Piombino, sindaco: “Chiedo a Giani di dimettersi da commissario”

“Oggi ho inviato al presidente della Regione Eugenio Giani una lettera nella quale, alla luce della caduta del Governo Draghi e la conseguente instabilità politica del Paese, gli chiedo di dimettersi dal ruolo di commissario straordinario per la realizzazione del rigassificatore a Piombino”.

Così il sindaco di Piombino (Livorno) Francesco Ferrari, che in una nota fa sapere che: “viste le ormai imminenti elezioni, ritengo giusto che la decisione sul futuro di questo progetto così dannoso per la città sia rimesso nelle mani della futura guida politica del Paese nella sua piena capacità e le dimissioni del commissario sono indubbiamente un
valido strumento per interrompere il procedimento amministrativo fino alla formazione del nuovo esecutivo”.

Ferrari ha chiesto di convocare una conferenza dei capigruppo in consiglio comunale
per discutere e firmare la lettera. “A questa convocazione – spiega Ferrari – il Pd ha risposto annunciando la propria assenza in quanto non disponibile a firmare il documento perché,
secondo i capigruppo Pd e ‘Anna per Piombino’, ‘le dichiarazioni rilasciate dal presidente Giani sono al momento garanzia per tutti'”.

“Mi chiedo quale garanzia – osserva ancora – possa dare un commissario che è stato uno dei principali protagonisti della scelta di Piombino come sede del rigassificatore. Quel che,
invece, non mi chiedo più, perché ormai appare chiaro, è da che parte sta il Pd: da quella del partito e non dei cittadini”.

Pendolari Valdarno Direttissima, preoccupano lavori galleria S. Pellegrino

A pochi giorni dall’inizio dei lavori per la realizzazione della galleria San Pellegrino, che partiranno lunedì prossimo e proseguiranno per tre settimane fino al 26 agosto, arrivano le prime proteste dei pendolari del Valdarno.

“I treni regionali verranno messi in coda alle Frecce e agli Italo per l’ingresso e la
partenza dalla stazione S.M.Novella, visto che i binari saranno ridotti da 4 a 2 nella tratta da Campo di Marte – sottolinea il portavoce del comitato pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re – e saranno moltissimi i pendolari che subiranno maggiori ritardi nei loro tempi di percorrenza”.

Sulla pagina facebook del Comitato del Valdarno è in corso un sondaggio e, si spiega, risultano tantissimi i pendolari che non andranno in vacanza a metà agosto e quindi saranno coinvolti dai ritardi dei treni regionali. “E la Regione e l’assessore ai
trasporti Baccelli che fanno per ridurre i disagi dei pendolari? – chiede Da Re – In luglio era stata annunciata per inizio agosto una cabina di regia fra Regione e Ferrovie, per trovare
delle soluzioni, ma non se ne è avuta notizia, come se non si fosse nemmeno svolta e i pendolari fossero stati abbandonati al loro destino”.

Rivolgendosi all’assessore toscano ai trasporti Stefano Baccelli Da re chiede se “farà di tutto per evitare i ritardi e i disagi dei pendolari nelle prossime settimane, a costo di mettersi sui binari, per protesta contro Trenitalia e Rfi, così come ha annunciato di farlo il presidente Giani per i ritardi del cantiere Tav di Firenze?”.

Giani: “invito tutti i toscani a continuare a donare sangue e plasma”

Stamattina il governatore della Toscana Eugenio Giani ha donato il sangue nell’Unità di Raccolta Avis sangue e plasma all’Ospedale Piero Palagi di Firenze.

“Il periodo estivo è sempre quello con maggior debito di sangue. Il sangue rappresenta il carburante del nostro organismo ed è la linfa vitale del nostro sistema sanitario” lo ha dichiarato il presidente della RegioneToscana Eugenio Giani che stamattina ha donato il sangue nell’Unità di Raccolta Avis sangue e plasma all’Ospedale Piero Palagi di Firenze.Ad accompagnarlo la presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze, e Luigi Conte, presidente di Avis Firenze, di cui Giani è socio. Insieme a loro la direttrice del Centro Regionale Sangue Simona Carli. 

