Raid Turchi in Siria: oggi manifestazione sotto consolato USA a Firenze

Alle 18.00 di oggi è prevista una manifestazione per i bombardamenti aerei turchi sul territorio del Rojava, nel nord della Siria. Il ritrovo sarà in Piazza Santa Maria Novella, per poi raggiungere il consolato USA a Firenze; l’iniziativa è promossa dall’Assemblea fiorentina per il Kurdistan.

“Il regime fascista turco di Erdogan, sconfitto alle ultime elezioni e segnato dalla crisi economica crescente, cerca di reagire alle difficoltà utilizzando l’arma del nazionalismo e della guerra contro i kurdi per recuperare consensi e mettere fine all’esperienza che si sta sviluppando in Rojava”, recita il comunicato rilasciato dall’Assemblea fiorentina per il Kurdistan che vedono una imminente guerra su quei territori, già martoriati dalla guerra allo Stato Islamico, come inevitabile conseguenza delle manovre “degli stati capitalisti e imperialisti, che cercano attraverso la guerra di espandere i propri interessi. E per fare questo, tutti gli attori regionali ed internazionali coinvolti, dagli USA alla Russia, dall’Iran alla Unione Europea, sono ben disposti a lasciare che la Turchia continui la sua guerra al movimento kurdo, dentro e fuori dai confini del paese, attraverso politiche di repressione, sostituzione etnica e di aperto sostegno a ciò che resta delle milizie jihadiste in Siria. Mentre Ankara continua ad utilizzare il ricatto dei profughi e dell’invasione migratoria come arma contro l’Unione Europea”.

“Come sta facendo da oltre 40 anni, il movimento kurdo non si arrenderà – prosegue il comunicato – Attraverso il PKK le YPG e le YPJ fà sapere che non ha intenzione di cedere alle minacce e in caso di occupazione turca difenderà il proprio territorio e resisterà come ancora resiste in Turchia”, perciò l’Assemblea tende a precisare che “come militanti internazionalisti continueremo ad opporci alle politiche di guerra e sfruttamento che i nostri governi sostengono direttamente anche quando in maniera ipocrita elogiano i kurdi per il loro contributo fondamentale nella lotta contro l’ISIS” e che sosterrà “il movimento kurdo ed il suo progetto di liberazione fondato su anticapitalismo, emancipazione di genere, ecologismo ed abbattimento delle frontiere nazionali, etniche e religiose”. “Continueremo – conclude l’Assemblea fiorentina per il Kurdistan – ad essere attivi nella solidarietà, portando con noi l’esempio di Lorenzo Orso Tekosher, giovane internazionalista morto combattendo in Rojava”.

Parteciperà a questa manifestazione anche l’Iniziativa antagonista metropolitana (Iam), che già ieri ha sfilato, con una cinquantina di persone, per le vie del centro di Firenze in segno di protesta dei raid turchi sui territori nord della Siria. “Ad essere sotto le bombe da oggi sono proprio gli uomini e le donne che hanno combattuto Isis in Siria – sottolinea in una nota l’Iam -, costruendo l’alternativa alle barbarie dello Stato Islamico, fatta di convivenza tra popoli, libertà di culto e democrazia. Sono le Ypg e le Ypj che uniscono il popolo arabo e curdo nella lotta per un futuro di pace e democrazie in Medioriente. Lo stesso futuro per il quale il nostro concittadino Lorenzo Orsetti ha donato la sua vita”.

“L’aggressione di Erdogan e il lasciapassare di Trump sono inaccettabili – prosegue la nota – e dovrebbero portare l’Ue ad intervenire per fermare il massacro in corso. Ma così ancora non è. Sarebbe doveroso che chi in questa città ha espresso massimo cordoglio per Lorenzo ‘Orso’ pochi mesi fa, il sindaco Nardella e il comune di Firenze, prendano posizione contro il massacro che la Turchia sta e vuole continuare a portare avanti”.

