Rifiuti: M5S propone mozione di sfiducia per Fratoni su discarica

Il M5S ha proposto una mozione di sfiducia per Federica Fratoni, assessora regionale all’ambiente, per la mancata chiusura della discarica di Cava Fornace. La cava si trova tra i Comuni di Montignoso (Massa-Carrara) e Pietrasanta (Lucca). La proposta porta come prima firma quella di Giacomo Giannarelli, capogruppo M5S in Consiglio regionale.

La proposta di mozione di sfiducia, secondo Giannarelli, è giunta perchè “l’assessore Fratoni tradisce l’indicazione politica del Consiglio regionale, che con ben due mozioni aveva chiesto la chiusura della discarica”. “Poiché lo stesso assessore ha dichiarato che non è possibile chiudere Cava Fornace – continua -, è evidente che debba o dimettersi di sua spontanea volontà o essere dimessa dal presidente Rossi”.
Secondo il capogruppo M5S “occorre fare chiarezza sulla posizione del Partito Democratico che in Consiglio, sul tema rifiuti. Vota una cosa e per mano di un proprio esponente di Giunta, invece, ne fa un’altra. Noi del Movimento 5 Stelle non molleremo la questione, Cava Fornace deve essere chiusa”.
Subito la replica dell’assessora Fratoni: “la discarica di Cava Fornace è un impianto regolarmente autorizzato dalle due Province di Lucca e di Massa Carrara”. “L’autorizzazione si può revocare soltanto se l’esercizio viene condotto in difformità dalle regole che sono previste, e in generale dalle norme di legge. Se questo avverrà revocheremo quella autorizzazione, altrimenti fintanto che l’autorizzazione vigente riguarda un progetto approvato l’azienda ha diritto a proseguire”.
Secondo Fratoni “con Alia stiamo portando avanti un progetto perché l’impianto sia asservito al territorio per lo smaltimento della marmettola dei cavatori e delle coperture di amianto che insistono su tanti fabbricati della Versilia, e in questo modo anche accelerare la chiusura dell’impianto con lo sfruttamento dei volumi che residuano nell’autorizzazione legittimamente rilasciata a suo tempo”.

Tav Firenze, Nardella: “Sono soddisfatto, ormai nessun ostacolo”

“Sono molto soddisfatto, a questo punto non ci sono più ostacoli sul percorso della realizzazione del sottoattraversamento Tav a Firenze”, è il commento di Dario Nardella, sindaco di Firenze dopo le conclusioni dell’analisi costi-benefici del ministero delle Infrastrutture. “Le criticità sull’opera permangono”, ha invece detto il capogruppo M5s in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli.

“Mi auguro davvero che entro la fine dell’anno o al massimo all’inizio dell’anno prossimo riprendano i lavori nel cantiere della stazione Foster”, ha detto Nardella, a margine della cerimonia di inaugurazione della statua in onore di Raoul Wallenberg all’aeroporto di Firenze . “Come aveva detto già il ministro Paola De Micheli – ha ricordato -, ci aspettiamo che Rfi sblocchi questa situazione di stallo: mi risulta, avendo parlato più volte con Gentile, l’ad di Rfi, che l’azienda abbia già pronta la soluzione per superare il fallimento del consorzio a cui è stata affidata la realizzazione dell’opera”.
“Ho già chiesto a Rfi di valutare l’ipotesi di una navetta che possa collegare molto velocemente la stazione Foster con la stazione Santa Maria Novella. Si tratta di circa un chilometro di distanza tra le due stazione. Una navetta sul modello di quelle che collegano i gate e gli scali aeroportuali, potrebbe essere la soluzione efficace. Ovviamente aspettiamo da Rfi una risposta, ma avevo registrato una disponibilità di massima”, ha continuato Nardella.
“Attualmente i lavori sono fermi, non per volontà politica, bensì in seguito al fallimento della società appaltatrice. Il fermo cantiere potrebbe anche essere superiore di un anno e a nostro avviso si dovrebbe utilizzare questo tempo per trovare soluzioni meno impattanti, per esempio analizzando soluzioni con passaggi in superficie, grazie all’uso di stazioni collaterali a Santa Maria Novella, a partire da quelle di Statuto e Rifredi”, afferma il capogruppo M5s in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli.
“Come Movimento 5 Stelle sosteniamo le grandi opere utili e realizzabili e ci opponiamo solo a quelle che riteniamo poco utili e troppo ambiziose per il nostro territorio, che presentano criticità ambientali. Proprio in questi giorni abbiamo segnalato al Ministero l’esistenza di progetti alternativi che spero possano essere presi in considerazione. Non vorremmo che l’attuale esito positivo dell’analisi costi-benefici derivasse da una valutazione nazionale – conclude – dove un passeggero della Lombardia risparmia 10 minuti per andare a Roma”.

