Effetto Bekaert: licenziati anche 15 dipendenti dell’impresa pulizie

Effetto Bekaert anche sui lavoratori degli appalti: sono arrivate le lettere di licenziamento per i lavoratori della “Girolami & C.”, azienda che aveva l’appalto delle pulizie all’interno della Bekaert di Figline Valdarno.

L’azienda ha comunicato in un primo momento la data del 4 settembre come ultimo giorno di lavoro, successivamente ha comunicato verbalmente che i lavoratori dell’impresa di pulizie rimarranno a lavoro fino ai primi di ottobre o fino a quando la fabbrica rimarrà aperta, sapendo già che saranno comunque licenziati. Sono altri 15 lavoratori e rispettive famiglie che perdono il lavoro e che vanno a sommarsi ai 318 dipendenti Bekaert (oltre all’appalto della mensa e della sorveglianza, e senza contare l’indotto).

”Chiediamo al governo e al ministro del lavoro di non dimenticarsi dei lavoratori dei servizi e – commenta la Filcams Cgil- se sarà fatto un decreto specifico per consentire gli ammortizzatori sociali anche in caso di chiusura della fabbrica, chiediamo che tale decreto tenga conto e sia utilizzabile anche per i lavoratori in appalto di quella fabbrica.”

Turismo: in Toscana vola, ma le tutele per chi lavora ‘precipitano’

Cuochi assunti come camerieri, bagnini “tuttofare”, addette alle pulizie pagate non a ore ma a stanza: il turismo in Toscana vola, ma tanti lavoratori hanno scarsi diritti e tutele. Bernardini (Filcams Cgil): “No al ritorno dei voucher, domani saremo in piazza a Roma”. Al via la campagna della Filcams (“Non c’è turismo senza tutele”) con iniziative sulle spiagge toscane per informare i lavoratori del settore sui loro diritti.

