L’Arte di #IoRestoACasa.

L’arte e la cultura ai tempi di #IoRestoACasa.

Si, #IoRestoACasa e allora l’arte e la cultura vengono da me, da noi.

Pensare con calma e riappropiarsi di una dimensione della vita più lenta e quasi dimenticata. Leggere, ascoltare musica, riempirsi di bellezza: l’antidoto più efficace a quanto ci sta succedendo.

E come si fa a riempirsi di bellezza se non si può uscire di casa e tutto è chiuso?

Ecco qualche idea e qualche informazione. Le aggiorneremo via via che saranno prese altre iniziative del genere. Siete tutti invitati a contribuire con notizie di attività, per costruire insieme un angolo virtuale per il bene e il piacere di tutti! 

Cominciamo… campanilisticamente, dalla Galleria degli Uffizi e da Uffizi Decameron.

Di cosa si tratta? Di una campagna nata per, come dice il direttore Eike Schmidt, “evitare ogni contagio, tranne quello della bellezza”.

E cosa prevede? Un’atttività intensificata della Galleria sia sul sito web che su Twitter, Youtube e Instagram e nuova pagina Facebook. Con ogni giorno nuove foto, video e storie sulle opere conservate alla Galleria delle Statue e delle Pitture, a Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli.

E in più anche “minitour virtuali”, che raccontano e illustrano alcuni dei più suggestivi angoli delle Gallerie.

Perchè si chiama Decameron? Perchè la famosa raccolta di novelle di Boccaccio è ambientata al tempo della peste del 1348, quando una spaventosa pandemia planetaria causò terrore, morti e isolamento non troppo dissimili da quelli nostri odierni.

Nel Decameron una banda di giovani, tre ragazzi e sette ragazze, lasciano la città per andare a chiudersi in una villa del contado dove aspettano insieme che il contagio passi. E si raccontano storie che celebrano la vita e l’amore, mentre fuori la vita normale è sospesa.

Anche la Triennale di Milano ha avuto un’idea simile; e con Triennale Decameron chiama artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti a usare i suoi spazi vuoti.  Trovate tutto ogni giorno alle 17.00 in diretta sul canale Instragram di Triennale.

Il MamBO di Bologna lancia invece “2 minuti di MAMbo, una iniziativa che propone video girati con lo smartphone dentro il museo o da remoto. Parola d’ordine: “Seguire il MAMbo perchè la cultura fa la forza, sempre!”

E allora, fino al 5 aprile, ogni giorno alle 3 del pomeriggio arriva un nuovo contributo sul canale Youtube del MAMbo. E poi anche su tutte le altre piattaforme social del museo (Facebook, Instagram e Twitter).

La Fondazione Musei Civici di Venezia offre una proposta veramente articolata e davvero interessante, perfetta per tenere occupati sia bambini che adulti. Cominciate a esplorare da qui. 

Infine anche Lo Schermo dell’Arte offre una proposta attiva di condivisione pubblica che porta l’arte e la cultura nella vita quotidiana. Con lo streaming gratuito di alcuni film d’artista del suo archivio, e grazie alla partnership con MYmovies e alla generosa concessione delle opere da parte degli autori. Dal 12 marzo al 3 aprile 2020, in streaming gratuito sulla piattaforma MYmovies.

Perchè l’arte, come sostengono loro stessi, “è sempre frutto di urgenza.
Se tanti musei, fondazioni, mostre e teatri chiudono, se molte iniziative vengono rimandate, è necessario dare un segnale forte e portare l’arte nella vita quotidiana delle persone affinché la cultura continui a nutrire l’anima e lo sguardo.”

Margherita Abbozzo. (1, continua, se arriveranno ulteriori vostre segnalazioni.)

#iorestoacasa. Tutti insieme ce la faremo.

 

Crediti per le immagini in ordine di apparizione: le prime tre, Gallerie degli Uffizi; Decameron di J.W. Waterhouse, 1916. Goldschmied & Chiari, Untitled View, courtesy of Galleria Poggiali, Milano, © 2019 Fondazione La Triennale di Milano. Screenshot del canale di Youtube del MAMbo; New Palermo Felicissima, Jordi Colomer, SdA2018.

 

La chiusura dei Musei per il Coronavirus

Firenze, dopo le disposizioni contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulle misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, annunciate durante la notte in una surreale conferenza stampa, dal premier Giuseppe Conte, i musei cittadini si sono dovuti adeguare alle nuove restrizioni.

