Sui Generis: Le Murate. 
Un reading e una talk su identità e genere

Sui Generis: Le Murate. Giovedì 8 novembre, Chiara Camoni e Cecilia Canziani 
leggeranno delle pagine scelte e apriranno un dibattito insieme al pubblico

Appuntamento giovedì 8 novembre alle 15:30 a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea con il progetto Identities (realizzato con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze – progetto Mur°arte – in collaborazione con La Nottola di Minerva e con il contributo di Regione Toscana, progetto ToscanaInContemporanea 2018. ) che per l’occasione propone Sui Generis, un incontro con l’artista Chiara Camoni e la curatrice Cecilia Canziani che discuterranno insieme al pubblico di identità e generi.
La prima parte del pomeriggio (alle 15:30) sarà dedicata al reading con pagine scelte tratte da “Gender. Per una critica storica dell’uguaglianza” di Ivan Illich, da “Incantare il mondo” di Silvia Fererici, “L’uomo artigiano” di Richard Sennet, da “I geni in testa e il feto in grembo” di Barbara Duden e da “Medea” di Christa Wolf. Alle 17:30 spazio invece alla talk durante la quale Chiara Camoni e Cecilia Canziani apriranno un dialogo su identità e genere, produzione artistica e pratiche curatoriali, con particolare attenzione alle pratiche di lavoro collettivo e di condivisione.
Chiara Camoni 1974, Piacenza; vive e lavora a Giustagnana, sulle Alpi Apuane. L’artista lavora con un ampio ventaglio di materiali e seguendo molteplici processi artistici. Esplora la metamorfosi di forme e percezioni nel corso del tempo, mettendo in luce la poeticità di questo costante flusso di apparizione e scomparsa. Diplomata nel 1999 in Scultura presso l’Accademia di belle arti di Brera, dal 2000 è direttore artistico dell’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli. Nel 2007 fonda insieme ad altri artisti il MAGra, Museo d’Arte Contemporanea di Granara (PR) e ne segue la programmazione. Fa parte del gruppo Vladivostok.
Cecilia Canziani critico d’arte e curatrice, il suo lavoro si concentra sulla pratica artistica contemporanea come interrogazione dello spazio culturale e del suo contesto e sulla didattica della cultura visiva contemporanea. E’ membro fondatore dello spazio non profit 1: 1projects, insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’Università di Roma La Sapienza. Da gennaio 2009, insieme a Ilaria Gianni, sono direttrici artistiche della Nomas Foundation, Roma.

 

In servizio i primi agenti di Polizia Municipale a tempo determinato

?Firenze, sono entrati in servizio i primi agenti di Polizia Municipale a tempo determinato, assunti dall’Amministrazione comunale anche grazie al contributo della Fondazione CR Firenze.

Il sindaco Nardella li ha presentato i nuovi agenti di Polizia Municipale come: “Un ulteriore presidio per la tutela della vivibilità in centro storico”

Il più giovane ha 19 anni, il più “vecchio” 31, otto sono donne e altrettanti gli uomini, provengono da tutta Italia (uno è fiorentino), molti hanno già esperienza nelle polizie locali e alcuni hanno prestato servizio volontario, conoscono le lingue e sono portati al contatto con le persone.

“Siamo i primi ad applicare la legge che consente di avere agenti di Polizia Municipale a tempo determinato grazie a una sponsorizzazione – ha sottolineato il sindaco Nardella –. Il nostro progetto prevede 16 nuovi agenti, 8 di questi grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, mentre gli altri 8 sono assunti dal Comune”.

“La Fondazione è lieta di aver contribuito a questa iniziativa che rappresenta un vero strumento di partenariato pubblico privato nell’interesse dei cittadini – ha affermato Gabriele Gori -. La presenza di forze dell’ordine sul territorio fa da deterrente e aiuta il cittadino a vivere meglio. Con questa operazione aiutiamo inoltre le giovani generazioni ad avere un lavoro e una prospettiva per il loro futuro. Rilevo inoltre che fra i nuovi agenti c’è parità di genere e questo ci porta a fare alle vigilesse un doppio in bocca al lupo. Speriamo che essere stati i primi consenta ad altri soggetti di replicare questa esperienza perché siamo certi migliori la vita di tutti”.

