Livorno, ponte Calafuria: tavolo di lavoro prefettura, Anas stanzia 3 Mln

A seguito del crollo di un elemento (non strutturale) dal ponte di Calafuria, il Comune di Livorno chiese ad Anas di prendersi carico dei lavori di messa in sicuirezza della struttura. Nella riunione tenutasi oggi in prefettura, si è discusso degli interventi di messa in sicurezza del ponte stradale per cui Anas investirà 3,3 milioni di euro.

Durante la riunione è stata anche esaminata la situazione del ponte ferroviario adiacente che sarà oggetto già nei prossimi giorni di interventi di manutenzione ma che secondo i tecnici di Rfi non presenta problematiche di carattere strutturale. Il Comune manterrà l’ordinanza di interdizione della zona sottostante il ponte di Calafuria intensificando i controlli affinché i divieti siano rispettati.

Il Comune labronico in un comunicato diffuso oggi spiega come nei “primi di ottobre inizieranno i lavori al ponte di Calafuria. Anas ha stanziato 3 milioni e 300 mila euro per una ristrutturazione conservativa che terminerà entro la fine del 2019 e nel frattempo, nel corso delle prossime due settimane, effettuerà un intervento urgente sulle zone pericolanti del ponte. Anche le Ferrovie dello Stato interverranno a breve per togliere manufatti arrugginiti che potrebbero cadere e diventare dannosi per chi sosta sotto il ponte.

Questo in sintesi quanto emerso dal tavolo di lavoro – spiega ancora il comunicato -, voluto dall’Amministrazione Comunale, che si è svolto questa mattina, giovedì 22 agosto, in Prefettura ed a cui hanno partecipato per il Comune: il sindaco Luca Salvetti, la vicesindaca Monica Mannucci, la protezione civile, Leonardo Gonnelli, dirigente del dipartimento di lavori pubblici e assetto del territorio e l’ingegner Bozzi; per la Prefettura: la vice prefetto Antonelli, il dirigente della protezione civile Parascandola; vigili del fuoco, carabinieri, polizia e porto.
‘I cittadini hanno la percezione del pericolo’ ha affermato il sindaco Salvetti ‘e sono preoccupati della tenuta del ponte di Calafuria. Abbiamo la necessità di sapere che il ponte è sicuro e che, in caso contrario, sia messo in sicurezza. Mi trasmette inquietudine anche il camminamento per il passaggio pedonale interdetto sopra il ponte, quest’ultimo transitato la sera da molti giovani a piedi che hanno come ausilio la luce dei cellulari per segnalare la presenza agli automobilisti. Servono risposte concrete ed interventi celeri, affinchè la situazione torni alla normalità’.

Foto Prefettura
L’incontro in prefettura di stamani

Le risposte – continua l’Amministrazione labronica -sono arrivate dagli ingegneri Celia e Sandroni dell’Anas che hanno illustrato il progetto, approvato lo scorso inverno, dopo una ispezione affidata ad uno studio di ingegneria, durante la quale sono stati visionati elementi strutturali. Con un drone sono stati ispezionati tutti i singoli elementi della struttura e non risulta una perdita funzionale statica. Dal soppralluogo è emersa la necessità di lavori di manutenzione e non sono stati evidenziati cedimenti della struttura. Il progetto, già finanziato è stato appaltato ad una ditta specializzata che inizierà i lavori appena terminata la stagione balneare.

Dai primi di ottobre sarà effettuata una ristrutturazione conservativa, con la passivazione degli elementi metallici, che saranno scoperti e trattati con elementi chimici. Durante questo passaggio l’Anas farà un primo controllo alla sicurezza della struttura e lo ripeterà al termine dei lavori. Si provvederà a ricostituire la parte corticale, rinforzando il cemento che ha ceduto con una integrazione di calcestruzzo e si copriranno i buchi. Al termine dei lavori, come richiesto dal sindaco Salvetti, nel caso siano ritenute opportune, saranno effettuate le prove di carico per testare la solidità e la stabilità del ponte. Il camminamento pedonale sarà ripristinato, segnalato con la dovuta segnaletica ed illuminato.

Anas ha inoltre concordato con la società concessionaria, il ripristino della canaletta di fibra ottica che si è staccata il 12 agosto. Il Comune manterrà l’ordinanza di interdizione della zona sottostante il ponte di Calafuria intensificando i controlli affinchè i divieti siano rispettati.

vista del ponte dal basso
Foto tratta da pagina Facebook “Buongiorno Livorno”

Il tavolo di lavoro in Prefettura è attivo da anni e si occupa della sicurezza di ponti, gallerie e viadotti di Livorno e provincia. Si riunisce ogni tre mesi. Oggi è stato convocato d’urgenza per la vicenda del crollo della copertura di cavi elettrici dal ponte di Calafuria. Il prossimo tavolo si terrà regolarmente a settembre.” conclude così il comunicato del Comune di Livorno.

