Frienze, Peretola: niente voli dalle 23

Comune, Enac e Toscana Aeroporti hanno raggiunto un accordo con le compagnie aeree operanti nello scalo di Peretola per limitare definitivamente i voli notturni, a tutela del riposo dei residenti.  L’assessore Giorgio: “In prima linea per tutelare il diritto al riposo dei residenti”

Le nuove regole, in vigore dal 31 marzo, impongono lo stop totale, salvo deroghe previste per legge, sia per decolli che atterraggi dopo le ore 23. Nel dettaglio, le nuove regole prevedono: la chiusura inderogabile dello scalo di Peretola per i decolli alle ore 23:00 e nessun decollo di aviazione commerciale sarà autorizzato dopo tale orario; la chiusura dello scalo per gli atterraggi programmati alle ore 23:00, con la sola eccezione di 3 voli (i cui slot sono autorizzati da tempo) che potranno essere programmati nella fascia oraria 23.00-24.00; un limite massimo di tolleranza per l’accoglimento di eventuali atterraggi in ritardo di 15’ oltre le 24, un “buffer” di 15 minuti che risulta coerente con il tempo medio di crociera degli aeromobili e tale da garantire eventuali ritardi accumulati in volo).

Oltre le 24.15 nessun atterraggio di aeromobile commerciale sarà autorizzato presso lo scalo, con necessità di cancellazione o dirottamento su altro scalo. Fanno eccezione a queste limitazioni i voli di Stato, ambulanza ed umanitari (in applicazione della normativa vigente), oltre ai voli delle squadre sportive che, per ordinanza, sono autorizzati ad atterrare anche in ore notturne se impegnate in altra competizione entro i due giorni successivi.

Secondo i dati della Commissione aeroportuale (composta da ministero dell’Ambiente, Enac, Enav, Toscana Aeroporti spa, Regione Toscana, Arpat e Comuni di Firenze e di Sesto Fiorentino), dal 2019 al 2023 a Peretola sono aumentati progressivamente i voli notturni, sia schedulati che in ritardo. Secondo i dati forniti dalla Commissione, confrontando il 2019 e il 2023, a maggio 2023 si passa dai 61 voli notturni a 125 (i voli in ritardo passano rispettivamente da 14 a 61). Lo stesso trend si ripete nei mesi precedenti. Ad aprile 2019, per esempio, i voli notturni sono 64 (15 a causa di ritardi) e nell’aprile 2023 110 (52 ritardi); a marzo 2019 i voli dopo le 23 sono stati 51 (14 in ritardo) e nel marzo 2023 62 (con 30 ritardi).

“Queste nuove regole – sottolinea l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio – sono una vera e propria rivoluzione per la qualità della vita delle persone che vivono nelle zone limitrofe all’aeroporto di Peretola,  frutto di un confronto serrato con TA, Enac e le compagnie aeree chiesto dall’Amministrazione mesi fa a cui è seguito un percorso tecnico volto a introdurre norme inderogabili. Assolviamo così, come rappresentanti dei cittadini, il nostro compito che è quello di garantire la tutela dei diritti dei cittadini, sia al sonno che alla salute. Qualche mese fa avevo evidenziato in Consiglio Comunale – dopo incontri e confronti con i residenti –  come ci fossero a Peretola troppi voli notturni, anche ben oltre la mezzanotte, addirittura in piena notte, tra quelli schedulati e quelli in ritardo, con grave pregiudizio della tranquillità dei residenti nel Comune di Firenze, in particolare nelle zone di Brozzi, Peretola e Quaracchi”.

“Con queste nuove regole azzereremo i voli notturni, che erano aumentati a dismisura negli anni, comportando disagi per i cittadini. Dopo mezzanotte nessuno potrà atterrare o partire, non ci saranno più bruschi risvegli notturni e i disagi più volte segnalati. Avevo preso un impegno con i cittadini – continua Giorgio – e ho lavorato chiedendo tutele e azioni rapide agli enti competenti. In autunno, con Enac e TA, avevamo annunciato una ‘stretta’ ai voli di notte, a partire dalla primavera perché i tempi tecnici per le modifiche erano questi, e ora siamo finalmente a una svolta. Ringrazio Enac che si è resa disponibile ad inserire queste limitazioni e TA che ha accolto queste novità. Si tratta di una scelta importante che tutelerà prioritariamente il diritto dei residenti al riposo. La città è in prima fila per tutelare i diritti degli abitanti dei quartieri sorvolati”.