Il movimento ‘Fridays For Future’ si è detto a favore dell’iniziativa e parteciperà alla manifestazione, con l’obiettivo della difesa delle popolazioni colpite e della “rivoluzione ecologista del Rojava”. Come si legge dal comunicato rilasciato, nel Rojava “si sta sperimentando da anni una nuova forma di società che sfida il sistema capitalista che sta distruggendo il nostro pianeta, tenendo al centro l’ecologia, l’autodeterminazione delle donne e una democratizzazione radicale di tutti gli aspetti della vita. In questo territorio devastato dal profitto, dal disboscamento, dallo sfruttamento, dall’estrattivismo e dalle monocolture si sta tentando giorno dopo giorno di creare dal basso un nuovo equilibrio ecologico”.

“Nonostante i molti progetti in atto, come rimboschimento, creazione di riserve naturali e infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti eco-compatibile – prosegue il movimento ecologista – e l’aver impedito ad oggi a molte multinazionali come McDonald’s di aprire punti vendita e fare profitto su questi territori, le strutture dell’Autonomia Democratica sono ancora in una situazione materiale difficile, e in questo momento si trovano a dover far fronte a un attacco militare diretto che vuole distruggere questa esperienza rivoluzionaria”, perciò affermano di sentirsi “vicini ad una rivoluzione ecologica di questo tipo e ne traiamo esempio. Il Rojava non sarà una prateria per la speculazione delle grandi multinazionali che estraggono le risorse e inquinano per i loro profitti”.

Greta:”Chiedere rigore coerenza a questi ragazzi è solo una scusa per non fare niente”

“Le critiche tendono a minare la credibilità di questi ragazzi e, con essa, l’importanza della causa per la quale manifestano. Come se il valore della loro causa dipendesse dalla loro coerenza” dice la giornalista Cinzia Sciuto di Micromega. l’abbiamo intervistata

“Se si dovesse valutare lo stato di salute di un movimento dalla quantità di critiche che gli si rivolgono, potremmo tranquillamente affermare che Fridays for future gode di ottima salute” dice Sciuto. Che sottolinea: “fra le diverse accuse che Greta e i suoi compagni si sono attirati addosso, ce n’è una che merita un approfondimento. Si tratta dell’accusa di incoerenza. Sintetizzo: sì, certo, scendete in piazza per difendere l’ambiente ma poi volete tutti l’ultimo smartphone, andate a mangiare da McDonald’s, non chiudete l’acqua quando vi lavate i denti, bruciate mappamondi di carta per protesta, così contribuendo all’aumento di CO2 nell’ambiente, e quando avete finito di manifestare vi lasciate dietro una scia di immondizia (al netto delle foto false che sono circolate)” .

“Ora, non che fra il predicare e il razzolare non debba esserci un qualche nesso, per carità, ma è come se si pretendesse una sorta di “patentino” morale prima di poter concedere a questi giovani il diritto alla soggettività politica. E invece il nesso fra predicare e razzolare è un processo dialettico, che non si dà preventivamente. Non si può pretendere che prima si incarni perfettamente l’ideale che si ha in testa e solo dopo lo si possa issare come bandiera della propria lotta politica. Per il semplice motivo che le tante e diverse incoerenze fra la nostra vita concreta e i nostri ideali vengono a galla mano a mano che su quell’ideale lavoriamo, mano a mano che studiamo, approfondiamo, ci confrontiamo” .

ASCOLTA L’INTERVISTA

Pisa, Fridays for Future lancia la Climate Action Week

Il 20 settembre alle 18.00 in piazza XX settembre prende il via la Climate Action Week. La settimana si concluderà il 27 settembre con la terza mobilitazione sul clima. Sostegno da parte delle sigle sindacali COBAS, FLC CGIL, SISA, USB, USI e CUBToscana, che per il 27 hanno proclamato sciopero, e anche dalla Scuola Normale Superiore, mentre gli scienziati Buizza e Provenzale terranno due lezioni aperte sul clima.

