Iv, Renzi: “alla Leopolda straordinario popolo che fa politica”

“Da dopo la Leopolda sarà attiva la struttura provvisoria della nostra Casa, Italia Viva. Non vedo l’ora che finisca questa fase transitoria di partenza di Italia Viva per tornare alle mie enews in cui parlare anche di altro, non solo di politica italiana. Ma oggi c’è tantissimo entusiasmo per la nascita di questa avventura: i comitati sono oltre 2.000 e le richieste di adesione crescono. Giusto dare il tempo che merita alla grande scommessa di un’Italia viva. Di un’Italia vivace”.

Così Matteo Renzi nella sua e-news. “Chi verrà alla Leopolda – sostiene Renzi – vedrà uno straordinario popolo che ha voglia di fare politica. E fare politica significa confrontarsi sui temi almeno quanto essere populista significa parlare solo di simpatia o carattere dei leader. Chi vuol dare una mano alla Leopolda con idee, interventi o contributo economico trasparente può farlo qui”.

Sarà, racconta l’ex premier, “la Leopolda del decennale: dunque ci sarà spazio per una carrellata delle proposte che sono state lanciate alla Leopolda e sono diventate leggi dello Stato. Ma soprattutto parleremo di come sarà il mondo tra dieci anni, secondo noi. Di come guardare al futuro, insomma, senza torcicollo. E ci sarà un’alluvione di idee, di proposte, di progetti. Non tutti saranno realizzati, ovvio: ma tutti saranno discussi. Questa è la forza della nostra gente”.

Alla kermesse sarà mostrato il simbolo del nuovo partito ‘Italia Viva’ e “firmeremo – dice Renzi – davanti a un notaio l’atto costitutivo del nuovo movimento. E sabato mattina faremo una cinquantina di tavoli di lavoro – come sempre – con i parlamentari di Italia Viva, ma non solo i parlamentari. Presenteremo il Piano Verde per il futuro del Paese, il Family Act, il Piano Industriale per tornare a crescere”. Come tradizione della Leopolda, conclude il leader Iv, “chiuderemo con gli interventi di Teresa Bellanova e con il mio”.

Elezioni Regionali, Renzi: “It’s not my problem”

?Firenze, “Mi sono dovuto mordere il labbro prima di dire ‘Si’ al voto della fiducia mentre camminavo al Senato”, lo ha detto Matteo Renzi, ai margini di un evento a Palazzo Vecchio, dove è ritornato per la prima volta dopo l’addio al Pd.

Renzi che è stato protagonista sul palco, insieme al fondatore di LinkedIn, Reid Hoffman, per l’inaugurazione di un percorso formativo curriculare del programma di Stanford University, sul tema “Silicon Valley: The Modern Day Rebirth of Renaissance Florence”, si è fermato a lungo a rispondere alle domande della stampa locale.


“Quando il segretario del Pd sceglie per le riforme uno che ha votato no al referendum, per il lavoro sceglie uno che ce l’ha col Jobs act, è chiaro che marca degli elementi di discontinuità evidenti rispetto alla mia stagione, quasi a vergognarsi di ciò che abbiamo fatto negli anni scorsi – ha detto Renzi rispondendo ad una nostra domanda sulle motivazioni della separazione dal PD – però è evidente altrettanto che ciò che è accaduto ad agosto ha accelerato un percorso sul quale stavamo riflettendo”.

“Tutti dicono che saremmo partiti con dieci deputati e cinque senatori e che avremmo fatto fatica, invece è un percorso, lasciatelo dire perché ci sto lavorando dal punto di vista fisico, più simile alla maratona che ai cento metri – ha detto il senatore Renzi e poi tracciando il programma a breve scadenza di Italia Viva ha aggiunto – Prima la partenza con più di 40 parlamentari, poi la Leopolda, in seguito partirà il tesseramento ed infine, gli amministratori che arriveranno nel giugno 2020. Qualcuno ha già aderito ma io sto dicendo a tutti gli amministratori, buoni, non c’è fretta”.

Ed alla domanda su cosa farà Italia Viva alle elezioni regionali “It’s not my problem – risponde Renzi – Se c’è una cosa che mi dà tranquillità è non parlare delle realtà amministrative locali. Italia Viva non si presenterà né in Umbria, né in Emilia, né in Toscana. Italia Viva non è un partito come gli altri che si deve presentare dappertutto”.

A Renzi è poi stata chiesta una valutazione sull’inchiesta dei pm di Firenze che ha preso in esame la fondazione Open, da dove arrivavano fondi per le iniziative tipo Leopolda: “Ripeto quello che ormai sto dicendo da mesi, da anni, la procura fiorentina ha molteplici dossier aperti e noi rispettiamo il lavoro dei magistrati, del dottor Creazzo, del dottor Turco. Aspettiamo che arrivino in Cassazione con le sentenze perché contrastare facendo una battaglia mediatica, una polemica, sarebbe assurdo. La magistratura merita il nostro rispetto. Auguri di buon lavoro ai magistrati”.  Renzi ha espresso però “Grande stima nei confronti di Alberto Bianchi”, l’avvocato fiorentino già presidente di Open, indagato nell’inchiesta. Per quello che riguarda la prossima Leopolda: faccio un invito a darci una mano anche a livello economico perché è solo con donazioni da 1, 5, 10 euro che faremo la differenza anche nella Leopolda”.

Il servizio di Gimmy Tranquillo:

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