Foodora: regione chiederà intervento Mise per tutelare occupazione e condizioni lavoro

“Il tempo stringe, è adesso che bisogna trovare una soluzione e portare le aziende a una trattativa. Terremo alto il livello di attenzione”. deunciano i sindacati.

Sul delicato passaggio di Foodora alla spagnola Glovo, che al momento non prevede alcun trasferimento di contratto per i 200 lavoratori che operano su Firenze, la Regione chiederà un intervento del Mise (sono 2mila i dipendenti coinvolti in tutta Italia), anche in considerazione del tavolo nazionale sull’intero settore aperto al Ministero del lavoro.

Questo è quanto detto dal consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, Gianfranco Simoncini, che oggi ha incontrato sulla questione i rappresentanti sindacali di Nidil-Cgil e Felsa-Cisl. Simoncini ha ribadito l’impegno della Regione, più volte sottolineato anche da interventi del presidente Rossi, sul tema dei diritti dei lavoratori “digitali” ad ha assicurato il sostegno alle richieste dei sindacati per la continuità occupazionale e contrattuale. Oltre all’iniziativa verso il Mise, ha affermato il consigliere, verranno attivati contatti nei confronti degli amministratori di Foodora per chiedere garanzie per i lavoratori coinvolti.

Il 30 novembre, hanno ricordato i sindacati, scadranno i contratti in essere e da parte della nuova proprietà non è arrivata alcuna assicurazione circa la riassunzione dei lavoratori, ma solo la generica disponibilità a valutare i curricula dei dipendenti. A questo si aggiunge, hanno sottolineato, anche la certezza che non vengano confermate le attuali condizioni di lavoro.

Sul fronte sindacati, sono intervenute, Ilaria Lani di Nidil Cgil e Silvia Casini di Felsa Cisl, al termine del Tavolo sulla vertenza Foodora-Glovo che si è riunito oggi pomeriggio in Regione. “Per noi l’obiettivo è lo stesso: i ciclofattorini, che hanno subito un trattamento grave e inaccettabile, devono essere riassunti alle stesse condizioni e occorre regolamentare il settore per garantire a tutti diritti e tutele” hanno detto Lani e Casini.

La Regione si è impegnata a convocare le aziende interessate e a sollecitare sulla vertenza il Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico, anche alla luce del tavolo che su questo settore si è insediato con le organizzazioni di rappresentanza. La vertenza fiorentina Foodora-Glovo, sempre questo pomeriggio, è stata oggetto anche di una discussione nella Commissione lavoro del Consiglio comunale di Firenze, che ha avuto in audizione lavoratori e rappresentanti sindacali.

A Firenze sono circa 200 i ciclofattorini di Foodora che resteranno senza lavoro dal 1° dicembre, quando scadrà il loro contratto (un Co.co.co): con l’annunciata vendita di Foodora a Glovo, è infatti trapelata la volontà di Glovo di non voler dare continuità ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa instaurati da Foodora con quasi 2mila rider in tutta Italia.

Per continuare a lavorare i ciclofattorini, se vorranno, potranno solo partecipare alle selezioni di Glovo, senza nessuna garanzia di continuità occupazionale, e sperare di vincerle all’interno di una gara con nuovi sistemi di ranking. Qualora fossero scelti da Glovo, vedrebbero in ogni caso peggiorare le proprie condizioni di lavoro, in quanto non avrebbero un Co.co.co ma una collaborazione occasionale pagata a cottimo.

 

“Valgo meno di un hamburger”, la protesta in piazza dei fattorini Foodora

Un flashmob in Piazza San Firenze per protestare contro il rischio di perdere il posto di lavoro da parte dei fattorini Foodora. Nel capoluogo toscano sono circa 200 le persone a rischio

Un flash mob per protestare contro il rischio di perdere il posto di lavoro. E’ la protesta organizzata stamani in piazza San Firenze, nel centro storico fiorentino, dai ciclofattorini di Foodora insieme al Nidil Cgil. Dopo la cessione dell’azienda a Glovo, sono circa 200 i riders di Foodora che hanno il contratto in scadenza il primo dicembre. Attraverso installazioni, manichini e cartelli, spiega una nota, i fattorini, in bici e abiti da lavoro, “rappresentano la loro condizione di ‘lavoratori fantasma’ che valgono meno di un panino e che verranno lasciati a piedi”.

