Gran Premio Mugello aperto a 3.000 spettatori

Firenze, potranno esserci al massimo tremila spettatori che potranno assistere al Gran Premio del Mugello di Formula 1 in programma domenica 13 settembre. Lo stabilisce un’ordinanza che sarà firmata dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

Nell’ordinanza si spiega che gli spettatori per assistere al Gran Premio, potranno sistemarsi nel limite di 1.000 per ciascuna delle tre tribune di cui dispone l’autodromo seguendo criteri Covid.

“L’autodromo dispone di tre tribune molto grandi e ben separate dunque il limite di 1000 previsto dalle norme nazionali per i pubblici eventi può essere ragionevolmente considerato limite di capienza per ogni tribuna – ha spiegato il governatore Enrico Rossi -. Quindi con la nostra ordinanza, (dopo aver sentito il parere degli esperti sanitari della Regione Toscana), lavoriamo per una capienza massima di 3000 persone”.

Inoltre saranno assicurati parcheggi dedicati, misurazione della temperatura corporea, distanziamento, mascherine, accessi riservati al pubblico come previsto dalle disposizioni nazionali e nel piano presentato dalla direzione dell’Autodromo del Mugello e valutato dalla Regione.

Rossi: “Referente per ogni plesso scolastico deve essere un medico”

Firenze, una nuova ordinanza firmata mercoledì dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, stabilisce che le Asl della Toscana dovranno attivare specifiche procedure per ricercare professionalità mediche da dedicare alle attività sanitarie previste dai protocolli del Ministero dell’istruzione in vista dell’apertura dell’anno scolastico in tempo di Covid.

Il provvedimento firmato da Rossi, non solo esplicita quanto previsto anche dalle linee di indirizzo nazionali elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità per la ripresa delle attività scolastiche, ma risponde anche alla necessità di un ulteriore rafforzamento della sanità territoriale, il cui apporto è fondamentale per affrontare l’emergenza tuttora in corso.

Con questa azione, secondo il presidente della Regione sarà possibile acquisire un quadro delle risorse professionali disponibili per assicurare la più larga copertura possibile alle esigenze di sicurezza sanitaria delle 460 istituzioni scolastiche toscane con i loro 2600 plessi.

L’obiettivo è anche quello di lavorare alla ricostruzione di uno specifico sistema di sanità scolastico, che il nostro paese ha avuto in passato e che poi è stato smantellato.

Alle procedure previste dall’ordinanza potranno partecipare laureati in medicina iscritti all’ordine anche non in possesso di specializzazione e medici in quiescienza. L’elenco dei candidati dovrà essere disponibile entro il 30 di settembre.

Con il personale medico individuato verranno stipulati specifici contratti libero professionali per la durata di tutto l’anno scolastico.

Ok da Europa a Toscana per impiego 154,7 milioni

Firenze, soddisfazione per i tempi rapidi con cui Bruxelles ha accolto la richiesta della Toscana di riprogrammare l’investimento di 154,7 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo sociale (Fesr), destinandolo a misure per l’emergenza coronavirus. Ora si attende lo sblocco dei 110 milioni del Fondo sociale europeo (Fse), anch’essi riprogrammati.

È quanto esprimono il presidente della Regione Toscana e l’assessore alla presidenza e bilancio, richiamando da un lato, quanto discusso in Consiglio regionale già a fine luglio, a proposito della riprogrammazione complessiva di 264,5 milioni di euro per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica da covid; dall’altro, l’accordo con il Governo per avere assicurati comunque i finanziamenti per i progetti già in essere. Un accordo ‘sancito’ dalla delibera Cipe d’inizio agosto.

Le risorse di cui si discute oggi – 154,7 milioni – saranno così suddivise: 10 milioni per un progetto sperimentale di telemedicina, per assistenza a distanza di malati cronici cardiopatici; 3,7 milioni per l’acquisto di attrezzature informatiche per la scuola, e 141 milioni per il sostegno alle attività economiche toscane. In particolare, di questi ultimi 115 saranno per gli investimenti delle imprese; 10 andranno a sostenere l’acquisto di servizi digitali per le piccole e medie imprese; 5 milioni per la creazione degli empori di comunità (presidi nelle aree interne che forniscono beni e servizi, come ad esempio la riscossione della pensione, che saranno individuati dalla Regione); 1 milione per la creazione della rete delle cooperative di comunità e 10 per le aziende del turismo maggiormente colpite dalla crisi.

Ulteriori 110 milioni sono quelli della riprogrammazione del Fondo sociale europeo, anch’essi ridefiniti dalla Giunta toscana, con queste destinazioni: 60 milioni per la sanità; 1,3 per l’istruzione; 18,7 per il lavoro e 30 indirizzati al settore sociale.