. “Il sangue non è riproducibile artificialmente. Per questo invito tutti i toscani a continuare a donare, a rifornirci di sangue e di plasma per permettere di continuare ad alimentare le scorte del sistema sanitario regionale” aggiunto Giani. Che ha fatto appello ” a farlo prima di partire per le vacanze perché le malattie non vanno in ferie. In Toscana possiamo contare su quasi 115.000 donatori, un numero che ci colloca tra le Regioni più virtuose. Ma nonostante questo è necessario fare ancora di più. La piena ripresa dell’attività chirurgica richiede disponibilità di sangue. A tutti i donatori e al personale dei servizi trasfusionali va il nostro ringraziamento e il nostro invito a diffondere sempre di più quella che non è solo una buona pratica, un atto di civiltà e generosità, ma anche un modo prendersi cura della propria salute”.

Il sangue è un bene prezioso, indispensabile al sistema sanitario per effettuare gli interventi chirurgici programmati, le terapie oncologiche, come supporto alle malattie degenerative e le attività dell’emergenza/urgenza.

Il fabbisogno toscano stimato dal Centro Nazionale Sangue per il 2022 è di oltre 160.000 donazioni di sangue intero e quasi 74.000 chili di plasma, ottenibili da poco più di 30.000 donazioni. In estate le donazioni diminuiscono fisiologicamente, i mesi estivi sono caratterizzati da carenze di scorte di emocomponenti: da qui l’appello di Avis, sostenuto dal governatore Giani, a tutti i cittadini idonei a donare prima di andare in vacanza. Un appello che segue quello fatto in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue da Avis, Anpas e Fratres.

Donare il sangue è un gesto di generosità che può salvare molte vite” ricordano la presidente regionale di Avis, Claudia Firenze, e il presidente di Avis Firenze, Luigi Conte. “In estate l’attività sanitaria non diminuisce e quindi neanche la necessità di scorte di sangue e plasma, ma cala invece il numero delle donazioni, un po’ per il caldo, che quest’anno si fa sentire più del solito, un po’ perché le persone vanno in vacanza. L’invito per i donatori abituali è a donare comunque, per chi invece non è ancora donatore a rivolgersi alla sezione più vicina per informazioni o dubbi: i nostri centri rimangono regolarmente aperti, la donazione è sempre sicura e con semplici accortezze il caldo non è una controindicazione”.

Se si è già donatori, si può prenotare la donazione contattando la sede Avis più vicina. Se non lo si è e lo si vuole diventare si possono trovare informazioni e recapiti sul sito www.avistoscana.it, nella sezione “Diventa donatore”. I donatori saranno sottoposti ad esami di idoneità.

Giani: “Finanzieremo il progetto per un invaso in Val d’Orcia”

Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che oggi ha presieduto il tavolo sulla siccità con gli assessori competenti, i consorzi di bonifica e le associazioni agricole.

Giani, una volta concluso l’incontro, ha riferito che: “Finanzieremo lo studio di fattibilità di 2 milioni di euro per progettare un’opera di invaso a San Piero in Campo, nel comune di Pienza in Val d’Orcia, che può arrivare a 17 milioni di metri cubi d’acqua: sarebbe il terzo lago artificiale della Toscana dopo Montedoglio e Bilancino”.

“Certo dobbiamo partire dallo studio di fattibilità – ha proseguito – ma c’è un’elaborazione già in corso, quindi è un obiettivo da inserire nel piano che il ministro Giovannini ha
varato, e prima della fine della legislatura approverà, proprio sulle strutture che da un punto di vista idrico possono contrastare la siccità.

La Giunta regionale, ha ricordato Giani, “lunedì ha approvato lo stanziamento di 500mila euro per far fronte alle emergenze, ai danni subiti per gli incendi in Toscana; per gli agricoltori a questo seguirà nelle prossime settimane l’individuazione di una
cifra che vuole essere di circa 2 milioni di euro, da attingere a livello nazionale proprio con la dichiarazione di stato d’emergenza che abbiamo fatto”.

