Schmidt candidato: le reazioni nel centrosinistra, Funaro “Firenze scelta di vita, non di passaggio”

Schmidt annuncia ufficialmente la sua candidatura per la corsa a sindaco di Firenze per il centrodestra e le reazioni nel centrosinistra non si fanno attendere: da un minimale “Buona fortuna” del Sindaco Nardella alle prime dichiarazioni arrivate dal presidente della Regione Giani, all’assessore Giorgio e il deputato Gianassi. La candidata Funaro: “Firenze è una scelta di vita. Io non di passaggio”.

“Non mi è chiaro se Schmidt è in vacanza a Napoli o se sta venendo a fare una vacanza di 45 giorni a Firenze. Mi candido come guida turistica per presentargli i quartieri di Firenze. Al di là delle battute gli faccio i miei auguri e spero che nelle prossime settimane potremo confrontarci su quelle che sono le idee e le proposte per la Firenze di oggi e la Firenze di domani, una città straordinaria che merita di avere un progetto importante”. Così Sara Funaro, assessora al welfare di Firenze e candidata sindaco del centrosinistra. “Parto dal presupposto che per me Firenze non è una cosa di passaggio, è una scelta di vita – ha aggiunto – Ho vissuto anche all’estero ma ho scelto Firenze, per l’amore della città e questo è alla base del progetto che ho per la città. E anche in questo mi sembra che abbia delle idee diverse di futuro. Da tanto tempo sto girando in mezzo ai cittadini, ci stiamo confrontando sulle idee per la città, mi auguro che questo confronto possa esserci anche con lui”.

“Buona fortuna Schmidt”. Così, con tre parole  il sindaco di Firenze Dario Nardella a margine della posa della prima pietra di un nuovo polo natatorio nel quartiere di San Bartolo a Cintoia commenta l’ufficialità della candidatura dell’ex direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, arrivata proprio poche ore fa.

“Eike è una persona di grande dignità e cultura”, ma “a Firenze abbiamo bisogno di persone che si applichino a tempo pieno”. A dirlo, a margine di un evento, è il presidente della Regione Eugenio Giani.  “Sono convinto – ha concluso – che potrà fare molto bene a Napoli, qui mi sembra una candidatura fuori momento”.

“Il candidato di Meloni e Salvini è da oggi in campo: un tedesco che vive e lavora a Napoli. Finalmente la destra ha il suo candidato e finalmente getta la maschera anche lui che dopo il primo comunicato di Gasparri, ha ottenuto gli appoggi di Salvini, Meloni, Donzelli, Ceccardi. Tutta la peggiore destra italiana schierata con lui con l’ambizione di colorare di nero la nostra città”, più duro il commento di Andrea Giorgio, responsabile segreteria regionale Pd e assessore del Comune di Firenze.

Gli fa eco il deputato fiorentino Pd Federico Gianassi: “Era il segreto di Pulcinella: lo sapevano tutti da prima che ottenesse il prestigioso paracadute di direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte a Napoli gentilmente offertogli dal ministro della Cultura Sangiuliano. E la prima cosa che fa è attaccare la nostra candidata del centrosinistra. Sara Funaro indicata in maniera monarchica? Vien da ridere: Funaro è stata scelta qui a Firenze dalla nostra comunità senza interferenze romanocentriche. Schmidt invece è stato scelto nei palazzi romani occupati dalla destra che ha l’unico obiettivo di abbattere Firenze”.

🎧 Eike Schmidt “Ci sto. E sciolgo la riserva”. Da oggi corsa a sindaco per il centrodestra a Firenze

Eike Schmidt corre per Palazzo Vecchio. L’ex direttore delle Gallerie degli Uffizi oggi al vertice di Capodimonte è il candidato del centrodestra per le prossime amministrative. Durante una passeggiata questa mattina in centro, annunciata due ore prima con disponibilità di rispondere ai giornalisti, è stata dunque sciolta la riserva per una campagna elettorale “ristretta” di due mesi.