Regionali: Toscana,  capogruppo M5s “non faremo alleanze”

“Ricordiamo che il M5S è un movimento post ideologico. Riteniamo che sono superati gli schemi di ‘destra’ e ‘sinistra’ e pensiamo che i veri protagonisti della politica debbano essere i temi, le scelte, i programmi. In merito all’appuntamento delle Regionali del 2020” in Toscana “il Movimento 5 Stelle non farà alleanze con nessun partito”. Lo ha scritto, su Fb il capogruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana, Giacomo Giannarelli, sul nuovo governo Pd-M5s e sulle ripercussioni in Toscana dove si vota per le Regionali nel 2020.

“Offriamo una grande possibilità ai Toscani, forti dell’esperienza di questi cinque anni di legislatura. Con noi al governo regionale al primo posto c’è il lavoro”, scrive ancora Giannarelli, capogruppo M5s in Regione Toscana, precisando che “sulle principali questioni infrastrutturali”, “la nostra posizione rimane invariata: alcune opere sono ferme indipendentemente dalla volontà della politica, altre sono in una fase puramente tecnica/autorizzativa a ed altre in attesa di sentenze europee”. “Con una costante presenza – afferma ancora – sul territorio a fianco di imprese, cittadini, comitati, ordini professionali e associazioni di categoria, a testa alta, orgogliosamente, possiamo dire di essere gli unici interlocutori credibili per gli interessi dei Toscani”.

Rom: Consiglio Regionale approva mozione integrazione

La Giunta della Regione Toscana si impegni a “istituire una cabina di regia regionale sulle politiche di gestione e integrazione delle comunità rom presenti sul territorio toscano, coinvolgendo prefetture e Comuni interessati, perché venga favorita l’inclusione sociale e garantito il rispetto dei doveri, della legalità e della dignità umana, a partire dall’accesso a educazione e istruzione per i minori”.

Lo prevede una mozione approvata a maggioranza dal Consiglio regionale, prima firmataria Alessandra Nardini (Pd), che ha registrato il voto contrario di Lega e Forza Italia. Il testo è stato sottoscritto anche da Andrea Pieroni (Pd), Serena Spinelli (capogruppo Mdp) e Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra).

Secondo Nardini, il problema dovrebbe essere gestito con una serie di soggetti interessati tra cui “il garante per l’infanzia, l’ufficio scolastico regionale e i servizi socio-sanitari, le parti sociali, i soggetti del terzo settore e gli ulteriori soggetti potenzialmente interessati”.
Nardini ha infine ricordato che “la Regione Toscana da sempre si è contraddistinta per aver perseguito un modello di società solidale, nella quale si garantiscono pari dignità, diritti e doveri a tutti i cittadini”.

La mozione, illustrata in aula da Nardini, parte dallo sgombero del campo nomadi di Navacchio, nel comune di Cascina (Pisa), il 17 dicembre 2018, che ha interessato circa 40 rom, di cui 25 minori. “Non mancarono ovviamente le foto gioiose della sindaca leghista Ceccardi sulle macerie, accanto alla ruspa – ha detto Nardini – in una grottesca manifestazione di propaganda sotto le quali rimanevano intatte le criticità”. La decisione di sgombero, si legge nella mozione, non fu concordata con gli enti locali.

La mozione ha stimolato un lungo dibattito in aula. Monica Pecori (Gruppo misto), ha chiesto di sottoscrivere la mozione di cui condivide i valori, mentre non condivide “assolutamente le ruspe e la cultura della ricerca del nemico”. Jacopo Alberti (Lega) ha chiesto innanzitutto come mai la mozione non fosse rinviata in commissione, visto il riferimento nel titolo “alle famiglie e i minori sgomberati dal Comune di Cascina”, ovvero a “una questione prettamente locale e non di interesse regionale”. Per Tommaso Fattori (capogruppo Sì Toscana a sinistra) il testo di riferisce a questioni “relative alla Regione Toscana nel suo insieme”, e quindi “propone una soluzione di tipo generale”. “La mozione è da discutersi in aula e chiedo di poterla firmare”, ha concluso.

La capogruppo della Lega Elisa Montemagni ha detto di poter “essere d’accordo sulla cabina di regia, ma non sulla strumentalizzazione di temi che sono delicati”. A Cascina (Pisa), “ci sono campi che sono stati sgomberati perché ci sono bambini che non possono stare nello sporco”. Per Antonio Mazzeo (Pd) “non si può spostare persone di qualunque genere, colore e razza, da una parte all’altra solo per continuare a fare slogan e campagna elettorale continua”. Serena Spinelli (capogruppo Mdp) ha affermato che “difendere queste popolazioni non porta consenso, è una battaglia che si fa sulla valutazione etica e morale. Ritornare a occuparsi” di questi temi “in maniera non strumentale, ma mettendo al centro i diritti delle persone, è una cosa importante”. Giacomo Giannarelli (capogruppo M5s), ha proposto di togliere il riferimento al caso specifico di Cascina dal titolo della mozione, soluzione accettata da Nardini. La mozione è stata così votata.

