forza e voglia di combattere criminali di ogni genere”.

“Non mi pare che la politica italiana sia scevra da un linguaggio violento che però viene da tutte le parti. Io da sindaco do la mia solidarietà a Salvini perché non va mai bene che ci sia un atto di minaccia, intimidazione verso qualunque esponente politico”. Ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine dell’anteprima della 31/a Biennale internazionale dell’antiquariato di Firenze, commentando il proiettile trovato a Sesto Fiorentino in una busta e indirizzato al ministro dell’interno.

“Credo – ha continuato – che per evitare episodi del genere sia importante però una presa di coscienza di tutta la classe politica italiana, nessun politico si può mantenere al di fuori di un clima di scontro, di arroganza, di conflitto che spesso dà adito a persone, nella peggiore delle ipotesi pericolose, a compiere gesti come quelli di cui stiamo parlando”.

“Che il clima politico stesse scadendo miseramente, ce ne eravamo accorti da tempo: scritte auguranti la morte, offese gratuite, provocazioni inaccettabili. L’odio verso Salvini ha però ora superato il limite della decenza e della tollerabilità: il proiettile indirizzato al ministro dell’Interno è una triste testimonianza di come, in questo Paese, la democrazia, il rispetto delle altrui opinioni e posizioni, siano seriamente in pericolo. Questo è il risultato di quando si semina odio, intolleranza, divisione”. Così il senatore della Lega Massimiliano Romeo, capogruppo a Palazzo Madama.

“Noi della Lega, però – prosegue – alle provocazioni e agli attacchi risponderemo come abbiamo sempre fatto: uniti, convinti delle nostre ragioni e pronti a lavorare per il nostro Paese. Esprimendo la più totale solidarietà al ministro Salvini, ci auguriamo che l’intera comunità politica, tutta, anche quella che predilige rilasciare interviste inopportune anziché lavorare, porga la propria vicinanza e censuri con forza un gesto insano e irricevibile”.

Rossi: “Salvini o è un buffone o è un fallito”

Così su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commenta gli ultimi esiti delle politiche di accoglienza del Viminale: “Salvini si arrabbia, sgrana gli occhi e con un rivolo di bava agli angoli della bocca, urla che i porti sono chiusi e che lui non farà mai scendere nessuno. Poi puntualmente le imbarcazioni attraccano alle banchine e i rifugiati alla fine scendono. Al di là del merito inaccettabile delle sue politiche in tema di immigrazione e accoglienza – conclude il governatore sul suo post Fb – quel che è certo è che il ministro degli interni o è un buffone o è un fallito”.

Intanto oggi la Regione ha deciso di finanziare 132 borse di studio per specializzandi, e Enrico Rossi, illustrando la delibera di Giunta con cui si investono oltre 16mMln di euro, spiega la sua opinione in merito:  “propongo che un giorno si discuta una volta in meno di un ‘barchino’, e si discuta di 11.000 giovani che hanno bisogno di fare la scuola di specializzazione per dare al servizio sanitario nazionale la possibilità di avere medici specializzati in corsia. Pur facendo tutto il possibile la Regione – ha proseguito Rossi – finanziando tutto il possibile, il tema non è risolvibile se non in una dimensione nazionale” e dunque “si discuta di questo una volta nel merito, con pacatezza, con serenità, si veda come rimediare a una mancanza di programmazione colpevole che mette il servizio sanitario in ginocchio”.

Per il governatore toscano in conclusione “se vogliamo che la sanità curi tutti bisogna avere medici formati per poter curare la gente, altrimenti, e non lo so se si fa intenzionalmente o inconsapevolmente, comunque è sempre un delitto, si mina la più grande infrastruttura civile a servizio dei cittadini che è il servizio sanitario pubblico universale e disponibile per tutti”.

Sea Watch, Rossi: M5S ha deciso di farsi fagocitare da Salvini

Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, parlando a proposito della posizione del ministro delle Infrastrutture sui ‘porti chiusi’ in merito al caso Sea Watch.

“Questo ‘genio’ di Toninelli è fantastico, il carattere servile mi sembra ogni giorno confermato: hanno deciso di farsi fagocitare da Salvini, ne prendo atto e riconfermo quello che pensavo, che coi 5 stelle è meglio non andarci a prendere neanche un caffè”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, parlando a proposito della posizione del ministro delle Infrastrutture sui ‘porti chiusi’ in merito al caso Sea Watch. “Trovo inconcepibile – ha aggiunto, in un briefing con la stampa – l’atteggiamento di Salvini, mai l’ombra dell’infamia si è prolungata in modo così pesante su governo, e il coro dei cosiddetti moderati del governo mi suscita riprovazione ancora maggiore. Apprezzo il gesto fatto con coraggio e lucidità da questa giovane donna – ha concluso Rossi, riferendosi a Carola Rackete – e apprezzo moltissimo cosa è stato fatto da Delrio, Faraone, Fratoianni e Magi”.

