Servizi museali, oggi sciopero con presidio davanti agli Uffizi

Servizi museali, oggi a Firenze sciopero di lavoratori e lavoratrici con presidio davanti agli Uffizi alle 13. Filcams Cgil e UilTucs: “Con la nuova gara sono a rischio le garanzie occupazionali e contrattuali per oltre 200 addetti di Opera. La ricchezza prodotta dal turismo deve essere distribuita anche a chi ci lavora”

Lavoratrici e lavoratori di Opera ((impresa che gestisce i servizi museali di Firenze, tra cui Gallerie degli Uffizi, palazzo Pitti, Polo museale regionale toscano e Opificio delle Pietre Dure) da settimane si mobilitano contro la nuova gara di concessione dei servizi museali che non garantisce i livelli occupazionali e il mantenimento delle condizioni economico-normative di oltre 200 addetti che da 20 anni operano nel sistema museale degli Uffizi. Oggi sciopero di mezza giornata con presidio nel piazzale degli Uffizi di Firenze alle 13.

Sindacati e Rsu hanno provato in ogni modo, negli ultimi giorni, ad avere un confronto con i responsabili della gara e con il direttore degli Uffizi Eike Schmidt (che della gara è il Responsabile Unico del Procedimento) ma “abbiamo ricevuto soltanto schiaffi in ogni sede- spiegano Filcams Cgil, UilTucs e Rsu -. Al tavolo di crisi della Prefettura i legali della Galleria degli Uffizi non hanno accolto le nostre obiezioni e si sono preoccupati soltanto di ‘fermare’ lo sciopero contestando le procedure”.

Lo stesso direttore Eike Schmidt, invece che incontrare i rappresentanti dei lavoratori, ha scritto alla Commissione di Garanzia (l’arbitro) per chiedere di “valutare l’eventuale illegittimità dello sciopero”

Dicono Filcams Cgil, UilTucs e Rsu: “Siamo sconcertati e delusi perché sembra chiaro che a nessuno dei soggetti interessati importi delle condizioni materiali di oltre 200 persone che rischiano il lavoro e il salario, e ci fa rabbia pensare che l’unica preoccupazione di chi ha la responsabilità dell’appalto sia quella di non rovinare la narrazione da copertina che vuole il Museo degli Uffizi come un posto fantastico dove tutto funziona alla perfezione. La realtà invece è più forte di ogni storiella e la realtà racconta di lavoratrici e lavoratori in ansia per il proprio futuro, racconta di una città che produce una ricchezza oscena mentre i lavoratori sono sempre più poveri e racconta di una precarietà che non trova alcuna giustificazione”. “Si tratta di una vicenda – aggiungono le sigle sindacali – che riguarda in realtà tutti i lavoratori degli appalti del sistema museale, lavoratori che spesso vivono condizioni di lavoro difficilissime ed è anche per loro che ci si mobilita, per dire una volta per tutte che la ricchezza prodotta dal turismo museale deve andare nelle tasche dei lavoratori e non soltanto nella rendita e nelle imprese private”.

Infine, le Rsu hanno deciso di comune accordo con i lavoratori che i lavoratori impossibilitati a fare sciopero per “garantire le aperture in quanto servizi essenziali” doneranno una parte della giornata di lavoro o l’intera giornata di lavoro all’ospedale pediatrico Mayer. “Lo faremo per ricordare, a tutti quelli che ci costringono a scioperare metà giornata perché ci ritengono ‘pubblici essenziali’ in caso di sciopero e lavoratori di serie B per tutto il resto, che i lavoratori essenziali sono quelli che salvano vite e si fanno in quattro per la salute pubblica. I medici, gli infermieri sono essenziali e per ricordarlo alla città e a tutti abbiamo deciso di fare questo piccolo gesto ‘ribelle’ di solidarietà”.

Musei: stato di agitazione dei lavoratori a Firenze

Musei: i lavoratori dei servizi museali di Firenze si mobilitano, presidio sabato 17 giugno (10:30-12:30) davanti agli Uffizi e di sciopero il 24 giugno.