🎧 ASCOLTA LA DICHIARAZIONE INTEGRALE DI SCHMIDT DI ANNUNCIO DELLA CANDIDATURA raccolta da Raffaele Palumbo

“Oggi non soltanto celebriamo il compleanno di Raffaello Sanzio, non soltanto è una bellissima giornata di primavera, ma sciolgo la riserva: mi candido”. È quanto annuncia, in piazza della Signoria con alle spalle palazzo Vecchio, il direttore di Capodimonte ed ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che ufficializza così la sua discesa in campo come candidato sindaco del centrodestra a Firenze.

“In questi ultimi mesi da luglio dell’anno scorso, da quando è venuto fuori per la prima volta che agli Uffizi il mio secondo mandato non era rinnovabile- aggiunge- i fiorentini di tanto in tanto hanno cominciato a fermarmi incoraggiandomi a candidarmi a sindaco. Ho preso sempre appunti, ho sempre chiesto che cosa dobbiamo fare meglio di adesso, quali sono i vostri problemi. Ho raccolto nel corso del tempo tutta una serie di problemi, a parte quelli che ho visto in prima persona, in centro e negli altri quartieri. Adesso è arrivato il momento, è il giorno giusto per annunciare che mi candido”.

Oggi stesso, precisa Schmidt, “chiederò ai partiti di centrodestra di sostenere questa campagna elettorale, inizio anche la parte pratica relativa al comitato elettorale. Ci sono
almeno due gruppi di persone civiche che si sono trovate a lavorare e a formare una o due liste, si vedrà se si fondono insieme o meno. Ho appuntamento anche con loro oggi per
finalizzare la formazione di questa lista o di queste liste civiche e anche il programma, a cui già molti amici hanno lavorato con me nei ritagli di tempo in cui sono stato a Firenze”.

Donzelli (FdI): “a Firenze dialogo con IV? Noi parliamo con la gente”

‘Gli accordi nei palazzi non ci rappresentano. Schmidt è sicuramente una persona che sta riscuotendo tantissimo entusiasmo negli elettori e nei cittadini, tantissima preoccupazione del centrosinistra” lo afferma Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di FdI

“Il centrodestra da sempre parla con i fiorentini sui temi legati alla città. Questo mi interessa, gli accordi nei palazzi non ci hanno mai rappresentato, forse rappresentano altri ma non noi: non mi risulta nessun dialogo con nessuno, se non con i cittadini”. Lo ha detto Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di FdI, rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse o meno in corso un dialogo con Italia Viva per le elezioni amministrative a Firenze.

Secondo Donzelli se ci saranno più liste civiche nella coalizione di centrodestra a Firenze “lo vedremo”, ma in generale “a Firenze ci sono tantissime persone che si stanno mettendo a disposizione perché vogliono finalmente l’alternativa, perché a prescindere da destra e sinistra sono stufi. Questa città è bloccata, è una città ferma dal punto di vista economico, turistico, commerciale, è una città che si è ripiegata su se stessa, i fiorentini vogliono il cambiamento e molti si stanno mettendo a disposizione per questo cambiamento”.

Per il candidato del centrodestra a sindaco di Firenze “l’annuncio arriverà il prima possibile” ha  poi detto  Donzelli,  ribadendo che “non abbiamo mai confermato né smentito” l’ipotesi del direttore del Museo di Capodimonte Eike Schmidt il quale “è sicuramente una persona che sta riscuotendo tantissimo entusiasmo negli elettori e nei cittadini, tantissima preoccupazione del centrosinistra. Ma il nome lo saprete quando sarà il momento opportuno”.

