PD Lucca, ‘zingarettiani’: c’è chi gioca a spaccare PD

“La direzione regionale -si legge in un comunicato- ha deciso di fare fuori il candidato di punta dell’area lucchese, per accontentare chi, senatore Andrea Marcucci in primis, nel partito ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo, pretendendo di decidere per tutti e annullando possibili competitor”

Di seguito il comunicato degli Amministratori e il Gruppo dirigente dell’Area Zingaretti del Partito Democratico di Lucca

“Una bruttissima pagina per il Pd toscano: ieri sera la direzione regionale avrebbe dovuto ratificare le candidature espresse dai vari territori, comprese le 5 di Lucca, avrebbe dovuto dare il via alle liste e partire quindi ufficialmente con la campagna elettorale per sconfiggere una destra pericolosa e inadatta a governare. Ad oggi, invece, siamo a zero. Anzi, a meno uno, visto che abbiamo assistito a una vergognosa guerra fratricida, tra correnti e controcorrenti, tra promesse di posti e promesse di capolista, fatta solo per impedire la candidatura a una persona specifica: Marco Remaschi. Tradendo così la fiducia di tutti coloro che, in provincia di Lucca, si erano già schierati per Remaschi e lo avrebbero sostenuto con grande impegno.

Nonostante infatti che il territorio lucchese abbia legittimamente espresso cinque nomi per cinque posti in lista – Fazzi, Remaschi, Puppa, Mercanti e Veronesi -, candidature autorevoli e rappresentative di tutte le aree e di tutte le anime del partito, capaci di aprirsi anche alla società civile, come auspicato anche dal segretario nazionale, la direzione regionale ha deciso di seguire logiche diverse da quelle della normale e democratica competizione elettorale tra persone appartenenti allo stesso partito. Ha deciso di fare fuori il candidato di punta dell’area lucchese, per accontentare chi, senatore Andrea Marcucci in primis, nel partito ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo, pretendendo di decidere per tutti e annullando possibili competitor, portatori sani di preferenze, voti, idee diverse. Una scelta sbagliata, una mancanza di visione su tutta la linea, che indebolisce il Partito democratico e il candidato presidente Eugenio Giani e che cela, da parte dei presunti padroni del Pd, una grande debolezza e la paura di non avere sufficienti preferenze per i loro candidati. Noi siamo convinti che perdere l’esperienza, la capacità, il radicamento e l’apprezzamento dei cittadini di Remaschi è un errore che il Partito rischia di scontare nelle urne e rispetto al quale i rappresentanti del PD, regionale e nazionale, dovranno assumersene la responsabilità.

Oggi, chi tenta di mettere in mezzo il discorso della deroga, mente sapendo di mentire: la commissione di garanzia nazionale si è già espressa nei giorni scorsi a favore di Marco Remaschi, che a questo punto non ha bisogno di deroga (7 voti favorevoli a Remaschi e 1 contrario).

Per noi la proposta valida, la migliore possibile per Lucca, è quella in cui in lista siano presenti tutti e cinque i nomi indicati dal territorio di Lucca: Mercanti, Puppa, Remaschi, Fazzi e Veronesi.

Niente di diverso da questo può essere accettato”.

Coronavirus, Remaschi: “Ripartono silvicoltura e attività forestali, buona notizia per il territorio”

La silvicoltura e le attività forestali sono state inserite tra le attività produttive essenziali dall’ultimo provvedimento relativo all’emergenza Coronavirus firmato ieri dal presidente del consiglio. Il settore forestale (codice ATECO 02) potrà riprendere la propria attività nei cantieri completando così le attività interrotte a causa dell’emergenza sanitaria.

Tra di esse rientra la pulitura dei boschi, in modo tale da tutelare l’ecosistema grazie al contenimento degli attacchi patogeni e riducendo gli accumuli di materiale legnoso a terra, pericoloso innesco di incendi boschivi e/o di fenomeni di dissesto.

Resta indispensabile l’applicazione del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento del Coronavirus negli ambienti di lavoro, riferibili ad esempio al trasporto delle persone sui mezzi di lavoro, oltre alla particolare raccomandazione di lavorare in sicurezza in bosco utilizzando i DPI.

“Sono certo che dopo il personale impegno che ho preso con tutti gli attori della filiera bosco-legno chiedendo al Governo l’inserimento del codice ATECO 02 – ha commentato l’assessore all’agricoltura e foreste Marco Remaschi – ogni singolo operatore lavorerà con coscienza e nel rispetto delle regole, nella consapevolezza che la selvicoltura garantisce una corretta gestione del territorio ed è fondamentale per l’approvvigionamento di numerose filiere necessarie all’economia di molte aree rurali”.

Toscana: divieto di abbruciamenti fino al 31 marzo

Divieto assoluto di abbruciamenti di residui vegetali agricoli e forestali da sabato 21 sino al 31 marzo su tutto il territorio regionale. La  decisione arriva dalla Regione Toscana considerato l’attuale rischio di sviluppo di incendi boschivi legato alle condizioni climatiche.

Il divieto di abbruciamenti è segnalato, in quanto, nei prossimi giorni, come spiega una nota della Regione, le previsioni meteo elaborate dal Consorzio Lamma indicano un alto rischio di innesco e propagazione degli incendi boschivi legato, in particolare, agli effetti prodotti dal perdurare di condizioni meteo climatiche caratterizzate da scarse precipitazioni pregresse e presenza di ventilazione proveniente dai quadranti settentrionali, con conseguente bassa umidità relativa dell’aria. Nel periodo a rischio è vietata inoltre qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno delle aree attrezzate.