I neo assunti saranno in servizio per sei mesi e si occuperanno di aspetti specifici, soprattutto del controllo del territorio e dell’assistenza a cittadini, commercianti e visitatori prevalentemente nell’area della stazione e dei quartieri del centro della città. “Siamo fiduciosi che questo progetto possa avere successo ed essere apprezzato dai nostri cittadini anche perché è un’opportunità di lavoro per i giovani – ha continuato il sindaco -. Inoltre, mi fa piacere pensare che in questa collaborazione tra pubblico e privato – ha concluso Nardella – diamo opportunità a ragazzi e ragazze che hanno già titoli e preparazione per questo tipo di attività”.

Soddisfatto anche l’assessore Gianassi: “Insieme alla Fondazione CR Firenze abbiamo costruito un bel progetto che riguarda il presidio del centro storico. I nuovi agenti integreranno il personale della Polizia Municipale già presente in centro dedicandosi in particolar modo alla tutela della vivibilità, del decoro e della sicurezza urbana”.

Il comandante Casale si è soffermato sulle modalità di selezione e sui compiti dei nuovi agenti. “I neo assunti sono stati individuati sulla base di un bando in cui avevamo privilegiato le precedenti esperienze in polizia locale, la conoscenza delle lingue straniere e i titoli di studio con la riserva prevista dalle norme per chi ha prestato servizio nell’esercito. Si tratta quindi di giovani preparati e abituati al rapporto con le persone. Giuridicamente sono agenti a tutti gli effetti, ma il progetto prevede che si dedichino in particolar modo alla tutela della vivibilità e alla prevenzione  di tutti quei comportamenti negativi da questo punto di vista. Ovviamente sanzioneranno chi viola le norme, ma il loro compito è soprattutto essere un punto di riferimento per cittadini, visitatori e commercianti e in generale per chi frequenta il centro della città”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il sindaco Dario Nardella, il Direttore Generale dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Gabriele Gori ed il nuovo comandante dei vigili urbani di Firenze, Alessandro Casale:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2018/10/181031_02_NUOVI-VIGILI_NARDELLA-GORI-CASALE.mp3?_=1

Uffizi: “L’acqua microscopio della natura. Il codice Leicester di Leonardo Da Vinci”

Agli Uffizi si apre la mostra che anticipa le celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio Leonardo Da Vinci

“L’acqua vetturale della natura” scrive Leonardo da Vinci in quel Codice Leicester che dal 30 ottobre al 20 gennaio è esposto nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi. Ossia afferma che è proprio l’acqua a svolgere ed aver svolto da sempre la funzione di motore vero e proprio dell’evoluzione del pianeta.

Tutto il manoscritto, 36 fogli, 72 pagine, è fitto di appunti, riflessioni, teorie e straordinari disegni per illustrarci i concetti esposti, e la protagonista indiscussa del prezioso testo, acquistato nel 1994 da Bill Gates, è l’acqua. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci a Firenze è anteprima di assoluta grandezza delle celebrazioni leonardiane che si svolgeranno in tutto il mondo nel 2019 in occasione dei 500 anni dalla morte (2 maggio del 1519) di una delle figure-icona della storia dell’umanità.

La mostra, L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci, a cura di Paolo Galluzzi, è frutto di oltre due anni di preparazione, e presenta eccezionali apparati tecnologici per poter consultare il codice così come numerosi altri preziosi fogli vinciani, e non solo. Un progetto delle Gallerie degli Uffizi e del Museo Galileo realizzato
col determinante contributo di Fondazione CR Firenze. La mostra si avvale inoltre del patrocinio e del contributo del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.

