🎧 Renzi: Nardella segretario PD? Pensi a Firenze…

Così il leader Iv Matteo Renzi  a margine di un’iniziativa a Firenze. “Noi siamo in linea con Nardella, è il partito di Nardella che ha cambiato idea sull’aeroporto candidando la Cucchi. Sono convinto che Nardella voterà la Saccardi nel segreto dell’urna ma non lo potrà dire”

“Caro Dario, pensa a Firenze e non al Pd: per la tua campagna di segretario del Pd c’è tempo. Oggi, Dario, vota per chi difende l’aeroporto di Firenze e i lavoratori di Firenze, non per chi lavora contro l’interesse dei fiorentini”. Lo ha detto  il leader Iv Matteo Renzi  a margine di un’iniziativa a Firenze.

”La citazione di Lorenzo il Magnifico  -ha aggiunto Renzi riferendosi ad una dichiarazione del sindaco- Nardella la usa spesso ed effettivamente qualcosa si è fatto in questa città, anche alla luce delle numerose elargizioni che sono arrivate dal governo, a cominciare dalle tramvie. A Dario dico che mi aspetto di vederlo a difendere Firenze, non a difendere il suo partito.

Secondo Renzi, ”il Pd sta scegliendo di rinnegare battaglie storiche, anche a Firenze, come sull’aeroporto, per abbracciare i 5 stelle”. “A Firenze noi si va a doppia cifra o oltre -ha detto ancora il leader di IV-  Che noi si prenda il 5 o il 15% penso che dopo il voto nel Pd fiorentino succederà quello che accadrà per i Dem nel resto del paese: ovvero ci sarà chi va con M5s e chi vuol fare il riformista. Poi non so se faranno un congresso o una scissione, ma una delle due la faranno. Auguri e in bocca al lupo”. Così il leader Iv Matteo Renzi intervenendo a Firenze a un’iniziativa elettorale.

Infine, sulle questioni geopolitiche , Renzi ha affermato ”sarebbe scorretto e disonesto negare che Meloni è stata la prima ad avere una posizione atlantista contro la Russia. A me interessa se brindano gli italiani. Possiamo fare un bel dibattito sulla Russia chiedendo a Conte perché ha portato i soldati russi in Italia durante la pandemia“.

Elezioni, Renzi: in Toscana duelli divertenti

Così il leader Iv Matteo Renzi parlando oggi a Firenze delle liste per la Toscana. “Noi saremo il vero voto utile”

A Livorno l’ex sindaco Alessandro Cosimi contro Andrea Romano (PD), nella Piana fiorentina contro Emiliano Fossi (PD) Gabriele Toccafondi. E ancora l’ex governatore Enrico Rossi (PD) nel collegio Siena Grosseto se la vedrà con Stefano Scaramelli (consigliere regionale IV). Sono solo alcuni dei duelli ‘divertenti’ che Matteo Renzi ha elencato oggi a Firenze in vista delle prossime elezioni del 25 settembre.

“Letta ha detto che noi facciamo perdere voti, eppure un anno fa aveva un’idea diversa e ha chiamato più volte Scaramelli” ha punto l’ex rottamatore.
Che ha poi elencato atre sfide: “nel collegio di Pisa Nicola Fratoianni, che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi, si confronterà con Michele Passarelli (coordinatore Iv di Pisa), e su Firenze corre Stefania Saccardi (vicepresidente della Regione Toscana)2.
“ Per la Camera -ha aggiunto Renzi- posso dire che Lucia Annibali sarà nella nostra squadra, accanto a Francesco Bonifazi”.

