Nel segno del fumetto: MiC, Uffizi e Lucca Comics & Games insieme

52 autoritratti di alcuni tra i più brillanti fumettisti della scena italiana entrano nella collezione delle Gallerie degli Uffizi.

Qualcuno potrebbe storcere il naso. I puristi potrebbero avere da ridire, ma certamente la scelta degli Uffizi va nel senso di un riconoiscimento di talenti ed espressioni artistiche spesso inopinatamente relagate in contesti  deteriori (o inferiori), e toccate dallo stigma della scarsa perstigiosità.

Le premesse dell’operazione  sono state gettate nel 2020, quando Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi (AUDIO) , ha partecipato a Lucca ChanGes, l’edizione segnata dalla pandemia di Lucca Comics & Games. Oggi il Ministero della Cultura, le Gallerie degli Uffizi e Lucca Comics & Games si alleano in nome del fumetto, partendo dall’iniziativa ministeriale Fumetti nei Musei, che proprio il festival lucchese, nel 2018, premiò come migliore iniziativa editoriale.

52 autoritratti di alcuni tra i più brillanti fumettisti della scena italiana entrano dunque  nella collezione delle Gallerie degli Uffizi. Le opere – realizzate con tecniche, formati e stili diversi – saranno presentate a Lucca Comics & Games 2021 dall’8 ottobre al 1 novembre nell’ambito della mostra “Fumetti nei musei | Gli autoritratti degli Uffizi” a cura di Mattia Morandi e Chiara Palmieri. La mostra – dedicata a Tuono Pettinato, fumettista recentemente scomparso e autore per Fumetti nei Musei dell’albo ambientato alla Galleria dell’Accademia di Firenze – è una delle iniziative previste dal protocollo d’intesa siglato dalle Gallerie degli Uffizi e da Lucca Crea per favorire lo sviluppo e la promozione del fumetto in Italia e all’estero.

L’intesa prevede, inoltre, la partecipazione degli Uffizi e del Ministero della Cultura alla designazione del Maestro del Fumetto di Lucca Comics & Games nell’ambito dei Lucca Comics Awards e l’ingresso, ogni anno, dell’autoritratto del vincitore nella collezione degli autoritratti del museo fiorentino. L’accordo avrà durata biennale e sarà rinnovabile: nel suo ambito potranno essere intraprese iniziative condivise di svariate tipologie: oltre alle esposizioni anche eventi, produzioni culturali, partnership creative, didattiche, di natura scientifica e molto altro ancora.

il Sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini ai microfoni di Chiara Brilli

Seduta Solenne del Consiglio Regionale per Dante

Firenze, il Consiglio regionale della Toscana si è riunito in seduta solenne al Teatro della Pergola, per celebrare i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri.

La seduta solenne rappresenta uno dei momenti salienti delle celebrazioni volute dal Consiglio regionale della Toscana, che ha approvato una legge speciale per promuovere iniziative dedicate al Sommo Poeta, alla sua vita e alla sua opera.

“Una pietra miliare della letteratura mondiale, ma anche una pietra dello scandalo, per il racconto senza veli di un’umanità fragile, in perenne cammino alla ricerca di senso e felicità”, una figura universale e insieme un esempio ancora attuale per “la sua capacità di visione, la sua lungimiranza artistica e civile”. Ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, aprendo la seduta solenne.

“Quest’occasione, nella sua solennità, ci offre il messaggio del significato e dell’importanza attribuiti a Dante che si rivela attuale ancora oggi nel suo modo di pensare, nel proporre gli argomenti di una speculazione filosofica, religiosa e intellettuale”. Ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani introducendo il suo intervento per celebrare Dante a settecento anni dalla morte.

È stato straordinario il fatto che su 273 Comuni della Toscana in 190 abbiamo risposto al nostro bando proponendosi con un’iniziativa su Dante, ed è proprio questo radicamento nella Toscana che ritroviamo nel Sommo Poeta.  – ha aggiunto Giani – La sua scelta fu quella di darsi un profilo d’identità toscana, quando gli chiedevano da dove provenisse, mai c’era un riferimento a Firenze ma sempre alla Toscana, ‘O’Tosco’ e poi “nato nell’aer tosca. “Quest’occasione – ha detto Giani – nella sua solennità, ci offre il messaggio del significato e dell’importanza attribuiti a Dante che si rivela attuale ancora oggi nel suo modo di pensare, nel proporre gli argomenti di una speculazione filosofica, religiosa e intellettuale. Quando parliamo di Dante è importante che tutto questo avvenga proprio in Toscana ovvero la realtà nella quale Dante ha vissuto gran parte della sua vita”.

Ospiti del consiglio, con i loro interventi dal palco della Pergola, sono stati Alberto Casadei, docente di Letteratura italiana all’Università di Pisa ed Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze.