Soddisfazione viene inoltre espressa dal presidente e dall’assessore: si stanno infatti velocemente concretizzando gli accordi tra Regione, Governo e Ue impostati solo recentemente e che consentono di mettere sostanzialmente a disposizione, se si sommano gli interventi approvati recentemente sul bilancio regionale, più di 200 milioni per l’economia toscana, oltre alle risorse rese disponibili oggi.

Anche il candidato della coalizione di centro sinistra alle prossime elezioni regionali  Eugenio Giani ha commentato positivamente lo stanziamento da parte della Ue di oltre 154milioni alla Toscana: “Una notizia importante che accende il motore della Toscana  e che ci dà un segnale concreto di ripartenza e rilancio – ha detto Giani – Sono orgoglioso che la Toscana sia una delle prime regioni  a poter usufruire di questa flessibilità che rappresenta un’opportunità concrete per piccole e medie  imprese, scuole e sanità. La Commissione Europea – prosegue Gian i- ha chiaro che ci sono necessità e bisogni su cui solo stando uniti saremo più forti. E da oggi, con questi aiuti, la Toscana sarà più forte. La Toscana – ha sottolineato ancora Giani – è stata fra le prime regioni italiane a beneficiare della Coronavirus Response Investment Initiative (Crii), che autorizza flessibilità supplementare nell’uso dei fondi regionali per fronteggiare la pandemia di Covid -19. “un segnale importante- conclude Giani-  che mette al primo posto le persone e il lavoro, priorità indispensabile per la nostra ripartenza”.

Rossi firma ordinanza per tamponi in porti e stazioni

Firenze, firmata oggi, 25 agosto, dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l’ordinanza sui test tamponi molecolari (gratuiti e su base volontaria), che saranno proposti ai viaggiatori, che transitano nei porti e nelle stazioni della Toscana, residenti o meno nella regione.

Dalle ore 8 di domani, mercoledì 26 agosto, l’iniziativa interesserà in prima battuta i porti di Livorno e Piombino, successivamente sarà estesa alle stazioni ferroviarie di Firenze, Pisa, Arezzo, Viareggio e Grosseto. Saranno le Asl territorialmente competenti ad allestire postazioni di accoglienza ‘drive-trough’ o ‘walk-trough’ nei porti e nelle stazioni indicate.

Rossi, tamponi in stazioni alta velocità, porti e aeroporti

Firenze, presidi sanitari dove poter effettuare il prelievo dei tamponi nei luoghi di maggiore movimento in Toscana: stazioni ferroviarie alta velocità, porti e aeroporti. Li ha annunciati il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sul proprio profilo facebook.

“Per sconfiggere il Covid, il problema non è chiudere le Regioni, come pure ipotizza qualche collega, ma di aumentare il numero dei tamponi. soprattutto alla popolazione in movimento – ha detto il governatore Rossi – Si tratta di testare di più per tracciare e trattare di più, allo scopo di contenere e possibilmente controllare la diffusione del contagio”.

“Per questo oggi ho deciso che vengano istituiti presidi sanitari dove poter effettuare il prelievo dei tamponi nei luoghi di maggiore movimento in Toscana: stazioni ferroviarie alta velocità, porti e aeroporti. In questi centri – ha continuato Rossi – verrà offerto liberamente a tutti, toscani e non toscani, di effettuare il test molecolare e questo ci consentirà di trattare più persone con provvedimenti di quarantena e di isolamento”.

“L’Italia non ha bisogno di staterelli dove ciascuno si inventa una ricetta contro gli altri per scaricare responsabilità e mostrare i muscoli – ha concluso il presidente della Toscana -. L’Italia ha bisogno di una politica nazionale per combattere il virus e di una maggiore collaborazione tra governo e regioni”.

Rossi: “Giusta decisione chiusura discoteche”

Firenze, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha commentato la decisione del governo di chiudere le discoteche per limitare il contagio da Coronavirus: “Con qualche ritardo, ma la decisione di chiudere le discoteche a livello nazionale, come anch’io avevo chiesto, e di mettere l’obbligo della mascherina, che da noi in Toscana senza limiti temporali era già introdotto, è stata giustamente presa”.

 

Per Rossi “tutte le misure e i provvedimenti che verranno presi, con i possibili conseguenti sacrifici, dovranno essere finalizzati a consentire ai nostri ragazzi di tornare a scuola. Ma se non ci saranno i controlli da parte delle forze dell’ordine ci sarà il rischio che tutto resti a livello di buone intenzioni. Io rivolgo un appello al governo e al ministro degli interni affinché garantiscano che i loro stessi provvedimenti siano rispettati”.

Infine, un post-scriptum: “Salvini dichiara invece che è “una follia che il governo se la prenda con i ragazzi che escono e che si vogliono divertire. Impossibile commentare in modo civile”.

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