“C’è una bella squadra, l’elenco arriva domani. Italia viva e Azione faranno un bellissimo risultato” ha detto Renzi, che ha aggiunto. “anche nel Pd ci sono tanti candidati bravi, mando un grande abbraccio agli inclusi e agli esclusi. Non dimentichiamo però che chi vota Letta vota Di Maio e Fratoianni”. ” E’ una scommessa che ha molto di Made in Tuscany. Qui sarà una campagna col sorriso sulle labbra, casa per casa, porta per porta. Noi siamo per il si all’aeroporto, la coalizione del centrosinistra invece? Noi siamo per il termovalorizzatore e il rigassificatore la coalizione del centrosinistra invece?” Ha sottolineato il leader di Italia Viva

“Maria Elena Boschi correrà nel suo collegio di residenza che da qualche anno è a Roma. I sarò candidato a Milano, in Toscana e in 4-5 circoscrizioni. Non ho ancora capito se Berlusconi si candida a Milano o Monza. Se vuole fare un dibattito io sono disponibile” ha sottolineato Renzi. Che appropriato delle cose da fare ha precisato: ”la prima proposta di legge che presenterò se sarò rieletto senatore sarà quella che impegna a ricostituire l’unità di missione Italia sicura-Casa Italia, che io avevo fatto quando ero al governo sulla base delle indicazioni di Renzo Piano, e che aveva permesso di spendere un sacco di soldi contro il dissesto idrogeologico. Questa missione è stata chiusa dai grillini, da Costa nel giugno 2018 quando fu nominato ministro. Fece una diretta Facebook e disse che avrebbe chiuso l’unità di missione. Quindi la prima scelta che farò è quella di fare un atto per ricostituire l’unità di missione”.

“Noi saremo il vero voto utile” ha chiosato Renzi. “questo risultato deve servire a non far fare alla Meloni il presidente del Consiglio ma far governare Draghi. Meloni ha avuto una campagna elettorale favorevole da parte di Letta, evidentemente i due si vogliono bene. Voglio che ci sia un voto utile per mandare in Parlamento chi farà la differenza”
A proposito della Leopolda infine, Renzi ha confermato che verrà posticipata. “nello stesso week end nel quale è prevista la Leopolda Calenda ha scelto di presentare la lista a Milano. Credo perciò che la Leopolda sarà rimandata” ha precisato Renzi.
Che ha concluso : “ho visto che uno dei migliori candidati del Pd, capolista in Basilicata, ha fatto un tweet antisemita e ha messo in discussione la legittimità dello stato di Israele. Israele ha il dovere, non solo diritto, di esistere. Mi rivolgo alla comunità ebraica, vi sembra normale stare in un partito che candida uno che mette in discussione la legittimità dello stato di Israele? E’ uno scandalo”.

🎧Giani, Renzi? “Spero in alleanza”

Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. “l’accordo con Calenda è nell’interesse del Paese”

Il presidente della giunta Regionale Eugenio Giani crede che l’alleanza con Italia Viva sia possibile. lo ha dichiatao oggi.  “Se prendete i giornali di due giorni fa, si parlava di un accordo con Calenda che non sarebbe mai accaduto perché era una posizione di centro alternativo sia alla destra che alla sinistra: avete visto poi che le vie della politica prima del deposito delle liste portano a esiti imprevedibili, io spero che accada anche con Renzi” ha detto Giani.

Secondo Giani, inoltre anche anche Pd e Italia Viva correranno separati alle politiche,  “negli equilibri di giunta non cambia niente”, anche perché “la posizione di Renzi è chiaramente antitetica al centrodestra, è una posizione di centro”, mentre “sarebbe incompatibile” nel caso di “accordi di coalizione o patti di desistenza con il centrodestra”, per cui “saremo più rigorosi nel rispetto delle regole programmatiche e delle intese, ma questo non è sicuramente alternativo alla presenza in giunta”

A proposito dell’alleanza Calenda-PD Giani ha sostenuto  ” che prima di tutto contino gli interessi generali, e gli interessi generali del Paese ci portano oggi a costruire una solida alleanza di centrosinistra con Calenda“, e questo “allarga le possibilità di vittoria di un centrosinistra che si trova a contrastare in questa campagna elettorale non un centrodestra ma un destra-centro”. L’accoerdo ha detto Giani  “lascerà qualche timore in più ai potenziali candidati perché l’accordo è costato al Pd il dover garantire un 30% di rappresentanza nelle nostre liste alle forze di centro, di Calenda, degli ex ministri, di tutte quelle forze che ieri hanno sottoscritto l’accordo, la Bonino. E’ evidente che tutto questo porterà a rinunce di candidature, però l’interesse generale del Paese in questo momento è far vincere la coalizione di centrosinistra, e conseguentemente per raggiungere gli accordi devi fare anche delle rinunce in termini di posizioni di rappresentanti alle elezioni”.

