🎧 Sciopero Tpl, due Presidi in Piazza Stazione e via Paisiello

Firenze, martedì 1° giugno gli Autoferrotranvieri-lnternavigatori, a 3 anni dalla scadenza del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, e dopo gli scioperi dell’8 febbraio e del 26 marzo scorsi, hanno icrociato di nuovo le braccia, per la terza giornata di sciopero nazionale, proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti e dalla Faisa Cisal.

A Firenze, in concomitanza con lo sciopero, si è svolto un presidio in Piazza Stazione, lato scalette. Un secondo presidio, simbolico, si è svolto in via Paisiello.

Secondo le associazioni sindacali, questo sciopero arriva dopo che le Associazioni Datoriali Asstra, Anav ed Agens, “pur avendo ricevuto importanti risorse governative per affrontare e sostenere gli effetti della pandemia, persistono nel loro atteggiamento di indifferenza a non voler riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori del settore il diritto al rinnovo del CCNL, al miglioramento delle condizioni lavorative, normative e salariali”.

“Noi lavoratori del Trasporto Pubblico Locale si legge in un comunicato congiunto dei sindacati – abbiamo dimostrato dall’inizio della pandemia, con l’atteggiamento professionale che da sempre ci contraddistingue, di non volerci tirare indietro e abbiamo costantemente garantito il diritto costituzionale alla mobilità di ogni cittadino, spesso lavorando in condizioni non adeguate a garantire la nostra sicurezza e incolumità”.

“Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna, – continua il comunicato –  a fronte delle consistenti risorse stanziate dal Governo a salvaguardia del settore, chiedono la copertura economica del triennio 2018, 2019 e 2020 e l’avvio del confronto per il rinnovo normativa ed economico del CCNL”.

“Se l’atteggiamento della Associazioni Datoriali non cambierà, – avvertono i sindacati – la protesta proseguirà con sempre maggiore forza, convinti della necessità di garantire un contratto adeguato ai lavoratori e un servizio migliore e di qualità per tutta la cittadinanza”.

In podcast l’intervista a Massimo Milli per la Faisa Cisal, Gianluca Mannucci, Coordinatore Territoriale Fit-Cisl e Simone Masini Filt Cgil, a cura di Gimmy Tranquillo.

🎧 Cinema La Compagnia: ‘Mi piace Spiderman e allora?’

Firenze, si è tenuto, al Cinema la Compagnia lo screening per la stampa del cortometraggio “Mi piace Spiderman e allora?” di Federico Micali.

Il corto, prodotto da Dnart, casa di produzione cinematografica con sede a Firenze, e prodotto e scritto da Micali con Serena Mannelli, è ispirato all’omonimo libro di Giorgia Vezzoli, e sarà presentato in prima italiana il 4 giugno al cinema La Compagnia alle 19.30.

“Mi piace Spiderman e allora?”, si propone di evidenziare agli occhi del pubblico, gli stereotipi di genere, con domande dirette o ingenue, come quelle dei bambini, ma in grado di smascherare abitudini, parole e pregiudizi duri a cambiare. La tranquillità e la sicurezza di Cloe – voce e figura narrante del cortometraggio, nella sua crescita da bambina a adolescente – rispondono con convincimento, lasciando presagire fiducia per il futuro.

Vincitore del Bando Non Violenza: lo schiaffo più forte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il supporto di ACF Fiorentina e di Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana, Lanterne Magiche  (il programma di educazione all’immagine per le scuole della Regione Toscana), il corto inizia adesso il suo percorso legato sia ad una distribuzione tradizionale nelle sale cinematografiche e nei festival italiani e internazionali (grazie anche alla distribuzione di Prem1ere Film) sia ad una diffusione incentrata più sulla tematica trattata, dunque in stretta connessione con l’aspetto didattico.

Si inseriscono, in quest’ultimo contesto, le collaborazioni con la Regione Toscana, con il Comune di Firenze (a partire da una serie di proiezioni estive sul territorio) e con l’associazione Allibratori: sono previsti percorsi di didattica nelle scuole attraverso proiezioni, incontri, corsi di formazione per docenti ed un kit didattico multimediale online realizzato sempre da DNARt.