Ed ecco che stamane, uno dietro l’altro, arrivano i comunicati stampa che annunciano la chiusura dei Musei, per Controradio la Cultura ed i Musei sono parte importantissima del lavoro di comunicazione svolto giornalmente, ed allora li abbiamo voluti raccogliere in un unico articolo, in versione integrale, nella speranza che presto si possa tornare a rileggerli come testimonianza di un brutto momento superato con la forza del senso civico collettivo.

I musei civici, le biblioteche comunali e l’archivio del Comune sono chiusi da oggi al 3 aprile come disposto dal Decreto del presidente del Consiglio dell’8 marzo 2020.

In conformità alle disposizioni contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, il Museo Marino Marini di Firenze resterà chiuso al pubblico da oggi, domenica 8 marzo, fino al 3 aprile.

In conformità alle disposizioni contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19, il Museo della Misericordia di Firenze resterà chiuso al pubblico da oggi, domenica 8 marzo, fino al 3 aprile.

La Fondazione Palazzo Strozzi informa che la mostra Tomás Saraceno. Aria, ottemperando alle disposizioni del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri resterà chiusa fino al 3 aprile 2020. “Palazzo Strozzi si uniforma al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito alla chiusura dei musei e delle istituzioni culturali di tutta Italia” – dichiara Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – “E’ un momento di difficoltà per tutti ed è necessario unire le forze e rispettare le indicazioni governative per uscire al più presto da questa emergenza. Colgo l’occasione per esprimere il massimo sostegno al Sindaco Dario Nardella e la piena e totale disponibilità ad una collaborazione utile alla nostra città e al nostro Paese.”

In attuazione delle disposizioni del D.P.C.M. dell’8 marzo 2020, contenente nuove misure per il contenimento e la gestione dell’emergenza coronavirus, è sospesa l’apertura del Museo degli Innocenti nel rispetto delle direttive del predetto D.P.C.M. fino al 3 aprile compreso. La mostra ‘Bambini per sempre!’, che doveva aprire al pubblico questo venerdì 13 marzo, sarà quindi rinviata con data da destinarsi in ottemperanza alle disposizioni del D.P.C.M. di oggi, 8 marzo 2020.

Nel museo mediceo di Palazzo Medici Riccardi. In ottemperanza alle ultime misure messe in campo dal Governo per contrastare la diffusione del coronavirus (DPCM dell’8 marzo 2020), la mostra ‘Peterson-Lavine. Come As You Are. Kurt Cobain and the Grunge Revolution’ rimarrà chiusa sino al giorno 3 aprile 2020.

Mostra Raffello, Schmidt: “Comitato si dimette? Non ci mancherà affatto”

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, torna sul caso delle dimissioni dei componenti del comitato scientifico del museo, in polemica con la decisione di prestare il Ritratto di Papa Leone X di Raffaello alle Scuderie dei Quirinale per la mostra in occasione dei 500 anni dalla morte del pittore.

Queste le parole di Schmidt. “Gli Uffizi vanno comunque avanti con il loro grande lavoro scientifico: quel Comitato, insediato lo scorso giugno e dedito a battaglie politicizzate ed ideologiche, non ci mancherà affatto”.

“Solo nel 2019 – ha spiegato Schmidt – le Gallerie, con i loro funzionari e i studiosi, hanno messo nero su bianco oltre 6.500 pagine di ricerche scientifiche, che sono andate a comporre una trentina di volumi, organizzato quattro convegni di studio e decine di conferenze aperte al pubblico. Anche in questo stesso momento agli Uffizi, insieme a tutti i nostri valenti funzionari ed esperti, stiamo portando avanti tanti nuovi progetti di grande valore: continuiamo e continueremo a farlo – conclude -, comitato scientifico o meno”.

“Sto convintamente dalla parte del direttore degli Uffizi Eike Schmidt per la decisione di prestare la grande opera di Raffaello ‘Ritratto di Papa Leone X’ alle scuderie del Quirinale. La contrarietà espressa dal comitato scientifico è a mio giudizio, incomprensibile”. Ad affermarlo il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, intervenuto sulla vicenda.