Per Donzelli  “l’ipotesi di Eike, che per il momento, ripeto, è solo un’ipotesi, si sta muovendo e si muoverà nel corretto uso di qualsiasi forma istituzionale” per cui “nel caso in cui dovesse essere candidato lui è pronto a fare quello che prevedono le leggi e rispettare le norme, quindi a mettersi in aspettativa per la campagna elettorale, e dimettersi a Napoli se facesse il sindaco. Se non dovesse fare il sindaco poi, come tutti hanno diritto, tornerà al suo lavoro dopo la campagna elettorale”.

Secondo il deputato di FdI “pensare di negare a qualcuno il diritto di candidarsi perché si candida col centrodestra, obiettivamente mi sembra contro la Costituzione”. In generale non è tardi per il nome del candidato a Firenze: “Il momento giusto lo decidiamo noi – ha concluso Donzelli -, anche perché abbiamo visto Sara Funaro da mesi in campagna elettorale ma non abbiamo ancora capito un solo progetto per la città, una sola parola, quindi se uno deve stare mesi in campagna elettorale e non dire nulla, è inutile che ci sia”.

🎧 Schmidt agli Uffizi per passaggio a Verde ma non scioglie riserva su corsa a sindaco

Schmidt: “Non sciolgo niente oggi, ho già detto a settembre che sono centrista, sono centrocampista, e il centrocampista può teoricamente correre con il pallone, può anche passare il pallone a qualcun altro che è più avanti, più a destra, più a sinistra. Sono tutte delle possibilità ma oggi non c’è niente da sciogliere. Vedo anche che oggi eventuali avversari sono tutti sulla linea di estrema sinistra a chiacchierare, farsi i complimenti e a criticarsi quindi se ora corresse qualcuno sarebbe fuori gioco quindi è inutile correre adesso”. Lo ha detto il direttore del museo di Capodimonte, Eike Schmidt, a chi gli ha chiesto se fosse intenzionato oggi a sciogliere la riserva circa una sua candidatura a sindaco di Firenze.

“Devo dire che io ora ho appena iniziato a realizzare un mio secondo sogno perché quando nel 2015 mi candidai a dirigere gli Uffizi mi candidai anche per un altro museo in Italia, e questo era Capodimonte-ha aggiunto Schmidt-. All’epoca vinsi la direzione degli Uffizi, ho lavorato qui per otto anni, ora da poche settimane ho iniziato a Capodimonte, sono molto contento, è un lavoro molto affascinante e fra pochi minuti devo cambiare il mio biglietto del treno sennò non riesco a tornare. So che ad inizio giugno ci sono le elezioni” e su una eventuale candidatura a sindaco di Firenze “so che l’iscrizione in lista va fatta almeno quattro settimane prima”.

“Questo passaggio di consegne ufficiale era necessario perché venendo dalla stazione Santa Maria Novella di tanto in tanto la gente mi saluta come direttore e io dico ‘direttore di Capodimonte’ e qualcuno mi saluta come sindaco, ma io dico che questo non è affatto un dato di sicurezza”. Ha detto l’ex direttore degli Uffizi ed attualmente direttore di Capodimonte a Napoli, Eike Schmidt, durante l’evento per il passaggio di consegne con il neo direttore degli Uffizi Simone Verde.

“Sono venuto qui stamani appositamente per questa cerimonia – ha aggiunto Schmidt – non ho altri impegni in città, subito dopo torno alla stazione e torno a Napoli”. Schmidt ha poi precisato che la data di oggi “è stata scelta qualche settimana fa in base alle disponibilità di noi due”.