Il cortometraggio è stato girato nell’estate 2020 nella zona dell’Isolotto Vecchio, nel Quartiere 4 con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo Montagnola Gramsci.

Sinossi:
Cloe è una bambina con una grande passione: Spiderman! E per iniziare il primo giorno di scuola non poteva che scegliere la cartella del suo personaggio preferito. Ma la scoperta della scuola (e del mondo) di Cloe si arresta davanti a una domanda: perché le bambine non possono avere un supereroe preferito? Perché, quando sfoggia lo zaino nuovo, tutti, persino il negoziante, le dicono che «è da maschi»? Il viaggio di Cloe parte proprio da qui: dalla scoperta che esiste un universo per i maschi e un altro per le femmine. Una divisione che parte dai vestiti e dai giocattoli per arrivare – nelle riflessioni di Cloe teenager – alle immagini usate dalla pubblicità, ai cartoni animati, fino alle parole usate nel linguaggio del nostro quotidiano. E che porta ad una consapevolezza, presa in prestito da una frase di Angela Davis che chiude il film: “non voglio più accettare le cose che non posso cambiare, voglio cambiare le cose che non accetto”.

In podcast l’intervista al regista del corto Federico Micali e a sua figlia Nora, una delle interpreti, a cura di Gimmy Tranquillo.

🎧 “Referendum sulla linea tramvia Libertà-Bagno a Ripoli”

Firenze, nonostante il verdetto del Tar toscano, che ha considerato illegittimo il ricorso presentato da Mario Razzanelli, sulla linea della tramvia Firenze-Bagno a Ripoli, le opposizioni tornano alla carica, e Mario Razzanelli (Forza Italia), Federico Bussolin (capogruppo Lega), Roberto De Blasi (M5S) e Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia), continuando ad esprimere critiche e perplessità sul tracciato della linea 3.2, chiedono al sindaco di Firenze Dario Nardella un referendum popolare tra i cittadini dei quartieri interessati dal percorso della tramvia.

“Il nostro ricorso al TAR sulla tramvia è stato respinto ma noi ricorreremo al Consiglio di Stato. Noi andiamo avanti – annuncia il capogruppo di Forza Italia Mario Razzanelli – perché deve ancora essere approvata la variante al centro storico, la cosiddetta Vacs. Ai fiorentini non è stato, infatti, spiegato di che cosa si tratta: la tramvia dalla Fortezza arriva in piazza della Libertà, entra in via Cavour, gira intorno a piazza San Marco e torna sul Viale Matteotti passando da via Lamarmora per poi proseguire sui viali fino a Piazza Piave, lungarno Colombo e Viale Europa. Chi abita in queste strade, anche coloro che si sono detti favorevoli alla tramvia, non la vogliono. Con la nostra mozione abbiamo chiesto al sindaco di consultare i cittadini del quartiere 2 e 3 e chiedere cosa ne pensano di quest’opera. I risultati li abbiamo visti in questi giorni per i lavori in Viale Matteotti che hanno tolto due corsie e, di conseguenza, si è paralizzata la città. Le foto scattate in piazza Donatello e viale Gramsci parlano da sole. Il traffico risulterà completamente bloccato e, in più, si costruisce un ponte da 80 milioni di euro creando poi un “tappo” in lungarno Colombo che verrà ristretto. Chieda il sindaco ai fiorentini con un referendum se sono d’accordo in questo che si annuncia come uno scempio per la città. Manca poi uno studio dei flussi la VIA che dimostri l’utilità della tramvia e che RATP ha evitato di fare perché i conti non tornano. La linea che vogliono costruire non sposterà i cittadini verso un comune di 100 mila abitanti ma a Bagno a Ripoli che ne conta 28.000. Questa tramvia servirà solo a bloccare il traffico. Ricordo, infine al sindaco che c’è già stato un referendum che ha coinvolto 150.000 persone e che ha bocciato la tramvia”.

“La posizione della Lega è chiara – dichiara il Capogruppo Federico Bussolin – il progetto tramviario deve essere portato a termine con gli opportuni miglioramenti che possono concretizzarsi anche attraverso i percorsi partecipativi che, già nel passato, hanno contribuito al miglioramento della città, per questo non dobbiamo temerli e anzi auspichiamo che anche la maggioranza possa cogliere questa opportunità. È nostra intenzione, quindi, promuovere una tramvia priva di pali che garantisca il transito veicolare sopra le rotaie: soluzioni che necessitano una Amministrazione aperta al confronto, soprattutto per risolvere i dubbi riguardanti aree critiche come quella di Via Cavour”.