Anas nel corso di un tavolo di lavoro in prefettura ha a sua volta spiegato che  tornerà la “piena funzionalità del ponte di Calafuria”, per il quale a ottobre inizieranno i lavori di ristrutturazione conservativa che termineranno entro la fine del 2019 con un investimento di 3,3 milioni di euro, mentre nelle prossime due settimane l’opera sarà interessata da un intervento urgente sulle zone pericolanti.

Anas ha anche spiegato come il ponte venga “costantemente monitorato da tecnici specializzati, mediante verifiche e sopralluoghi giornalieri”. A luglio, ha sottolineato l’Ente nazionale per le strade, è stata effettuata, da una ditta esterna, un’ispezione generale dell’opera anche utilizzando dei droni, “il cui esito non ha evidenziato criticità strutturali”. Il quadro emerso, aggiungono dalla prefettura, sulle condizioni dell’opera è quindi, a parere degli organi competenti, sostanzialmente rassicurante e la problematica non risulta essere di carattere strutturale, bensì di incolumità pubblica relativamente a coloro che fruiscono dell’area sottostante al ponte.

Per quanto riguarda il degrado superficiale del calcestruzzo, hanno precisato i rappresentanti Anas, “il fenomeno fisiologico non ha, allo stato attuale, alcuna implicazione statica e gli interventi di risanamento per 3,3 milioni, già appaltati ma non eseguiti nella stagione estiva in considerazione del traffico turistico, saranno avviati a partire da ottobre”.

Livorno: entro fine anno Comune assumerà 100 dipendenti

Lo ha annunciato l’assessore al personale, Viola Ferroni, dopo avere predisposto “il piano del fabbisogno del personale e terminate le consultazioni con le organizzazioni sindacali dell’ente”.

Entro fine anno saranno assunte al Comune di Livorno oltre 100 persone, “indispensabili per far ripartire e rendere più efficienti molti uffici e servizi”. Lo ha annunciato l’assessore al personale, Viola Ferroni, dopo avere predisposto “il piano del fabbisogno del personale e terminate le consultazioni con le organizzazioni sindacali dell’ente”. “La concertazione con i sindacati – ha aggiunto l’assessore – ci ha fornito il quadro completo degli uffici maggiormente penalizzati e delle carenze nei vari settori. Il loro supporto sarà indispensabile anche nella definizione della pianta organica dettagliata, per la quale si cercherà nei limiti del possibile di tener conto delle esigenze di tutti, valorizzando le professionalità e le attitudini”. “Dalle macerie alla ricostruzione – ha concluso il sindaco Luca Salvetti – visto che dopo l’era Nogarin in meno di 2 mesi, come avevamo detto in campagna elettorale, abbiamo lavorato per riavviare la macchina comunale e rimesso in piedi la struttura. Prima con i dirigenti, poi con le posizioni organizzative, e nelle prossime settimane procedendo con nuove assunzioni di personale amministrativo e tecnico”.

Solidarietà: Livorno aderisce a #dirittincomune

Anche Livorno aderisce alla campagna #dirittincomune per promuovere l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, lanciata poche settimane fa da ActionAid insieme ad ASGI e ai Sindaci di Crema, Palermo e Siracusa.

“L’iscrizione anagrafica è la base dell’inclusione sociale e solo l’inclusione sociale può contribuire alla giustizia e alla sicurezza delle nostre comunità. Diritti e doveri devono andare di pari passo. Se una persona non si sente parte di una comunità, se si sente esclusa, farà più fatica a sentirsi impegnata dalle sue regole”, spiega il Sindaco di Livorno, Luca Salvetti.

L’appello #dirittincomune nasce con l’obiettivo di promuovere l’accesso ai diritti essenziali come il diritto all’istruzione, alla salute, alle prestazioni sociali, per i richiedenti asilo nelle nostre città, chiedendo ai Sindaci di impegnarsi a iscrivere coloro che ne facciano richiesta nei registri anagrafici, anche dopo l’entrata in vigore del primo decreto sicurezza (legge 132/18).

L’articolo 13 della legge, infatti, prevede delle nuove disposizioni che sono state oggetto di diverse interpretazioni, anche tra gli amministratori: alla prima lettura è prevalsa l’idea che ai richiedenti asilo fosse preclusa la possibilità di effettuare l’iscrizione all’anagrafe. I promotori dell’appello, basandosi sui pareri di giuristi autorevoli e sulle recenti ordinanze dei Tribunali di Firenze, Bologna e Genova, secondo i quali il diritto all’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo è tuttora vigente ed esigibile, chiedono alle amministrazioni di garantirlo, rendendo possibile ottenere il rilascio del certificato di residenza e della carta d’identità, nei fatti utile a beneficiare di servizi pubblici come l’asilo, la formazione professionale, l’accesso all’edilizia pubblica, la concessione di eventuali sussidi, o l’iscrizione a un centro per l’impiego.