Giannarelli (M5S): “Toscana indietro su nuovo piano rifiuti”

Presentati i risultati della commissione speciale sui rifiuti in Toscana. La raccolta differenziata, che nel piano è prevista al 70 per cento entro il 2020, oggi si ferma quasi venti punti percentuali sotto. Mentre il conferimento in discarica, idealizzato al 10 per cento entro il 2020, attualmente è quattro volte superiore


“Nel 2020 scadrà il piano regionale rifiuti. Occorrono tra i 18 e i 24 mesi per elaborare un nuovo modello, pena l’inadempienza dinanzi all’Europa. Esprimiamo forte preoccupazione per il ritardo accumulato” lo dichiara il presidente della commissione speciale sui rifiuti in Toscana, Giacomo Giannarelli che oggi ha presentato i risultati del lavoro,  al termine dell’attività.
“Un nuovo piano può nascere solo su di una premessa di assoluta chiarezza del modello di governance futura: un unico o più Ato? Quale dimensione per gli ambiti di spazzamento, raccolta e smaltimento? ” aggiunge Giannarelli. Che precisa: “Tutte questioni sino a oggi per nulla chiare con la Regione che ha suddiviso il territorio in tre aree conservando atti di pianificazione che parlano di un unico ambito. Occorre dunque un netto cambio di passo. Il Movimento 5 stelle chiede da anni la nascita di un unico ambito regionale di smaltimento e tanti piccoli ambiti di raccolta e spazzamento”.

Di certo quello che emerge è che, nonostante tutto,  gli obiettivi del vecchio piano regionale rifiuti sono ancora lontani dall’essere centrati.La raccolta differenziata, che nel piano è prevista al 70 per cento entro il 2020, oggi si ferma quasi venti punti percentuali sotto. Mentre il conferimento in discarica, idealizzato al 10 per cento entro il 2020, attualmente è quattro volte superiore. “Questo significa che occorre investire maggiormente sulla differenziata porta a porta e sulla premialità dei comportamenti virtuosi tramite una tariffazione calibrata sulla reale produzione di spazzatura indifferenziata e non sui metri quadri delle abitazioni” sottolinea Giannarelli. Che dice: “bisogna puntare decisamente sull’economia circolare”

LO ABBIAMO INTERVISTATO

 

Toscana, M5s: “21mln ai comuni della regione grazie a norma Fraccaro’

Lo scrivono i consiglieri regionali del M5s. I soldi saranno erogati grazie alla cosiddetta norma contenuta nell’articolo 31 del Dl Crescita. Lo stanziamento vuole essere un incentivo alla realizzazione di opere destinate all’efficienza energetica e allo sviluppo sostenibile.

Con il Decreto Crescita, arrivano quasi 21 milioni per i municipi della Toscana. È il frutto della cosiddetta ‘Norma Fraccaro’ contenuta nell’articolo 31 del Dl Crescita recentemente approvato dal Consiglio dei ministri. Lo stanziamento vuole essere un incentivo alla realizzazione di opere destinate all’efficienza energetica e allo sviluppo sostenibile. E’ quanto si legge in una nota dei consiglieri regionali toscani del Movimento 5stelle che sottolineano come “i denari saranno erogati a tutti i Comuni in proporzione alla popolazione residente”.

Nel caso della Toscana tra le amministrazioni locali cui arriveranno maggiori stanziamenti spicca quella di Firenze (250 mila euro) seguita da Prato e Livorno (210 mila euro ciascuna). I dieci Comuni toscani che contano tra i 50 e i 100mila abitanti residenti gioveranno di un milione e 700mila euro complessivi, mentre le 27 cittadine che accolgono una popolazione tra i 20mila e i 50mila abitanti si divideranno circa tre milioni e mezzo di euro. Poi, via via, tutti gli altri fondi sino ad arrivare al maxi stanziamento da quasi sei milioni di euro previsto per soddisfare le iniziative dei 119 centri toscani con meno di 5mila abitanti.

“Parliamo – prosegue Giannarelli – di un progetto ben articolato e studiato nei dettagli. Nel complesso saranno 500 i milioni di euro che lo Stato investirà in tutta Italia durante questo 2019”. Fondi che andranno a incrementare gli investimenti locali in ambito di risparmio energetico negli edifici pubblici tramite l’installazione d’impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, e “molti sindaci potranno mettere in sicurezza edifici pubblici e finanziare progetti per la mobilità sostenibile e l’abbattimento delle barriere architettoniche”. “Il contributo – conclude Giannarelli – sarà corrisposto in due quote di pari importo. Si tratta di un’iniziativa a ritorno pressoché immediato: per rientrare nella ‘Norma Fraccaro’ le opere dovranno essere avviate dai municipi entro il 15 ottobre”.

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