Elezioni, parla Eugenio Giani: “Serve un Pd più umile e aperto a coalizioni”

All’indomani dei ballottaggi che anche in Toscana hanno sancito una netta vittoria del centrodestra, il presidente della Regione Eugenio Giani è intervenuto per commentare il risultato elettorale. Lo ha fatto a margine di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati.

“Se sono deluso dal risultato dei ballottaggi? Da un punto di vista quantitativo no, anzi forse abbiamo ottenuto risultati migliori di cinque anni fa perché se si va a vedere siamo andati al ballottaggio in tutti e sei i Comuni al voto e ovunque abbiamo preso più del 43-44%. Dal punto di vista qualitativo – ha detto Eugenio Giani – sono più dispiaciuto e sotto questo aspetto dobbiamo ammettere la sconfitta, ovvero la capacità di gestire quelle che sono elezioni fondate su un primo turno e poi sui ballottaggi”.

Prosegue Eugenio Giani. “Al primo turno – ha aggiunto – eravamo andati bene: io ero convinto ad esempio a Siena di poter vincere, a Campi Bisenzio eravamo arrivati nettamente primi”. Per Giani comunque “dal punto di vista quantitativo dei voti, anche in prospettiva delle Comunali dell’anno prossimo e delle Regionali fra due anni e mezzo non vedo questo risultato fonte di preoccupazione”.

Sui risultati dei ballottaggi ha aggiunto ancora il Governatore Eugenio Giani “io avrei voluto e vorrei un Pd più umile che si presta a larghe coalizioni, a rispettare l’altro, che sia più moderato e più a sinistra, in modo da presentarsi con un fronte più unitario. Questo ancora talvolta non avviene e quindi poi anche se i numeri potrebbero darci ragione cediamo al centrodestra perché sono più compatti. I valori dell’unità e della larga coalizione sono indispensabili, è la lezione che dobbiamo prendere”.

Alto Mugello, confermato lo stato di emergenza nazionale. Giani: “Decisione giusta”

Lo stato di emergenza nazionale in seguito alle alluvioni è stato esteso ai comuni dell’Alto Mugello. La decisione, raccomandata da tutti gli amministratori toscani, è arrivata a margine del consiglio dei ministri sul disastro in Emilia Romagna. Ma i guai, come noto, hanno riguardato anche i territori della cosiddetta Romagna Toscana.

“L’inserimento dei comuni dell’Alto Mugello nella dichiarazione di stato di emergenza nazionale è la modalità giusta e legittima per affrontare anche in queste aree le conseguenze provocate dal maltempo”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani commentando la decisione assunta stasera dal Consiglio dei ministri. “Esprimo un ringraziamento al ministro Musumeci – ha proseguito – per aver rapidamente provveduto a inserire anche i comuni toscani di Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio in modo da poter ottenere la giusta rapidità di intervento e le risorse necessarie in tutti i territori più duramente colpiti”.

“La situazione toscana – ha sottolineato Giani – è di grande sofferenza in questi comuni che possiamo definire di Romagna Toscana, ovvero oltre lo spartiacque appenninico – adriatico. In questi territori si possono contare complessivamente circa 180 frane di media grandezza frutto dell’enorme quantità d’acqua che nel territorio pianeggiante della valle, in città come Faenza, Forlì, Cesena, Ravenna e in tanti comuni è ristagnata ma che nei monti ha invece provocato forti smottamenti deviando il corso delle strade, interrompendole, rendendo isolate molte frazioni e piccoli borghi.

“Bisogna ricordare – ha evidenziato Giani – che il Lamone è lo stesso fiume quando percorre Marradi e quando allaga Faenza, e che fiumi come il Senio e il Santerno sono gli stessi nei comuni toscani di Palazzuolo e Firenzuola che quando generano esondazioni e alluvione nella valle del Reno. Le risorse nazionali saranno fondamentali per attivare l’azione di ripristino”.

In totale si sono contate oltre 200 frane e molti territori risultano ancora isolati dal resto della Toscana.

Impruneta, violenta grandinata. Chicchi grandi come albicocche. E in Mugello torna l’allerta

Non c’è pace per l’Alto Mugello. Una nuova allerta gialla è stata diramata per la giornata di domani, venerdì. Intanto a Impruneta nella tarda mattinata di oggi, giovedì, una violenta grandinata si è abbattuta sulla cittadina, mettendo per diversi minuti in ginocchio la circolazione.

