Fimer, da lunedì si tornerà a lavorare

La promessa del pagamento degli stipendi entro il 5 luglio da parte convince i lavoratori della Fimer: sospenderanno l’occupazione dal prossimo lunedì

Rientreranno al lavoro da lunedì, con la promessa del pagamento degli stipendi entro il 5 luglio. Questo quanto emerso dall’assemblea dei lavoratori della Fimer, svoltasi ieri in tarda serata presso la sede dell’azienda a Terranuova Bracciolini (Arezzo), alla presenza del membro del cda Luca Bertazzini.

Il dirigente ha chiesto di “riprendere la produzione di inverter per fotovoltaico in cui l’azienda è specializzata, ed ha spiegato che nel giro di 20 giorni ci sarà la possibilità di chiudere una trattativa con un investitore”.

I lavoratori hanno chiesto per contro la garanzia dello stipendio e la messa in sicurezza della fabbrica, soprattutto dei macchinari ad azoto rimasti fermi nelle tre settimane di occupazione.

I sindacati hanno precisato che, qualora le premesse dell’accordo non siano rispettate, l’occupazione riprenderà immediatamente a partire dal 6 luglio.

Fimer, accordo con Greybull. Ma il tribunale passa la palla a Milano

Nuova svolta per la Fimer, l’azienda produttrice di inverter con sede a Terranuova Bracciolini. Fonti autorevoli confermerebbero l’accordo tra la proprietà e Greybull/Mclaren, il fondo tornato in primo piano grazie ad un’azione autonoma famiglia lombarda dei Carzaniga che controlla il 90% dell’azienda toscana. Ma dal tribunale di Arezzo arriva la doccia fredda.

L’accordo per Fimer, che sarebbe stato stretto la notte scorsa, porterebbe all’uscita di scena della famiglia Carzaniga e all’immissione da qui a dicembre di cinquanta milioni di liquidità, di cui dieci subito come prevedeva la proposta iniziale poi scartata dal cda. La parola ora spetta ai giudici aretini. Greybull si era sempre detta disposta a rimanere in trattativa a patto di trovare soluzioni alternative. La fabbrica, occupata dai trecento lavoratori da due settimane, ha la produzione al momento praticamente azzerata e necessità di ripartire.

Il Tribunale di Arezzo si è però dichiarato incompetente a decidere circa il futuro della stessa Fimer e ha trasmesso le carte sulla richiesta di concordato al Tribunale di Milano. La decisione si legherebbe a un precedente passaggio di società tra Abb e Fimer che ha spostato la sede legale da Arezzo a Milano il 30 dicembre 2021.

Nel provvedimento i giudici aretini confermano l’esistenza del nuovo accordo tra Fimer e Greybull ma dichiarano “l’inammissibilità dell’istanza, l’improcedibilità del concordato preventivo disponendo l’estinzione del procedimento e la propria incompetenza in favore del Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di impresa in merito al procedimento volto alla dichiarazione d’insolvenza e dispone la trasmissione dell’ordinanza e degli atti del procedimento unitario in favore del Tribunale sopra menzionato”. I lavoratori, che stanno occupando da due settimane l’azienda, hanno manifestato tutta la loro preoccupazione e amarezza

Fimer, l’udienza preliminare è fissata per il 14 giugno

Il 14 sarà una data importante per il futuro della Fimer, la ditta di Terranuova Bracciolini al centro di una crisi che ha visto sfumare nei giorni scorsi il passaggio di proprietà al fondo Greybull.

Il tribunale di Arezzo ha fissato il 14 giugno l’udienza per dichiarare lo stato di insolvenza della Fimer ed aprire velocemente la procedura di amministrazione straordinaria per conservare in vita la realtà aziendale e ipotizzarne il rilancio. Il decreto, uscito oggi, stabilisce che l’udienza si terrà alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy o di un suo delegato che dovrà indicare, entro tale data, i tre nominativi che dovranno ricoprire il ruolo di commissari giudiziali per l’azienda produttrice di inverter per fotovolaico.

Nello stesso decreto di convocazione il tribunale dispone che del provvedimento siano a conoscenza i creditori del concordato preventivo e il pubblico ministero.

Intanto ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato una riunione in videoconferenza per domani, mercoledì 7 giugno, alle 11. Una nota del Mimit precisa che al tl tavolo sono stati invitati i rappresentanti dell’azienda, delle regioni coinvolte (Toscana e Lombardia), i commissari giudiziali e le parti sociali.

Fimer, la rabbia di Giani: “Proprietà incapace, vada via”

La questione Fimer di Terranuova Bracciolini continua a tenere banco e di questo ha parlato anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, intervenuto a margine di una conferenza stampa questa mattina in Regione.

“Noi vogliamo che questa società venga passata di mano perché gli attuali proprietari in quattro anni hanno dimostrato di non essere capaci di portare avanti un patrimonio della Toscana”. Lo ha affermato proprio Giani, presidente della Regione Toscana, a proposito della situazione della Fimer di Terranuova Bracciolini (Arezzo). “Stamani ho parlato col ministro Urso – ha detto -, ci siamo ripromessi di rivederci a tempi brevi, l’ho trovato disponibile e comprensivo della situazione”.

L’auspicio di Giani è che “si possa procedere alla nomina di un amministratore straordinario e l’amministrazione straordinaria abbia piani poteri per poter finalmente passare la società a chi la sa gestire. Vi erano tre soggetti che si erano proposti per la Fimer: peraltro era stata la stessa proprietà, quindi oggi non può dire nulla, ad animare il rapporto con la McLaren, ma che sia la McLaren o sia un altro l’importante è il passaggio di mano”.