Solidarietà ai lavoratori arriva dal capogruppo Mdp in Consiglio regionale, e coordinatrice del partito toscano, Serena Spinelli. “A Firenze 200 riders dal 1 dicembre rischiano di perdere il lavoro – sottolinea Spinelli -. Guarda caso nel pacchetto con cui Glovo, multinazionale spagnola delle consegne, ha acquistato le app, i fornitori, i clienti Foodora Italia non c’erano i 2000 lavoratori che operano in tutto il Paese. Gli unici, tra quelli delle multinazionali delle consegne, che invece di essere pagati a cottimo hanno un Cococo”.

Per Spinelli “l’incontro convocato dalla Regione Toscana per il 20 novembre con i sindacati dimostra attenzione su questa vicenda. È evidente il Governo gialloverde ha solo fatto finta di occuparsi di loro: con il decreto dignità avrebbe potuto riconoscerli come lavoratori subordinati, così che in caso di trasferimento di aziende sarebbero stati tutelati. Ma non lo ha fatto. Mi chiedo se a questo punto, di fronte al primo licenziamento collettivo da parte delle piattaforme, la sinistra riuscirà a smettere di parlarsi addosso, preoccupandosi invece di dare sostegno a questo esercito di lavoratori senza diritti”.

Alla riunione convocata dalla Regione martedì 20 novembre alle 15, presso la presidenza in Piazza Duomo 10, coordinata dal consigliere del presidente per le questioni del lavoro Gianfranco Simoncini, sono stati invitati il sindaco di Firenze e le organizzazioni sindacali Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil.

 

Lavoro: crisi Foodora, martedì 20 incontro in Regione

Convocata dalla Regione Toscana una riunione sulla crisi Foodora che dopo la cessione a Glovo mette a rischio il lavoro di circa 200 ciclo-fattorini

Una riunione sulla crisi Foodora, dopo la cessione a Glovo che mette a rischio nell’area fiorentina il lavoro di circa 200 ciclo-fattorini, è stata convocata dalla Regione Toscana, su richiesta dei sindacati di categoria, per martedì 20 novembre alle 15, presso la presidenza in Piazza Duomo 10.
Al tavolo, coordinato dal consigliere del presidente per le questioni del lavoro Gianfranco Simoncini, sono stati invitati il sindaco di Firenze e le organizzazioni sindacali Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil.

Calosi (Fiom): “Su multiservice responsabilità Pd regionale”

“Un nuovo tavolo è stato convocato il 16 novembre in Regione”, lo afferma Daniele Ciollini della Fiom-Cgil sul caso dei lavoratori di multiservice.

“Se gli addetti Multiservice perderanno il lavoro la responsabilità è di un unico soggetto: il Pd a livello regionale”. Lo ha detto il segretario generale Fiom Cgil Daniele Calosi, a margine dell’incontro di oggi, a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati sulla Multiservice, l’azienda fiorentina che ha annunciato il licenziamento a fine mese di 15 addetti al controllo delle caldaie nel Comune di Firenze.

I lavoratori hanno organizzato un presidio e consegnato una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi. “Non ci sono stati passi in avanti – ha confermato Daniele Ciollini della Fiom Cgil, al termine dell’incontro -. Ad oggi non ci sono risposte, un nuovo tavolo è stato convocato il 16 novembre, in Regione”.

“A fine mese scade l’appalto con il Comune di Firenze, ma la Regione, ente a cui passa il servizio di controllo di efficienza energetica degli impianti termini, – ha continuato Ciollini – non ha trovato una soluzione alternativa. Abbiamo anche parlato di una proroga attuale del servizio, senza avere un riscontro positivo”. Per Calosi si tratta di “una situazione inaccettabile”.