Dal 20 al 27 settembre Pisa, come molte città in tutto il mondo, verrà animata da giovani di Fridays For Future per la Climate Action Week, una settimana dedicata ad eventi e mobilitazioni sull’emergenza climatica, che culminerà venerdì 27 settembre con il Global Climate Strike, il terzo dopo quelli di marzo e maggio, che hanno visto scendere in piazza milioni di persone in tutto il mondo per chiedere misure concrete contro il riscaldamento globale.

La settimana comincerà venerdì 20 settembre alle ore 18.00 con una assemblea pubblica aperta a tutta la città e a tutte le associazioni, i movimenti presenti a Pisa, per allargare la protesta e chiedere che i temi legati alla Giustizia Climatica siano prioritari nelle agende politiche di tutte le istituzioni.

La mobilitazione vede adesioni importanti sia nel mondo della scuola, che delle università, che nei sindacati: COBAS, FLC CGIL e SISA hanno dichiarato sciopero del comparto scuola, mentre USB, USI e CUBToscana hanno dichiarato sciopero generale nazionale di tutti i comparti ad eccezione di quello dei trasporti.

La CGIL Nazionale si occuperà invece di creare assemblee nei luoghi di lavoro di tutte le categorie, riconoscendo, come si legge nella nota di FLC CGIL, che “la lotta per un pianeta vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sono intimamente connesse, così come lo è la lotta contro le diseguaglianze sociali, che comporta che anche il fardello dei costi ambientali si scarichi sugli ultimi anelli della piramide: i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i migranti, i pensionati”.

A Pisa arriva anche il supporto dalla Scuola Normale Superiore, che ha accettato di invitare studenti, docenti e personale alla mobilitazione. Tra gli ospiti della settimana anche il professor Buizza, della Scuola Superiore S.Anna, promotore della lettera aperta “No alle false informazioni sul clima. Il riscaldamento globale è di origine antropica”, indirizzata alle più alte cariche dello stato, e che invita a far sì che “l’Italia segua l’esempio di molti paesi Europei e decida di agire sui processi produttivi e il trasporto, trasformando l’economia in modo da raggiungere il traguardo di ‘zero emissioni nette di gas serra’ entro il 2050”. Il professore terrà una lezione aperta in Piazza Garibaldi sabato 21 settembre.

La Climate Action Week a Pisa prevede queste iniziative:

Venerdì 20 settembre ore 18:00, Piazza XX Settembre: Assemblea Pubblica Fridays For Future Pisa – 20 Settembre.

Sabato 21 settembre ore 17:00, Piazza Garibaldi: lezione a cura del prof. Roberto Buizza (Scuola Superiore Sant’Anna) “Rispondiamo ai negazionisti”.

Domenica 22 settembre ore 10:00, Mondostazione DLF: Terra. Acqua. Beni Comuni, in collaborazione con Un Ponte Per – Comitato Toscano, Progetto Rebeldia e Distretto Economia Solidale Altro Tirreno.

Lunedì 23 settembre ore 20:30, Cinema Arsenale: “Antropocene”, proiezione film e discussione con Fridays For Future.

Martedì 24 settembre ore 18:00, Largo Ciro Menotti: lezione a cura del prof. Antonello Provenzale (CNR – Area di Pisa) “Come e perché cambia il clima”.

Giovedì 26 settembre ore 18:00, Biblioteca storia filosofia UniPi: aperitivo sociale per preparazione materiali per il corteo e benefit.

Venerdì 27 settembre ore 9:00, piazza Guerrazzi: 3° sciopero mondiale per il clima a Pisa – 27 settembre.

 

Amazzonia: sciopero davanti al Consolato Brasiliano

Fridays For Future Firenze aderisce alla mobilitazione internazionale SOS Amazzonia.
Di seguito riportiamo il comunicato diffuso dal movimento per il clima.
“Venerdì 23 agosto alle 18.30 – si legge – ci recheremo davanti al consolato brasiliano di Firenze insieme ad altri gruppi Fridays For Future toscani.”

