A Firenze imbrattata la sede della Lega

Oggi il segretario della Lega di Firenze Federico Bussolin ha reso noto che la sede fiorentina del loro partito, sita in Viale Corsica, è stata imbrattata con scritte “minatorie”.

Il fatto probabilmente deve essersi compiuto nella notte scorsa, ma al momento non si hanno informazioni dettagliate su quando e chi abbia compiuto l’atto, sebbene ci siano diverse ipotesi. Il segretario fiorentino spiega che la scoperta è stata fatta nella mattina di oggi, 21 ottobre, all’apertura della sede delle Lega. In particolare, riferisce Bussolin, “alle vetrate dov’è presente l’immagine di Salvini, troviamo scritte in rosso recanti ‘fasci appesi’ o ‘lega la Lega’ “.

Secondo il segretario della Lega di Firenze “Si tratta dell’ennesimo tentativo di intimidirci, che si aggiunge al tentato incendio di luglio. Un altro inaccettabile gesto vile ed intimidatorio, che non appartiene ad una città aperta e democratica come Firenze”.

Federico Bussolin prosegue sottolineando che: “La violenza e la minaccia non possono avere spazio nella nostra città: le istituzioni hanno il dovere di reagire dinanzi a questi gruppi anarchici”. Ed aggiunge: “Non stupisce che questo vile attacco si verifichi a seguito di un recente sgombero avvenuto, quello dell’area cani autogestita”.

“Abbiamo provveduto – conclude Bussolin – a segnalare alle Forze dell’Ordine l’accaduto”.

Migranti, Nardella apre ai Centri di permanenza per i rimpatri

Il dibattito politico regionale torna sul tema dei Centri di Permanenza per i rimpatri (Cpr), le strutture in cui sono trattenuti i cittadini stranieri in attesa dell’esecuzione del provvedimento di espulsione. A riaprire la discussione il prefetto di Firenze Valerio Valenti.

Durante un’intervista il prefetto ha infatti riaperto la porta sul tema proponendo l’istituzione di un Centro di permanenza per il rimpatrio per i cittadini stranieri irregolari in Toscana.

“Non ho in mente nessuna struttura – ha precisato il prefetto -. Io prendo spunto da quello che succede in città e non solo in città, mi pare di capire, anche in altre realtà del territorio regionale, rispetto ai mezzi di contrasto che abbiamo per questi fenomeni. Penso che questo strumento possa essere una buona risposta: come ho detto e ripeto, in piccole dimensioni, non delle megastrutture ma al massimo 50 posti, possibilmente ad uso dell’intero territorio regionale, e quindi l’altro pezzo di questo ragionamento è che ogni regione si doti di una struttura di questo genere”. Ha aggiunto a margine di una iniziativa della Regione Toscana nell’ambito della settimana nazionale della Protezione civile.

A dare man forte al prefetto il primo cittadino fiorentino Dario Nardella. Il sindaco ha affermato più volte che un Centro di permanenza per il rimpatrio in Toscana serve, mentre sulla questione della localizzazione si mantiene più vago. I dem infatti si sono presentati sempre molto moderati sul tema, sottolineando che non c’è mai stata una indicazione precisa sull’ipotetico luogo dove poter costruire la struttura in Toscana.

Criticità e problematiche su questi centri vengono sottolineate dall’assessore all’immigrazione Stefano Ciuffo. “Capisco la presa di posizione del prefetto Valenti, che segnala una criticità e non possiamo far finta di nulla. Va trovata una soluzione, assieme allo Stato. Ma va considerato anche il rischio che diventi un punto di raccolta di tanti stranieri con pochissimi rimpatri, simile ad un centro di detenzione“.

Anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni si mostra critico: “Dobbiamo uscire dall’ipocrisia. Poliziotti e carabinieri devono portare chi è espulso in giro per l’Italia perdendo soldi, tempo e uomini. Il Centro di permanenza per il rimpatrio in Toscana può essere utile se è un vero Centro di permanenza per il rimpatrio, con tutte le garanzie, non un centro di detenzione mascherato“.

FdI e Lega si mostrano soddisfatti e attaccano. “Bene il prefetto di Firenze su un Cpr, richiesto da anni da noi — dice il capogruppo della Lega di Firenze, Federico Bussolin —. Da parte della Lega c’è l’accordo per la realizzazione di questa struttura, fondamentale per rispedire i clandestini a casa loro: si faccia subito”. E il capogruppo in Consiglio regionale per FdI, Francesco Torselli, aggiunge: “Il Centro di permanenza per il rimpatrio lo chiediamo da anni”.