Secondo il governatore, infatti, “non c’è un problema di mercato, perché questi prodotti si vendono, non c’è un problema di competizione a livello nazionale e internazionale, perché i prodotti della Fimer sono altamente competitivi. C’è un problema di incapacità di gestione dell’azienda, di questa proprietà che onestamente in questi quattro anni che ha rilevato la Fimer dalla Abb si è caratterizzata per aver cambiato non so quante volte, sei o sette, il vertice dell’azienda, l’amministratore delegato e poi il consiglio d’amministrazione, e per aver fatto promesse, ma in realtà non ha fatto niente di concreto”.

Fimer Arezzo: occupazione va avanti ad oltranza

La decisione dei lavoratori dopo che l’azienda ha rinunciato rinuncia al concordato preventivo avanzata dalla proprietà in seguito alla rottura con il fondo Greybull/McLaren. La Fimer è un’ azienda specializzata in prodotti per il fotovoltaico

“Vogliamo far arrivare un messaggio chiaro. l’azienda non è solo dell’imprenditore e del proprietario ma è di chi ci lavora. E il segnale che hanno dato i lavoratori è esplicito. Se scelgono che l’attività non debba andare avanti, dimostrano che, o si fa l’interesse collettivo, o sono loro stessi che definiscono il destino di questa azienda” lo ha detto – ha detto Ilaria Paoletti della Fim Cisl, spiegando le ragioni della decisione dei lavoratori di proseguire nell’occupazione della fabbrica anche durante il ponte del 2 giugno. I lavoratori della Fimer, organizzati in turni di sei ore, sono ininterrottamente dentro lo stabilimento da giovedì sera.  Intanto i  legali dell’azienda non si sbilanciano ma da quanto emerge starebbero lavorando a tre opzioni di vendita.

Per  Alessandro Tracchi, segretario provinciale Cgil: “L’assemblea permanente serve per evitare qualsiasi intrusione da parte della proprietà e per dare un segnale forte”. Deciso anche il sindaco di Terranuova Sergio Chienni. “La Fimer è un’azienda sana che ha ancora oltre 10 milioni di euro di ordini da soddisfare e merita più rispetto. Non mi era mai capitato di assistere ad un comportamento cosi”. Il rappresentante di McLaren, all’uscita dal tribunale, aveva promesso che Greybull rimarrà comunque vigile per verificare se ci sia la possibilità di acquisire “un’azienda degna di stare in buone mani” quanto prima magari con un’altra procedura. La proprietà attuale ha ritenuto che le garanzie presentate dagli inglesi non siano sostanzialmente congrue preferendo in questa fase rinunciare alla procedura concordataria.

Fimer, nessun accordo tra Greybull e proprietà. “Pronti a occupare lo stabilimento”

Non arrivano buone notizie sul fronte Fimer. Non c’è nessun accordo tra Greybull McLaren e proprietà e quindi è stata chiesta la revoca del concordato: l’azienda di Terranuova Bracciolini torna “in bonis” ma per fare il quadro completo occorrerà conoscere le decisioni del giudice delegato.

Doccia fredda per il centinaio di lavoratori dell’azienda specializzata in fotovoltaico presenti oggi al presidio davanti al Tribunale di Arezzo che aveva convocato le parti per trovare un accordo. “It’s a bad day” ha commentato il rappresentante di Greybull quando all’uscita del Tribunale è stato fermato da sindacati e lavoratori. La Greybull si è detta disponibile a restare in contatto con l’azienda ma allo stato attuale è fuori dalla questione Fimer.

“Occuperemo lo stabilimento Fimer, ora è necessario alzare l’asticella – hanno detto all’unisono Ilaria Paoletti (Cisl) e Alessandro Tracchi (Cgil) -, andremo anche a Vimercate ma dentro lo stabilimento nessuno dovrà entrare nè portare via materiale”. Intanto, in attesa di sentire le decisioni del giudice ma è stata convocata per la serata l’assemblea dei lavoratori. “Dopo due anni siamo a combattere per qualcosa che tutti devono sentire propria un’azienda che rappresenta il futuro di oltre 300 famiglie e dell’intera vallate” ha detto il sindaco di Terranuova Sergio Chienni rimasto accanto ai lavoratori.

“McLaren non accetta le condizioni del finanziamento”: così i legali della Fimer in una nota nella quale comunicano di aver depositato stamani la rinuncia al concordato preventivo che avevano chiesto a fine 2021. Secondo quanto comunicato dai legali Fimer “McLaren/Greybull, in spregio alle trattative, ha riproposto tali e quali le condizioni che ben sa essere considerate non ricevibili da Fimer, oltre a essere realisticamente non attestabili; senza dire dell’assai dubbia legittimità e del contrasto con l’interesse della società stessa e dei suoi creditori”. Diverso, evidentemente, il punto di vista del potenziale investitore, che è stato rappresentato al giudice dai legali del fondo.

Adesso, dopo l’archiviazione, verosimilmente imminente, della procedura di concordato si apre uno scenario di grande incertezza per il futuro dell’azienda e delle centinaia di dipendenti.

Aggiornamento ore 19,30: I lavoratori della Fimer, l’azienda di Terranuova Bracciolini hanno deciso di occupare lo stabilimento. La protesta è iniziata intorno alle 18: la decisione è stata presa dopo che in mattinata l’accordo tra la proprietà e il fondo Greybull/McLaren era saltato ed è stata chiesta la revoca del concordato. Dopo un incontro con i sindacati e l’amministrazione comunale, i lavoratori hanno annunciato che si organizzeranno in turni da sei ore alternandosi per presidiare la sede, onde evitare, ha ribadito il segretario provinciale della Cgil Alessandro Tracchi: “che qualcuno entri o porti via materiale dall’interno”

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