Toscana, Ballottaggi: tutto come prima? Forse. Anzi no

Lucca al centrodestra Carrara al centrosinistra. In Toscana i ballottaggi finiscono in pari. Tutto come sempre dunque? Non proprio.

Pari e patta. Se fosse una gara di briscola, l’esito dei ballottaggi in Toscana potremmo descriverlo così. Lucca va al centro destra con Mario Pardini, Carrara al centrosinistra con Serena Arrighi. Nel computo complessivo, tenendo conto anche del primo turno, dei tre capoluoghi al voto due sono andati al centrodestra, uno, Carrara appunto al centrosinistra. Che però si consola con la vittoria in tanti centri minori. Tutto come sempre dunque?

Non proprio. Anche se la vittoria di Pardini, dopo 10 anni si sindacatura Tambellini, riprende e consolida infatti una tradizione che ha sempre fatto di Lucca la ‘mosca bianca ‘ eccellenza della Toscana, e quella di Arrighi è nel solco comunque di un passato intervallato dalla vittoria dei Cinque stelle 5 anni fa, il quadro che emerge è quello di una Regione sempre meno Rossa, dove anzi i capoluoghi governati dal centrodestra sono oramai maggioranza:  Lucca e Pistoia si uniscono infatti ad Arezzo, Siena, Grosseto, Pisa e Massa. E questo è comunque la si voglia girare un dato in qualche modo storico.

Il secondo elemento è, anche in Toscana, il trionfo dei candidati civici. Arrighi e Pardini lo sono e lo hanno rivendicato lungo tutta la campagna elettorale, ancor più durante il ballottaggio. Sembrano così tornati gli anni di tangentopoli in cui i partiti dovevano nascondersi dietro la faccia rassicurante di qualche esponente della cosiddetta società civile. Quanto resisterà il loro profilo civico lo vedremo naturalmente nei prossimi mesi. A partire dalla composizione delle giunte.

Il terzo elemento politico è la sconfitta di Italia viva a Carrara, dove il supporto del deputato Cosimo Maria Ferri non è bastato a far prevalere Simone Caffaz. Un supporto tanto discusso, che aveva provocato non pochi maldipancia soprattutto in regione, sia pur celati dietro la necessità di salvaguardare la tenuta della giunta Giani. Sta di fatto che i renziani dopo essersi al primo turno nascosti dietro due liste civiche ed aver poi rivendicato il ruolo di ago della bilancia, se l’intento era quello di mandare un segnale politico al centrosinistra, a partire dalla Toscana,  hanno fallito il colpo. Ancora più amaramente se si pensa che mentre non sono stati determinanti per battere Arrighi, i voti del Movimento 5 stelle hanno invece contribuito ad eleggere la seconda sindaca della storia di Carrara.

🎧 Amministrative: le alleanze variabili faranno bene al Pd?

Per le prossime elezioni amministrative di ottobre il Pd procede con alleanze variabili, con il M5s da alcune parti, con IV da altre. Mentre a Sesto fiorentino ricuce con la sinistra. La strategia pagherà? (Audio on. Gabriele Toccafondi)

Una cosa è certa: il Partito democratico ha un problema di alleanze. Di sicuro gli scenari politici cambiano, dalla fine della Dc e del Pci sono sempre stati in continuo cambiamento e in questi ultimi cinque anni il cambiamento ha raggiunto una velocità inedita, è vero. Ma è anche vero che queste elezioni amministrative pongono un problema.

Niente o poco conta la maggioranza di governo del paese ora più che mai distante dalla partita delle amministrative. Ed ovviamente partiti che governano insieme a livello nazionale possono diventare avversari a livello locale. Anche questo non è un fatto nuovo certo. Il muoversi ondivago tra il Movimento 5 stelle di Conte e Italia viva di Renzi appare però adesso avere la forma di un problema politico.

Il PD corre insieme al Movimento fondato da Grillo in molti comuni, mentre in altri predilige l’alleanza con il partito di Matteo Renzi. La strategia pagherà? Sicuramente a livello locale chi doveva fare due conti sarà sicuramente stato bravo a farli e ci sta dunque che la strategia (o meglio, la tattica) a livello locale e nel breve periodo pagherà. Ma poi?

