La10 vola in A. Finale al cardiopalma

Alla doppietta dell’azzurrina Politi e il goal allo scadere di Rapuano, per mister Vannini rispondono la doppietta di Fossi e le reti di Jessiquinha e Ramos. La10 vola in A dopo un finale al cardiopalma in quel di Marigliano di Napoli.

Dopo la bella vittoria in casa del 13 maggio, finita 2-1 per le giallonere di mister Vannini, le ragazze vincono e convincono anche davanti al pubblico azzurro con una prestazione maiuscola e di carattere. Nonostante il goal allo scadere di Rapuano, la Woman Napoli deve piegarsi a La10.

Alle 17 di ieri 28 maggio, la squadra livornese stacca il biglietto per il Futsal che conta, assicurandosi un posto in Serie A nella prossima stagione dove incontrerà anche le cugine di Scandicci.

Così Eugenio Giani, presidente delle regione Toscana, ai microfoni di ToscanaNotizie:  “Apprendo con soddisfazione della promozione in Serie A della squadra di calcio a cinque femminile de La10 di Livorno, che oggi espugnando Napoli ha acquisito il diritto a partecipare il prossimo anno alla massima divisione nazionale in cui troverà, tra le altre, anche lo Scandicci. Questo successo conferma la vivacità e la forza della Toscana sportiva”.

 

Livorno, calcio in faccia durante un arresto. Carabiniere sotto accusa

Livorno, un calcio in faccia durante un arresto. E’ quanto mostra un video diffuso sul canale Telegram di Welcome to Favelas che ha iniziato a circolare sui social tra ieri sera e stamani, giovedì 25 maggio. Le immagini, molto simili ad un altro video girato a Milano che sta facendo discutere in queste ore, mostrano i momenti caldi dell’arresto.

Il calcio in faccia a Livorno arriva ai danni di un giovane già fermato e in terra. Un nuovo caso simile dunque a quello di Milano, questa volta a Livorno, immortalato in un video diventato virale mostra un fermo in strada operato da due carabinieri: uno dei due sferra un calcio in faccia al ragazzo già bloccato dal collega. I due carabinieri ripetono al giovane più volte la parola ‘Fermo’ mentre è a terra. Il giovane, mentre viene ammanettato e un militare lo tiene per il collo, urla: “mi fa male la gamba”. E poi: “La gente mi guarda, così mi fanno le foto”.

L’Arma dei Carabinieri, interpellata sul video che mostra violenze nel corso di un fermo in strada operato da due carabinieri a Livorno, afferma che “tale condotta non è assolutamente in linea con i valori dell’Arma. Il comportamento del militare verrà giudicato immediatamente con il massimo rigore sotto ogni aspetto, a partire dal trasferimento istantaneo ad un incarico non operativo”.

La pattuglia di militari era intervenuta nella zona di viale Petrarca, per una rapina impropria che il ragazzo, spiegano gli investigatori, aveva appena compiuto in un vicino supermercato. Il giovane al momento si trova in stato di arresto con l’accusa appunto di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale in attesa della convalida. Secondo la ricostruzione, il giovane, dopo essersi impossessato di materiale elettronico, avrebbe eluso il pagamento alle casse ed è fuggito dal supermercato colpendo un vigilante che lo aveva scoperto. A quel punto è intervenuta la pattuglia dei carabinieri in zona per normale attività di controllo del territorio.

Alla vista dei militari, che lo hanno individuato subito dopo il fatto mentre ancora era in fuga, il ragazzo, che corrispondeva alla descrizione della segnalazione, non si è fermato e ha continuato a scappare, ignorando l’alt. Raggiunto da uno dei due militari, prosegue la ricostruzione, ha continuato ad opporsi con veemenza al tentativo di arresto colpendo anche il carabiniere che nel frattempo aveva richiesto l’intervento del compagno di pattuglia. E’ quest’ultimo che una volta raggiunti i due, già a terra, sferra il calcio che colpisce al volto addirittura prima lo stesso collega e poi il ragazzo. Il militare protagonista del gesto è stato trasferito ad un altro incarico non operativo.

Morto Giotto Bizzarrini, ingegnere livornese creatore di celebri miti dell’automobile come la Ferrari 250 GTO

Livorno, è morto nel pomeriggio, all’età di 96 anni, l’ingegnere livornese Giotto Bizzarrini, creatore di celebri miti dell’automobile come la Ferrari 250 Gto, il motore Lamborghini V12 e le 5300 Gran Turismo che portano il suo nome, e che furono costruite in serie nella fabbrica di Livorno.

I funerali si terranno lunedì nella chiesa di Quercianella. Giotto Bizzarrini ha coltivato l’intera vita la passione per l’auto. Nel 1954 lascia la didattica per entrare a far parte dell’ufficio esperienze dell’Alfa Romeo e tre anni dopo passerà alla Ferrari.

Lavora alla Ferrari 250 Testarossa 12 cilindri 3 litri, alla Testarossa 500 Mondial 2 litri, alle varie versioni della Ferrari 250 (250 GT SWB, 250 Spider California, 250 Gto. Dopo l’esperienza nella Ats spa dà vita nella città di Livorno ad una società battezzata Autostar con lo scopo di progettare nuovi motori.

Tra i suoi committenti ci sarà anche Ferruccio Lamborghini. Nel 1964 fonda la Prototipi Bizzarrini che diventa Bizzarrini spa nel 1966, cominciando a produrre quella che sarà una delle più belle, potenti e veloci Gt italiane degli anni ’60: la Bizzarrini 5300 GT Strada, capace di toccare i 280 km/h. Notevole fu il sodalizio professionale che ebbe con un altro toscano, l’ingegnere Carlo Chiti.

