Il Presidente uscente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è intervenuto ai microfoni di Raffaele Palumbo durante la maratona di Controradio che segue in diretta lo spoglio delle elezioni regionali 2020.
Sentiamo l’intervista completa nel podcast.
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In Toscana “non ci sarà ballottaggio e coloro che si disperdono si sentiranno come Ponzio Pilato – ha detto Giani dal palco – A tutti i toscani appartiene il futuro della Toscana e scelgano se vogliono lo stato confusionale del centrodestra. A chi vuol dare un voto identitario lo faccia ma sappia anche che sul mio nome si gioca il destino della Toscana che vuole continuare a progredire e essere punto di riferimento nel mondo”.
“Chiediamo ai toscani di darci una mano e di evitare la colonizzazione della Toscana da parte della destra – ha chiesto al pubblico Giani – Non vogliamo come in Umbria un assessore alla sanità del Veneto – Il 22 settembre Salvini saluterà la Toscana e non ci sarà più, tornerà alla politica nazionale. Noi non abbiamo bisogno dei professionisti delle campagne elettorali, dei ‘propagandisti, abbiamo bisogno di governare la Toscana”.
In platea anche la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè, il senatore Psi Riccardo Nencini e Matteo Renzi, che però non sono saliti sul palco e non hanno preso la parola. Una precisa scelta degli organizzatori che di politici hanno voluto sul palco solo il sindaco Dario Nardella e il presidente uscente della Toscana Enrico Rossi.
Ad aprire la kermesse le note di ‘Imagine’ accompagnate dal suono di un pianoforte posto sul palco con sullo sfondo la chiesa di Santissima Annunziata. Per fare posto al grande palco e alle sedie in platea, rigorosamente distanziate, sono stati temporaneamente spostati in un angolo i lupi realizzati dall’artista cinese Liu Ruowang l’installazione artistica che in questi mesi occupa piazza Santissima Annunziata.
Prima dell’inizio dell’evento alcuni interventi in video tra cui Beppe Sala e Jacopo Melio. Un lungo applauso è stato riservato per un’infermiera del reparto Covid di Prato che ha raccontato la propria esperienza.
L’evento si è chiuso con un’intonazione corale di Bella Ciao cantata dal palco.
“Occorre chiudere con la stagione dei tagli e aprire una nuova stagione di grandi
investimenti – ha aggiunto – Tra questi chiaramente ci sono quelli della ricerca”. “Nel decreto agosto – ha concluso – abbiamo voluto indicare una posta che verrà gestita appena avremo le condizioni per farlo, ma che impegna già 80 milioni di euro per quest’anno sugli anticorpi clonali e 300 milioni di euro per il 2021”.
“La Toscana sarà la regione del farmaco per curare la malattia Covid 19. Sarà infatti un
laboratorio di ricerca dentro la Fondazione Toscana Life Sciences, a Siena, a sviluppare il farmaco e sarà poi l’industria farmaceutiche Menarini, anch’essa toscana, a
produrre i primi lotti. Per questa iniziativa il centro regionale di ricerca si colloca nel mondo tra i primi dieci centri impegnati nella definizione di cure per Covid 19”. Lo scrive su Fb il governatore Enrico Rossi prima di partecipare, col ministro Speranza, a una visita allo stesso ente di ricerca. “Il ministro Speranza – aggiunge Rossi – annuncerà lo stanziamento di 50 milioni da parte del governo per lo sviluppo della cura”.
“Toscana Life Sciences – ricorda Rossi – è stata creata dalla Regione Toscana e dalle Università Toscane a Siena, dove esiste una grande tradizione di ricerca farmaceutica. La Regione in questi anni è stata il maggior contributore pubblico a fondo perduto, con 35 milioni assegnati alla Fondazione. Ora, a Toscana Life Sciences lavorano 400 ricercatori che sono riferimento per le industrie farmaceutiche del mondo per il trasferimento tecnologico dei risultati delle ricerche.
Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervistato da Radio Popolare. Sulle misure di sicurezza da adottare, secondo Rossi “forse era giusto parlarne a giugno, chiedere ai Comuni e alle Regioni di fare un piano speciale: questo avrebbe dato lavoro, occupazione, e avrebbe consentito una maggiore sicurezza”.
Il governatore toscano ha richiamato “l’immagine dei pullman, delle carrozze dei treni che sono sovraffollate: questo è quello che a mio avviso deve essere prima di tutto evitato, che poi si contravvenga a questa regola dell’80% per necessità oggettive, sarebbe davvero uno sbaglio”. Quindi, conclude Rossi, “non possiamo permetterci di avere treni e pullman affollati: bisogna assolutamente imporre che ci siano le mascherine, il lavaggio delle mani, tutte quelle precauzioni che ormai tutti quanti conosciamo”
“Mi auguro che presto questi finanziamenti si prendano” ha poi detto Rossi, a proposito dei finanziamenti europei del Mes. “Se noi avessimo preso in tempo i finanziamenti del Mes ci sarebbero stati soldi sia per comprare i banchi, cosa che si sta facendo un po’ in ritardo, e anche per organizzare diversamente i trasporti pubblici”.
La proposta di Rossi era “che si utilizzasse a giugno il Mes per la Toscana – ha spiegato – sarebbero stati 2,3 miliardi disponibili da spendere per tutti i problemi che il caso Covid aveva direttamente o indirettamente creato. I soldi del Mes, lo sanno anche le pietre, sono disponibili per tutto ciò che direttamente o indirettamente ha avuto a che fare con la pandemia. Persino le industrie private che hanno dovuto sostenere costi maggiori per applicare le normative relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro avrebbero potuto avere un ristoro dal Mes”. “Mi auguro che presto questi finanziamenti si prendano – ha concluso -, perché chi sta nelle Regioni e nei Comuni lo sa che è così, infatti sindaci e presidenti di Regioni hanno insistito”.
“Quando si trattava di industrie o di esercizi commerciali per un giorno in meno di ripresa dell’attività si era disposti a fare la rivoluzione – ironizza Rossi – ora per la scuola in troppi sono pronti ad accampare mille motivi per dilazionare. Dovranno passare sul mio corpo per farmi cambiare idea”.
“Ci saranno forse problemi che non si risolvono certo posticipando l’apertura, ma affrontandoli e lavorando, come finora si è fatto in Toscana, con grande impegno e determinazione – continua poi il presidente Rossi – Siamo chiamati tutti ad uno sforzo collettivo per la più giusta tra le cause: garantire l’educazione delle nuove generazioni”.
“Sarà uno stimolo per lottare ancora di più contro il virus – conclude – e quindi anche un bene per tutti”.