Cuochi assunti come camerieri e camerieri assunti a un terzo delle ore reali di lavoro; addette alle pulizie pagate con tre euro per ogni stanza pulita, un nuovo “cottimo”; lavoratori a chiamata senza garanzia dell’orario minimo stabilito dal contratto nazionale; bagnini “tuttofare” a cui viene chiesto di svolgere ulteriori mansioni invece che sorvegliare la spiaggia. A questo si aggiunge il lavoro svolto completamente al nero e la messa in prova non retribuita, magari cambiando a ripetizione le persone “da provare”.
Sono le storie che arrivano alla Filcams Cgil da tutta la Toscana, nel pieno della stagione turistica. Storie che raccontano di diritti negati, retribuzioni più basse e deroghe alle norme del Contratto Nazionale: certo non sempre e dappertutto è così, ci sono molte aziende che rispettano le regole, ma troppo spesso si verificano e vengono denunciate queste pratiche. Ogni anno in Toscana – tiene a evidenziare la Filcams Cgil – sono centinaia le cause di lavoro nel settore turistico, la maggior parte delle quali vinte dal lavoratore.
In questo quadro di lavoro precario e svilito, si rileva, invece, che il turismo resta un settore in forte crescita, che rappresenta quasi il 12% del Pil toscano. Nella regione, nel 2017 le risorse entrate sono salite del 9%, le presenze del 3,8%, gli arrivi del 6,3%; sono arrivati in Toscana 46,3 milioni di turisti attraverso le strutture ufficiali, e 44 milioni in quelle non ufficiali (bed ‘n’ breakfast, piattaforme come Air Bnb). E per il 2018 le stime parlano di un aumento di almeno di oltre 2 milioni di turisti che porteranno gli arrivi a più di 103 milioni. L’unica cosa che non cresce in maniera proporzionale sono gli occupati, circa 150mila.
Anche per questo la segretaria della Filcams Cgil Toscana Cinzia Bernardini dice: “Un ritorno dei voucher? No grazie”. Nel 2016 i voucher venduti in Toscana furono circa 12 milioni, e quasi 3 milioni di questi erano nel turismo. Per il 30%, furono dati a lavoratori che già avevano operato nella stessa azienda, sostituendo così contratti a termine regolari e mettendo a rischio la possibilità di ottenere successivamente la Naspi(ex indennità di disoccupazione). E’ quindi un “no” fermo, quello di Bernardini, alla reintroduzione dei voucher a cui il governo sta pensando: “Una mossa che abbasserebbe il costo del lavoro, coprirebbe e legittimerebbe il lavoro nero . Inoltre il lavoro stagionale non può essere confuso con il lavoro occasionale, utilizzare i voucher significherebbe togliere a quei lavoratori l’applicazione del Contratto nazionale e quindi diritti importanti come la malattia, l’orario di lavoro, la maternità, oltre che privare della Naspi migliaia di lavoratori, togliendo loro diritti e dignità. Bar e ristoranti (e non solo) utilizzavano i voucher in sostituzione di contratti veri, solo per risparmiare. Quando invece si dovrebbe investire sulla qualità del lavoro perché strettamente legata alla qualità del servizio offerta al turista. Un lavoratore giustamente inquadrato, retribuito e formato è un valore aggiunto per le aziende, ancora di più in questo settore. Il turismo è un settore che incide positivamente sul Pil: e per questo meriterebbe ben altre attenzioni da parte del Governo, il quale invece risponde solo alle sollecitazioni e alle richieste delle associazioni di impresa che anche quest’estate stanno registrando incassi record. Chi chiede la reintroduzione dei voucher perché utili a coprire i picchi di attività, mente sapendo di mentire; il contratto nazionale e le tipologie di lavoro esistenti sono largamente sufficenti a coprire queste necessità. La verità è che si vuole lavoro a poco prezzo e lavoratori ricattabili.
Per queste ragioni la Filcams Cgil aderisce al presidio promosso dalla Flai Cgil (assieme a Fai Cisl e Uila Uil) per dire no alla reintroduzione dei voucher in agricoltura e nel turismo, anche perché sarebbe uno schiaffo al milione e mezzo di cittadine e cittadini che hanno firmato per abolire i voucher stessi su proposta della Cgil. Il presidio è iniziato ieri, si tiene oggi e si terrà domani davanti a Montecitorio in concomitanza con la discussione del Decreto Dignità. Domani sarà lì a Roma anche la Filcams Cgil Toscana. Inoltre, la Filcams Cgil (che con Fisascat Cisl e Uiltucs ha inviato una lettera unitaria sia al Ministro del Lavoro che ai Presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato chiedendo che i voucher non vengano reintrodotti) oggi su Twitter ha lanciato un tweet bombing di lavoratori e delegati per chiedere di non ampliare l’uso dei voucher al ministro Di Maio. Questo il testo del tweet: “Oltre 1,5 milioni di cittadini hanno firmato con la Cgil per dire #ByeByeVoucher. Ora @luigidimaio perché volete nuovi voucher? Contro precarietà e sfruttamento diciamo #VoucherNoGrazie”.
Infine, la Filcams Cgil questa estate ha lanciato la campagna di comunicazione “Non c’è turismo senza tutele”, per informare i lavoratori sulle tutele a cui devono poter avere accesso e diritto: la Filcams Cgil sarà anche questa estate sulle spiagge toscane (il 30-31 luglio e 1° agosto a Tirrenia, in provincia di Pisa, al Bagno degli Americani; l’ultima settimana di agosto nelle spiagge di Massa, Lucca e Grosseto; iniziative previste anche Pistoia, a Livorno ed Isola d’Elba) per dare tutte le informazioni utili sui diritti di precedenza, per controllare le buste paga, la regolarità contributiva e le esperienze lavorative, per fare le domande per la Naspi, i calcoli per la pensione, eccetera. La campagna sarà attiva nei luoghi di lavoro e anche sui social per informare le lavoratrici e i lavoratori del turismo dei propri diritti.

Licenziato con un sms a Sesto Fiorentino, Filcams Cgil: “azione grida vendetta”

“La Elident di Osmannoro a Sesto Fiorentino ha licenziato un lavoratore con un SMS. Non è la prima volta che un datore di lavoro licenzia con un sms, ma ogni volta questa azione grida vendetta”.

“Simone Rasero, 30 anni, aveva tutto il diritto di sapere il perché del suo licenziamento e di leggerlo su una raccomandata, per questo ha fatto bene a presentarsi regolarmente al lavoro il giorno dopo l’arrivo del messaggino. E’ stato accolto dai rappresentanti sindacali, ma ‘cacciato’ dall’azienda”. Ha dichiarato il sindacato sui fatti di Sesto.