I due milioni di euro per lo studio di fattibilità sull’invaso di San Piero in Campo, nel
territorio del comune di Radicofani (Siena), secondo quanto spiega la Regione in una nota, saranno richiesti al ministero per la Transizione ecologica. La Regione inoltre lavora “anche a procedure più snelle – si legge – per realizzare invasi privati o laghetti per trattenere le acque piovane o regimare i corsi d’acqua, per favorirne un uso agricolo ma anche potabile”.

Al tavolo per la crisi idrica, convocato stamani a Palazzo Strozzi Sacrati per fare il punto della situazione, c’erano il presidente della Regione con gli assessori regionali
all’agricoltura (Stefania Saccardi), all’ambiente (Monia Monni) e all’urbanistica (Stefano Baccelli), coi direttori dei rispettivi dipartimenti e delle agenzie regionali interessate;
l’Autorità idrica toscana, i Consorzi di bonifica, l’Ente acque umbro toscano, e le associazioni di categoria degli agricoltori.

Intanto soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Radicofani (Siena) Francesco Fabbrizzi a proposito dello stanziamento di 2 milioni di euro per la realizzazione di uno
studio di fattibilità per la progettazione del completamento dell’invaso di San Piero in Campo in Val d’Orcia. L’opera, avviata tra il 1970 e il 1976 per un costo di 20 miliardi di
lire non fu mai completata e i lavori furono bloccati nel 1986.

“E’ evidente agli occhi di tutti che senza acqua non si può andare avanti – ha detto il sindaco – Anche se grossi problemi ad uso potabile finora non ne abbiamo avuti, in conseguenza dei cambiamento climatici, in futuro non sappiamo cosa potrà accadere. L’invaso potrebbe rappresentare un polmone per le emergenze. Mentre sull’uso irriguo è del tutto evidente che è quanto mai indispensabile perché così le colture non si possono
più mandare avanti”. “Adesso – ha concluso Fabbrizzi – si tratta di capire cosa ci dirà lo studio di fattibilità sul dimensionamento del progetto e poi avviare subito un percorso di
condivisione con il territorio rispetto a quella che ormai è un’emergenza non più rinviabile”.

Toscana avrà legge regionale per vietare cani alla catena

L’ha annunciata Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che ha già firmato un’ordinanza per vietare fino al 30 settembre, dunque in un periodo caratterizzato dall’elevato rischio di incendi, di tenere i cani con catene e lucchetti.

“Alla ripresa delle attività, a settembre, porterò in giunta la proposta” per “rendere permanente” il divieto di tenere i cani alla catena, attarverso un’apposita  proposta di legge regionale”  lo ha  annunciata Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che ha già firmato un’ordinanza per vietare fino al 30 settembre, dunque in un periodo caratterizzato dall’elevato rischio di incendi, di tenere i cani con catene e lucchetti.

L’ordinanza, ha spiegato il presidente della Regione, “ha avuto un grande successo e un grande riscontro con email, messaggi tutti favorevoli, non solo da parte di associazioni animaliste. Si è capito il buonsenso della proposta, e quindi impedire di tenere vincolati per ore i cani con delle catene o dei lucchetti, per questa fase transitoria di pericolo di incendi, mi spinge a dire che probabilmente è giusto rendere permanente questo divieto”.

Attualmente in Toscana, in base alla legge regionale del 2009, la detenzione alla catena dei cani è consentita solo in via eccezionale, e per non più di sei ore giornaliere. In più, fino al 30 settembre è vietata, in Toscana, la custodia di cani a catena o con altro strumento di contenzione permanente. A causa del caldo torrido e dell’elevato rischio di incendi, alimentati dalla forte siccità e dal vento in molte zone anche della nostra regione, gli animali tenuti alla catena rischiano la vita quotidianamente.

Da qui il divieto in tutti i territori della Toscana, sancito con un’ordinanza straordinaria, firmata oggi, 3 agosto, dal presidente della Regione.
L’ordinanza entrerà  in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Burt (Bollettino ufficiale della Regione Toscana) prevista nelle prossime ore e rimarrà valida fino al 30 settembre 2022.