Cosa sono queste elezioni amministrative, un test per misurare l’efficacia delle alleanze? Anche perché, prima o poi, anche in Italia bisognerà tornare a votare e allora il quadro dovrà essere molto più chiaro di adesso. Al netto della polemica sul “Segretario del Pd che partecipa alle elezioni senza il simbolo del Pd”. La cosa addolora la deputata Rosa Maria di Giorgi, mentre per l’eurodeputata e segretaria regionale del partito “si tratta di una polemica tutta strumentale”.

Infine, c’è il caso Sesto Fiorentino. Abbiamo già raccontato di come il Pd ha ricucito la frattura con la sinistra che ha governato la città negli ultimi cinque anni. Questo è avvenuto a fronte di un cambiamento di indirizzo del Pd locale sul tema dell’ampliamento dell’aeroporto. Su questo Italia viva non ci sta e presenta un suo candidato che è l’on. Gabriele Toccafondi. Le bocce sulla carambola della politica locale sono ora più che mai tutte in movimento.

In Podcacst l’intervista integrale con l’on. Gabriele Toccafondi di Italia Viva, candidato a Sindaco a Sesto Fiorentino.

🎧 Nicola Danti(IV): no a diktat dal Partito Democratico

Prima l’annuncio di Matteo Renzi: “sosterremo la candidatura di Enrico Letta a Siena”. Poi un scambio incrociato di comunicati stampa tra il Pd e Italia Viva che racconta di una alleanza – quella a livello regionale – a rischio. E Nicola Danti dice: “no a diktat dal Pd”.

Il presto dello scontro tra il Partito Democratico ed Italia Viva è oggi l’elezioni autunnale per il collegio di Siena lasciato libero da Pier Carlo Padoan. Il Pd ha deciso che a presentarsi deve essere il Segretario nazionale del Partito Enrico Letta. I partiti di una probabile coalizione hanno subito storto il naso per non essere stati consultati. Renziani in prima fila.

Poi tutto sembrava essere rientrato. Solo nella giornata di lunedì 26 luglio un’agenzia di stampa riportava quanto segue: “La corsa di Enrico Letta alle suppletive trasferisce a Siena le dinamiche nazionali. Anche nel collegio toscano, il segretario del Pd punta a un centrosinistra più largo possibile che dialoghi con i 5s, ma Italia Viva preferirebbe fare a meno di legarsi al Movimento di Giuseppe Conte. Così, è in ballo l’appoggio dei renziani. Col passare delle ore, però, l’allarme sembra rientrato: “Faremo di tutto per sostenere Enrico Letta – ha detto Matteo Renzi – Non facciamo ripicchine”. E anche dal Nazareno fanno sapere di essere “fiduciosi che si troveranno soluzioni all’altezza della sfida e che nessuno voglia consegnare la vittoria a Salvini e Meloni”.

Tutto bene? Niente affatto. Nelle ore successive deve essersi rotto qualcosa. Un comunicato stampa – firmato dalla Segretaria regionale ed eurodeputata del Pd Simona Bonafè e da capo gruppo in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli – ha accusato Italia Viva di mettere a rischio la stessa alleanza in Regione: “Compromettete l’alleanza, non sostenendo la candidatura del nostro Segretario nazionale Enrico Letta state incrinando il rapporto di governo in Regione”. Parole durissime a cui Italia Viva replica: “Niente diktat da centralismo democratico, quelli attenti alle poltrone siete voi. Letta è frutto di un accordo coi 5 stelle incomprensibile ai senesi. Noi siamo pronti a pagarne le conseguenze”.

Nel frattempo in questo schema non del tutto lineare, si inserisce Azione. Il partito di Calenda è al lavoro per presentare un proprio candidato. Un modo anche per tentare gli “amici” renziani in funzione anti Cinque Stelle.

Su questa vicenda abbiamo intervistato l’On. Nicola Danti, eurodeputato e coordinatore regionale di Italia Viva. Puoi riascoltare l’intervista in Podcast.

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