“L’esposizione del Codice Leicester di Leonardo, insieme ad altri preziosissimi disegni e scritti del genio di Vinci – afferma Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi – dimostra il nostro impegno nel rendere accessibili tematiche molto complesse della ricerca scientifica, e nel contestualizzare episodi fondamentali di storia della scienza in una prospettiva del tutto contemporanea” e ricorda che “al visitatore degli Uffizi è data inoltre
l’opportunità, – unica e straordinaria – di mettere in rapporto uno dei caposaldi della trattatistica di Leonardo con la sua attività pittorica, nuovamente allestita nella sala che gli è stata dedicata alle Gallerie”

“Il Codice Leicester – dichiara il direttore del Museo Galileo Paolo Galluzzi – frutto dell’ormai acquisita maturità come artista raffinatissimo, penetrante osservatore della natura, ingegnere capace di concepire progetti di straordinario ardimento e interprete originale dei fenomeni più significativi del macrocosmo e del microcosmo, offre una visione intrigante della vastità inaudita degli orizzonti esplorati dalla mente di Leonardo. Una mente protesa
a raccogliere le sfide più complesse e a mettere in discussione le conclusioni stabilite dagli autori più accreditati della tradizione. Compilato nella fase più creativa della propria esistenza, nel cuore di una Firenze allora vera e propria ‘Scuola del Mondo’, il prezioso manoscritto documenta l’ossessione conoscitiva di Leonardo per l’elemento acqua, per i suoi movimenti vorticosi, per la forza plasmatrice e la potenza distruttrice che la caratterizzano. Con continui rimandi a Firenze, al suo impianto urbano e al suo fiume, risorsa e al tempo stesso minaccia per le comunità che ne popolano le rive. La mostra
invita a compiere un viaggio in un tempo di visioni ardimentose, di progetti avveniristici, di manifestazioni del pensiero di inarrivabile genialità”.

“Fondazione CR Firenze – dichiara il suo Presidente Umberto Tombari – è orgogliosa di partecipare ad una mostra di così grande importanza e di collaborare con due istituzioni di rilevanza mondiale quali Uffizi e Museo Galileo. Crediamo che una istituzione come la nostra debba sempre più dialogare e stabilire collaborazioni con importanti realtà internazionali per realizzare progetti comuni che hanno un ricaduta sul territorio. Abbiamo
sostenuto lo spettacolare apparato multimediale della mostra realizzato dal Museo Galileo per rendere fruibile il Codice soprattutto ai giovani e ai non esperti. La Fondazione sta impegnando tante energie e risorse nella formazione e nell’ educazione delle nuove generazioni; un compito che riteniamo fondamentale soprattutto in questo particolare momento”.

«Genio, creazione, sperimentazione, bellezza e arte: tutto questo è stato Leonardo da Vinci per l’umanità e lo si evince anche dalle annotazioni del Codice Leicester. Ma qui non si tratta solo di rendere omaggio a ciò che è stato realizzato in passato, questo concentrato di genialità deve essere uno stimolo per le attività di  oggi  e ancor di più per tutte le imprese. Abbiamo perso il titolo di “Scuola del Mondo” come diceva Cellini, che questo evento, insieme a quelli che seguiranno, ci inducano a riflettere per rimettere il pensiero verso il progresso al posto delle sterili discussioni» ha detto Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze.

Leonardo scrisse il Codice in gran parte tra il 1504 e il 1508: una stagione davvero magica della storia di Firenze, con la presenza contemporanea in città di grandissimi personaggi delle lettere, delle arti e delle scienze, che Benvenuto Cellini battezzò, genialmente, “La Scuola del Mondo”. Per Leonardo, furono anni di intensa attività artistica e scientifica. In quel periodo effettuava infatti studi di anatomia nell’Ospedale di Santa Maria Nuova, cercava di mettere l’uomo in condizione di volare, era impegnato nell’impresa, poi non condotta a termine, della pittura murale raffigurante la Battaglia di Anghiari a Palazzo Vecchio, e studiava soluzioni avveniristiche per rendere l’Arno navigabile da Firenze al mare.

A quel tempo era diffusa la teoria che la luna fosse una perfetta sfera di cristallo: ma, riflette Leonardo, se così fosse la luce del sole apparirebbe sulla luna come un punto luminoso. Ne deduce, discostandosi dalla cosmologia tradizionale, che il motivo della sua luminosità diffusa sta nella stessa composizione del nostro satellite che, afferma, essere “gemella della terra” e coperta di acqua. Non solo, sostiene che perché la luce solare vi risulti diffusa uniformemente, la sua superficie deve essere irregolare come quella di una mora o di una pigna.