Chicchi grandi come albicocche e strade invase dalla grandine. Qualcuno l’ha definita una vera e propria tempesta di ghiaccio quella che si è abbattuta su Impruneta. Un maltempo diffuso che sembra destinato, con i temporali, a perdurare anche nelle prossime ore e che non lascia tranquilli quei territori già colpiti dall’alluvione.

Il codice giallo per rischio idrogeologico, già in corso per l’alto Mugello, è stato infatti esteso fino a tutta la giornata di domani, venerdì 26 maggio, dalla Sala operativa della Protezione civile regionale. Ancora instabilità pomeridiana per oggi, giovedì, con rovesci e temporali sparsi, anche forti, più frequenti sulle zone interne centro-meridionali, spiegano ancora dalla Sala operativa. Possibilità di forti colpi di vento e grandinate. Domani non si escludono isolati rovesci pomeridiani nell’interno, con la speranza che non si verifichi quanto accaduto a Impruneta.

“Dai risultati del sopralluogo dei tecnici del ministero” per la valutazione dei danni del maltempo in Alto Mugello “ne ricavo ottimismo, anche perché poi ho visto confermato tutto questo dalle dichiarazioni di ieri pomeriggio del ministro Musumeci in Parlamento. Del resto non sarebbe giusto il contrario”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di un evento a Firenze poco prima della grandinata su Impruneta. Giani ha poi aggiunto che “l’acqua di Faenza, tanto per citare un caso è quella del fiume Lamone, la stessa acqua che ha toccato Marradi a 20 km di distanza, ma oltre il confine regionale. Ma che si fa? Si danno i contributi al cittadino di Faenza e non a quello di Marradi dove ci sono state più di 70 frane?”.

Alto Mugello verso lo stato di emergenza nazionale. Giani: “Bene le parole di Musumeci”

Alto Mugello verso lo stato di emergenza nazionale. I Comuni interessati da alluvioni e frane potrebbero essere inseriti all’interno del piano straordinario del Governo per l’Emilia Romagna. E’ quanto sarebbe emerso durante l’ultimo consiglio dei ministri dedicato al disastro che si è verificato nei giorni scorsi in alcune zone della Romagna.

“Le parole del ministro della Protezione civile Musumeci sulla prospettiva di integrare le aree di Alto Mugello in Toscana e delle Marche nella dichiarazione dello stato di emergenza sono coerenti ai colloqui che sono intercorsi col Ministero e rappresentano la giusta attenzione verso aree che hanno subito pesanti conseguenze per le forti precipitazioni della settimana scorsa”. Lo dichiara in una nota il presidente della Toscana Eugenio Giani.

“In Alto Mugello – ricorda Giani – i comuni coinvolti sono quelli sullo spartiacque appenninico, cioè Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Marradi e San Godenzo” nella provincia di Firenze. “In queste zone l’acqua caduta è la stessa che ha determinato i gravissimi danni in Romagna, e i fiumi sono quelli che, più a valle, hanno prodotto ingenti danni, basti pensare al Lamone a Marradi, al Santerno a Firenzuola, o al Senio a Palazzuolo. Anche qui sono crollati ponti, sono cambiati i corsi dei fiumi. Per fortuna i lavori fatti da Regione, Comuni, Consorzi di bonifica, hanno evitato il pericolo di esondazioni. In questi territori abbiamo inoltre potuto riscontrare un carico di quasi 200 frane”.

“La dichiarazione di emergenza nazionale – conclude Giani – è importante perché ci consentirebbe di lavorare al ripristino con risorse che non possono avere a disposizione Regione ed enti locali. Ho trovato nel ministro disponibilità e comprensione. Mi auguro che il prossimo consiglio dei ministri possa allargare ai quattro Comuni toscani dell’Alto Mugello, come a quelli marchigiani coinvolti, lo stesso trattamento che lo stato di emergenza nazionale consente per l’Emilia-Romagna”.

Al coro si unisce il presidente della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella. “Sulle strade dell’Alto Mugello i tecnici della Città metropolitana di Firenze hanno contato quasi 100 frane. Abbiamo detto al dipartimento della protezione civile che per i primi interventi di urgenza servono 9 milioni di euro. Il Governo inserisca anche questi territori martoriati nel decreto maltempo per la Regione Emilia Romagna e la Regione Marche”

Alto Mugello, in arrivo gli ispettori per la stima dei danni. Nardella: “Stato di emergenza”

Dovrebbero arrivare nella giornata di oggi, mercoledì 24 maggio, gli ispettori incaricati di effettuare una prima stima dei danni dell’alluvione in Alto Mugello. Il loro compito sarà quello di fare le schede tecniche e quindi consentire al prossimo Consiglio dei ministri di inserire anche i Comuni della Toscana nella decretazione di urgenza per calamità.

Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di un evento a Firenze. Giani, a proposito dell’Alto Mugello, ha poi spiegato che “oggi vediamo il danno su una strada e appare che sono crollati 50 metri, ma in realtà quando ci troveremo a verificare la situazione vedremo che è talmente smottato il terreno che probabilmente anziché 50 metri di strada ne dovremmo rifare 500 metri”.

Nelle montagne, ha poi aggiunto Giani, “vi sono stati danni forse peggiori di quelli avvenuti in pianura perché lì stanno avvenendo veramente dei movimenti nelle montagne che rischiano di obbligarci e rifare in modo diverso anche i tracciati delle strade. Sono più di 200 le frane e quantificare significa non solo verificare il danno contingente ma pensare a quanto spenderemo per qualcosa che non è solo risanare il danno ma di sagomare in modo diverso le strade che sono molto compromesse da questa calamità”. Giani ha infine auspicato che i tecnici del ministero “possano tenere conto di questa visione”.

Del tema ha parlato anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “La cosa per noi fondamentale è che la zona dell’Alto Mugello, in virtù dei danni, sia inserita nel decreto decreto nazionale sullo stato di emergenza nazionale che riguarda l’Emilia Romagna e che a nostro avviso deve estendersi anche alle popolazioni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola. Occorreranno molte risorse economiche, la città metropolitana è pronta a metterle ma non basteranno per cui è fondamentale avere un supporto del livello regionale e di quello nazionale”.

Prosegue Nardella. “Gli aggiornamenti sono negativi nel senso che il conto delle frane è salito a più di 200, di cui circa 70 interessano le strade provinciali di tutta la zona dell’Alto Mugello. Siamo già pronti a intervenire in somma urgenza su alcune strade, in particolare la strada regionale 302 che è l’arteria principale di collegamento del capoluogo con la zona del Mugello. C’è un monitoraggio costante sapendo che peraltro non siamo ancora usciti definitivamente dalla situazione del maltempo – ha aggiunto -. La cosa positiva è che non ci sono più persone isolate perché sono stati liberati tutti i varchi ma ci sono ancora varie strade provinciali chiuse e altre che sono aperte a mezze di soccorso”.

Maggio Musicale Fiorentino: “Cutaia mandi relazione approfondita”

Dopo l’uscita di ieri a Palazzo Vecchio del commissario straordinario per il Maggio Musicale Fiorentino, Onfrio Cutaia, arrivano le risposte da parte della politica. Non si è fatta attendere quella del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, intervenuto a margine di un evento a Firenze.

“Il ruolo del commissario non è quello di parlare in modo generale, è quello di parlar poco e fare molto. Ovvero di entrare nei conti, certificare quello che è stato sbagliato, quello su cui si possono trovare delle responsabilità e fare una bella relazione da mandare a tutti i soci. E noi come Regione siamo soci e ci mettiamo 2,9 milioni in bilancio e in parte già consegnati”. Onofrio Cutaia aveva parlato della necessità di trovare 8,5 milioni entro luglio per scongiurare il blocco delle attività del Maggio Musicale Fiorentino.

Intervenendo a margine di un evento a Firenze, Giani ha parlato del Maggio come di “un’istituzione di prestigio internazionale, ma che a Firenze prende il contributo più alto” dato dalla Regione Toscana. “E prima di andare a chiedere un supplemento” di risorse, aggiunge Giani, “mi aspetto dal commissario Cutaia che faccia una bella e approfondita relazione scritta in cui evidenzia i conti che non tornano, le responsabilità di questi conti, gli atti che hanno portato a scelte sbagliate. A quel punto posso affrontare un dibattito in Consiglio regionale”.

Dei problemi del Maggio Musicale Fiorentino si parla da mesi. Sulla questione era intervenuto, sempre ieri, anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Bene che si accertino fino in fondo le responsabilità degli enti e degli organi incaricati di vigilare. Siamo i primi a volerlo – ha detto Nardella – visto che Comune e Città Metropolitana di Firenze hanno messo sul Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ingenti risorse ogni anno, visto che i bilanci della Fondazione sono sempre stati approvati all’unanimità col parere favorevole del collegio dei sindaci revisori e visto che il Comune di Firenze tramite il consiglio di indirizzo, quando ha avuto segnalazioni anche informali di criticità, ha dato indicazioni di procedere ad una revisione delle spese e ad una gestione sempre più rigorosa”.

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