“Visto il protrarsi del periodo di siccità e vento – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi – la situazione climatica ci impone la massima attenzione, per questo, oltre ad attuare le previste misure di prevenzione, abbiamo provveduto a potenziare i servizi operativi sul territorio, attivando ulteriori squadre antincendi boschivi di operai forestali e volontariato Aib”.

Anche in questi casi vanno, comunque, osservate le prescrizioni del regolamento forestale. “In questo periodo di emergenza Covid-19, prosegue la nota, alla cittadinanza è richiesto di prestare particolare attenzione al divieto, per scongiurare eventuali principi di incendio e la mobilitazione delle strutture di lotta attiva dell’Organizzazione regionale antincendi boschivi. La mancata osservanza delle norme di prevenzione comporta l’applicazione di pesanti sanzioni previste dalle disposizioni in materia. La Regione ricorda l’importanza di segnalare tempestivamente eventuali focolai al numero verde della Sala operativa regionale 800.425.425 o al 115 dei vigili del fuoco.”

Coronavirus: Regione Toscana ad agricoltori, “ruolo strategico non mollare”

“In queste ore cruciali per le famiglie italiane la produzione e la reperibilità di generi alimentari è una priorità assoluta, seconda solo alle attività dei servizi sanitari. Per questo faccio appello alle nostre imprese agricole toscane, agli allevatori, ai trasformatori, ai distributori a non mollare. Oggi più che mai dobbiamo incoraggiare i nostri agricoltori e fare in modo che venga percepito lo sforzo delle imprese per garantire che sulle tavole dei nostri cittadini arriva un cibo espressione di qualità, sicurezza e salubrità”. Così in una nota l’assessore toscano all’agricoltura Marco Remaschi.

“Con i recentissimi provvedimenti adottati per fronteggiare l’emergenza della ormai conclamata pandemia da Coronavirus – ha detto Remaschi -, il Governo ha dato delle priorità ai sistemi produttivi del Paese, riconoscendo di fatto il ruolo strategico delle attività legate al settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agro-alimentare, comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Un fronte, questo, su cui le imprese agricole ed agroalimentari toscane possono e debbono avere un ruolo centrale”.

Remaschi ha anche reso noto di aver condiviso con il Governo, e con la ministra Teresa Bellanova in particolare, la necessità di affrontare tutti insieme l’emergenza.

Ambiente: 12 mln stanziati per tutalare il patrimonio forestale toscano

La Regione Toscana mette a disposizione 12 mln di euro per interventi  sul patrimonio forestale pervisti dal Psr 2014-2020. Tra le misure contenute c’è il ripristino delle foreste di pino marittimo danneggiate dai parassiti, interventi sulle aree boschive colpite da calamità naturali e incendi, e mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

L’assessore all’Agricoltura della Regione Marco Remaschi spiega che “Si tratta di risorse che vengono da economie sulle misure del settore forestale, per rinunce o per minori spese effettuate, e che consentiranno di ampliare il numero degli interventi a favore delle imprese e degli Enti pubblici”.

“E’ un’operazione importante, che non solo conferma l’attenzione della giunta regionale al grande patrimonio forestale toscano, ma che consente anche di rispettare i tempi di conclusione del periodo di spesa dei fondi comunitari del Psr 2014-2020 per i quali la tempestività e l’ efficienza, in termini di velocità di erogazione dei fondi pubblici, – aggiunge l’assessore – sono elementi essenziali per assicurare comunque alle imprese ed al settore in generale un completo utilizzo delle risorse disponibili”.

I 12 milioni saranno dunque utilizzati per soddisfare le varie richieste. Circa 3 milioni sono destinati al ripristino delle pinete di pino marittimo danneggiate dal Matsucoccus feytaudi (Ducasse). Mentre 2,5 milioni invece saranno finalizzati a raggiungere impegni e obiettivi ambientali contribuendo all’obiettivo mondiale di mitigare i cambiamenti climatici. Circa 4,5 mln saranno utilizzati per la prevenzione dei danni che incendi, eventi naturali hanno provocato alle foreste. Invece 2.2 milioni saranno accantonati dall’utilizzo per essere destinati alla disponibilità del prossimo bando, specie per le imprese, in modo da incentivare il sostegno agli investimenti. Le aziende interessate sono quelle che si occupano di tecnologie silvicole, trasormazione, mobilitazione, commercializzazione dei prodotti delle foreste.

Agricoltura: da Regione Toscana altri 18,5 mln su progetti Psr

Finanziare 49 progetti di innovazione, aggregazione e agricoltura sociale. E’ l’obiettivo per cui la Regione Toscana, attraverso economie e rimodulazioni, stanzierà altri 18 milioni e mezzo di euro in favore di iniziative che, per altro, erano già in graduatoria all’interno del Psr 2014-20 sostenuto con fondi europei.

“E’ un bel segnale – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Remaschi – che diamo a un mondo che soffre, che sta portando avanti progetti di grande valenza, con risorse per aggregare la filiera, risorse per valorizzare molti progetti innovativi”.

Marco Remaschi
Marco Remaschi alla conferenza stampa di questa mattina

Tra i beneficiari ci sono i Pif, progetti integrati di filiera agroalimentare: saranno finanziati con 9,472 milioni di euro sei iniziative su valorizzazione del latte bovino toscano e il vino organico, filiera ortofrutticola (in particolare la raccolta e la lavorazione di castagne e piccoli frutti della montagna) e l’olio, florovivaistica, produzione e trasformazione del tabacco. Quasi 7,4 mln saranno poi destinati a 25 Ps-Go (piani strategici dei gruppi operativi) sull’innovazione, mentre per l’integrazione nell’attività agricola di soggetti disabili e svantaggiati la giunta aggiunge 1,6 mln di euro al milione già stanziato in precedenza.

Sentiam l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi

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