“Una volta c’era il licenziamento ad nutum, con un cenno del capo, ma da allora in tema di diritti si sono fatti passi avanti. Un sms che ti comunica il tuo licenziamento è peggiore di un cenno di capo, almeno in quel caso vedevi in faccia che lo faceva. Filcams Cgil è infuriata per il fatto in sé e per l’umiliazione inferta al giovane lavoratore cui è stato negato l’ingresso nel luogo dove solo poche ore prima prestava la propria opera ed è stato scortato mentre raccoglieva i suoi effetti personali”.

“La Elident, oltre 20 dipendenti,tratta prodotti odontoiatrici, una fabbrica in buona salute, dove proprietà e management si atteggiano a padroni delle ferriere e invece di valorizzare il personale colgono ogni occasione per umiliarlo. Questo è il caso di Simone, che è stato licenziato adducendo a giustificato motivo oggettivo la riorganizzazione aziendale. Nessuno sa quale. E’ stato preso un capannone più grosso, e molto probabilmente, al momento del trasferimento occorrerà più personale. Siamo curiosi di sapere le spiegazioni che ci verranno fornite, perché noi, questo ragazzo lo sosterremo fino in fondo”. Ha concluso il sindacato.

Colle Val d’Elsa, (Siena): presidio giorno e notte davanti ai cancelli di Mercatone Uno

A Siena contro il rischio esubero per 28 lavoratori dei 49 attualmente impiegati. A proclamare lo stato di agitazione è stato il sindacato Filcams Cgil dopo aver ricevuto la notizia che anche il punto vendita colligiano rientra tra i 13 acquisiti dalla Cosmo Spa.

Tra i lavoratori è scattata la preoccupazione considerato il fatto che si parla del mantenimento di soli 21 posti di lavoro (15 full time e 6 part time).
Lo stato di agitazione è iniziato in tarda mattinata con l’arrivo della circolare sindacale, mentre il punto vendita di Siena era ancora aperto e i clienti all’interno in cerca di occasioni.

E’ stato necessario l’intervento dei carabinieri per consentire l’uscita dei clienti dal negozio, ed evitare incidenti. “Il punto vendita colligiano – spiegano i rappresentanti dei lavoratori davanti ai cancelli del punto vendita – era tra quelli con maggior fatturato in Italia. Solo pochissimi giorni fa abbiamo saputo della vendita e stamattina ci troviamo all’improvviso in mezzo ad una strada. Per il 1 giugno è in programma un incontro a Bologna con i due gruppi, Cosmo Spa e Shernon Holding, che dovrebbero presentare i rispettivi piani industriali. Noi andremo avanti ad oltranza in mancanza di risposte certe”.

“Attivare un tavolo di crisi aziendale a livello regionale, con tutti i soggetti interessati alla cessione di rami d’azienda di Mercatone Uno, a partire dai commissari straordinari, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni interessate, al fine di comprendere quali sia il reale impatto della vendita dell’azienda per la Toscana”. Lo chiede una mozione del Pd presentata da Simone Bezzini e sottoscritta anche da altri consiglieri regionali dello stesso gruppo.
Il documento impegna la Giunta toscana anche a “mettere in atto ogni azione utile per tutelare i livelli occupazionali coinvolti ed il mantenimento della presenza dei punti vendita di Colle Val d’Elsa (Siena), Altopascio (Lucca), Lucca e Calenzano (Firenze)”. “Quella del gruppo Mercatone Uno – spiega Bezzini in una nota – è una crisi che si trascina da diversi anni.
Ora, dopo diverse aste di vendita andate deserte a seguito del regime di amministrazione controllata, siamo arrivati alla formalizzazione della cessione dei negozi, tra cui quello di Colle Val d’Elsa, al gruppo Cosmo Spa”.
Bezzini sottolinea che “dalle notizie rese note dai sindacati, il progetto della nuova proprietà porterebbe ad una pesante diminuzione degli addetti: a livello nazionale la riassunzione per un biennio di 196 rapporti di lavoro sugli attuali 566, oltreché operare un largo ricorso al part time”. “Per questo le forze sindacali hanno proclamato uno stato d’agitazione che vedrà oggi un presidio a Colle di Val d’Elsa, al quale ho deciso di partecipare”.