Si promettono tramvie a tutti – aggiunge il capogruppo del Movimento 5 stelle Roberto De Blasi – perché ho letto di progetti anche per il Chianti. C’è un’assenza di pianificazione su tutte le linee della tramvia, a partire dalla linea 4 sulla quale, anche se può apparire di più facile realizzazione, contestiamo il capolinea davanti alla stazione Leopolda. In quel nodo si creerà enorme traffico, non solo, contestiamo anche la realizzazione della fermata Cascine. Sono in contatto con i comitati dei cittadini che contestano queste linee tramviarie e chiedono una Via prima di procedere con i lavori”.

In podcast l’intervista a Mario Razzanelli, Federico Bussolin e Roberto De Blasi, a cura di Gimmy Tranquillo.

🎧 “American Art 1961-2001”, Palazzo Strozzi riparte col botto

Firenze, dal 28 maggio al 29 agosto 2021, Palazzo Strozzi presenta ‘American Art 1961-2001. Da Andy Warhol a Kara Walker’, una grande mostra che celebra l’arte moderna degli Stati Uniti d’America.

‘American Art 1961-2001’ propone uno straordinario percorso attraverso importanti e iconiche opere di personalità e movimenti che hanno segnato l’arte americana tra due momenti storici decisivi, l’inizio della Guerra del Vietnam e l’attacco dell’11 settembre 2001: dalla Pop Art al Minimalismo, dalla Conceptual Art alla Pictures Generation, fino alle più recenti ricerche degli anni Novanta e Duemila.

In esposizione oltre 80 opere di artisti come Andy Warhol, Mark Rothko, Louise Nevelson, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Bruce Nauman, Barbara Kruger, Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman, Matthew Barney, Kara Walker, esposte a Firenze, alcune di esse per la prima volta in Italia, grazie alla collaborazione con il Walker Art Center di Minneapolis.

A cura di Vincenzo de Bellis (Curator and Associate Director of Programs, Visual Arts, Walker Art Center) e Arturo Galansino (Direttore Generale, Fondazione Palazzo Strozzi), la mostra testimonia la poliedrica produzione artistica americana tra pittura, fotografia, video, scultura e installazioni, proponendo una inedita rilettura di quarant’anni di storia e affrontando tematiche come lo sviluppo della società dei consumi, la contaminazione tra le arti, il femminismo, le lotte per i diritti civili.

“Gli Stati Uniti d’America rappresentano un complesso meltin’ pot di culture, tradizioni e identità diverse: uno dei prototipi storici della democrazia contemporanea che ancora oggi più che mai racchiude in sé profonde contraddizioni sociali, razziali, di genere. – dichiara Vincenzo de Bellis – L’arte ci permette di poter raccontare le stratificazioni di una società tanto complessa. Ed è questo che si prefigge di fare la mostra American Art 1961-2001, concepita come un racconto attraverso le molteplici espressioni artistiche degli USA. Questa narrazione si avvale delle straordinarie opere provenienti dal Walker Art Center di Minneapolis, che accoglie una delle più singolari e importanti collezioni museali degli Stati Uniti e del mondo. La ricchezza e la diversità delle sue opere provano che una sola storia dell’America e della sua arte non esiste; ci sono, piuttosto, innumerevoli storie e figure che schiudono ulteriori nuovi racconti e possibilità”.

“Dopo un anno difficile come il 2020 la mostra vuole dare un segnale di ripartenza per la vita sociale e culturale di Firenze e della Toscana, in primo luogo per il nostro pubblico locale ma anche come offerta per i visitatori nazionali e internazionali – dichiara Arturo Galansino – American Art 1961-2001 si pone come un grande evento culturale che celebra l’arte americana affrontando anche importanti temi come le lotte per i diritti civili e il ruolo della donna nell’arte: un progetto originale e suggestivo per una rinnovata riflessione sull’idea di “American Dream” grazie alle opere di artisti che ridefiniscono il ruolo e le possibilità dell’arte, anche come strumento per affrontare e mettere in luce”.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze e Walker Art Center, Minneapolis. Sostenitori Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione CR Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi, Intesa Sanpaolo. Premium sponsor: Gucci. Con il sostegno di Enel.