 

Eletti Pd Toscana contestano esclusione Pisa dagli aeroporti strategici

Firenze, gli eletti Pd in Toscana, deputati e senatori:Ylenia Zambito, Dario Parrini, Silvio Francescelli, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Federico Gianassi, Marco Simiani e Marco Furfaro, hanno sottoscritto un’interrogazione parlamentare sulla proposta di ‘Piano nazionale degli aeroporti’ proposta da Enac per il 2022.

L’atto degli eletti Pd in Toscana è rivolto al Presidente del Consiglio e ai ministri dei dicasteri di Infrastrutture e Sviluppo economico. L’interrogazione, spiega una nota, nasce “dalla proposta di Piano nazionale degli aeroporti presentata da Enac che esclude l’aeroporto Galilei di Pisa dal novero degli aeroporti strategici”.

Nell’interrogazione si chiede al Governo se “non si ritenga necessario integrare la proposta di Piano al fine di fornire esplicitamente la definizione di aeroporto strategico e quali effetti l’inclusione o l’esclusione da tale novero comporti per gli aeroporti interessati e quali siano, conseguentemente, le motivazioni che hanno determinato Enac a escludere l’aeroporto di Pisa dal numero degli aeroporti strategici del nostro Paese”.

Infine, si chiede “quali iniziative si intenda assumere al fine di garantire che l’aeroporto di Pisa, per le sue caratteristiche di volume passeggeri, merci e di garanzia di intermodalità, sia inserito nell’elenco degli aeroporti strategici”.

L’interrogazione sottolinea come “l’aeroporto di Pisa risulti uno scalo estremamente rilevante nella rete dei trasporti dell’Italia centrale; che la stessa proposta di piano ne preveda in prospettiva una rilevante crescita del numero di passeggeri; che Pisa resta l’unico aeroporto in Toscana a poter garantire i voli intercontinentali; che si tratta di uno scalo tra i principali del paese anche per i volumi merci, con una vicinanza strategica al porto di Livorno”.

Enac, aeroporto di Firenze ‘strategico’, quello di Pisa ‘No’. È polemica.

Firenze, nella bozza di Piano Nazionale degli Aeroporti, presentata da Enac, quello di Pisa viene escluso dalla lista dei 14 scali strategici a livello nazionale, individuando nella regione Toscana, come aeroporto strategico, solo quello di Firenze Peretola.

Enac, praticamente con la proposta del nuovo piano, ribalta quanto era stato per anni, stabilendo quello che potrebbe sembrare un declassamento dell’aeroporto Galileo Galilei di Pisa a favore dell’aeroporto fiorentino Amerigo Vespucci di Firenze, per il quale nel maggio scorso, proprio Enac, aveva dato il via libera alla realizzazione della nuova pista da 2.200 metri destinata a potenziare lo scalo fiorentino.

L’uscita della proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti, che l’ente nazionale per l’aviazione civile si accinge a sottoporre al governo, ha naturalmente scatenato la polemica politica.

“Ritenere strategico l’aeroporto di Firenze significa sostanzialmente rinnegare tutto quello che è stato politicamente sostenuto nel dibattito sul sistema aeroportuale toscano fino ad oggi, ovvero che sarebbe stato il Galilei di Pisa la porta di accesso principale alla nostra regione”. Lo affermano esponeneti eletti di M5s in Toscana, Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali, gli onorevoli Riccardo Ricciardi e Andrea Quartini, deputati, annunciando ‘un question time’ sia in Regione Toscana sia in Parlamento “per capire quale sia la forza politica che sta spingendo in questa direzione, anche se un’idea già ce la siamo fatta”.

“Solo una volontà politica miope e distante dagli interessi reali dei toscani – affermano – può pensare di concentrare gli investimenti in un’area che non ha le idonee caratteristiche per un’adeguata espansione, come l’area” fiorentina “di Peretola che già in passato ha dimostrato tutta la sua debolezza in virtù delle centinaia di prescrizioni che hanno minato il percorso di realizzazione della nuova pista, e che noi abbiamo sempre contestato”.