E alla domanda riguardo la creazione del centro in un comune amministrato dal centro destra, Torselli risponde convinto. “Io mi auguro che si faccia e che sia la regione stessa a chiederlo al nuovo governo. Se così sarà, immagino sarà concertato con il territorio”.

Un no netto arriva invece da Sinistra Italiana, secondo cui “Si fanno proposte vecchie che risalgono ad un dibattito di venti anni fa. Si propongo strutture ‘lager’ per i clandestini senza proporre di cancellare la legge che li genera“.

Rider morto, Nardella: “Serve legge per delivery”

Filcams-Filt-Nidil Cgil hanno proclamato per il 5 ottobre prossimo uno sciopero di 24 ore dei rider fiorentini in seguito alla morte di un giovane rider, 26 anni, avvenuto ieri in ospedale per le ferite riportate in un incidente stradale verificatosi sabato sera nel capoluogo toscano. Per il sindaco di Firenze Dario Nardella “non possiamo chiudere gli occhi davanti a queste tragedie”.

Per il sindaco di Firenze Dario Nardella “abbiamo già più volte detto che è necessario individuare il rapporto di lavoro nell’ambito di un contratto collettivo nazionale, ma soprattutto chiediamo una nuova disciplina a tutela dei lavoratori che fanno questo tipo di attività, ma anche a regolare in maniera semplice ed efficace il settore del delivery. Come città di Firenze lanceremo ai nostri parlamentari del territorio ed anche del resto del Paese, la proposta di scrivere insieme ai rappresentanti dei riders una norma di questo tipo perché se non la fa il Governo, saremo noi a spingere”.

Per Nardella “non possiamo chiudere gli occhi davanti a queste tragedie. La vita umana vale più di qualsiasi altra cosa. Che ci sia qualcuno che perda tempo e chiuda gli occhi davanti a questi eventi drammatici è inaccettabile”. Sui riders, ha poi aggiunto, “quello che abbiamo chiesto al Governo e al Parlamento uscenti lo chiediamo ai nuovi con grande forza: occorre una legge semplice, ma chiara per disciplinare tutto il settore del delivery che ha molti margini economici a scapito dei clienti che pagano di più, dei ristoratori che pagano percentuali molto alte per avere questo servizio e soprattutto dei lavoratori – ha concluso – che lavorano in condizioni davvero precarie con
pochissimi diritti e zero tutele”.

Il Coordinamento Rider della Cgil Torino (Camera del Lavoro, Nidil e Filt Torino) esprime cordoglio e vicinanza alla famiglia del ragazzo: “Il giorno prima nella nostra città – prosegue il sindacato – sono accaduti tre infortuni, di cui uno particolarmente grave. Il problema non è solo il cottimo nelle consegne che costringe i rider a correre per poter guadagnare qualche euro e non scendere nel ranking reputazionale che permette di avere accesso ai turni “più remunerativi”, ma soprattutto le condizioni di lavoro. Il luogo di lavoro sono infatti le strade delle nostre città con qualsiasi condizione meteo”.

“Nonostante la norma nazionale su salute e sicurezza e alcuni protocolli aziendali – prosegue il sindacato – continua a non esserci tutela soprattutto nei casi di pioggia e intemperie, perché le aziende non accettano di fermare il lavoro per tutelare la sicurezza dei lavoratori. Purtroppo, conosciamo solo
gli infortuni che i lavoratori possono dichiarare perché la maggioranza non vengono denunciati per diversi motivi: per paura di ritorsioni da parte delle aziende, per l’impossibilità di lavorare con la propria identità (caporalato digitale) dovuta alle norme sbagliate sull’immigrazione e perché, nonostante le norme, l’Inail difficilmente riconosce gli infortuni in questo settore”. “Chiediamo inoltre nuovamente – chiude il coordinamento rider – un’attenzione e un intervento da parte di tutte le Istituzioni preposte” ricordando che per informazioni e tutele è presente uno sportello rider al sindacato.

Per Emiliano Fossi, neo deputato del centrosinistra della provincia di Firenze: “La morte di un giovane di 26 anni è sempre una tragedia, ma quella di Sebastian porta con sé anche un fortissimo senso di ingiustizia. I rider hanno pochi diritti, tanti rischi: è ora di intervenire. Da parte mia mi impegnerò in
prima persona per combattere contro il precariato e contro chi non si preoccupa della sicurezza dei lavoratori”.  “Sono d’accordo col sindaco Nardella – aggiunge in una nota -, è necessaria una nuova disciplina a tutela dei lavoratori. Giovani e no, senza tutele, senza garanzie: o facciamo qualcosa adesso per loro oppure perdiamo tutti”.