Alberto Casadei, nel suo intervento ha sottolineato i molti legami con la Toscana nell’opera dantesca. “Ancora tra il 1318-1319, dopo venti anni di esilio – ha spiegato – compare evidente l’affetto verso ‘l’aere tosco’. Nonostante la sofferenza Dante si sente e rimane toscano e fiorentino e lì vorrebbe tornare”. A lungo il poeta ha pensato di poter far ritorno fisicamente in patria, e alla fine immagina che la conclusione della sua grande opera porti alla sua incoronazione con l’alloro poetico nel battistero di San Giovanni.

Eike Schmidt, ha presentato le 88 tavole con cui Federico Zuccari ha illustrato la Divina Commedia. Schmidt ha ricordato che gli Uffizi custodiscono l’intero gruppo di questi fogli ‘danteschi’ realizzati, alla fine del Cinquecento, dal pittore famoso per aver affrescato la Cupola di Santa Maria del Fiore. La Galleria ha aperto le celebrazioni per i settecento anni della morte dell’Alighieri con la mostra virtuale “A rivedere le stelle”, in cui per la prima volta i disegni sono visibili a tutti. Finora le tavole erano state viste da pochi studiosi ed esposte al pubblico solo in due occasioni, e parzialmente. La raccolta è entrata nella collezione degli Uffizi nel 1738, grazie alla donazione di Anna Maria Luisa de’ Medici. “Federico Zuccari, tra i protagonisti del tardo manierismo – ha detto Schmidt – ha realizzato i disegni tra il 1586 e il 1588, mentre era in Spagna. E anche se il suo non era un esilio, l’immersione nell’opera di Dante ha probabilmente rappresentato per lui un rifugio e una liberazione, visto che il suo operato all’Escorial non aveva riscontrato i favori del committente”.

In Podcast l’intervista al presidente della Toscana Eugenio Giani e al direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt, a cura di Gimmy Tranquillo.

Uffizi: nuova donazione, il ‘Conte Ugolino’ di Fra’ Mascagni

L’opera è un olio su tela raffigurante ‘Il Conte Ugolino’. E’ una pittura di grandi dimensioni e anche per questo di notevole impatto, verrà presto esposta, in via temporanea, nella sala della Niobe al secondo piano della Galleria degli Uffizi, dove rimarrà fino alla fine dell’anno

“Una testimonianza precoce della fortuna della Divina Commedia nella cultura figurativa monumentale: prima di questo dipinto, soltanto Pierino da Vinci – in un bassorilievo in bronzo ora nella collezione del principe di Liechtenstein – si era cimentato proprio nella scena del Conte Ugolino”. Con queste parole il direttore degli Uffizi  Eike Schmidt descrive  ‘Il Conte Ugolino’ dipinto da Fra’ Arsenio Mascagni (al secolo Donato Mascagni, 1570-1637) all’inizio del ‘600. L’opera è stata donata  agli Uffizi grazie a Friends of The Uffizi Gallery, il ramo americano degli Amici degli Uffizi.

“Grazie al dono generoso dei nostri amici americani – Eike Shmidt-   il museo si arricchisce di un’opera rara e sofisticata, testimonianza precoce della fortuna della divina commedia nella cultura figurativa monumentale”.

L’opera è un olio su tela raffigurante ‘Il Conte Ugolino’. E’ una pittura di grandi dimensioni e anche per questo di notevole impatto, verrà presto esposta, in via temporanea, nella sala della Niobe al secondo piano della Galleria delle Statue e delle Pitture, dove rimarrà fino alla fine dell’anno. Il dipinto si lega a uno degli episodi più celebri della Divina Commedia, descritto nel XXXIII canto dell’Inferno.

Ne è protagonista il conte Ugolino Della Gherardesca, colpevole di tradimento della patria tanto che Dante lo inserisce nel nono cerchio, il più profondo e vicino a Lucifero. Nella realtà storica il nobile pisano venne rinchiuso insieme a due figli e due nipoti nella Torre Muda a Pisa, e lì condannato a morire di fame. Il Poeta narra la vicenda concludendola con il celebre verso “Poscia, più che ‘l dolor, poté ‘l digiuno” ricordando come Ugolino per disperazione si fosse cibato della carne dei congiunti: una parte della storia efferata e cruenta che l’artista ha evitato, preferendo il momento non meno drammatico (ma molto meno truce) delle ultime fasi della loro lenta agonia. Nel dipinto viene rappresentata la scena che precede il tragico epilogo, quella corrispondente alla terzina “come un poco di raggio si fu messo/nel doloroso carcere, e io scorsi/per quattro visi il mio aspetto stesso”.

L’attribuzione si deve a Mina Gregori, pioniera degli studi sul ‘600 fiorentino: in testi dell’epoca la studiosa ha rintracciato l’ubicazione originaria del dipinto nella Spezieria del Convento Servita della Santissima Annunziata di Firenze, dove è rimasto fino alla seconda metà dell’Ottocento. Il valore dell’opera è dato anche dalla rarità del soggetto. Dal Medioevo si conosce un numero cospicuo di illustrazioni della Divina Commedia su carta, mentre fino all’800 le rappresentazioni in pittura o scultura di episodi danteschi costituiscono una vera rarità.

