Conte torna all’Università, protesta collettivo studentesco

Presidio del Collettivo di Scienze Politiche con la partecipazione del movimento Priorità alla scuola durante lo svolgimento della lezione in streming dell’ex premier Conte

Alcune decine di studenti del collettivo di Scienze politiche si sono riuniti davanti alla sede del rettorato di Firenze in piazza San Marco, per protestare contro la presenza dell’ex premier Giuseppe Conte che tiene una lezione in streaming sulla sua esperienza di Governo.

“Non è possibile che a un anno di distanza dall’inizio della pandemia – ha spiegato Francesca Spazio del collettivo studentesco Scienze Politiche – non sia stato ancora fatto niente per garantire il nostro diritto allo studio e il rettore Luigi Dei preferisce organizzare questi teatrini con l’ex premier mentre a noi studenti non sono ancora garantite le lezioni in presenza. E questo lede profondamente il nostro diritto all’istruzione”.

Per il collettivo, è “inaccettabile che dopo un anno da presidente Conte torni a fare il professore come se niente fosse e che anzi il rettore si pieghi a lui dandogli momenti di visibilità e cercando di trovagli spazi invece che pensare a quello di cui gli studenti hanno bisogno”.

Protesta collettivo studentesco Conte
Foto Controradio

Gli studenti e le studentesse hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘Conte e Dei: i vostri teatrini non garantiscono il diritto allo studio’ e intonato alcuni cori come “il diritto allo studio non si tocca lo difenderemo con la lotta”. A sostenere il presidio del collettivo anche il comitato di Priorità alla Scuola.

“Appoggiamo la protesta degli studenti – ha spiegato la portavoce Costanza Margiotta – perché è paradossale che questa università dia così tanto spazio a un ex premier che non ha fatto niente per riportare gli studenti universitari dentro le aule e ha fatto pochissimo per riaprire le scuole in sicurezza. E siamo qui anche per denunciare che non c’è stata ancora un’inversione di rotta tra il Governo Conte e quello di Mario Draghi perché in molti comuni si stanno chiudendo le scuole di ogni ordine e grado”.

L’ex premier Conte torna in cattedra a Firenze con una lezione in streaming

Giuseppe Conte è tornato a Firenze, dove l’ex-premier è docente di diritto privato. Dopo il saluto con il rettore Dei alle 15.30 ha tenuto una lezione in streaming sui canali dell’ateneo

L’ex premier Giuseppe Conte è tornato oggi a Firenze dopo l’esperienza di Governo per incontrare Luigi Dei, il rettore dell’Ateneo dove l’ex premier è docente di diritto privato. Conte, che alle 15:30 ha tenuto una lezione in streaming, è arrivato nella sede del rettorato in piazza San Marco intorno alle 14:30 entrando in auto nel cortile interno dell’ateneo.

Nella zona numerose camionette di polizia presidiavano Piazza San Marco, blindata per l’arrivo dell’ex premier.

Alle 15.30 è iniziata la lezione in streaming ‘Tutela della salute e salvaguardia della economia: lezioni dalla pandemia’ che è svolta in diretta sui canali dall’Ateneo di Firenze.

“Questa giornata segna il mio ritorno nella comunità accademica fiorentina nella quale ho trascorso lunghi anni. Esperienza che mi ha arricchito enormemente, anche dal punto di vista umano. Ho accolto con gioia e emozione l’invito a tenere questa lezione. E’ una lezione che dedico a tutti gli studenti con l’auspicio che possiate affinare le vostre idee e progetti di vita”. Oltre 8mila le persone si sono collegate sulla pagina Youtube dell’Ateneo fiorentino per seguire la lezione di Conte.

Durante la lezione l’ex-premier ha parlato della sua esperienza per gli studenti e le studentesse della Scuola di Giurisprudenza. “Già dalle prime valutazioni empiriche appare chiaro che la tutela prioritaria della salute ha consentito di difendere meglio anche il tessuto produttivo del paese e che le economie più resilienti si stanno dimostrando quello in cui sono state introdotte adeguate misure contenitive del contagio accompagnati da interventi di sostegno alle famiglie e alle imprese”.