A proclamare la mobilitazione,  le lavoratrici e i lavoratori di Opera (impresa che gestisce i servizi museali di Firenze, tra cui Gallerie degli Uffizi, Musei Toscana e Opificio delle Pietre Dure) di Filcams Cgil e UilTucs. A preoccupare sindacati e lavoratori è il bando con cui sono stati messi a gara i servizi museali della città di Firenze lo scorso maggio.

‘Un bando che di fatto non garantisce né gli attuali livelli occupazionali, né il mantenimento delle condizioni lavorative e contrattuali’,  spiega Giuseppe  Martelli Filcams Cgil (AUDIO)

 

L’assemblea dei lavoratori di Opera, riunita a Firenze a seguito della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Bando di gara europea a procedura aperta per l’affidamento dei servizi museali in favore dei Musei afferenti alle Amministrazioni di Galleria degli Uffizi, Direzione Regionale Musei della Toscana, Opificio delle Pietre Dure, esprime profonda preoccupazione a seguito della lettura del Bando di gara stesso.
Le lavoratrici e i lavoratori di Opera, l’attuale concessionario dei servizi museali agli Uffizi, da anni svolgono un lavoro fondamentale nella gestione e nella organizzazione dei flussi turistici di uno dei musei più visitati del mondo. La gara, scritta e gestita dalla Direzione del museo, non offre adeguate garanzie su:
– mantenimento degli attuali dei posti di lavoro: considerati i documenti di gara ad oggi consultabili, non abbiamo la certezza che la procedura in atto non produca degli esuberi. Ovvero, corriamo il rischio che centinaia di lavoratori si ritrovino senza lavoro.
– mantenimento delle alte professionalità. Nella Gara sono esclusi i servizi di didattica e di allestimento/scenografia. Due settori fondamentali nella corretta valorizzazione dei beni culturali e che vengono cancellati con un tratto di penna a svantaggio di lavoratori formati e altamente qualificati.
– mantenimento dell’attuale condizioni economiche e normativa comprensive anche dell’accordo integrativo di secondo livello. Non esiste infatti alcuna certezza che, il concessionario vincitore della gara mantenga le attuali condizioni economiche e normativa. In tal senso, non esistono garanzie all’interno della gara.
Le lavoratrici e i lavoratori ritengono inaccettabile questa condizione e nei prossimi giorni metteranno in campo, insieme alle organizzazioni sindacali, tutte le iniziative a tutela del proprio lavoro: è stato proclamato lo stato di agitazione, nei prossimi giorni saranno convocate assemblee congiunte per decidere iniziative di mobilitazione. Le lavoratrici e i lavoratori sono inoltre stanchi di dover lottare per il mantenimento di condizioni salariali appena dignitose mentre tutto intorno a loro, in una delle città più visitata al mondo, si produce quotidianamente una ricchezza enorme, quasi oscena. In questa catena del valore i lavoratori rappresentano davvero l’ultima ruota del carro e quella straordinaria ricchezza prodotta dal sistema museale (statale e non solo) rimane nelle mani di pochi. Siamo stanchi di giocare in difesa. Siamo stanchi di lottare per un salario da fame mentre intorno a noi direttori di museo, sindaci, albergatori e operatori del turismo a vario titolo, esaltano a celebrano le miglia di persone che giornalmente visitano la città e i musei. Non staremo a guardare. Non vogliamo soltanto garantire i nostri posti di lavoro ma vogliamo salari e condizioni di lavoro adeguati all’infinita ricchezza prodotta quotidianamente a Firenze e nessuno venga a dire che “non ci sono soldi” perché i soldi ci sono ed è ora che arrivino ai lavoratori. Sono i lavoratori che mandano avanti questa “grande bellezza” che i turisti cercano. Sono i lavoratori dei musei, del controllo accessi, delle pulizie, della didattica e delle manutenzioni che consentono a migliaia di turisti di fruire dell’offerta artistica della città. Sono i lavoratori l’ossatura portante di questo sistema e a loro vanno date risposte.