“Non so se Alessandro Draghi ha delle notizie che io non ho, credo che si sia lasciato prendere da un po’ d’entusiasmo e abbia confuso le sue speranze con la situazione attuale”. Lo ha affermato Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, commentando invece le parole di ieri di Alessandro Draghi, capogruppo di FdI in Consiglio comunale a Firenze, con cui ha parlato di una “molto probabile” candidatura di Eike Schmidt a sindaco di Firenze per il centrodestra. “Sulla candidatura di Schmidt non abbiamo mai smentito o confermato”, ha aggiunto Donzelli, intervenendo a ‘Firenze e dintorni’ su Radio Bruno Toscana. “Serve un progetto serio per la città – ha proseguito – Fratelli d’Italia sta lavorando sui temi della sicurezza, su come cambiare l’approccio al turismo, sul tema sociale, c’è poca attenzione ad anziani e famiglie. Su questi temi stiamo lavorando molto seriamente con Lega e Forza Italia. Poi gli uomini li presenteremo, ma prima vengono le idee giuste per la città”. Per le amministrative a Prato, in merito all’ipotesi di schierare l’ex assessore Gianni Cenni, Donzelli ha sottolineato che “ancora Cenni non è ufficializzato, dopodiché sicuramente è una persona che ha tutto il nostro sostegno”, ed “è più vicino” alla candidatura rispetto al direttore Schmidt.

“E’ una domanda ormai che mi fanno da quattro mesi, se Eike Schmidt si candida o non si candida, è diventata un po’ Beautiful. Spero che una volta per tutti prenda una decisione con il centrodestra e dopodichè almeno ci sarà una bella sfida. Certo, devo dire che Schmidt conosce i quartieri e le periferie di Firenze come io conosco la Lapponia, però sarà una bella sfida”. Le parole del sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine di un evento di Cna riferendosi alla corsa per la guida del Comune.

FDI: “Schmidt candidato a Firenze? Nome molto probabile”

Lo ha dichiarato il capogruppo di Fdi a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio. “Il centrodestra ha temporeggiato perché ha una candidatura forte, autorevole – ha aggiunto – Il temporeggiamento ha lasciato riemergere ferite e dissidi interni al centrosinistra. Intanto Montanari risponde al PD: 11 agosto è un’associazione di cultura politica nata per unire, è il Pd che ha fatto altre scelte”.

Eike Schmidt? E’ un nome  molto probabile: secondo i nostri sondaggi un candidato civico è quello che parte dal 30%”. Lo ha dichiarato il capogruppo di Fdi a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio.

“Entro il 4 marzo avremo il nome del candidato sindaco per il centrodestra a Firenze e quello di Il centrodestra ha temporeggiato perché ha una candidatura forte, autorevole – ha aggiunto il capogruppo di FDI – Il temporeggiamento ha lasciato riemergere ferite e dissidi interni al centrosinistra. Questa è una strategia che ci porterà ad un successo: cinque anni fa Ubaldo Bocci fu annunciato subito, poi messo nel congelatore e tirato fuori il primo aprile”. Stavolta invece, ha chiarito Draghi, “chiuderemo a fine mese” la partita della candidatura”.

“ A proposito di un recente pranzo romano tra il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il responsabile organizzativo di Fdi Giovanni Donzelli e lo stesso Schmidt, il capogruppo Draghi ha detto di non esser stato presente “ma – ha sottolineato – si è parlato anche di Firenze”.

Intanto dopo il successo della presentazione dell’associazione 11 agosto al Teatro Puccini,  Tommaso Montanari risponde a al PD che lo ha accusato di voler spaccare la sinistra. ”11 agosto è un’associazione di cultura politica nata per unire, è il Pd che ha fatto altre scelte” ha detto Montanari, oggi a Pisa, dove il rettore dell’università per stranieri di Siena è intervenuto alla presentazione del libro fotografico di Maurizio Maggiani, ‘Narciso Meccanico. Una fotocamera per specchiarsi nel mondo’, curato dagli Archivi della Resistenza. “

Abbiamo già detto e ripetuto – ha aggiunto a margine dell’iniziativa – che noi non parliamo la stessa lingua, quella della polemica e della denigrazione di chi non la pensa come il Pd. Per cui non intendo commentare le parole pronunciate oggi da Nardella a ‘Un giorno da pecora’ su Radiouno”. Infine, Montanari non ha replicato neppure alle stoccate di Renzi che lo ha invitato “a candidarsi a sindaco di Firenze, così vediamo quanti voti prende”: “Di lui proprio non voglio parlare”.