“Le economie più resilienti – ha aggiunto – si stanno dimostrando quelle in cui sono state introdotte adeguate misure contenitive del contagio, accompagnate da interventi di sostegno alle famiglie e alle imprese”. Conte ha ricordato che, “ipotizzato che il mancato contenimento del contagio potesse conciliarsi con uno svolgimento a pieno regime delle attività produttive e dei servizi, in realtà questo scenario è risultato assolutamente inverosimile, e lo abbiamo constatato anche qui in Italia quando, pur rimanendo le fabbriche formalmente aperte in tutto il Paese, sono iniziati i primi scioperi, le prime massicce proteste dei lavoratori che si rifiutavano di entrare nei luoghi di lavoro per la paura di rimanere contagiati”.

Ha continuato parlando della gestione del Covid “abbiamo dosato l’applicazione graduale delle misure, che sono diventate via via sempre più restrittive in considerazione della maggiore gravità e pervasività dell’epidemia. Il principio di precauzione è stato da noi assunto come strumento politico di gestione del rischio, basato su evidenze scientifiche, adeguato a tutelare il valore primario della salute dei cittadini”.

Il sindaco Dario Nardella su twitter ha salutato il ritorno di Conte. “Dopo l’onorevole servizio al Paese in uno dei momenti più difficili della storia italiana, siamo felici che Giuseppe Conte torni a insegnare nella prestigiosa Università della nostra città. Bentornato a Firenze”. Lo ha scritto, su Twitter, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Mentre era in corso la lezione dell’ex-premier in Piazza San Marco si è svolto un presidio organizzato dal collettivo studentesco di Scienze Politiche a cui ha partecipato anche il movimento Priorità alla Scuola “Non vogliamo Conte all’università, vogliamo l’università aperta” si legge in un comunicato diffuso dal Collettivo.

Conte torna Università Firenze, organizzato presidio contro

Presidio contro il rientro all’Università del ex-premier Conte. La mobilitazione è stata annunciata dal collettivo di Scienze Politiche a cui ha aderito anche il collettivo Priorità alla Scuola

Il Collettivo politico di Scienze politiche di Firenze ha annunciato per domani alle 15.30 un presidio fuori dal rettorato in occasione del ritorno a Firenze di Giuseppe Conte, docente dell’Ateneo fiorentino che prima avrà un incontro col rettore e poi terra una lezione trasmessa online.

“Non vogliamo Conte all’università, vogliamo l’università aperta” si legge in un comunicato diffuso dal Collettivo. “Dopo aver lasciato l’istruzione fanalino di coda delle priorità del precedente governo (e non solo), dopo aver lasciato gli studenti lontani dalle facoltà per mesi, dopo la criminale gestione della pandemia che ha messo in ginocchio studenti e lavoratori, Conte – si legge ancora – viene accolto a braccia aperte dal rettore Dei e dalla professoressa Lucarelli”, presidente della Scuola di Giurisprudenza che, secondo quanto riferito nella nota, avrebbe detto: “Gli studenti lo aspettano a braccia aperte”. “Pensiamo – afferma il Collettivo – che invece di prodigarsi tanto nell’elogio di chi ha contribuito a distruggere il nostro sistema formativo rettore e compagnia dovrebbero programmare un rientro in sicurezza per tutti, non tenendoci ancora nel ricatto della scelta fra diritto allo studio e diritto alla salute”.

Al presidio di domani, organizzato dal Collettivo di Scienze politiche di Firenze per l’arrivo di Giuseppe Conte, ha aderito anche Priorità alla Scuola, il comitato di insegnanti, studenti e docenti che si battono dallo scorso anno per garantire la scuola in presenza. “Abbiamo deciso di aderire alla mobilitazione degli studenti – dice Costanza Margiotta, portavoce di Priorità alla Scuola – per sottolineare come il Governo precedente abbia messo all’ultimo posto l’istruzione sia quella scolastica che universitaria. Quindi saremo lì per chiedere che il nuovo Governo su questo tema inverta la rotta”.