In podcast l’intervista all’assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi ,ed al direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino a cura di Gimmy Tranquillo.

🎧 Piano di gestione Unesco, al via il percorso per il piano del centro storico

Firenze, cambiamenti climatici, vivibilità, residenza e commercio nel centro storico, gestione del sistema turistico e della mobilità, aree verdi e spazi pubblici aperti; ma anche evoluzione verso un ‘sito diffuso’ incentrato sul sistema delle mura, delle porte, delle torri e del fiume come elementi di collegamento fra centro storico, paesaggio e periferia. Saranno questi gli elementi che nel merito caratterizzeranno il nuovo Piano di gestione Unesco del centro storico.

Le linee guida sono state illustrate oggi dall’assessora all’Urbanistica, ambiente, turismo e Piano di gestione Unesco Cecilia Del Re. Nel metodo, i nuovi assi dell’aggiornamento del Piano riguarderanno la valutazione di impatto sul patrimonio, la tutela del sito in relazione alla buffer zone e l’attenzione al paesaggio storico urbano in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“Sarà il primo Piano di gestione Unesco che si relazionerà in maniera strutturata con la Buffer Zone – ha detto l’assessore Del Re – e quindi con l’area della cintura metropolitana, che dallo scorso anno abbiamo inserito nella cartografia del regolamento urbanistico;  ma sarà anche il primo aggiornamento del Piano che affronterà il tema dei cambiamenti climatici in relazione alla conservazione del sito patrimonio mondiale e allo sviluppo sostenibile incentrato sull’interesse delle nuove generazioni. Nelle settimane scorse, insieme all’Ufficio Unesco della Città di Firenze abbiamo dato il via al percorso di stesura del nuovo Piano di gestione: dopo gli incontri con le diverse direzioni del Comune e il comitato di pilotaggio, è ora il momento del coinvolgimento della popolazione e dei diversi attori interessati per aggiornare i progetti strategici e individuare nuove azioni da integrare e monitorare nei prossimi cinque anni. Il piano Unesco dovrà agire in maniera armonica e sinergica con il nuovo Piano operativo e il futuro Piano del verde per permettere una gestione integrata dell’intero sito, non solo a livello comunale ma metropolitano, e mettere al centro la valorizzazione del patrimonio per il benessere dei cittadini di oggi e di domani. Anche la valutazione di impatto sul patrimonio sarà uno strumento utile in ottica di tutela del sito e per dare cogenza al piano stesso: è stato anche grazie ad alcuni indirizzi e “minacce” che erano stati mappati nel piano che nello scorso mandato abbiamo vinto molti contenziosi al Tar, come quello sul blocco di nuove attività alimentari in centro storico o sull’eliminazione delle pedane dei dehors in alcune aree strategiche della città”.

“Il nuovo Piano di gestione si viene a configurare in un periodo estremamente complesso della nostra storia, non solo come città ma come umanità – ha detto il responsabile Ufficio Firenze Patrimonio mondiale Carlo Francini -. In questo quadro di criticità che disegna un futuro diverso, affrontare il tema della gestione di un sito patrimonio mondiale rafforzando la responsabilità e consapevolezza della comunità è importante e strategico in chiave di ripartenza. Un processo di coinvolgimento e partecipazione, legato anche al Piano operativo, in un’ottica di salvaguardia attiva del patrimonio da parte di tutti e di definizione di un piano di gestione per vivere questo patrimonio in modo pieno e soddisfacente”.

Il nuovo Piano di gestione andrà ad aggiornare quello adottato per la prima volta nel 2016 e dovrà essere approvato entro la fine del 2021: il Piano dovrà individuare le modalità di gestione e valorizzazione del sito, analizzando criticità e opportunità dal punto di vista culturale, ambientale e socioeconomico, anche attraverso il coinvolgimento dei diversi attori interessati. Gli indirizzi del Piano di gestione saranno infatti oggi al centro anche del primo incontro pubblico in presenza del percorso di partecipazione ‘Firenze Prossima’, in programma alle Murate per il Quartiere 1, a cui prenderanno parte anche l’ufficio Firenze Patrimonio mondiale e rapporti con l’Unesco e l’ufficio Urbanistica.