Morto Paolucci, il cordoglio istituzionale e politico per la scomparsa dello storico dell’arte

È morto a Firenze Antonio Paolucci, ex sovrintendente del polo museale Firenze, ex ministro per i Beni culturali durante il governo Dini e anche direttore dei Musei Vaticani. Tra i più stimati storici ed esperti d’arte italiani, Paolucci era originario di Rimini, dove era nato il 19 settembre 1939: allievo di Roberto Longhi, era entrato nell’amministrazione dei beni culturali nel 1969.

Paolucci, scomparso nel tardo pomeriggio di ieri a Firenze dove viveva e dove si terranno i funerali, aveva iniziato la sua carriera vincendo il concorso come ispettore delle Belle arti all’interno della Soprintendenza ai beni artistici e storici di Firenze nel 1969. Nel corso della sua carriera è stato anche soprintendente, a Venezia, Verona, Mantova, e direttore dell’Opificio delle Pietre dure a Firenze. Nel 1988 è stato nominato soprintendente ai beni artistici e storici di Firenze, Prato e Pistoia, ruolo che lo ha portato ad occuparsi, nel 1993, dei danni al patrimonio artistico provocati dall’attentato dei Georgofili alla Galleria degli Uffizi. Dal 1955 al 1966 è stato ministro per i beni culturali nel governo di Lamberto Dini. Con l’istituzione dei poli speciali, nel 2002 Paolucci viene nominato soprintendente del Polo museale fiorentino e nel 2004 diviene anche direttore regionale per i beni storici, artistici e paesaggistici della Toscana. Incarichi lasciati, per raggiunti limiti di età, al compimento del suo 67esimo compleanno, nel 2006. Paolucci nel 1997, dopo il terremoto in Umbria e nelle Marche, fu anche nominato commissario straordinario per il restauro della basilica di San Francesco ad Assisi colpita dal terremoto.

“Con la di Antonio Paolucci, l’Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale. Alla famiglia e ai suoi cari le più sentite condoglianze”. Lo afferma il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

“Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Antonio Paolucci, studioso e storico di primissimo piano, uomo delle istituzioni, intellettuale raffinato. Firenze perde una delle sue figure più autorevoli”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella commenta, in una nota, la scomparsa di Paolucci. “Paolucci – continua il sindaco – nel ruolo di Ministro nel governo Dini ha dato lustro a Firenze e all’Italia. Ha guidato egregiamente il Polo museale fiorentino e da soprintendente ha fatto parte della giuria internazionale che ha assegnato a Isozaki il progetto di uscita degli Uffizi. Fino a quando è stato possibile Paolucci non ha mai fatto mancare la sua voce, anche critica, sulle principali vicende culturali italiane. Una voce sempre riconoscibile, lucida, mai banale, che ora ci mancherà”. “Alla famiglia giungano le condoglianze dell’intera amministrazione e mie personali” conclude Nardella.

E’ morto un grande fiorentino, un uomo di cultura di livello nazionale e internazionale, che non dimenticheremo per quanto alto è stato il suo impegno culturale e politico. Una personalità unica, che affiancava all’amore per l’arte e alla raffinatezza intellettuale, un senso civico straordinario” Così il presidente Eugenio Giani esprime il suo  cordoglio. “Sono profondamente legato ad Antonio Paolucci – ha detto Giani-, lo ricordo fin dal momento in cui insieme abbiamo vissuto l’esperienza del Consiglio comunale a Firenze; lui il massimo esperto di beni culturali, amante della bellezza e della sua salvaguardia. Proprio per le sue grandi capacità – ha sottolineato il presidente della regione- , ebbe l’incarico, dopo essere stato per un breve e significativo periodo ministro dei Beni culturali, di direttore dei Musei Vaticani. Lo ricordo nelle nostre chiacchierate, nell’ammirazione che io provavo per lui, ma anche nella stima che mi manifestava  quando organizzavamo insieme le mostre”. Giani ha ricordato l’amore di Paolucci per i colli fiorentini, l’importanza di salvaguardarli. Quando si sviluppò il dibattito sul piano regolatore Vittorini, nel 93, ricordo il suo intervento straordinario quando si soffermò sulla bellezza dei colli. E quando si parlava degli interventi sul Mugnone, Paolucci volava alto, descivendoci in un discorso epico, quello che era il Mugnone delle novelle di Decamerone di Boccaccio. Alla famiglia giungano le condoglianze, mie personali e di tutta la Toscana”