La replica della Regione è affidata al consigliere per il lavoro del presidente della regione Toscana Enrico Rossi, Gianfranco Simoncini.

Il Consigliere ha precisato di voler “individuare soluzioni che consentano una ricollocazione di tutti i lavoratori”.

Impianto Scarlino: stop ai licenziamenti, arriva via libera

Arriva il via libera all’impianto Energia Scarlino dal comune dopo le rassicurazioni da parte dell’azienda di fermare i licenziamenti.

Nei prossimi giorni la Giunta regionale della Toscana procederà con l’approvazione definitiva dell’atto di autorizzazione all’impianto di Scarlino Energia dopo le conclusioni raggiunte l’11 luglio scorso dalla conferenza decisoria per l’apertura dell’impianto.

Lo ha annunciato oggi il consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini, riporta una nota, nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali per fare il punto sulla complessa vicenda.

Simoncini ha informato i sindacati di aver contattato l’azienda che, data la situazione, ha confermato di non avere intenzione di procedere agli atti unilaterali di riduzione del personale.

Le organizzazioni sindacali, si legge sempre nella nota, “si sono dette soddisfatte dell’informativa ricevuta e del contributo della Regione”.

Livorno: area di crisi, contributi alle imprese per creare occupazione

E’ aperto da ieri, 10 luglio, l’avviso di Invitalia per sostenere progetti di investimento delle imprese che vogliono investire nei territori comunali di Collesalvetti, Livorno e Rosignano Marittimo. Sono a disposizione, con un bando a sportello, 10 milioni di euro per finanziare progetti di investimento superiori a 1 milione e mezzo.

La misura economica è della Regione Toscana che, per produrre occupazione aggiuntiva nell’area di Livorno, mette in campo azioni concrete per favorire la crescita sostenibile, la qualificazione del tessuto produttivo ed i processi di industrializzazione mediante la realizzazione di programmi di sviluppo industriale di particolare rilevanza strategica, aventi contenuti innovativi, purché di dimensione significativa e in grado di produrre ulteriore occupazione, rispetto a quella programmata, attraverso una procedura negoziale in grado di definire intese tra la Regione ed i soggetti privati e pubblici interessati.

Il bando e tutte le informazioni sono reperibili sull’apposita pagina predisposta sul sito di Invitalia, l’agenzia azionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

A questo intervento – ricorda Gianfranco Simoncini, consigliere per il Lavoro del presidente Enrico Rossi – dal 3 settembre si aggiungerà la riapertura del bando per i protocolli localizzativi, per oltre 830 mila euro sempre per i tre Comuni dell’area di crisi complessa livornese.

In altre parole, i protocolli d’insediamento intervengono a sostegno dei programmi di investimento nei processi di industrializzazione di rilevanza strategica regionale, di dimensione significativa e in grado di produrre un quantum di occupazione aggiuntiva rispetto a quella prevista.

L’incremento occupazionale deve essere di almeno il 5 per cento.

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi dei regolamenti europei in materia, nella forma dei contributi a fondo perduto.

Tali contributi possono andare dal 10 all’80 per cento delle spese ammesse in relazione alla diversa tipologia di impresa e alle diverse voci di spesa.

Il massimale di ogni contributo verrà determinato in base alla normativa di riferimento in materia di aiuti di Stato.

Questo genere di intervento è realizzato in attuazione del Prse 2012-15 e del Prs 2016-20.

Nei giorni scorsi il “pacchetto” è stato presentato a Rosignano. Il prossimo 26 luglio un nuovo appuntamento di natura informativa si svolgerà presso la Camera di commercio di Livorno.

Tale incontro potrà essere utile alle imprese che, avendo già preso visione dei documenti, potrebbero avere dei dubbi sulla compilazione.

Informazioni su quanto predisposto dalla Giunta regionale a favore dell’area di crisi industriale di Livorno possono essere tratte sulla apposita pagina contenuta nel sito internet della Regione.

 

 

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