Uffizi: auto danneggia colonna Vasariano e fugge

È avvenuto la notte scorsa a Firenze, l’automobilista è ora ricercato dalla polizia. Il direttore Eike Schmidt “Danno notevole, ripensare all’accesso delle auto nella zona”

Un’auto è finita contro una colonna del Corridoio Vasariano, all’altezza di Ponte Vecchio, danneggiandola seriamente. E’ successo la notte scorsa a Firenze e attualmente l’automobilista che successivamente all’impatto si è dato alla fuga. Attualmente è ricercato dalla polizia e dai vigili urbani che stanno visionando tutte le telecamere della zona. Il danno è notevole, come è possibile notare dalla foto pubblicata questa mattina dal gruppo Facebook “Traffico Firenze”. Secondo quanto appreso dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt il danno è “notevole e forse è il caso di ripensare anche all’accesso delle auto nella zona”.

Turista in arresto cardiaco davanti Venere di Botticelli a Uffizi, salvato

Un turista 70enne è stato colto da un malore mentre oggi alle Gallerie degli Uffizi di Firenze stava ammirando la Venere del Botticelli.

L’uomo si è accasciato improvvisamente a terra vittima di un arresto cardiaco ed è
stato salvato dal tempestivo intervento di quattro medici romani, anche loro in vista al museo, utilizzando uno dei defibrillatori posizionati all’interno del museo.  Successivamente l’anziano è stato trasferito all’ospedale di Careggi.

“Non rientra nelle mie competenze effettuare diagnosi mediche; certo è però che in questi ultimi anni abbiamo avuto svariati casi di malore di fronte ad alcuni dei ‘pesi massimi’ della nostra galleria: non solo nella sala del Botticelli, ma anche di fronte alla Medusa del Caravaggio”.
Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt in merito al visitatore 70enne colto da malore, a causa di un arresto cardiaco, mentre stava ammirando la Venere delBotticelli, e quanto all’ipotesi che possa essersi trattato di un caso di sindrome di Stendhal.  Schmidt ringrazia “i medici che con il loro intervento immediato hanno letteralmente salvato la vita di uno dei nostri
visitatori”

Gallerie degli Uffizi, programma mostre 2019

?Firenze, è stato presentato il programma delle mostre delle Gallerie degli Uffizi, per l’anno 2019.

Il programma delle mostre delle Gallerie degli Uffizi, per l’anno 2019, spazia nei secoli e celebra la città di Firenze con il cinquecentenario della nascita di Cosimo I, avvenuta nel 1519, e la figura del primo Granduca, colui che fece costruire gli Uffizi, con un ‘trittico’ di rassegne sui Lanzichenecchi; sugli arazzi con storie del governo del Granduca e sulla prima scultura da lui commissionata per il giardino di Boboli, tra l’altro appena restaurata.

Rimanendo nel ‘500, l’anno si chiuderà con o l’esposizione dedicata alla figura di un grande intellettuale e intrigante del ‘500, Pietro Aretino, autore dei ‘Sonetti licenziosi’.

Ma a marzo si celebrano le donne, contadine, operaie, imprenditrici, artiste, scrittrici e altro, raccontate nella mostra “Lessico femminile” attraverso opere che rivelano il loro ruolo nella società, dall’Ottocento al Novecento; e contemporaneamente la “personale” di Kiki Smith, una figura di primo piano dell’arte e della cultura femminista di oggi.

Ma le mostre delle ‘Gallerie’ si estendono anche in campo internazionale e contemporaneo, con esibizioni dedicate alla scultura, che vanno dalla grande stagione tardo barocca della scultura in bronzo, a quella dei maggiori nomi contemporanei in campo internazionale, Tony Cragg a Boboli e Anthony Gormley agli Uffizi, con molte opere inedite o create per l’occasione.>

“Auguro a Schmidt quello che auguro a me stesso e alla città di Firenze”, ovvero un secondo mandato. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“Schmidt – ha continuato Nardella – ragiona come me da sindaco, non si può cambiare una città in cinque anni. Ho chiesto ai fiorentini di avere fiducia e una spinta per il secondo mandato, c’è ancora tanto lavoro da finire. Credo che lo stesso possa valere per il direttore del più importante museo d’Italia, cioè ottenere un secondo mandato per finire un lavoro che richiede un supplemento di impegno”, ha concluso.

Il fatto stesso che io sia qui rappresenta la stima che ho per il mio amico Eike Schmidt, poi quello che sarà il suo destino chiedetelo a lui”. Lo ha detto l’ex ministro dei Beni culturali e già direttore degli Uffizi Antonio Paolucci.

“Secondo me Schmidt dovrebbe rimanere a Firenze”, ha infine aggiunto Paolucci.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il direttore di ‘Le Gallerie degli Uffizi’ Eike Schimdt:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/12/181210_UFFIZI_SCHIMDT.mp3?_=1

Ai margini della conferenza stampa l’ex ministro dei beni culturali Antonio Paolucci, parlando con Toscana Tv, ha espresso il suo parere favorevole ad una permanenza del direttore Schmidt alla guida delle Gallerie degli Uffizi dicendo: “Secondo me Eike Schmidt dovrebbe rimanere a Firenze; ma la decisione, ovviamente, è la sua. Sto proprio adesso sfogliando il catalogo delle mostre degli Uffizi per il 2019 e devo dire che gli Uffizi stanno giocando veramente come mai era successo prima il loro ruolo di vetrina della cultura italiana e internazionale”.