Sei le macroaree di intervento del Piano di gestione Unesco: governance del sito; relazioni istituzionali e partecipazione; conservazione e conoscenza del patrimonio; vivibilità, commercio e residenza nel centro storico; gestione del sistema turistico; ambiente e cambiamenti climatici; sistema della mobilità. Tra i temi, la crescita della consapevolezza dell’evoluzione della città e del territorio metropolitano con il progetto Firenze Patrimonio mondiale – Museo diffuso, incentrato sul sistema delle mura, delle fortezze, delle porte e delle torri come elemento di collegamento tra città e periferia; la possibile estensione del perimetro della Core Zone con l’inclusione di San Miniato; l’integrazione e inserimento della tabella dei valori e degli attributi di eccezionale valore universali e potenziali; l’attenzione a nuove tematiche come gestione del rischio, cambiamenti climatici, turismo e residenza, approccio al paesaggio storico urbano, valutazione di impatto sul patrimonio.

In podcast l’intervista all’assessora all’Urbanistica, ambiente, turismo e Piano di gestione Unesco Cecilia Del Re, a cura di Gimmy Tranquillo.

🎧 Salviamo la scuola Damiano Chiesa delle Cascine del Riccio

Firenze, la scuola dell’infanzia ed elementare Damiano Chiesa delle Cascine del Riccio rischia di avviarsi verso una lenta chiusura per la mancanza di un solo alunno alla prima elementare.

La Damiano Chiesa infatti, che da oltre 60 anni garantisce il diritto all’istruzione primaria per la gran parte delle bambine e dei bambini della zona, ha registrato quest’anno l’iscrizione di solo 14 alunni, 1 in meno del minimo e quindi, secondo Ufficio Scolastico Provinciale, per legge la classe non può essere formata e gli alunni iscritti sparpagliati in altre sezioni.

L’Ufficio Scolastico Provinciale infatti non ha concesso la creazione della classe prima elementare della scuola Damiano Chiesa, non accogliendo la deroga al numero minimo di iscritti di 15 alunni, anche se le famiglie richiedenti sono ad oggi almeno 14.

Trattandosi di una scuola con un’unica sezione, questo fatto danneggerebbe gravemente tutto il plesso causando la perdita di un intero ciclo didattico di 5 anni e innescando un lento processo di abbandono dei plessi più fragili.

Purtroppo, infatti, se la prima classe non dovesse essere istituita, le bambine ed i bambini iscritti, la maggior parte dei quali frequenta adesso la scuola dell’infanzia nello stesso plesso, sarebbero ridistribuiti in altre scuole del Comprensivo, già quasi completamente sature.

La maggior parte dei bambini sarebbe quindi destinata ad occupare gli ultimi posti rimasti alla Scuola Acciaiuoli, la più lontana da Cascine del Riccio, con conseguenze significative sulla loro vita e sulle loro famiglie.

La Damiano Chiesa, un gioiello immerso nel verde che da oltre 60 anni garantisce il diritto all’istruzione primaria per la gran parte delle bambine e dei bambini della zona, rischia così di andare verso una progressiva chiusura, non solo perché perde la prima classe, ma anche i fratelli e sorelle più grandi o più piccoli che verrebbero spostati in altre scuole.

La frazione di Cascine del Riccio, divisa su 3 Comuni, senza scuola perderebbe la sua identità sociale e culturale. Togliere l’unica sezione in un plesso che da sempre è stato mono sezione significherebbe nel corso del tempo svalutare e mettere a rischio anche il territorio stesso, che da sempre si è identificato in questa scuola di lunga tradizione. In piena emergenza sanitaria, si preferisce costituire classi sovraffollate con 25/27 alunni e lasciare invece spazi vuoti e inutilizzati, in un momento storico come questo dove il distanziamento è considerato l’arma più importante per sconfiggere la pandemia in corso.

Sono già state raccolte oltre 500 firme a sostegno della scuola e le famiglie annunciano battaglia.

In podcast l’intervista a Giulia Pacciani, una delle mamme della Damiano Chiesa, a cura di Gimmy Tranquillo

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