La mancata osservanza degli obblighi, sanciti dall’ordinanza, fatto salvo aspetti di rilevanza penale per maltrattamento di animali (come previsto dagli articoli 544 bis e ter del Codice penale), comporta l’applicazione di sanzioni amministrative (articolo 40 della legge regionale 59 del 2009).

TAV: ingegneri preoccupati per ritardi. Giani: “qualche segnale positivo”

Fanno benissimo Regione Toscana e Comune di Firenze a chiedere chiarezza, risposte e velocità di intervento a Ferrovie”. Così il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti dell’Ordine, Fiorenzo Martini a proposito dei paventati ritardi per i lavori della TAV

“C’è da augurarsi che questa tempo venga utilizzato sviluppando con Ferrovie progetti, interventi ed intese che consentano, con la Foster attiva, di avviare da subito l’ ampliamento della rete dei servizi in superficie, evitando così di rinviare l’organizzazione e l’attuazione del nuovo sistema di trasporti”. Lo affermano  il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti dell’Ordine, Fiorenzo Martini a proposito dei paventati ritardi per i lavori della TAV.

Franchisti e Martini si dicono  molto preoccupati per i ritardi relativi al nodo fiorentino dell’Alta velocità. Il progetto è di 20 anni fa, andando avanti così rischiamo di perderne altri 20″

“La certezza è che per la TAV a Firenze  ci sarà ancora un ritardo – sottolineano ancora  in una nota -, ma ci auguriamo almeno che questo sia contenuto al massimo e che venga utilizzato per definire al meglio l’assetto urbanistico fiorentino, con le funzioni correlate alla nuova stazione, e per consolidare il progetto del nuovo sistema di trasporto, visto che la Foster consentirà di liberare in superficie i binari per i treni regionali”.

Per Fianchisti e Martini, “Come primo esempio – conclude Fianchisti – il collegamento della Foster con la rete di superficie, previsto con la fermata a Circondaria, potrebbe esser realizzato assieme alla stazione. E ancora sarebbe utile capire la funzione del people mover che dovrebbe collegare la Foster a Santa Maria Novella. Sarà un sistema di mobilità integrato con gli altri già presenti in città, capace di rendere più rapido il raggiungimento delle due stazioni da più punti di Firenze, e di contribuire a ridurre la cesura costituita dalla ferrovia, oppure sarà poco più di una navetta che fa la spola, col rischio che venga, come purtroppo abbiamo dovuto constatare in altri casi, sotto o male utilizzata?”.

Secondo il presidente della Regione Eugenio Giani incece oggi per il nodo Tav di Firenze ci sono “dei segnali confortanti”, e “in queste ore verrà da Roma il direttore dei lavori che è stato da poco nominato, alla luce dell’appalto che viene bandito il 10 agosto, a vedere lo stato della fresa”.  “E’ una cosa che gli ho chiesto io, ha detto Giani,  perché voglio rendermi conto se quella talpa che era sul punto di partire, e che è stata fermata ormai qualche anno fa, ha le condizioni per poter ripartire subito”.

Giani a detto che “accettiamo il programma che ci ha dato Ferrovie dello Stato sul nodo fiorentino della TAV, da qui al 2028 sono 6 anni: sostanzialmente si riparte da zero perché lo stop è stato di mesi, di anni, ma ora io e il sindaco Nardella saremo rigorosissimi. Avremo un atteggiamento di vigilanza, controllo, e anche aiuto attivo laddove necessario, perché questi lavori possano colmare un vuoto nell’Alta velocità in Italia”. Per il governatore toscano “non c’è più un treno in orario” e dunque “c’è bisogno di dare ossigeno a questa rete con binari dell’Alta velocità che siano autonomi e passino sotto la città; contemporaneamente, dando la possibilità di utilizzare il fascio di binari in superficie per i treni regionali e pendolari. Quindi è un’esigenza che tocca Firenze la Toscana, ma tocca la linea fondamentale della rete italiana, quella da Milano a Roma. Se non ci si rende conto di questo si è miopi”.

 

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