Arriva anche il commento di Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana: “Siamo arrivati anche a provvedimenti legislativi in Consiglio regionale, ma è evidente che occorre andare ancora oltre: occorre una legge nazionale che ponga i rider fra i lavoratori con tutte le tutele del contratto
nazionale”. “Il fatto che possano essere precarizzati e sottopagati – ha
proseguito il governatore – è un qualcosa che urta la più profonda sensibilità di chi ha responsabilità istituzionali. Per questo quando vennero davanti alla Regione per invocare delle misure, io volli stare con loro, addirittura mi misi con il motorino a circolare con loro per dimostrare vicinanza. Ma soprattutto quello che conta è che poi stringemmo con dei protocolli di intesa le prime forme di tutela per il loro lavoro”.

Per Giovanni Galli e Federico Bussolin, rispettivamente consigliere regionale e comunale della Lega: “Il gravissimo fenomeno delle morti sul lavoro ha fatto, purtroppo, una nuova vittima a Firenze, dove un giovane rider ha perso la vita mentre stava facendo una classica consegna. E’ fondamentale che il tema della sicurezza in ambito lavorativo debba essere affrontato con la massima determinazione ed urgenza, e tale questione non deve richiamare le coscienze di tutti solo nei giorni successivi al drammatico episodio, per poi, colpevolmente, essere completamente dimenticata, aspettando la prossima vittima”.

“E’ compito delle istituzioni, ognuno a seconda delle proprie competenze, attivarsi – sottolineano in una nota – al massimo per fronteggiare questa vera e propria emergenza che è quasi quotidiana. Certo, poi vi sono delle categorie di lavoratori (come, appunto, i rider) che hanno davvero poche tutele e quindi la cosa, se possibile, è ancora più rilevante”. Galli e Bussolin invitano a non spengere “i riflettori troppo velocemente su vicende che dovrebbero essere costantemente attenzionate, puntando, realmente, ad elevare al massimo i livelli di sicurezza personale di chi lavora”.

Lega, incendiata la campanelliera della sede di Firenze

Firenze, ignoti hanno cercato di dare fuoco alla sede della Lega lo riferisce postando su Facebook il segretario comunale del partito Federico Bussolin.

È accaduto nella tarda serata di ieri, mentre, spiega il segretario della Lega Bussolin, “alcuni di noi erano dentro per una riunione”: “Abbiamo spento subito la fiamma” che, dalla foto postata su Fb, ha interessata la campanelliera.

“E’ uno schifoso tentativo di metterci paura, ma non ci riusciranno. Andiamo avanti”, scrive sempre Bussolin. “Vile attentato alla sede della Lega di Firenze, speriamo che i colpevoli vengano presto consegnati alla giustizia”, commenta in una nota il commissario regionale della Lega Mario Lolini esprimendo “massima vicinanza e solidarietà” a “Bussolin e ai militanti che con lui erano nella sede. Solo la loro prontezza ha evitato conseguenze ben più gravi. Speriamo che con la visione dei filmati le forze dell’ordine assicurino alla svelta i colpevoli alla giustizia e che questi vengano puniti in maniera severa”.

“Sono fatti che non dovrebbero accadere. Sono molto dispiaciuto di questo episodio anche perché è il primo che si caratterizza per le modalità con cui è stato realizzato. L’auspicio è che sia un episodio isolato. Tuttavia l’avvicinarsi delle elezioni e il clima politico effervescente di queste settimane possono aver innescato questo tipo di reazione che stigmatizzo in maniera molto dura”. Lo ha detto il prefetto di Firenze Valerio Valenti, a margine di una iniziativa a Palazzo Vecchio, a proposito del tentativo di incendio di ieri sera alla sede di Firenze della Lega di Salvini. “Mi auguro che attraverso le telecamere di sorveglianza sarà possibile risalire alle origini di questo episodio”, ha aggiunto Valenti. (ANSA).