“La legge deve controllarla chi ha il compito di controllarla, non deve essere appellata da chi ha il potere esecutivo”, come fanno il ministro degli Interni e quello dei Trasporti “incitando a intervenire un corpo autonomo e indipendente come la magistratura”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito del caso Sea Watch. Salvini e Toninelli, ha aggiunto Rossi in un briefing con la stampa, “hanno già un grande potere, il potere esecutivo: fanno le leggi, non hanno bisogno di incitare contro una signora perché venga sequestrata una nave, non tocca a loro dire se hanno commesso dei reati, tocca alla magistratura fare le opportune verifiche. Quando il potere esecutivo invade anche un terreno che è di competenza di un potere autonomo, anche questo insomma è un aspetto non proprio lineare della cosa”.

Sea Watch, Salvetti: “Porto Livorno aperto”. Salvini: “E’ nave pirata”

“La città di Livorno, con il suo porto, è aperta, la Sea Watch può approdare qua! Livorno è la città delle Nazioni, democratica e tollerante, per definizione e per nascita. Il mare non è un confine, ma apertura e accoglienza. #restiamoumani”.

Lo scrive su facebook il sindaco di Livorno, Luca Salvetti. Gli replica secco il ministro dell’Interno Matteo Salvini, sempre su facebook: “priorità per il neo-eletto sindaco di Livorno del Pd: aprire il porto alle navi pirata delle ong…”.

Sulla risposta del ministro dell’Interno, il sindaco labronico ha così ribattuto: “è doveroso che una città come Livorno, sia disponibile all’accoglienza. Qui si tratta di rapportarsi ad una situazione di emergenza. L’hashtag restiamoumani nel post ci deve far pensare”.
“Ho fatto il marinaio in Capitaneria – ha proseguito Salvetti – e so perfettamente chi può entrare in porto. La mia dichiarazione politica è espressione della gente comune che deve riscoprire i valori dell’accoglienza, la politica si fa smuovendo le coscienze. Il sistema di ospitalità è ampio e non può essere gestito da un solo comune”. “A questo proposito – ha poi concluso – il sindaco di Firenze, Dario Nardella, mi ha telefonato mettendosi a disposizione per un aiuto e per l’accoglienza dei 42 migranti della Sea Watch”.

Ma ripercorriamo gli avvenimenti della Sea Watch . La nave è entrata in acque italiane alle due meno dieci e, non rispettando l’alt della finanza, si è diretta verso le coste di Lampedusa. A tre miglia dal porto le autorità italiane sono salite a bordo, hanno controllato la nave ed i passaporti dell’equipaggio e hanno impedito l’attracco. Carola Rackete, la capitana della nave, oltre alla multa fino a 50mila euro, rischierebbe come ipotesi di reato le accuse di rifiuto di obbedienza a nave da guerra, per il quale la pena massima è di due anni, e resistenza o violenza contro nave da guerra per il quale il codice  della navigazione prevede fino a 10 anni. Le potrebbe venir contestato anche il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per il cui sono previsti dai 5 ai 15 anni.

Anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, durante l’intervistra telefonica rilasciata stamani a Controradio si è espresso in merito al caso Sea Watch affermando: “Salvini ha questa capacità di spostare l’attenzione”, e di “nascondere i problemi del Paese. La disoccupazione aumenta, il ministero dello Sviluppo economico non riunisce i tavoli, e bisognerà che questo governo prepari una manovra da 40 miliardi”.

Secondo Rossi “mai come ora l’ombra dell’infamia si è allungata sul governo nazionale come sta avvenendo con Salvini nella falsità, nella consapevolezza della strumentalizzazione della vicenda”, mentre è necessario che il ministro dell’Interno “vada a Dublino quando si fanno le riunioni, vada a discutere degli accordi di Dublino”, perché “quaranta persone non cambiano i problemi dell’accoglienza”. “Sento ancora le reazioni di alcuni che dicono ‘prendeteli a casa vostra’, e uno se avesse posto potrebbe anche pensarci”, come si potrebbe anche ospitarli “nella villa dell’amico di Salvini, questo Luca Lucci…” ha aggiunto.

Il presidente della Regione Toscana ha ricordato la proposta di legge sui ‘diritti samaritani’ che sarà all’esame del Consiglio regionale della Toscana, e ha spiegato che in giunta sono già state definite le linee d’indirizzo dei bandi da 4 milioni di euro per progetti d’accoglienza che discenderanno da tale legge una volta approvati. “Possiamo fare qualcosa con quei tanti che non accettano questo bluff, questa truffa”, ha affermato il governatore toscano, secondo cui “bisogna far sapere ai cittadini che l’unico effetto prodotto dal decreto Salvini nella nostra regione è avere tremila persone che prima sapevamo dov’erano, e potevamo formare per integrarsi, che sono state buttate in mezzo alla strada”.

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