“La notizia della strategicità all’aeroporto di Firenze nella classificazione tecnica di Enac è un fatto importante per mantenere quella quota di finanziamento pubblico necessario per il progetto del nuovo scalo e riteniamo che questo responsabilizzi ancora di più tutti gli attori in gioco per garantire che il progetto sia sostenibile e innovativo dal punto di vista ambientale. Allo stesso tempo, però, crediamo sia necessario mantenere il disegno strategico che appartiene alla Toscana e che si fonda su un sistema aeroportuale integrato che tiene insieme i due scali, con Pisa che deve mantenere il ruolo di scalo più importante dal punto di vista del numero dei passeggeri, per questo siamo al fianco del Pd di Pisa nel chiedere l’inserimento di Pisa tra gli aeroporti strategici nazionali”. Così in una nota Monica Marini e Andrea Ceccarelli rispettivamente segretaria del Pd metropolitano di Firenze e segretario cittadino dei Dem fiorentini.

“Con questa convinzione – prosegue la nota – dobbiamo lavorare per potenziare i collegamenti con Firenze, rendendoli più efficienti, veloci e sostenibili. Il progetto di sistema tra i due scali, collegati e strutturati in modo tale da rendere più efficienti i collegamenti tra tutte le città toscane, è centrale per l’intera regione e rappresenta una bella sfida per la capacità dei governi locali di fare rete e avere uno sguardo di ampio respiro sul futuro toscano”.

“Sorpresa e preoccupazione per quanto appreso negli ultimi giorni su vari organi di informazione, sulle notizie riguardanti le anticipazioni contenute nella bozza elaborata da Enac e presentata al Governo sul nuovo Piano nazionale degli aeroporti (Pna)”. Così in una nota di Azione di Pisa che parla di “vera e propria giravolta rispetto ai precedenti piani Enac ma anche alle intenzioni pluridichiarate e presentate in varie occasioni ufficiali da istituzioni e Toscana Aeroporti dopo l’avvenuta fusione dei due scali”.

Per Azione “di fatto” è “un declassamento che incide fortemente e inesorabilmente sul futuro dell’aeroporto di Pisa”, decisione “ancor più incomprensibile e inaspettata in quanto lo scalo pisano per posizione, traffico e infrastruttura presenta caratteristiche che ne certificano il pieno titolo per confermare la sua rilevanza strategica. Vale inoltre la pena ricordare che nel 2014 fu proprio la fusione tra Pisa e Firenze a consentire a quest’ultima di poter far parte degli scali strategici traendone tutti i vantaggi conseguenti, in particolare la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici per investimenti infrastrutturali, insomma a tutti gli effetti una beffa a danno di chi allora con fiducia fece una scelta ardita e molto criticata soprattutto da parte di chi temeva una manovra tesa al solo vantaggio del capoluogo fiorentino”.

“Urgono provvedimenti rapidi e concreti – conclude Azione – per rigettare la bozza di ENAC che necessita di un’immediata rettifica. Attendiamo in tale senso un’azione concreta da parte del governatore Giani e da Toscana Aeroporti, gli impegni presi vanno rispettati e non traditi”.

Aeroporto Firenze: ricorso Avvocatura dello Stato contro annullamento Via

L’Avvocatura generale dello Stato ha presentato, per il ministero dell’Ambiente e l’Enac, un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar della Toscana, emessa nel maggio scorso, che ha annullato il decreto di Via per il masterplan di potenziamento dell’aeroporto di Firenze.

La notizia è stata comunicata dall’associazione Vas – Vita Ambiente Salute, tra i promotori del ricorso accolto nei mesi scorsi dal Tribunale amministrativo regionale. Secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, il ricorso sarebbe stato presentato dall’Avvocatura in base a osservazioni formulate dalla Commissione di Via.

I comitati ambientalisti della Piana fiorentina chiedono ora analogo provvedimento da parte dei Ministeri: in caso contrario, sostengono, sarà chiara “la volontà politica di costruire questo nuovo aeroporto”.

In una nota l’Enac ha tuttavia annunciato “di aver richiesto all’Avvocatura dello Stato di ritirare l’appello, erroneamente presentato dall’Ente”, decisione disposta “in quanto l’impugnazione era relativa ad un atto non emanato dall’Ente”.