“In questo esatto momento, giganteschi incendi boschivi, che si espandono a velocità mai
viste prima, stanno distruggendo la foresta pluviale amazzonica a un ritmo allarmante.
La nostra casa è letteralmente in fiamme, e i polmoni del nostro pianeta si stanno
riducendo in cenere. Solo lo scorso mese, mentre l’IPCC stava rilasciando il suo nuovo
rapporto speciale nel quale ribadisce l’urgenza di azioni per combattere il collasso
climatico, vastissimi incendi stavano divampando nell’Artico.

Questi sono solo alcuni dei più recenti esempi della crisi climatica, causata dal
cambiamento climatico. Stiamo andando incontro una incontrollabile sequenza di eventi
che distruggerà i nostri ecosistemi e, di conseguenza, la nostra sopravvivenza su questo
pianeta.
Quella amazzonica è la più estesa foresta pluviale che esiste, con la maggior biodiversità al
mondo. L’impatto degli incendi che stanno interessando l’Amazzonia è duplice: la foresta
pluviale da un canto svolge un ruolo cruciale come assorbitore di carbonio, catturando CO2
dall’atmosfera; dall’altro, ora che brucia, rilascia massicce quantità di gas serra
nell’atmosfera; accelerando così il feroce ciclo del riscaldamento globale. Ma mentre è in
atto questo disastro climatico, i media hanno scelto di tacere.

Da quando il Presidente Jair Bolsonaro è salito al potere, gli incendi boschivi sono
incrementati costantemente, alimentati sia dalle siccità ma anche dalle terribili politiche
ambientali dell’esecutivo brasiliano, che vede la foresta amazzonica solo come una mucca
da mungere. Nel frattempo l’economia globale continua a consumare prodotti brasiliani, e
siglare trattati commerciali, come ha fatto l’Unione Europea con gli stati del gruppo
Mercosur, un accordo che causerà altri serissimi danni all’Amazzonia e a tutta l’agricoltura
sudamericana.

Il 23 agosto, i gruppi di Fridays For Future di tutto il mondo, tutti uniti dallo stesso
simbolo, manifesteranno dinanzi alle rispettive ambasciate Brasiliane. Anche se
proveniamo da tante nazioni e tante culture diverse, e abbiamo differenti visioni del
mondo, lotteremo uniti per un unico obiettivo: esprimere il nostro sconcerto e la nostra
rabbia per le politiche del governo Brasiliano, le quali stanno drammaticamente accelerando la crisi climatica.

Chiediamo quindi che l’esecutivo di Brasilia si allinei con gli
obiettivi che Fridays For Future si aspetta da tutti i governi:

1. Contenere l’aumento della temperatura media globale entro gli 1,5°C, rispetto al
livello pre-industriale.
2. Garantire giustizia climatica, nel rispetto dell’equità.
3. Seguire la Scienza più autorevole e unita attualmente disponibile.
È nostro dovere manifestare solidarietà nei confronti del popolo Brasiliano, e specialmente
delle comunità di frontiera e le popolazioni indigene, le quali sono le più colpite dalla
distruzione della foresta Amazzonica. Questo non è solo un problema locale, ma una
questione che ha ripercussioni globali e, pertanto, noi sollecitiamo i decisori politici di
tutto il mondo a prendere la dovute azioni e a denunciare la distruzione di questo
essenziale ecosistema.

Citazione di Daniela Borges, Fridays For Future, Brasile:
Noi vogliamo un governo che riconosca l’importanza della natura, e che si impegni a
proteggere le nostre più grandi ricchezze naturali. Vogliamo un governo che marchi stretto
le compagnie che abusano delle nostre risorse naturali e che metta al primo posto i diritti
delle popolazioni indigene.

Citazione di Davide Wicker, Fridays For Future, Italia:
I guadagni a breve termine non devono mai prevalere sulle devastanti perdite future, a
danno delle generazioni presenti e future. I nostri polmoni vanno in fiamme! Perché non
stiamo facendo niente per impedire che diventino cenere?” conclude il comunicato deL movimento Fridays For Future.