Il 23 ottobre 2012 gli viene conferita dall’Università di Firenze la Laurea Magistrale honoris causa in Design presso la nuova sede di Calenzano (Firenze), inaugurata il giorno stesso con lui presente.

Appena nell’autunno scorso Livorno ha celebrato la genialità di Bizzarrini con una ‘tre giorni’ a lui dedicata all’interno degli Hangar Creativi e qualche mese prima era stato premiato con la medaglia d’oro dei talenti livornesi dal Comune per il tramite dell’assessore Alessandro Lenzi.

“È un grande dispiacere: se ne va uno dei talenti della nostra Livorno”. Sono le parole di cordoglio del sindaco di Livorno Luca Salvetti, appena saputo della scomparsa dell’ingegnere livornese Giotto Bizzarrini, deceduto oggi a 96 anni.

“Un uomo che partendo praticamente da zero – ha aggiunto Salvetti – e basandosi sulla sua preparazione, sul suo studio, sul suo estro e sul suo talento, è arrivato a creare un marchio conosciuto in tutto il mondo. Noi lo abbiamo voluto omaggiare lo scorso anno con il premio ‘Livorno al Centro’ e soprattutto con la tre giorni che abbiamo organizzato agli Hangar Creativi”.

Rigassificatore Olt di Livorno andrà avanti a pieno regime fino al 2027

Il rigassificatore di Livorno non si fermerà almeno fino al 2027 e tratterà 3,75 miliardi di metri cubi l’anno.

Grazie all’aumento di capacità e slot aggiuntivi dal prossimo anno termico, il rigassificatore Olt al largo di Livorno andrà avanti a pieno regime fino al 2027. In una nota viene spiegato che in particolare, si sono concluse con il 100% di capacità allocata, per il primo prodotto offerto, le aste annuali e pluriennali con manifestazione di interesse Olt Offshore Lng Toscana.

Proprio grazie ai risultate di aste concluse la settimana in corso, la capacità di rigassificazione di 3,75 miliardi Sm3 annui attualmente autorizzata è stata completamente allocata fino all’anno termico 2026/2027. Inoltre, la capacità di rigassificazione è stata offerta in slot da 155.000 m3liq. Sono stati allocati sette slot all’anno a partire dal 2024-2025 fino al 2033-2034.

Successivamente “l’effettiva assegnazione di capacità di rigassificazione dal 2033-2034 resta condizionata alla decisione di Olt di estendere la vita utile del terminale di cui si darà comunicazione all’utente richiedente entro la fine dell’anno termico 2028-2029”.

Cinque sanitari di Livorno sono oggetto di misure cautelari a causa di presunti falsi certificati a marittimi

Sono 3 gli infermieri e 2 i medici che stanno ricevendo da parte del gip di Livorno accuse di corruzione, falsità di atti, false attestazioni o certificazioni e truffa aggravata ai danni di enti pubblici.

Cinque misure cautelari sono state applicate nei confronti di tre infermieri e due medici della Sanità marittima di Livorno, un organo sanitario dell’Ufficio di assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e di frontiera (Usmaf). Queste misure sono state poste dal gip di Livorno nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla polizia e coordinata dalla procura livornese su presunti falsi certificati rilasciati a marittimi e anche per assenteismo.

Corruzione, falsità in atti e false attestazioni o certificazioni, e truffa aggravata ai danni di enti pubblici i reati contestati a vario titolo. In particolare un infermiere è finito agli arresti domiciliari ed è stato interdetto dal lavoro per 12 mesi. Per gli altri due colleghi e per i due medici è invece disposto l’obbligo di firma, oltre che la sospensione per sei mesi dell’attività professionale dei medici. L’indagine è partita l’estate scorsa e ne risulterebbero coinvolti anche altri operatori sanitari, oltre che numerosi marittimi.

Just Eat arriva a Livorno, con 30 assunzioni a contratto subordinato

Uno dei colossi del delivery sbarca a Livorno, sull’onda dei risultati positivi dell’azienda che vanta una crescita del 34% in termini di numero di ristoranti che hanno scelto il digital food delivery con Just Eat.

Just Eat fa parte di Just Eat Takeaway.com ed è uno dei leader mondiali nel mercato della consegna di cibo a domicilio. Estenderà anche a Livorno il proprio modello di ‘delivery etico’ incentrato sull’assunzione dei rider con contratto di lavoro subordinato, sono previste 30 assunzioni. Proprio a Livorno sono stati assunto 20 rider inquadrati come lavoratori dipendenti, che si vanno a sommare agli oltre 130 già operanti sul territorio regionale. In una nota si spiega che ai dipendenti viene applicato il Ccnl del settore Logistica, trasporto merci e spedizioni grazie all’accordo raggiunto nel marzo 2021 da Just eat e le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit-Cisl e Uil.

Livorno si è mostrata così una delle città del Centro Italia con più potenziale, ha infatti registrato una crescita del 34% in termini di numero di ristorante che hanno scelto il digital foot delivery con Just Eat. Sono stati registrati circa 200 ristoranti partner attivi in città nel 2022, che si sommano ai 1480 attivi in tutti i capoluoghi di provincia.

“Con Livorno, sono 27 le città italiane nelle quali abbiamo portato il nostro modello di delivery etico e siamo molto orgogliosi di continuare ad implementarlo su tutto il territorio nazionale. Dopo l’apertura dell’hub a Firenze a febbraio, aggiungiamo questo importante traguardo in Toscana che dimostra il nostro investimento sul territorio e sulle persone, in quanto da un lato ci consente di tutelare ulteriormente i nostri lavoratori, dall’altro di offrire un servizio completo e di valore sia per i ristoranti partner che per i nostri consumatori”, dichiara Daniele Contini, country manager di Just Eat Italia.

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