“I[o] lascierò qui stare le prove, le quali si faran poi nell’opera ordinata, e attenderò solamente a trovare casi e invenzioni e le metterò sucessivamente, secondo che [el]le vengano, e poi darò ordine mettendo insieme quelle d’un medesimo gienere; siché per ora non ti maraviglierai né riderai di me lettore se qui si fa sì gran salti da materia a
materia” scrive Leonardo, quasi giustificandosi con il lettore, rimandando a poi un ordine che non introdurrà mai. Ed è anche questo fitto intrecciarsi di considerazioni e annotazioni che aumenta il fascino di questo documento meraviglioso, anche esteticamente, del quale si possono ammirare in mostra tutti i fogli, recto e verso, esposti in severe ed eleganti teche di corten. Se la lettura per il visitatore non risulta agevole, e non solo per la scrittura
“mancina” tipica del genio di Vinci, viene in soccorso una serie di schermi interattivi che consentono di consultare facilmente il Codescope, un avanzato strumento digitale grazie al quale è possibile sfogliare, in rappresentazione digitale ad altissima risoluzione, tutte le pagine del manoscritto (con funzioni di ingrandimento, trascrizione/traduzione in inglese dei testi, rovesciamento speculare della scrittura mancina di Leonardo, ecc.). Il Codescope mette a disposizione dei visitatori un tutor che illustra in maniera sintetica ma rigorosa le tematiche più significative che vi vengono analizzate. In mostra sono presenti anche alcuni preziosissimi fogli originali e autografi del Codice Atlantico, del Codice Arundel e del Codice sul volo degli uccelli, rispettivamente di proprietà della Biblioteca Ambrosiana di Milano, della National Library di Londra e della Biblioteca Reale di Torino; fogli tutti compilati da Leonardo durante il corso dei medesimi anni.

Il percorso espositivo comincia con una serie di teche, sotto un pannello che pone la domanda se il da Vinci fosse “Uomo sanza lettere”. I volumi esposti dimostrano viceversa che era un lettore attento: Leonardo, ormai cinquantenne, conosceva fra i greci Platone, Aristotele, Strabone, Archimede, fra gli autori latini e medievali Frontino, Alberto Magno, Alberto di Sassonia, ma anche Dante Alighieri, Ristoro d’Arezzo e Cecco d’Ascoli.

Alla fine del percorso, viene proiettato un video di circa 8 minuti, in italiano e in inglese, nel quale sono messe insieme le sue teorie sul ruolo dell’acqua nell’evoluzione del pianeta dalla preistoria ai tempi suoi. Oltre alle teche che espongono le pagine originali dei Codici ed altri
manoscritti preziosissimi prestati, per l’occasione da altre prestigiose Istituzioni, grandi pannelli e schermi digitali narrano, anche con animazioni, del volo degli uccelli, dello scorrere dell’acqua dei fiumi e del moto ondoso dai mari, degli effetti delle maree, della luna, delle gocce d’acqua e delle bolle di sapone, del principio della costanza di flusso uguale sia nella confluenza di due fiumi che nell’organizzazione e funzionamento della circolazione sanguigna nell’uomo, del progetto avveniristico del canale navigabile sull’Arno
da Firenze al mare, delle macchine per realizzarlo, per azionare una grande gru, per misurare le grandi distanze sul terreno. Particolarmente suggestiva, nell’allestimento, è la proiezione sul pavimento del cadere di gocce d’acqua e dello scorrere dei ruscelli: il visitatore prova quasi l’effetto di immergervi i piedi, come il Cristo e il Battista che affondano nel fiume Giordano fino alle caviglie nel Battesimo di Cristo dipinto da Leonardo insieme al maestro Verrocchio ed esposto, nella nuova sala dedicata al da Vinci, solo due piani sopra, agli Uffizi.

Terza edizione del ciclo ‘Sulla scia dei giorni’ sul tema della Dignità

E’ la Dignità il tema della terza edizione del ciclo di incontri ‘Sulla scia dei giorni’. Il via sabato 27/10 alle 10.30 al Teatro della Pergola con Neri Marcorè

E’ la Dignità il tema della terza edizione del ciclo di incontri ‘Sulla scia dei giorni’ ideato e promosso da Fondazione CR Firenze col Patrocinio del Comune di Firenze e in collaborazione col Teatro della Toscana. Il calendario prevede 12 appuntamenti, fino ad aprile 2019, con personalità che operano in molteplici campi e di diverse competenze. Il primo incontro è sabato 27 ottobre alle ore 10.30 al Teatro della Pergola con l’attore Neri Marcorè (ingresso libero con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento dei posti – www.fondazionecrfirenze.it). Il tema del suo intervento è ‘Dignità e spettacolo’ e Marcorè è introdotto dal regista Pier Paolo Pacini.