CONTATTI
Fridays For Future Firenze
Email: fridaysforfuturefirenze@gmail.com

Daniela Borges, Brasile
Email: danielaaguiarborges@gmail.com

David Wicker, Italia
Email: davidwicker.fff@gmail.com

Fridays For Future Germania
Email: presse@fridaysforfuture.de

Fridays for Future, oltre mille giovani in corteo a Pisa

Pisa, più di mille ragazzi a Pisa hanno partecipato al corteo promosso dal movimento Fridays for Future, nella seconda giornata di sciopero generale per il clima, alla quale hanno aderito formalmente anche l’Ateneo pisano e la Scuola Normale.

La manifestazione a favore del clima, organizzata dagli attivisti locali del movimento ecologista internazionale Fridays for Future, ha attraversato le principali vie del centro cittadino, concludendosi poi con un’assemblea pubblica nel corso della quale gli attivisti hanno rinnovato la richiesta “al Governo centrale di dichiarare lo stato di emergenza per il clima per adottare scelte politiche conseguenti, analoga richiesta la rivolgiamo al Comune”

Fridays for future Firenze, città dichiari emergenza

?”Il nostro appello ai candidati sindaco” di Firenze “è quello di dichiarare l’emergenza climatica” in città “come è stato fatto nei giorni scorsi a Milano, in Inghilterra e in Irlanda”. Lo ha detto Luca Masetti, studente che fa parte di ”Fridays for future Firenze, movimento organizzatore dello sciopero per il clima nel capoluogo.

Dopo il primo sciopero globale del 15 marzo, che ha mobilitato milioni di giovani in tutto il mondo, oggi il movimento Fridays For Future replica l’iniziativa. In Italia sono in corso iniziative in 126 città. Ma stavolta c’è anche una richiesta precisa: che i Comuni italiani e il parlamento dichiarino lo stato di emergenza climatica, come hanno fatto la Camera dei Comuni britannica e il consiglio comunale di Milano. “Rispetto al primo sciopero globale per il clima del 15 marzo le nostre rivendicazioni sono diventate più precise – spiega Francesca Travaglino, studentessa, una delle animatrici del movimento a Roma -. Chiediamo la dichiarazione dell’emergenza climatica da parte del Comune di Roma Capitale e di tutta l’Italia”. La stessa richiesta è stata avanzata al Comune di Firenze dal comitato locale di #FridaysForFuture.

Il 2 maggio scorso la Camera dei Comuni britannica ha approvato una mozione presentata dai laburisti che chiedeva la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale nel paese. Il Consiglio comunale di Milano ha approvato il 20 maggio una mozione del Pd per una “dichiarazione di emergenza climatica e ambientale” in città. La mozione impegna il sindaco “a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, a predisporre entro 6 mesi iniziative per la riduzione delle emissioni e per l”introduzione di energie rinnovabili, per incentivare il risparmio energetico…, sviluppando ulteriormente il progetto di riforestazione urbana già in atto”.

Il corteo partito da piazza Santa Maria Novella, si è diretto verso il parco delle Cascine, ma raggiunto i viali, allo slogan “Se ci rubate il futuro noi blocchiamo la città”, le migliaia di giovani e giovanissimi, si sono seduti per protesta in mezzo al viale all’altezza di Porta a Prato e della stazione Leopolda, bloccando completamente il traffico.

Il corteo si è poi diretto verso il parco delle Cascine dove era prevista la conclusione della manifestazione, ma all’altezza della stazione Leopolda, i manifestanti si sono seduti a terra improvvisando un’ulteriore protesta.
I ragazzi si sono poi rialzati ed hanno ripreso il percorso, ma il traffico è rimasto ancora bloccato fino a che il corteo non ha completamente attraversato il viale.

Molti i cartelli esposti dagli studenti con slogan come ‘stop emissioni o dimissioni’, ‘non c’è un pianeta B’, ‘life in plastic is not fantastic’.

La diretta del nostro inviato Gimmy Tranquillo:

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