Mostra Raffaello: comitato scientifico degli Uffizi si dimette

Sulla sua apertura al pubblico ancora incombe l’incubo della epidemia coronavirus, ma fa già discutere la grande mostra su Raffaello in programma alle Scuderie del Quirinale, dal 5 marzo al 2 giugno. In polemica con il prestito a Roma del ritratto di Leone X (che per l’occasione è stato restaurato dall’Opificio delle pietre dure grazie ad un finanziamento di Lottomatica) si dimette in blocco il comitato scientifico degli Uffizi.

In una lettera indirizzata agli enti che li hanno nominati, dal ministero all’università al comune di Firenze, Donata Levi, Tomaso Montanari, Fabrizio Moretti e Claudio Pizzorusso, spiegano di aver lavorato per mesi alla lista delle opere inamovibili del museo, 24 in tutto, lista approvata anche dal direttore Eike Schmidt.

Con queste motivazioni, nella riunione del 9 dicembre 2019, il prestito del ritratto di Leone X, citato al numero 21 della lista come opera identitaria del museo fiorentino , era stato negato.

“Oggi siamo venuti a conoscenza dalla stampa – si legge nella lettera del comitato scientifico – che il dipinto si trova già nella sede espositiva di Roma. (..) pensiamo che tenerci occupati per mesi nella stesura di liste poi inapplicate vanifica l’esistenza stessa del comitato”. E aggiungono: “Pensiamo che le dimissioni collettive del comitato scientifico del più importante museo italiano renda ineludibile un ripensamento e una ridefinizione del ruolo dei Comitati Scientifici nel governo dei musei autonomi”.

Firenze: iniziative speciali per ricordare Anna Maria Luisa de’ Medici

In occasione dell’anniversario della morte di Anna Maria Luisa (1677-1743), ultima del ramo granducale dei Medici, il Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze e Mus.e – grazie alla collaborazione con il Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino – presentano tre iniziative speciali, che permetteranno di approfondire la conoscenza di questa straordinaria figura femminile.

A Palazzo Pitti, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze, nella scenografica Sala del Fiorino, l’incontro avrà luogo domani alle  ore 15, alle  ore 16 e alle  ore 17; a Palazzo Medici Riccardi, sabato 22 febbraio  ore 10.30 e  ore 11.30; a Villa La Quiete, in collaborazione con il Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino, il pomeriggio di sabato 22 febbraio, come momento conclusivo delle visite guidate (gratuite) al complesso previste alle  ore 14.30,  ore 15.30,  ore 16.30.

La figura dell’Elettrice Palatina – così chiamata per aver preso in sposo l’Elettore Palatino Johann Wilhelm von Pfalz-Neuburg – è effettivamente cruciale nella storia della città di Firenze, con profonde ripercussioni anche oggi: è al suo volere illuminato che dobbiamo la permanenza dei tesori culturali riuniti dalla famiglia in tre secoli di egemonia su Firenze e sulla Toscana, trasferendo fino a noi la responsabilità di una corretta e piena fruizione di ‘Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose’. La Convenzione da lei siglata con i successori Lorena, più nota come Patto di Famiglia, include infatti all’articolo III – nel passaggio di proprietà – una precisazione dirimente: ‘a condizione espressa che di quello è per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri, e non ne sarà nulla trasportato e levato fuori dalla Capitale e dello Stato del Gran Ducato’.

Se è quindi grazie a lei che l’immenso patrimonio di Firenze è rimasto in città fino a noi, si comprende perché le istituzioni culturali cittadine la celebrino e la ricordino ogni anno; ed è entro questa cornice che sono presentate alla collettività queste tre iniziative speciali, proposte in luoghi nodali della vita di Anna Maria Luisa.

Primo fra tutti Palazzo Pitti, dove l’Elettrice soggiorna prima nella sua giovinezza e poi dal 1717, dopo una parentesi di ventisei anni trascorsi a Düsseldorf, portando nei suoi appartamenti – così come in città – il raffinato gusto dell’arte, coltivato già in Germania. Poi Palazzo Medici Riccardi, nella Galleria delle Sculture di età riccardiana, più nota come Limonaia, straordinariamente aperta al pubblico. Infine a Villa La Quiete, sede del Conservatorio delle Minime Ancille della SS.ma Trinità (dette Signore Montalve), di cui l’Elettrice assume il patronato sin dal 1717 e in cui si ritirerà poi per alcuni lunghi periodi, promuovendo altresì intensi lavori di ampliamento e rinnovamento.