Schmidt, Uffizi: “nessun prestito a Louvre per mostra Leonardo”

Nel 2018 le Gallerie degli Uffizi superano, per la prima volta, i 4 milioni complessivi di visitatori. Nel 2019 riapre  la cinquecentesca delle Carte  Geografiche, collocata al secondo piano della Galleria, tra la tribuna del Buontalenti e la sala di Botticelli: e’ chiusa da quasi trent’anni

“Per la sua mostra su Leonardo il Louvre ci ha richiesto sia dipinti che disegni: noi non daremo nessun quadro, ma siamo assolutamente aperti al prestito di disegni di Leonardo da Vinci” lo ha dichiarato oggi il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt.  Del resto, ha aggiunto , “il Louvre giustamente non fa viaggiare la Gioconda: a questo principio ci sono state due uniche eccezioni, con prestiti a Usa e Russia nel dopoguerra. Credo dunque di trovare l’appoggio dei colleghi francesi del Louvre, quando applichiamo la stessa regola ai tre capolavori di Leonardo che custodiamo in Galleria tra l’altro inseriti dal 2009 in una lista di opere inamovibili dal museo. Questo diniego non è un ghiribizzo del direttore degli Uffizi”.

“Gli Uffizi e l’Italia sono stati i primi ad aver dato il via con la grande mostra sul codice Leicester del Genio di Vinci. E’ stato, in questo senso, il primo evento a livello globale: è partita ad ottobre, terminerà a gennaio ed al momento è già stata visitata da oltre 165 mila persone”: dunque “la Francia arriva sicuramente dopo di noi” ha aggiunto Schmidt che ha parlato ad un incontro nella sede dell’Associazione Stampa Estera a Roma, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano delle polemiche tra Italia e Francia sull’ipotesi di alcuni prestiti per le mostre da organizzare nell’ambito della ricorrenza.

“L’esposizione su Leonardo che verrà curata dal Louvre – ha aggiunto Schmidt – inizierà il prossimo ottobre e terminerà l’anno successivo. Sarà dunque un grande evento di chiusura di queste celebrazioni, mentre noi le abbiamo aperte”. Parlando del Codice Leicester in mostra agli Uffizi, il direttore ha sottolineato che si tratta di un “evento unico, dedicato a Leonardo scienziato e ingegnere, e raccoglie, oltre al Codice nella sua interezza, ben altri 40 fogli scientifici del Genio di Vinci. Una rassegna così completa su questo aspetto di Leonardo non la vedremo mai più nelle nostre vite. Quella del Louvre sarà sicuramente una splendida mostra, ma molto diversa, su Leonardo artista”.

Schmidt ha poi rivelato che nel giro di alcuni mesi riapriranno “la bellissima sala cinquecentesca delle Carte Geografiche, collocata al secondo piano della Galleria, tra la tribuna del Buontalenti e la sala di Botticelli: e’ chiusa da quasi trent’anni, da poco dopo che vi fu girato La sindrome di Stendhal di Dario Argento. E’ tempo che torni di nuovo accessibile ai visitatori’. ‘Al suo interno contiene meraviglie che meritano senz’altro di essere ammirate da tutti – ha aggiunto Schmidt – gli splendidi affreschi del territorio toscano, dell’isola d’Elba edello Stato di Siena realizzati da Ludovico Buti ed i dipinti con le allegorie di Jacopo Zucchi commissionati da Ferdinando I de’ Medici. Abbiamo gia’ pronto un progetto e sto parlando con potenziali donatori. Presto entreremo nella fase operativa’.

infine i dati della stagione che si avvia alla cinclusione.  “Nel 2018 le Gallerie degli Uffizi superano, per la prima volta, i 4 milioni complessivi di visitatori”ha detto Schmidt.
“Vorrei sottolineare in particolare l’ottimo risultato del giardino mediceo di Boboli, quest’anno ben oltre il milione di visitatori – ha aggiunto – e soprattutto, per Palazzo Pitti l’aumento più rilevante, più del 25% di visitatori rispetto al 2017. Abbiamo alzato la media di Palazzo Pitti dai circa 400 mila visitatori di qualche anno fa ad oltre 700 mila. E questo perché abbiamo cercato di accendere l’interesse verso la reggia medicea, organizzandovi tante mostre e concerti inclusi nel biglietto, valorizzandone le gallerie, penso al museo della moda e del costume, riaprendone spazi chiusi da decenni. E’ stato un lavoro doveroso, perché Palazzo Pitti trabocca di tesori: non solo i suoi celebri Raffaello, ma tantissima arte di tanti paesi diversi ed una gamma quasi infinita di sculture e oggetti preziosi, dal valore inestimabile”.