Firmato: lavoratori e lavoratrici di Opera e Filcams Cgil Firenze

Nardella alla Leopolda: “Firenze modello per le relazioni sindacali”

Dopo la visita di Elly Schlein è stato il turno del sindaco di Firenze Dario Nardella, presente alla stazione Leopolda per l’iniziativa della Filcams Cgil The New Order ‘Mobilitazioni – Contratti, Appalti, Umanità del Lavoro’. Il primo cittadino di Firenze si è soffermato sui temi del lavoro e sul nuovo decreto varato dal Governo.

“Ho apprezzato il discorso di Elly Schlein. Con questi provvedimenti normativi del governo – ha detto Nardella – è fondamentale costruire un fronte compatto tra il mondo del lavoro, le città attraverso i sindaci e il mondo della politica. I provvedimenti del governo trascurano il ruolo delle città come motori di innovazione. Noi dobbiamo stare nelle piazze, nelle strade, nelle fabbriche, nelle scuole, nei mercati e dare vita a questo fronte democratico per dare un’alternativa al governo di destra”.

Prosegue Nardella alla Leopolda. “Firenze è un vero e proprio modello di riferimento di relazioni sindacali sul fronte dei servizi e dell’innovazione. Cito la battaglia che abbiamo fatto sui rider e che ancora stiamo facendo, siamo stati la prima città a porre il tema di una normativa a garanzia di questi lavoratori. Siamo una delle prime città ad aver firmato il protocollo sulla qualità degli appalti che non devono mai essere il pretesto per lucrare sulla qualità del lavoro e sui salari”.

“Infatti nel settore delle mense scolastiche – ha concluso Nardella – abbiamo inaugurato in questi anni una vera e propria inversione di tendenza. Siamo passati dal modello degli appalti al modello della gestione diretta, dando il via a questo processo di creazione di una nuova società di servizi insieme ad altri comuni della provincia che possa gestire direttamente i servizi di mense scolastiche”.

Nardella ha parlato anche della Leopolda come riferimento al luogo simbolo del ‘renzismo’. “Non vedo particolari segnali nella scelta del luogo Leopolda. La città è stata protagonista della manifestazione sulla scuola, più volte protagonista di manifestazioni per la pace in Ucraina. Oggi diventa una città centrale sui temi del lavoro. E’ un luogo dove si fanno tante cose bellissime, la Leopolda esiste dal 1850 e quindi non presto attenzione”

🎧 Schlein alla Leopolda sul ‘Dl Lavoro’: “Hanno approvato il decreto ricattabilità”

La segretaria del Pd Elly Schlein era presente questa mattina alla stazione Leopolda di Firenze per un evento organizzato dalla Filcams Cgil. E’ stata l’occasione per parlare del dl lavoro varato dal governo. Il nuovo decreto legge, secondo lei, aumenterebbe il divario tra lavoratori e imprenditori e non favorirebbe la lotta alla precarietà

“Hanno approvato un decreto che hanno chiamato lavoro, ma sarebbe più corretto chiamare decreto precarietà e ricattabilità”. Così Elly Schlein sul dl lavoro. “L’idea che le causali per fare i contratti a termine – ha spiegato – possano essere stabilite addirittura dalla contrattazione tra le parti fa capire qual è l’ideologia di questo governo, e cioè rendere più ricattabili e più fragili i lavoratori, perché quando si siedono al tavolo quelle parti non sono alla pari, c’è un dislivello di potere tra chi il lavoro è in condizioni di offrirlo e chi invece ne ha bisogno per mangiare, e questo li rende più fragili”.

“Questo governo – ha proseguito Schlein sul dl lavoro – parla di crisi della natalità, un tema fondamentale per il nostro paese, e non coglie il nesso stretto tra la crisi della natalità e la precarietà che colpisce soprattutto i giovani e le donne”. Prosegue Schlein. “Come si fa a costruirsi un futuro dignitoso – ha proseguito – con salari così bassi, contratti così precari? Che cosa stiamo chiedendo quando con molto paternalismo, di cui siamo particolarmente esperti in questo paese, commentiamo il fatto che molti giovani fanno più fatica, escono più tardi di casa rispetto ai coetanei degli altri paesi europei? Ci sarà il motivo, e non è che faccia piacere molto spesso, ma sono le condizioni materiali quelle su cui dobbiamo rimettere l’accento”.