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e su prenotazione (fino a esaurimento posti). La partecipazione all’incontro non comprende l’ingresso a Palazzo Pitti e a Palazzo Medici Riccardi, il cui eventuale accesso resta a pagamento.
Nella giornata di domani è invece gratuito per tutti l’accesso a Palazzo Medici Riccardi, così come in tutti i Musei Civici Fiorentini.

Domani, per l’occasione, si segnala l’ingresso gratuito nei seguenti Musei Civici Fiorentini e Palazzo Medici Riccardi:

– Palazzo Vecchio  ore 9.00-19.00 e Torre  ore 10.00-17.00
– Museo Novecento  ore 11.00-19.00
– Santa Maria Novella  ore 9.00-17.30
– Cappella Brancacci  ore 10.00-17.00
– Fondazione Salvatore Romano  ore 10.00-17.00
– Museo del Bigallo visite accompagnate su prenotazione (tel. 055/288496) ore 10.00, 12.00, 15.00
– Museo Stefano Bardini  ore 11.00-17.00
– Palazzo Medici Riccardi  ore 9.00-19.00

Per informazioni e prenotazioni:
Palazzo Pitti e Palazzo Medici Riccardi: Tel. +39 055-2768224; info@muse.comune.fi.it
Villa La Quiete: Tel. +39 055 2756444; edumsn@unifi.it

Corte Usa vieta uso nome ‘Uffizi’ a siti non ufficiali

Shmidt:  “una storica vittoria giudiziaria delle Gallerie degli Uffizi contro il bagarinaggio online”. Sono siti finora sfruttati per vendere biglietti del museo a prezzi maggiorati, usando indebitamente il nome Uffizi per ingannare i visitatori.

Per la prima volta in assoluto un tribunale – la Corte federale dell’Arizona – ha vietato l’utilizzo da parte di terzi dei domini uffizi.com, uffizi.net, uffizigallery.com, uffizigallery.net, uffizigallery.org e altri simili. Per il museo fiorentino si tratta di “una storica vittoria giudiziaria delle Gallerie degli Uffizi contro il bagarinaggio online”. Sono siti finora sfruttati per vendere biglietti del museo a prezzi maggiorati, usando indebitamente il nome Uffizi per ingannare i visitatori. Ora potranno essere utilizzati solo ed esclusivamente dagli Uffizi, unico titolare e presente in rete col sito ufficiale uffizi.it. “Vittoria storica non solo per Uffizi, per il Mibact e per i beni culturali, ma anche per la dignità dei cittadini onesti – commenta il direttore Eike Schmidt – Abbiamo assestato un colpo devastante contro i vampiri della Rete che per anni, come parassiti, hanno illegalmente e in malafede sfruttato il nostro patrimonio e la nostra immagine. Ma non solo: questi siti pirata infatti hanno tratto in inganno visitatori di tutto il mondo”.

Abbiamo assestato – commenta il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt – un colpo devastante contro i vampiri della Rete che per anni, come parassiti, hanno illegalmente e in malafede sfruttato il nostro patrimonio e la nostra immagine. Ma non solo: questi siti pirata infatti hanno tratto in inganno visitatori di tutto il mondo”. Non si è trattato di un contenzioso qualsiasi, spiegano dagli Uffizi: dietro il fenomeno del bagarinaggio online girano somme enormi, guadagni sottratti alla collettività che vanno a finire nelle tasche dei furbetti del web. La battaglia legale è stata tra il museo fiorentino e la società BoxNic Anstalt, che in Arizona aveva registrato numerosi domini contenenti il nome degli Uffizi. La società li ha utilizzati per anni a proprio esclusivo profitto, esercitando di fatto un’attività di secondary ticketing a danno della Galleria e della sua reputazione. Ma la Corte Federale dell’Arizona ha dichiarato il “superiore diritto del museo” italiano rispetto alla società ad usare nome, marchio e logo degli Uffizi. La corte dell’Arizona ha giudicato la società colpevole di cybersquatting (occupazione abusiva di spazio informatico), trademark infringement and dilution (violazione e sfruttamento del marchio identitario e commerciale) e unfair competition (concorrenza sleale). La sentenza ha dunque imposto a BoxNic il divieto di usare sia il nome sia il logo degli Uffizi (anche in versioni simili), nonché di autorizzare altri a farlo, obbligandola a trasferire agli Uffizi stessi, entro 15 giorni, la registrazione dei domini dei quali si era appropriata

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