Uffizi: danza e sculture per giornata persone con disabilità

Iniziative come la danza ‘tattile’ ed una statua da toccare a disposizone del pubblico sono al centro della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità alle gallerie degli Uffizi

Una performance di danza ‘tattile’ ed una antica statua da toccare a disposizione del pubblico, sono al centro delle iniziative organizzate dalle Gallerie degli Uffizi in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Per il 4 dicembre sono in programma eventi gratuiti, organizzati su tre turni, alle 11, 15 e 16 nell’auditorium Vasari e curati dal dipartimento di mediazione culturale e accessibilità del museo.

L’evento principale sarà la performance ‘Vietato Toccare’ di Agnese Lanza e Giuseppe Comuniello, un’esibizione che ruoterà intorno all’Arianna Addormentata, scultura romana in marmo del II secolo d.C.. A seguire sono in programma laboratori tattili, nell’ambito dei quali i partecipanti potranno toccare sculture messe a disposizione per l’iniziativa.

“Questa Giornata – ha spiegato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – offre l’occasione per favorire la fruizione più ampia possibile del patrimonio culturale. E tengo a ricordare che le Gallerie hanno tra i loro obiettivi fondamentali quello di garantire pari opportunità di accesso alla cultura, promuovendo la partecipazione sociale e l’abbattimento di ogni barriera fisica, culturale e sociale”.

Ancora su Cai Guo-Qiang agli Uffizi

Cai Guo-Quian, Flora Commedia, agli Uffizi fino al 17 febbraio 2019.

 

Ancora qualche riflessione sulla mostra di Cai Guo-Qiang.

Per Flora Commedia Cai Guo-Qiang si è ispirato sia ai fiori – quelli veri di Boboli e quelli dipinti da Botticelli – sia alla cultura occidentale. In blocco. Roba da far tremare le vene dei polsi… E proprio qui sta il bello. E il difficile.

Perchè in Flora Commedia vediamo lavori che si appropriano della nostra cultura classica in un modo per noi totalmente nuovo. Senza remore, per dirla in due parole. Oppure anche stile cash and carry. Al di là delle esplosioni e delle polveri da sparo, è proprio per quello che le opere di Cai Guo-Qiang sono impressionanti.

 

Perchè sprizzano una vitalità e una potenza con le quali, volenti o nolenti, dobbiamo imparare a fare i conti. E anche perchè indicano una maniera nuova di rivisitare e “usare” il nostro passato.

Facciamo un esempio. Laura Donati, co-curatrice della mostra insieme a Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi, ha raccontato che Cai Guo-Qiang  è rimasto molto colpito dai disegni antichi realizzati con la tecnica della punta d’argento che ha avuto modo di vedere al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Questi gli hanno dato l’idea di unire un disegno delicatissimo con la forza dirompente della polvere da sparo. Le opere potranno piacere o non npiacere…ma non è quello il punto.

Il punto è il nuovo rapporto tra bellezza e violenza, insieme a quello con l’arte del passato e con la città.

 

Altro esempio: Cai Guo-Qiang ha voluto esporre l’enorme disegno preparativo dei fuochi artificiali, come già notato, proprio nella sala che si affaccia su Piazza della Signoria,

“per facilitare una connessione tra il disegno all’interno e la società al di fuori. Immagino che, per un istante, i visitatori che si trovano nella galleria vedano le pareti degli Uffizi dissolversi fino a svanire e meravigliarsi quando il confine tra l’opera su carta e l’opera nel cielo si confonderà”…

 

La tecnica complessa di Cai Guo-Qiang è ben spiegata da pannelli e video molto interessanti. In conferenza stampa l’artista ha anche parlato delle differenze che corrono tra le tante polveri da sparo prodotte in paesi diversi.

Le più forti? Quelle tedesche e danesi. Le migliori? Quelle italiane. E le cinesi? Da scarse che erano hanno recuperato qualità e potenza molto velocemente. (Vedete anche voi una metafora in tutto questo?)

Le esplosioni di Cai Guo-Qiang sono tutte “esplosioni d’amore”, ha detto Eike Schmidt. Esplosioni che, nel caso di “City of Flowers in the Sky”, lo spettacolo pirotecnico da Piazzale Michelangelo, sono state realizzate dalla ditta Martarello, cioè la stessa ditta che per 30 anni si è occupata anche dello Scoppio del Carro.

“E’ stato un lavoro pazzesco”, mi ha detto il titolare Vincenzo Martarello. “Per un progetto del genere sarebbero stati necessari almeno due giorni di preparativi, e invece l’abbiamo realizzato in poche ore con un team di 26 tecnici italiani e 10 cinesi”.

Ne è valsa la pena. Si è trattato di uno spettacolo indimenticabile. Un’esplosione di bellezza nei cieli di Firenze.

 

Margherita Abbozzo. Tutte le foto sono mie, a parte quella di copertina e la prima, entrambe di Yvonne Zhao, courtesy of Cai Studio; e quelle dei fuochi, di Wen-You Cai, cortesy of Cai Studio.

 

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