Acqua: Toscana,proposta legge M5s per riforma sistema idrico 

La proposta prevede la ripubblicizzazione del servizio, l’istituzione di bacini idrografici ottimali al posto dell’Ato unico regionale, il controllo partecipato dei cittadini sugli investimenti e un minimo di 50 litri d’acqua gratuita per ciascun abitante.

La proposta di legge depositata dal gruppo M5s in Consiglio regionale, è il frutto di un percorso partecipativo durato quattro mesi. Il percorso partecipativo, spiega in una nota il presidente del gruppo M5s Giacomo Giannarelli, ha permesso di “ottenere il miglior testo possibile di riforma del servizio idrico toscano, con l’intento di ripubblicizzarlo. Siamo arrivati a una proposta che a diritto è la migliore strada per far rispettare nella nostra regione l’esito referendario del 2011, tradito dal governatore Enrico Rossi”.
Nel testo, aggiunge, “abbiamo accolto l’indicazione del Forum toscano dei movimenti per l’acqua, di un principio restrittivo per individuare il direttore dell’Ait: oltre alla selezione pubblica non deve avere avuto esperienze o collaborazioni con società private che gestiscono servizi pubblici”. “Aspettiamo il Pd e il resto del Consiglio regionale nel dibattito su questa proposta – conclude -, convinti che anche in questo caso la democrazia diretta, quella vera, sia la svolta politica del nostro paese”.

Viareggio: M5S chiede carte ex discarica Carbonaie

Secondo indiscrezioni emerse dalla stampa, si legge in una nota del M5s della regione Toscana, l’area è oggetto di un’inchiesta della procura di Lucca, basata su rilievi Arpat mai pubblicati.

Il Movimento 5 Stelle porta in Regione il caso dell’ex discarica Carbonaie (Viareggio).”La campagna elettorale non è una giustificazione per tenere nascosta la verità ai cittadini su quanto li riguarda”, ha commentato Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S e firmatario dell’interrogazione alla Giunta sul tema. “Con 6,5 milioni di euro dei toscani il capitolo bonifica dell’ex discarica Carbonaie doveva essere chiuso. Invece la procura lo sta riaprendo ipotizzando fatti gravi come che l’intervento non sia stato risolutivo. Se Arpat ha notizie dell’inquinamento di falda deve pubblicarle. Carbonaie è ad un passo dal Lago di Massaciuccoli (Lucca), ci vivono e lavorano tante persone: se la situazione è pericolosa per loro e per l’ambiente abbiamo il diritto di saperlo e la giunta Pd-Rossi ha il dovere di dirlo pubblicamente”, ha sottolineato Giannarelli.

Rifiuti, Giannarelli (M5s): “Toscana accoglierà rifiuti radioattivi?”

Oltre 90mila metri cubi di rifiuti radioattivi prodotti a livello nazionale sono in attesa di locazione per essere stoccati da oltre due anni. Giannarelli: “vogliamo sapere se Pd e Rossi hanno candidato la Toscana per accogliere questo deposito”.

“L’Italia è sotto procedura di infrazione della Commissione Europea perché da due anni tarda ad indicare il luogo dove saranno stoccati i rifiuti radioattivi nazionali: 75mila metri cubi a bassa intensità e 15 mila ad alta attività. La questione dovrebbe chiudersi entro marzo e le regioni hanno la possibilità di indicare il proprio territorio come area potenzialmente idonea ad accogliere questo maxi deposito. Noi vogliamo sapere se Pd e Rossi hanno candidato la Toscana per accogliere questo deposito nazionale o almeno questa ce l’hanno risparmiata”. Così Giacomo Giannarelli, consigliere regionale M5S e vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio.

“La nostra interrogazione attende ancora risposta nonostante siano già passati i sessanta giorni da regolamento – precisa il Cinque stelle – salvo sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbe arrivare durante il Consiglio regionale di domani”. Ricordando che la Carta delle aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito è di competenza di due ministeri, Ambiente e Sviluppo Economico, Giannarelli sottolinea come la mappa “esiste già, realizzata dall’azienda Sogin che cura la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, e doveva finire in un decreto governativo che ancora non è pubblico”.

Solo dopo il decreto le regioni potranno manifestare il proprio interesse, “ma sappiamo come ragiona la politica dei partiti: i giochi sono già fatti e il silenzio opportunistico in periodo elettorale non dovrebbe tranquillizzare i cittadini”, sottolinea il consigliere. “Ricordo che nella nostra Toscana è ancora attiva la ferita del Cisam di Pisa, dove la radioattività non è ancora un brutto ricordo – conclude – speriamo che nessuno voglia tornare ad esporre la popolazione a questi rischi”.

Aeroporti: M5s; Peretola fuori norma, Rossi riferisca in aula

“Ogni passo si è rivelato viziato da anomalie, sviste e forzature politiche”.

“A distanza di anni finalmente veniamo a scoprire che il Presidente della Repubblica respinse il ricorso dell’allora gestore di Peretola, Adf, presentato per evitare le prescrizioni al decreto di Via 676 del 2003. A questo punto ci chiediamo perchè Rossi non abbia vigilato sul rispetto dei limiti dati dalla vecchia autorizzazione, ad esempio il limite di 1,2 milioni di passeggeri l’anno. Ed esigiamo che ce lo venga a dire in aula”. Lo afferma il consigliere regionale M5s Giacomo Giannarelli.

“Riteniamo incredibile che il duo Pd-Rossi continui a chiedere la fiducia dei cittadini in merito allo sviluppo aeroportuale toscano – sottolinea in una nota -, quando ogni passo sul tema, dalla fusione tra i due scali di Pisa e Firenze fino agli iter autorizzativi su Peretola, si è rivelato viziato da anomalie, sviste e forzature politiche”.

Secondo Giannarelli, “questa maggioranza è arrivata persino a cambiare la normativa nazionale, con il decreto 104, per tentare di coronare l’ossessione Pd- Mdp di mandare avanti quel masterplan aeroportuale di Peretola che vorrebbero realizzare nonostante 140 prescrizioni gravi. Una ferita istituzionale difficile da rimarginare per la quale abbiamo chiesto un ultimo serio momento di riconquista del dibattito politico interistituzionale tramite un Consiglio regionale aperto alle amministrazioni della piana fiorentina”, conclude.

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