Comunque, secondo i ricorrenti, “il Tar ha immotivatamente – si legge – ovvero presuntivamente omesso di considerare la disciplina introdotta dal d.lgs. n.104/2017”, che detta le nuove regole per la Valutazione di impatto ambientale, e che all’articolo 23 “ha previsto l’applicabilità di tali modifiche anche per i progetti presentati anteriormente il 16.05.2017”.

Il Tar della Toscana, si sostiene nel ricorso, ha “erroneamente” ritenuto che in sede di Via sia stato presentato “un progetto parziale e comunque insufficiente a consentire una compiuta valutazione degli impatti ambientali non essendosi individuate compiutamente le opere di realizzare”, mentre invece “contrariamente a quanto ha ritenuto il Tar, il progetto sottoposto a Via contiene la puntuale descrizione delle opere da realizzare”. Per i ricorrenti, inoltre, mentre la normativa vigente “ha previsto per i provvedimenti di Via – si legge ancora nel testo del ricorso – che gli elaborati progettuali presentati dal proponente siano predisposti con livello di dettaglio equivalente a quello del progetto di fattibilità, il Tar Toscana ha erroneamente ritenuto che il livello progettuale adeguato sia quello in cui le opere vengono ‘compiutamente definite’ come dovrebbe avvenire, invece, in sede di progettazione definitiva o anche esecutiva”.

Il ministero dei Beni culturali ha comunicato all’Avvocatura dello Stato che non intende invece  ricorrere presso il Consiglio di Stato contro le sentenze del Tar della Toscana. Secondo quanto si apprende, il Mibac il 27 maggio aveva già trasmesso all’Avvocatura distrettuale dello Stato la propria decisione di non ritenere opportuna una eventuale impugnazione da parte del Ministero. Comunicazione, si apprende adesso, reiterata in data odierna.

Aeroporto Firenze: Tar accoglie ricorsi contro, annullato decreto Via

Stando alla sentenza pubblicata oggi, il Tar ha accolto i ricorsi dei comitati e dei Comuni contrari al progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze. La decisione comporta, secondo quanto appreso, l’annullamento del decreto ministeriale di Via. La sentenza è stata pubblicata oggi.

Come riporta il giornale online “Notizie di Prato”, il Tar ha accolto i ricorsi dei comitati e dei Comuni contrari al progetto, tra cui quello di Prato e di Sesto, ed ha annullato di conseguenza il decreto ministeriale di Via. Ciò significa che il progetto di Enac e di Toscana Aeroporti per realizzare una pista parallela all’autostrada che avrebbe portato aerei in decollo e in atterraggio sui cieli di Prato e della Piana è al palo.

La sentenza è stata pubblicata oggi, 27 maggio, a poche ore dalla chiusura dei seggi e sposa in pieno la linea dei comitati.

Con la sentenza n. 793/2019 il TAR della Toscana ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Sesto Fiorentino contro il decreto di VIA per il progetto del nuovo aeroporto di Firenze.

I giudici hanno accolto pienamente il ricorso, giudicando illegittimo il decreto di VIA poiché non ha compiutamente valutato l’impatto ambientale del progetto, prevedendo un elevato numero di prescrizioni che per tenore di fatto hanno posticipato la valutazione dell’impatto ambientale alla effettiva realizzazione del progetto. Tra gli elementi di criticità, anche la costituzione dell’osservatorio ambientale senza il coinvolgimento dei Comuni interessati dall’opera.

“Una giornata di straordinaria importanza per il nostro territorio e il suo futuro. Il TAR ha riconosciuto la validità delle ragioni dei Comuni, delle associazioni, dei comitati contro un’opera che noi riteniamo sbagliata – afferma il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi – Si tratta di una grande vittoria, che dovremo senz’altro approfondire, ma che nella sostanza è chiara: il decreto di VIA è illegittimo e cade, pertanto, tutto il castello giuridico e amministrativo messo su anche con alcune forzature per arrivare a realizzare a tutti i costi una pista incompatibile col nostro territorio e illegittima dal punto di vista giuridico. Un pensiero, oggi, va a tutti gli amministratori e ai cittadini che per anni si sono battuti contro un’opera sbagliata. L’unico rammarico è che a questo risultato si sia dovuti arrivare per via giudiziaria e non attraverso la politica”.