“Sono in gioco diritti essenziali, che nei fatti spesso sono inaccessibili o compromessi in assenza di iscrizione anagrafica”, si legge nel testo dell’appello promosso da ActionAid che non si rivolge solo ai Sindaci, ma anche alle organizzazioni solidali perché si facciano portavoce “in ogni sede utile, della lettura costituzionalmente orientata dall’articolo 13 e a promuovere la corretta applicazione della normativa”.

Ad oggi, oltre ai Comuni di Crema, Siracusa, Palermo, Livorno e Reggio Calabria, a #dirittincomune hanno aderito oltre 30 organizzazioni e 7 reti associative.

Livorno: grave operaio folgorato in impianto ENI

Un operaio di 29 anni è rimasto gravemente ferito a torace e braccia dopo aver ricevuto una folgorazione da scarica elettrica mentre stava lavorando ad una cabina di corrente all’interno della raffineria Eni di Stagno (Livorno).

L’operaio, come riferiscono dal 118, non sarebbe in pericolo di vita, ma ha riportato ustioni sul 25% del corpo. Subito soccorso dalla Pubblica assistenza di Collesalvetti e Stagno il 29enne è stato poi trasportato all’ospedale Cisanello di Pisa dove è stato ricoverato in codice rosso nel reparto grandi ustionati. Non si esclude un successivo trasferimento all’ospedale di Genova.

In seguito all’incidente, rsu e rlssa hanno immediatamente chiesto un incontro all’azienda per conoscere le cause dell’infortunio. Lo rende noto Filctem-Cgil che esprime forte preoccupazione per lo stato di salute dell’operaio coinvolto, “rimasto ustionato – si spiega – a seguito di una scarica elettrica ricevuta mentre insieme a un collega stava effettuando un intervento su una cabina di corrente”. “Siamo determinati a fare luce sull’accaduto per individuare le cause e evitare che ciò possa accadere di nuovo” le parole del sindacato. “Quanto è successo deve impegnare tutti: datori di lavoro, le organizzazioni sindacali, le rsu, gli rlssa ed i lavoratori a porre maggior attenzione a tutti gli aspetti operativi concernenti la sicurezza. Riuscire a tutelare l’integrità fisica di chi ogni giorno si reca sul posto di lavoro è una questione di civiltà” si legge nella nota firmata da Gianluca Persico, segretario generale Filctem-Cgil della provincia di Livorno.

Vicinanza al lavoratore e’ stata espressa dal sindaco di Livorno Luca Salvetti a nome
dell’Amministrazione comunale. ‘Fortunatamente il ventinovenne non e’ in pericolo di vita anche se ha riportato ustioni gravi. Auguriamo al giovane lavoratore una pronta guarigione con l’auspicio di un veloce recupero delle forze’, si legge in una nota del Comune.

Discarica del Limoncino, sospeso procedimento di riesame dell’AIA

L’amministrazione comunale livornese ha ribadito in conferenza dei servizi la richiesta di sospensione del nulla osta della Regione per la discarica del Limoncino. La Regione, in considerazione del quadro complessivo, ha sospeso il procedimento di riesame dell’AIA, e ha dato avvio al procedimento di sospensione del nulla osta rilasciato in primavera per quanto riguarda il conferimento dei rifiuti.

Tutto ciò in attesa delle controdeduzioni di Livrea, che dovranno pervenire entro dieci giorni, e di eventuali nuove valutazione da parte della Conferenza dei Servizi. Su indicazione degli uffici tecnici comunali, risulta necessario che il vincolo idrogeologico sia rinnovato, ai fini di garantire la massima protezione idrogeologica del sito del Limoncino con il preciso riferimento alle nuove curve pluviometriche in seguito all’evento alluvionale del 10 settembre 2017.

Arpat, nel suo parere, evidenzia che, nelle prove effettuate in passato, non sempre viene confermata la permeabilità richiesta, e questo potrebbe determinare il non rispetto delle prescrizioni AIA e delle caratteristiche previste dalla normativa.  Il comune ha chiesto a Livrea, gestore dell’impianto, di sospendere fin da subito i conferimenti, in attesa dei chiarimenti conseguenti ai rilievi Arpat. L’amministrazione comunale confida in una collaborazione del gestore, in caso contrario dovrà decidere quali provvedimenti intraprendere.