Solidarietà’ viene espressa anche sulla pagina Facebook di Bussolin da parte dei sostenitori della Lega: “Tutta la mia solidarietà a tutti voi, forza ragazzi non ci lasciamo intimidire da questa gentaglia, forza Lega” mentre qualcun altro identifica già ‘potenziali’ autori del gesto: “Sono le Coperative rosse ricambiate con la stessa moneta” accusa e incita alla reazione Teresa.

“Un gesto vile che condanniamo con forza. Un atto intimidatorio inaccettabile in una città aperta e democratica come la nostra. La violenza non ha niente a che fare con il confronto politico civile. La mia solidarietà alla Lega di Firenze”. Lo ha scritto, su Twitter, il sindaco di Firenze Dario Nardella, a proposito del tentativo di incendio di ieri sera alla sede fiorentina della Lega mentre era in corso una riunione.

Firenze, Fiorino oro a Drusilla Foer

Lo prevede un atto approvato oggi dalla commissione cultura e sport del comune di Firenze, su proposta della Lega, che adesso andrà al vaglio del Consiglio comunale.

Conferire il Fiorino d’oro, massima onorificenza della città di Firenze, a Gianluca Gori, in arte Drusilla Foer. Lo prevede un atto approvato oggi dalla commissione cultura e sport di Palazzo Vecchio, su proposta della Lega, che adesso andrà al vaglio del Consiglio comunale.

“Abbiamo presentato questo atto – ha dichiarato il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio Federico Bussolin – perché crediamo che Gianluca Gori, nell’arco della sua carriera lavorativa, abbia dato lustro alla città di Firenze al punto di meritarsi, a nostro avviso, l’onorificenza del Fiorino d’oro“.

Per Bussolin, “oltre ai meriti lavorativi ritengo che l’onorificenza sia meritata parimenti anche per il servizio alla comunità di Firenze e non solo che Gianluca Gori ha reso attraverso le tematiche sociali che affronta costantemente. Da parte nostra non c’è l’intenzione di giudicare la sostanza dei temi sociali bensì la volontà di apprezzare la delicatezza, l’eleganza e l’assenza della ricerca di scontro politico con cui gli stessi temi sono stati portati avanti fino ad oggi”.

“Un’attitudine, quella di Gianluca Gori in arte Drusilla Foer, che mi ha colpito molto – ha concluso – e che ne ridurrebbe il valore se ci riducessimo a fare le tifoserie tra favorevoli e contrari dei singoli temi”.

🎧 Firenze, placaggio ambulante: presidio centrodestra a favore agenti Municipale

“Gli agenti hanno fatto solo il proprio dovere”: recita così lo striscione appeso sotto Palazzo Vecchio a Firenze dai gruppi politici Lega, Fdi, Fi, Centro e Ital Exit che stanno inscenando un presidio a sostegno dei lavoratori della polizia municipale, dopo l’episodio del venditore ambulante senegalese immobilizzato a terra nel corso di un fermo per l’identificazione il 5 aprile scorso.

“Diamo solidarietà a tutto il corpo della polizia municipale, rimuovere il reparto antidegrado per noi è una follia – ha detto il capogruppo della Lega Federico Bussolin -. Anzi, diamo i taser alla municipale. Respingiamo poi le accuse del console del Senegal: vorrei rivolgermi a lui per chiedergli in aiuto a rispedire a casa tutti coloro che sono illegalmente in città”.

La Lega sabato proporrà una raccolta firme a favore del taser. Alessandro Draghi, capogruppo Fdi, ha detto che la “sinistra, con la manifestazione di sabato, ha strumentalizzato l’accaduto. Non mi è piaciuto l’atteggiamento del sindaco Nardella: non si può cambiare posizione a seconda di come tira il vento, ci si deve fidare degli agenti di municipale, tentennare è un errore”. Antonio Montelatici del gruppo Centro ha ribadito “la vicinanza agli agenti. Non a parole ma a fatti, visto che in Consiglio sono stati presentati diversi atti a tutela della polizia municipale. Gli agenti andrebbero muniti di body cam, di taser e bolawrap per evitare il ‘blocco meccanico’ che non piace a tanti cittadini. Firenze non è certo razzista. Nardella avrebbe dovuto difendere fin da subito i suoi agenti”.

“Totale solidarietà” anche da parte di Italexit, mentre Roberta Pieraccioni in rappresentanza di Fi (è consigliere di quartiere) si è detta “allibita per il modo in cui è stato strumentalizzato questo episodio. Il sindaco doveva prendere le difese degli agenti della municipale. Come FI noi abbiamo dato subito vicinanza agli agenti, Marco Stella è stato chiaro”.

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