“Il progetto sottoposto a Via non conteneva quel grado di dettaglio minimo e sufficiente affinché il Ministero dell’Ambiente addivenisse ad una corretta valutazione di compatibilità ambientale, non essendosi individuati compiutamente le opere da realizzare”, si legge nelle sentenze pronunciate dai giudici della prima sezione del Tar della Toscana, che hanno accolto i cinque ricorsi presentati dai Comuni – Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano, Signa – e dai comitati.

Secondo i giudici “la previsione di un numero così elevato di prescrizioni, ma soprattutto il carattere e il tenore di queste ultime, dimostra inevitabilmente il difetto di istruttoria in cui sono incorsi i Ministeri” dell’Ambiente e dei Beni culturali “che si sono limitati a posticipare la valutazione dei relativi impatti ambientali”, perché le prescrizioni “devono attenere alla fase di esecuzione del progetto e non riguardare aspetti che avrebbero dovuti essere valutati e risolti in sede di Via.”

“Siamo esterrefatti della sentenza del Tar che con la sua decisione nega la validità della valutazione d’impatto ambientale per realizzare la nuova pista dell’aeroporto di Firenze. È difficile immaginare come si sia potuta prendere, da parte dei giudici, una decisione così in contrasto con quanto tre ministeri, Enac, Regione Toscana, amministrazioni locali concordemente hanno approvato in un documento frutto di anni di lavoro”. Lo afferma in una nota il Comitato Sì Aeroporto. “Increduli, aspettiamo il Consiglio di Stato per capire se a prendere un abbaglio su un progetto così importante e decisivo per il territorio siano state molteplici istituzioni dello Stato italiano oppure un singolo tribunale – prosegue la nota – Nel frattempo chiediamo alle imprese di non desistere: coloro che dovevano investire allettati dalla nuova infrastruttura mantengano gli investimenti, coloro che stavano per disinvestire aspettino a farlo. Il Comitato Sì Aeroporto continuerà a fare di tutto per portare avanti il progetto e dare voce a chi non si arrende, come le migliaia di cittadini che hanno firmato l’appello sul sito www.siaeroporto.org”.

Tav Firenze, Toninelli: “E’ un grandissimo disastro”.

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, che era oggi a Firenze per la cerimonia inaugurale della linea della tramvia T2, si è lasciato andare a dichiarazioni sul nodo fiorentino della Tav. La Cisl chiede celerità a Toninelli nel dare una risposta sull’analisi costi-benifici.

“Ho analizzato bene il dossier e penso che rappresenti, purtroppo, e sottolineo purtroppo, un grandissimo disastro perché tra inchieste giudiziarie, tra progetti fallimentari, sbagliati, che sono stati cambiati, imprese in crisi… io non so come peggio di così si poteva fare”. Così il ministro Danilo Toninelli oggi a Firenze parlando del nodo fiorentino della Tav. “Analizzeremo tutta l’opera, d’interesse principalmente regionale, se riusciranno ad andare avanti senza di noi andranno avanti”.

La relazione dell’analisi costi e benefici della Tav – continua Toninelli – “domani la pubblichiamo sul sito del Mit e oggi la consegniamo sia a Di Maio sia a Salvini. Finalmente si aprirà un dibattito pubblico talmente importante, a partire dai numeri”, e quindi si potrà capire “quanto ci costa, quanti sono i benefici e non si creeranno opinioni su giudizi ma su dati scientifici”.

“Cogliamo l’occasione per chiedere al ministro Toninelli quando pensa di dare una risposta sulla valutazione costi-benefici alla Tav Fiorentina?”. E’ quanto chiedono Stefano Boni, segretario generale Fit-Cisl Toscana e Simona Riccio, segretario generale Filca-Cisl Toscana, al ministro.

“La Fit e la Filca, sindacati rispettivamente dei trasporti e dell’edilizia della Cisl – affermano Boni e Riccio in una nota – chiedono risposte immediate per migliorare il servizio treni pendolari, eliminando le strozzature esistenti e favorendo anche l’alta velocità e la mobilità nazionale e nello stesso tempo rilanciare l’occupazione, dando futuro a circa 300 operai in maniera diretta senza poi considerare l’indotto”.

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