“Stanotte ci ha lasciato un uomo di Stato ed uno dei più significativi studiosi italiani degli ultimi decenni, con doti di eloquio e scrittura impareggiabili e un naturale talento nel diffondere il sapere. Non solo: Antonio Paolucci possedeva la capacità di governare l’arte e il suo mondo, di soprintendere ai suoi delicatissimi equilibri. Da ministro e a capo dei Beni Culturali fiorentini è stato la guida, per tanti anni, del sistema della tutela, dunque la sua scomparsa è una perdita incolmabile. Le Gallerie degli Uffizi, che annoverano numerosi dipendenti cresciuti alla sua ombra, si stringono alla famiglia nel cordoglio. In suo onore, l’Auditorium del museo dove tante volte ha incantato le persone con le sue parole, porterà il suo nome, mentre la sua eredità intellettuale sarà di scientifica ispirazione”. Così il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde sulla scomparsa di Antonio Paolucci.

“Personalmente Antonio Paolucci è stato il mio più importante maestro, la figura che mi ha preceduto come soprintendente del Polo museale fiorentino dopo una carriera già lunghissima nel mondo della storia dell’arte. Da ministro per i Beni culturali è stato decisivo ed ha lasciato un’impronta profonda: ha introdotto una visione nuova e molto aggiornata della fruizione dei beni culturali ed ha sempre sostenuto l’importanza dell’idea del museo diffuso”. Così la storica dell’arte, Cristina Acidini, oggi presidente dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze, ricorda Antonio Paolucci, scomparso ieri sera. “Era un grande appassionato di arte – ha aggiunto – dagli oggetti più umili ai grandi capolavori. Ha svolto tutti i suoi ruoli con grande passione e immensa competenza”. Acidini è stata il successore di Paolucci alla guida del Polo museale fiorentino quando nel 2006 lui lasciò l’incarico per raggiunti limiti di età. “Quando sono arrivata al polo fiorentino – racconta Acidini – ho trovato una strutturale già pienamente operativa, fu introdotto un concetto molto funzionale perché l’unità del sistema museale consentiva un grande equilibrio, permetteva di governarlo come una grande famiglia. Paolucci ha sempre avuto una visione lucida ed efficace del patrimonio artistico e culturale”. Tra i suoi più grandi risultati come ministro dei Beni Culturali del governo di Lamberto Dini , Acidini ricorda “quando riuscì a far acquisire l’eredità dell’antiquario Stefano Bardini che era in abbandono totale. Paolucci riuscì a sbloccare questa questione – ricorda Acidini – e fu un’acquisizione importantissima, fu una sua grande vittoria”.

“La scomparsa di Antonio Paolucci crea un grande vuoto nel mondo della cultura. Profondissimo conoscitore della storia dell’arte, museologo di fama mondiale, colpiva per la cristallina chiarezza del suo pensiero”. Così Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, ora alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli, ricorda Antonio Paolucci. “Era questa la chiave della sua capacità di comunicare a tutti pensieri altissimi e concetti complessi, rendendoli accessibili – aggiunge Schmidt -. E della grande umanità con cui ha saputo guidare e ispirare i colleghi nel loro lavoro, me incluso. È stato per me un onore poter sempre contare sui suoi consigli e sul suo esempio”. Morto Antonio Paolucci, tra i massimi

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