Gli altri relatori sono: Eliana Leotta (10 novembre), Gabriele Lavia (24/11), Gherardo Colombo (1/12) Michela Murgia (19/1/2019), don Gino Rigoldi (26/1), Alessia Zecchini (9/9), Simona Atzori (23/2), Massimo Mercati (9/3), Serra Yilmaz (23/3), Marco Vichi e Carlo Lucarelli (13/4), Paolo Grossi (27/4). Tutti gli incontri si svolgono alle 10.30 al Teatro della Pergola salvo diversa indicazione.

“Ancora una volta è stato scelto un tema assai impegnativo – dichiara il Presidente della Fondazione CR Firenze Umberto Tombari – che bene si aggiunge a quelli delle precedenti edizioni quali il Limite e la Responsabilità. Siamo spronati nella scelta dal grande favore che il pubblico ha tributato a questi incontri. Un segnale, l’ennesimo, del desiderio che oggi noi tutti abbiamo di confrontarci con argomenti alti. Del resto la dignità è quel rispetto che l’uomo, consapevole di sé e del suo stato, deve a se stesso ed è il primo valore da salvaguardare in quanto chiunque deve essere trattato con rispetto al di là di qualunque condizione sociale, età, etnia, religione, disabilità”.

 

Neri Marcorè, classe 1966, debutta in tv nel 1988 ne “La Corrida”. In seguito compare nei varietà Rai “Stasera mi butto”, condotto da Gigi Sabani, e “Ricomincio da due” con Raffaella Carrà. Negli anni successivi lavora al fianco di Corrado e Sabina Guzzanti nella trasmissione “Pippo Chennedy Show” (1997) e ne “L’Ottavo nano” (2001). Ottiene grandi successi anche al cinema e, nel 2003, arriva la sua prima nomination (miglior attore protagonista) ai David di Donatello per la pellicola “il cuore altrove”. Tra le sue imitazioni più celebri nel programma “Parla con me”, accanto alla Dandini: Luciano Ligabue, Antonio Di Pietro, Zapatero, Clemente Mastella, Jovanotti, Piero Fassino e Alberto Angela. Ha recentemente fatto parte del cast della celebre fiction musicale televisiva “Tutti pazzi per amore”.

 

Artiste. Firenze 1900 – 1950

Artiste. Firenze 1900-1950 è la mostra che inaugura oggi 22 settembre allo Spazio Mostre di Fondazione CR Firenze, in Via Bufalini al numero 6.

Artiste. Firenze 1900-1950 fa parte del programma del Festival “L’Eredità delle donne”  che, come potete leggere qui e qui, è dedicato al tema dell’empowerment femminile e agli infiniti contributi delle donne al progresso dell’umanità.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione CR Firenze e Advancing Women Artists, in collaborazione con il Gabinetto G. P. Vieusseux e l’Associazione culturale Il Palmerino, ed è patrocinata dal Consolato degli Stati Uniti d’America di Firenze.

Artiste. Firenze 1900-1950 è curata da Lucia Mannini e Chiara Toti, ed è incentrata su due artiste amiche, brave, ed entrambe allieve di Giovanni Fattori, cioè Leonetta Pieraccini e Fillide Giorgi.

Leonetta dipinge ritratti di esponenti della cultura e della letteratura del tempo e soggetti legati alla vita familiare. Fillide invece nature morte e vedute fiorentine, esito di un personalissimo stile, quasi naïf, che restituisce vivide immagini della città, in particolare della zona di viale Milton, dove aveva lo studio.

Intorno alle loro opere in mostra compaiono quelle di altre artiste coeve, che per una ragione o un’altra si trovarono a lavorare a Firenze nella prima metà del Novecento. Si tratta di Flavia Arlotta, Elisabeth Chaplin, Vittoria Morelli, Marisa Mori, Elena Salvaneschi e Adriana Pincherle, tutte pittrici. Questi lavori sono accompagnati dalle sculture di Evelyn Scarampi.