 

Firenze, torna “Ciak sul lavoro”: rassegna di film a tema sociale

“Ciak sul lavoro”, riparte, a partire da stasera, lunedì 14 maggio alle 21:30, la rassegna cinematografica della Filcams Cgil a Firenze: sei film in cartellone, fra cui uno in anteprima, accompagnati dai rispettivi autori e protagonisti, in programma allo Spazio Alfieri di via dell’Ulivo 6.

Si rinnova il tradizionale appuntamento con la rassegna cinematografica dedicata ai temi dell’occupazione oggi in Italia, fra disagio sociale, diritti negati e precariato giovanile, che taglia il traguardo della 13esima edizione: la rassegna, organizzata da Filcams Cgil Firenze e Toscana e Associazione Anémic Cinema in collaborazione con Spazio Alfieri, propone sei titoli, la cui proiezione avrà inizio ogni sera alle 21:30 con biglietto di ingresso a 4 euro.

IL PROGRAMMA:

*Lunedì 14 maggio: COME UN GATTO IN TANGENZIALE di Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Saranno presenti Paola Cortellesi e Riccardo Milani

*Mercoledì 16 maggio: WAX – WE ARE THE X GENERATION di Lorenzo Corvino con Gwendolyn Gourvenec e Rutger Hauer. Sarà presente Lorenzo Corvino

*Lunedì 21 maggio: IL VEGETALE di Gennaro Nunziante con Fabio Rovazzi e Luca Zingaretti. Sarà presente Gennaro Nunziante

*Lunedì 28 maggio: QUANTO BASTA di Francesco Falaschi con Vinicio Marchioni e Valeria Solarino. Sarà presente Francesco Falaschi

*Martedì 29 maggio, in anteprima per Firenze: BEATE di Samad Zarmandili con Donatella Finocchiaro e Paolo Pierobon. Saranno presenti Donatella Finocchiaro e Samad Zarmandili

*Mercoledì 30 maggio: DOVE NON HO MAI ABITATO di Paolo Franchi con Emmanuelle Devos e Fabrizio Gifuni. Sarà presente Paolo Franchi

Dice Cinzia Bernardini (segretaria generale Filcams Cgil Toscana): “Quest’anno i film in programmazione parlano di lavoro ‘irraggiungibile’, parlano molto della difficoltà dei giovani a trovare lavoro e a trovarlo coerente con il percorso di studio fatto, dei giovani per i quali la precarietà lavorativa si trasforma in precarietà ‘sociale’.

Film che parlano della perdita del lavoro, ma anche della solidarietà, spesso tra donne, che si manifesta in queste situazioni. Sono storie di donne e uomini che la Filcams e la Cgil incrociano tutti i giorni e che provano a difendere, a sostenere, per non lasciare nessuno da solo.

La Filcams Toscana e di Firenze sostengono ‘Ciak sul Lavoro’ perché il cinema che parla di lavoro lo fa con linguaggi che possono far aumentare la consapevolezza, la solidarietà e la coscienza collettiva sempre più necessaria per difendere e migliorare i diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Primo maggio, sciopero nel commercio in Toscana

Primo maggio: ancora con più forza, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs regionali, a pochi giorni dalla Festa della Liberazione, tornano a dire “no” alle aperture commerciali per le festività: non hanno prodotto né occupazione aggiuntiva e di qualità, non hanno prodotto aumento dei consumi. Sono solo peggiorate le condizioni di lavoro, gli orari, la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, è aumentata la precarietà.

Il commercio non è un servizio essenziale, “no” a lavorare per le feste. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana chiedono alle forze politiche, soprattutto a quelle che hanno vinto le elezioni, di essere coerenti con quanto annunciato in campagna elettorale e di abrogare la Legge Monti sulle liberalizzazioni. “No” al sempre aperto, sì a un modello sostenibile del commercio.

“Per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per la difesa dei valori civili e religiosi che queste festività rappresentano, le Segreterie Regionali proclamano astensione dal lavoro e sciopero per il Primo maggio. Sottolineando quanto molte sentenze hanno sancito: il lavoro nelle festività civili e religiose individuate dal Contratto nazionale. Non è un obbligo, e il lavoratore non può essere comandato al lavoro senza il proprio assenso”, si legge nella nota di  Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Toscana.

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