PD: è scontro su candidatura conte a Siena

Rossi d’accordo: “Conte è un punto di riferimento e di equilibrio per l’alleanza Pd, Leu e M5s”. Bonafè e Nardella contrari: basta candidature paracadutate dall’alto. Di Giorgi: non opportuna

“Apprendo solo dai giornali dell’ipotesi di una candidatura di Giuseppe Conte per le supplettive di Siena. Nell’esprimere comunque il mio apprezzamento per la figura di Conte, verso il quale non ho niente di personale, tengo a precisare che le candidature nei seggi toscani devono essere espressione dei territori, decise
dai territori o perlomeno insieme ad essi”. Così Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano.
“Il Pd toscano negli ultimi anni ha mostrato una grande capacità di tenuta – sottolinea Bonafè in una nota – e ricordo il buon successo nelle europee del 2019 come pure nelle elezioni regionali dello scorso settembre. Un Pd regionale così in salute merita senza dubbio la possibilità di incidere su una scelta in una delle città più rappresentative della regione. Le decisioni calate dall’alto non vanno mai bene, ma se addirittura avvengono ai danni di un partito che ha vinto tutte le ultime battaglie sono del tutto incomprensibili”.

Di parere diverso è l’ex presidente della Regione toscana Enrico Rossi che dice: “per quanto mi riguarda il presidente Conte è un punto di riferimento e di equilibrio per l’alleanza Pd, Leu e M5s. Quindi tutto quello che può mantenere e rafforzare questa alleanza, compresa la candidatura di Conte a Siena, è un bene per Siena, la Toscana e il centrosinistra italiano”. Per altro anche lo stesso
Rossi sarebbe considerato tra i possibili candidati nel collegio senese.
“Questa alleanza ora dovrà insieme sostenere con impegno e responsabilità il governo Draghi – aggiunge Rossi in una nota – e poi alle prossime elezioni politiche dovrà presentarsi come l’alternativa democratica alle destre”.

“Nessuno discute la qualità della candidatura di Conte, ma in Toscana non possiamo avere sempre candidati calati dall’alto, seppur di prestigio. Questa è la
regione dove il Pd, da anni, è il più forte d’Italia. Il risultato delle ultime elezioni regionali lo conferma. Se va scelto un candidato per le suppletive del collegio, si lasci decidere alla Toscana e a Siena, ai dirigenti locali e agli iscritti”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella

“La base e gli amministratori locali rivendicano giustamente maggiore protagonismo – aggiunge Nardella -, in questa occasione come nelle scelte per il governo. Nel governo Conte non c’era neanche un ministro, né un viceministro, né un sottosegretario del Pd che rappresentasse la Toscana. Sarebbe giusto che il nostro partito chieda un ministro nel governo Draghi che rappresenti questa regione che tanto ha dato e continuerà a dare al centrosinistra”.

Contraria anche la deputata Rosa Maria Di Giorgi “Giuseppe Conte ha fatto un grande lavoro da presidente del consiglio dei ministri, il PD lo ha sostenuto lealmente con convinzione, quindi nessuna pregiudiziale né a livello personale né alcun dubbio sulla  sua statura politica. Tuttavia, da sempre la nostra linea politica è stata quella di ascoltare i territori e di privilegiare soluzioni che nascano nell’alveo del rapporto con le realtà locali. Anche per non allargare quel  solco tra elettori ed eletti che è uno dei vizi della politica di questi tempi.   A Siena in particolare, dove da troppo tempo non c’è una candidatura espressione di quel territorio.Sarebbe quindi una scelta non condivisa e credo che le dirigenze nazionali di Pd e del Movimento 5 stelle non decideranno di operare una scelta fuori contesto non rispettosa delle prerogative di un territorio complesso dove la scelta del candidato giusto, possibilmente unitario, per il centrosinistra è di grande delicatezza”.