“La conferenza dei servizi che si è svolta presso la Regione Toscana ha assunto decisioni importanti, tenendo conto dei rilievi tecnici che sono stati mossi da Arpat e delle richieste formulate in modo appropriato dallo stesso comune di Livorno”. E’ quanto dichiara il presidente della Regione Enrico Rossi.

“La serietà dei provvedimenti – ha aggiunto il presidente – conferma il comportamento rigoroso con cui i tecnici regionali si muovono su queste vicende. Nei prossimi dieci giorni attendiamo dalla proprietà eventuali rilievi alla decisione di sospensione dei conferimenti. Mentre dall’altra parte è stato sospeso il procedimento di riesame dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) in attesa, anche a questo riguardo, della documentazione integrativa richiesta”.

“Gli elementi principali da valutare” ha affermato il sindaco di Livorno Luca Salvetti “sono la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini. Proprio per questo ed alla luce dei rilievi Arpat, abbiamo chiesto a Livrea di interrompere per questi dieci giorni i conferimenti in discarica”.

L’assessora Cepparello ha sottolineato che “oltre ai rilievi oggetto dell’attuale sospensione, rimangono da valutare anche altri aspetti importanti quali l’incompatibilità acustica, da non sottovalutare, e i codici Cer”. Ha proseguito l’assessora all’ambiente “la partita si gioca nelle sedi istituzionali. Come amministrazione comunale siamo intervenuti in due Conferenze dei Servizi e proseguiremo in questo cammino, nell’interesse della città di Livorno”.

Dal Collettivo anarchico Libertario fanno sapere nel loro comunicato:
“Da lunedì 8 luglio è in corso all’incrocio tra via della Valle Benedetta e via del Limoncino un presidio permanente contro la discarica che la società Livrea sta attivando nella ex cava del monte la Poggia. La discarica si trova in una zona a rischio idrogeologico che ha subito l’impatto dell’alluvione del settembre 2017. Tra i rifiuti destinati alla discarica ci sono anche fanghi di dragaggio, scorie di fonderie, ceneri dell’inceneritore.”
“Dal 4 luglio alcuni camion hanno iniziato a conferire rifiuti nel sito e solo la presenza del presidio animato da residenti che da circa dieci anni si oppongono al progetto ha fatto in modo che i trasporti di rifiuti si fermassero per qualche giorno e che due camion tornassero indietro. Questo dimostra che solo l’azione diretta, in questo caso realizzata attraverso il presidio permanente, può fermare questa ulteriore bomba ecologica su Livorno.”
“L’azione diretta è stata ed è la pratica più efficace per ostacolare le devastazioni del Tav in Val Susa, del Muos in Sicilia, del Tap e di tante altre “opere”, piccole e grandi ma comunque inutili e nocive. La discarica del Limoncino, se sarà portata a regime, sarà uno degli impianti più pericolosi in una città in cui sono già presenti molte attività industriali a rischio di incidente, e già colpita dallo sfruttamento dei territori e dalle nocività, con gravi danni sulla salute di tutte e tutti.”
“Per questo sosteniamo la lotta in corso e siamo solidali con chi venerdì 12 luglio è stato aggredito da uno degli esponenti dell’azienda. Di fronte a questi atti è ancor più evidente la necessità dell’impegno diretto, dal basso, e sopratutto della solidarietà.”

Livorno, rifiuti: dimissioni in blocco vertici di Aamps

Dimissioni in blocco dei vertici di Aamps, la partecipata al 100% del Comune che a Livorno si occupa di raccolta di rifiuti e igiene ambientale.

Sabato scorso è stata convocata l’assemblea che prevedeva all’ordine del giorno gli assetti societari dei vertici di Aamps e ieri mattina sono arrivate sul tavolo del sindaco le dimissioni dell’amministratore unico Federico Castelnuovo e del dg Paola Petrone, entrambi entrati in carica sotto la precedente amministrazione dei Cinquestelle. Tra 15 giorni, spiegano dal Comune, sarà convocata l’assemblea per nominare i nuovi vertici dell’Azienda Ambientale.

“Ringrazio i vertici Aamps per il lavoro svolto – ha detto il sindaco di Livorno Luca Salvetti (Centrosinistra) – ora inizia un nuovo percorso, una stagione in cui sarà prioritaria la rimotivazione dei lavoratori che sono i principali alleati dell’azienda. Per la dirigenza abbiamo una rosa di nomi, vere e proprie eccellenze in ambito di gestione rifiuti e provata esperienza. Proseguiremo con la raccolta differenziata, migliorando i servizi al fine di non danneggiare cittadini e lavoratori e puntando ad un sistema di raccolta rifiuti intelligente”.

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