“Credo infine – ha concluso Schlein parlando del dl lavoro – che sia incomprensibile l’atteggiamento rinunciatario di questo governo sulle risorse e gli investimenti del Pnrr. Potrebbero essere una grande occasione di rilancio, di cambiamento del modello di sviluppo anche di questo paese”.

🎧Bonus scuola e figli, accordo sindacati-Confesercenti per lavoratori commercio e turismo

Bonus libri scolastici, bonus spese asilo/scuola, bonus una tantum per nascite/adozioni: possono chiederli lavoratori e lavoratrici di commercio e turismo col contratto Confesercenti, partecipando ai bandi welfare 2022 lanciati dall’Ente bilaterale (contributo massimo 200 euro). Opportunità frutto di un accordo sindacale con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs della Toscana

Intervista a Mariano Di Gioia della Filcams

Dal 3 ottobre 2022 è possibile presentare le richieste per i nuovi Bandi Welfare 2022 di sostegno al reddito a favore dei dipendenti di aziende iscritte ad EBCT (Ente Bilaterale Commercio Turismo), istituiti grazie all’accordo sindacale siglato da Confesercenti, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs della Toscana, con il quale sono stati approvati aiuti economici e supporti operativi a lavoratori ed imprese del commercio e del turismo della regione.

Lo stanziamento di questo “plafond Welfare” sarà utilizzato per l’erogazione di contributi ai lavoratori ed alle loro famiglie, su tre capitoli di spesa: il primo per le spese di acquisto dei libri scolastici, il secondo per le spese relative ad asili nido/scuole materne e d’infanzia/scuole elementari ed infine un bonus una-tantum per le nascite/adozioni avvenute nel corso del 2022, ognuno di questi sostegni porterà nelle tasche dei lavoratori un contributo massimo di 200 euro ciascuno; le domande potranno essere presentate presso le sedi degli Sportelli Informativi di EBCT, la documentazione necessaria è pubblicata dal 3 ottobre 2022 sul sito www.ebct.it.

Le parti sociali hanno poi definito azioni di sensibilizzazione sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nella gestione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale, un servizio fondamentale  che deve essere ulteriormente diffuso nel territorio; l’accordo, inoltre, stabilisce i meccanismi di funzionamento di alcune  Commissioni che potranno risolvere eventuali problemi a lavoratori ed imprese, sia per il rilascio dei pareri di conformità sui Piani Formativi Individuali degli Apprendisti sia per velocizzare la risoluzione bonaria delle eventuali vertenze di lavoro.

Unicoop Firenze, firmato oggi nuovo contratto integrativo

E’ stato firmato oggi il nuovo contratto integrativo di Unicoop Firenze, approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori che hanno partecipato alle assemblee delle scorse settimane.

Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per i giovani, più congedi parentali a madri, padri e a donne vittime di violenza, due giorni in più di chiusure annue, unioni civili equiparate ai matrimoni: questi i punti salienti del contratto integrativo firmato oggi da Unicoop Firenze, frutto della contrattazione sindacale di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil e approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori.

Fra le misure inserite a beneficio dei circa 8mila lavoratori della cooperativa di consumo risultano anche il mantenimento dell’orario a 36 ore e la progressiva riduzione da 40 a 38 ore per tutti gli assunti dal dicembre 2011. Confermato l’elemento del salario variabile partecipativo, con la distribuzione del 25% dell’utile della gestione commerciale ai lavoratori.

In virtù dell’accordo siglato dalla cooperativa con i sindacati viene inoltre istituita una commissione tecnica aggiuntiva sulla sicurezza. “Nel momento difficile che stiamo vivendo – afferma Unicoop Firenze – la Cooperativa sottolinea la sua attenzione alle persone, ai soci e
ai clienti che qui trovano le condizioni migliori per fare la spesa, e ai lavoratori”.

Simona Gentili ha intervistato Claudio Vanni, direttore delle relazioni esterne e dell’informazione Unicoop, e di Adele Pelacani di Filcams Cgil.

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