Rettore Dei: “Conte potrebbe tornare subito in classe”

Firenze, il Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, il professore Luigi Dei, non vede alcun impedimento riguardo alla possibilità che Giuseppe Conte, professore ordinario di diritto privato all’Ateneo fiorentino, fino alla nomina come presidente del Consiglio dei Ministri, torni a riprendersi la cattedra nel Dipartimento di Scienze giuridiche.

“Se Giuseppe Conte resterà a servire il Paese penso che possa fare bene e mi auguro che continui a farlo – ha dichiarato il Rettore Dei – ma se non ci fossero le condizioni e questo non dovesse accadere, noi lo accogliamo ben volentieri a fare il suo lavoro”, e un suo rientro in cattedra sarebbe automatico.

Secondo quanto apparso su alcuni quotidiani on line, ambienti vicini al premier dimissionario, in questi giorni, avrebbero preso informazioni presso la segreteria dell’Università di Firenze, sugli aspetti amministrativi legati all’aspettativa ed all’eventuale rientro del professor Conte.

Ma l’Università di Firenze precisa però di non aver avuto alcun contatto con Conte o suoi collaboratori circa un eventuale ritorno in Ateneo, anche perché sarebbe un processo automatico.

“Per questo tipo di incarico – dice il Magnifico Rettore Dei – l’aspettativa è automatica, è stato un obbligo dell’Università metterlo in aspettativa, ed è un obbligo riammetterlo in ruolo al termine dell’incarico”.

“Conte non ha chiesto all’Università di Firenze l’aspettativa, l’abbiamo data noi in automatico quando la segretaria della Presidenza del Consiglio dei ministri ci ha informato della sua nomina. E così, automaticamente, rientrerà in ruolo quando ci comunicheranno che ha cessato la sua carica, presumo quando qualcun altro giurerà come presidente del Consiglio”.

Se tramontasse l’ipotesi Conte-ter dunque l’ex premier potrebbe tornare in cattedra già dal 22 febbraio, quando avrà inizio il secondo semestre.

“Se i suoi corsi sono calendarizzati per il secondo semestre – precisa Dei -, potrebbe tornare subito in classe, se invece fossero già stati fatti dai suoi sostituiti Conte tornerebbe a fare l’attività di professore, ricevendo studenti, facendo esami e ricerca, in attesa di tornare in cattedra a settembre-ottobre”.

Governo: Nardella, Conte ter opportunità

‘Esecutivo unità nazionale mi sembra davvero l’ultima spiaggia’ , il sindaco Nardella commenta la crisi di governo

“Il Conte ter può essere una grande opportunità”, di “ricominciare sulla base di presupposti nuovi che può essere anche una maggioranza politica più allargata, più solida, perché noi sindaci abbiamo bisogno di risposte veloci, a partire dal Recovery fund, non possiamo perdere tempo”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando la crisi di Governo.

Per Nardella per un Conte ter serve “una maggioranza solida che possa partire con presupposti nuovi visto che abbiamo di fronte un anno che sarà carico di sfide economiche, sociali, e non da ultimo molto incentrato sulla gestione dell’emergenza sanitaria come la distribuzione dei vaccini”. “Il Governo di unità nazionale mi sembra davvero l’ultima spiaggia – ha anche detto Nardella -. Quello che secondo me oggi è importante, visto che parliamo di Europa e Recovery fund, è avere un governo che sia al 100% europeista”. “Credo – ha concluso – che intorno al Conte ter possano ritrovarsi tutte le forze politiche riformiste ed europeiste proprio perché oggi c’è bisogno di un’intesa forte con l’Europa per fare tutte quelle opere necessarie alle nostre città ed i nostri cittadini. Quindi niente formule astratte da laboratorio chimico, da piccolo chimico, ma cose concrete, e se c’è un faro che può guidare a mio avviso il percorso di un governo Conte ter è proprio l’Europa”.

 

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