In tutto la mostra Artiste. Firenze 1900-1950 propone una quarantina di opere, alcune delle quali mai esposte al pubblico. Parecchie sono quelle concesse in prestito da collezionisti privati oltre che da musei e istituzioni pubbliche. Come la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, le Gallerie degli Uffizi-Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e il Gabinetto scientifico e letterario G.P. Vieusseux.

Artiste. Firenze 1900-1950  offre anche l’occasione di ammirare opere appena restaurate grazie al contributo della Advancing Women Foundation. Che, come sostiene la direttrice Linda Falcone, restaurando l’arte delle donne, “mira anche a ripristinare il loro posto negli annali della storia dell’arte. Le loro storie devono essere ascoltate e le loro opere rivelate”.

Alleluja.

 

Margherita Abbozzo

Artiste. Firenze 1900-1950  è accompagnata da un ciclo di conferenze dal titolo “Storie di artiste tra pagine e pennelli”, organizzate dall’Associazione Culturale Il Palmerino, e dalla mostra Un’artista con l’apostrofo. Tra le carte di Fillide Levasti.

 

Tenax Theatre: il teatro in discoteca

Presentata oggi la nuova stagione del Tenax che vede anche “Tenax Theatre”: un progetto che abbandona il palcoscenico teatrale per muoversi in un ring dove artisti e pubblico convivono e condividono energie.

Tenax Theatre è un progetto triennale (18-19-20) nada da un’idea di Giancarlo Cauteruccio e Massimo Bevilacqua che affronta i ltema della periferia non solo come luogo fisico, ma anche come periferia linguistico-espressiva.

Il primo esperimento del 2017 si intitolava “Periferika Performing Art Place” e agiva sulla pecularità simbolica di 3 colori (nero, rosso e bianco. Proprio il suo successo ha stimolato gli artisti di Krypton a sviluppare quest’idea inedita per Firenze e non solo.

Durante la presentazione di oggi, il Dj Marco Faraone ha commentato: “Da 40 anni Tenax crea innovazione e si evolve. Si ha ancora voglia di riconfermarsi con tanto entusiasmo e iniziative volte anche all’educazione della notte. Il Tenax è in una fase di rivoluzione e ne sono orgoglioso”.

Tommaso Sacchi, Capo Segreteria Culturale Firenze, ha aggiunto: “Oggi il Tenax, grazie ad un’intuizione di Cauteruccio, ritrova nuova vita. Si tratta di un nuovo teatro, un nuovo luogo performativo per la città. Si tratta di un pezzo di un racconto di una Firenze culturalmente attiva”.

Tenax Theatre vede una sorta di scardinamento del sistema teatrale di tradizione in favore di un luogo estremo sia per morfologia che per energia: la discoteca. Tenax Club è uno spazio attrezzato con sofisticati strumenti tecnologici che consente di creare opere immersive in cui la luce, il suono e l’immagine possono viaggiare a livelli di “percezione aumentata”.

Diversi saranno i protagonisti di Tenax Theatre. L’attore e regista Gabriele Lavia diventa figura di congiunzione tra il tradizionale Teatro della Pergola e la discoteca Tenax, incarnando l’Amleto shakspeariano. L’attore si lascerà contaminare dalle vibrazioni elettroniche immerso in una condizione percettiva insolita. La performance sarà realizzata in collaborazione con Teatro Nazionale della Toscana.

L’Orchestra Futura di 60 elementi invaderà la pista del Tenax proponendo un repertorio classico in dialogo con luce, immagine elettronica ed azione di performer che daranno origine a interferenze percettive.

Gli allievi del Conservatorio Cherubini e quelli dell’Accademia delle Belle Arti condivideranno lo spazio in una performance che coniuga musica e arti visive.

Tenax Theatre è stato proposto a Regione Toscana e Comune di Firenze, è supportato da Città Metropolitana di Firenze e Fondazione CR Firenze ed è realizzato in collaborazione con Tenax, Fondazione Teatro della Toscana e Fondazione Toscana Spettacolo.

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