Spiega ancora Schmidt: “È una testimonianza precoce della fortuna della Divina Commedia nella cultura figurativa monumentale: prima di questo dipinto, soltanto Pierino da Vinci – in un bassorilievo in bronzo ora nella collezione del principe di Liechtenstein – si era cimentato proprio nella scena del Conte Ugolino”. La presidentessa degli Amici degli Uffizi Maria Vittoria Rimbotti: “È stato grazie all’associazione no-profit a noi affiliata Friends of the Uffizi Gallery che siamo riusciti ad acquistare e donare agli Uffizi ‘Il Conte Ugolino’ del Mascagni. Quest’opera, che ricorda un personaggio toscano contemporaneo a Dante Alighieri, fa parte di Firenze ed è giusto che ai fiorentini sia tornata”.

Elon Musk a Palazzo Vecchio: “Visitate Firenze!”

Firenze, Elon Musk il fondatore di Tesla e Space X, era in visita privata nel capoluogo toscano, ed ha incontrato martedì, il sindaco Dario Nardella visitando anche le Gallerie degli Uffizi dove ha incontrato il direttore del museo Eike Schmidt.

Elon Musk era atterrato sabato all’aeroporto di Peretola col suo aereo privato per alcuni giorni di vacanza con la famiglia e  naturalmente si sono recati in visita a Palazzo Vecchio. “Benvenuto a Firenze, la tua presenza ci ispira per il futuro di Firenze e del mondo intero”, ha scritto il sindaco Nardella su twitter, postando un brevissimo video dove Musk esclama “Visitate Firenze!”.

Nardella ha colto l’occasione, per illustrare al fondatore del più famoso brand di veicoli elettrici, del sistema cittadino di mobilità elettrica, e gli ha mostrato alcune sale di Palazzo Vecchio,  Elon Musk sarebbe rimasto particolarmente colpito in particolare dalla bellezza del Salone dei Cinquecento, ed ha ricevuto dal sindaco doni di Stefano Ricci e dell’Officina di Santa Maria Novella. All’incontro era presente anche Fabrizio Moretti, segretario generale della Biaf, la Biennale internazionale dell’antiquariato.

Elon Musk e il suo gruppo sono stati inoltre accolti agli Uffizi dal direttore Eike Schmidt, che li ha condotti personalmente alla scoperta delle meraviglie del museo. Oltre un’ora e mezzo la durata della permanenza in museo: Musk e Grimes hanno rivolto al direttore molte domande sulle opere, scattandosi anche selfie davanti a svariate di esse. Tra le più ammirate, la Tebaide e la Glorificazione della Vergine di Beato Angelico, la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, il Ritratto dei duchi di Montefeltro di Piero della Francesca, i capolavori delle sale di Leonardo, Michelangelo e Botticelli, all’interno delle quali il gruppo si è concesso una foto collettiva davanti alla Venere.

Musk si è anche soffermato a studiare i dettagli della antica scultura romana della testa dell’Alessandro morente nella sala di Michelangelo.

“Quando installerete una stazione spaziale su Marte, ci piacerebbe portarci qualche opera per il nostro progetto degli Uffizi diffusi”, ha scherzato il direttore Schmidt salutando con un sorriso Musk al termine della visita.

Boboli diventa teatro dantesco per un giorno

Firenze, il giardino di Boboli si trasforma in teatro e nei suoi spazi suggestivi, dove verrà messa in scena la Divina Commedia.

È quanto avverrà nel pomeriggio del 6 settembre a Boboli, con ‘Tra selva e stelle’, spettacolo dal vivo prodotto dalle Gallerie degli Uffizi e Archètipo Associazione Culturale per la regia di Riccardo Massai; l’evento gode, inoltre, del patrocinio del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni della morte di Dante.

Per la prima volta – in occasione del Settecentenario della morte dell’Alighieri – nel parco mediceo prenderà vita un itinerario teatrale attraverso luoghi e personaggi della Divina Commedia: un cammino nell’oltremondo dantesco che all’interno di Boboli sarà rappresentato da 36 soste in altrettanti punti del giardino, ciascuna delle quali accoglierà installazioni create appositamente per una straordinaria occasione di ‘teatro diffuso’.

Ben 77 gli attori coinvolti nella rappresentazione, la cui elaborazione ha richiesto oltre due anni di lavoro. In ciascuna tappa del percorso, i personaggi della Divina Commedia interpreteranno la loro condizione individuale di dannazione, redenzione o beatitudine; i loro rispettivi ruoli, come avviene nel poema dantesco, saranno anche intimamente legati al rapporto metaforico con lo spazio circostante.

Tutti gli ambienti selezionati per lo spettacolo verranno infatti animati, oltre che con installazioni, anche con scenografie che rappresenteranno allegoricamente gli aspetti essenziali delle tre Cantiche: la morte è il tema scelto per l’Inferno, la salvezza per il Purgatorio, il concetto di ascensione ad uno stato superiore dell’esistenza quello del Paradiso.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Le ricorrenze non sono mai casuali. Ecco che i 700 anni dalla morte di Dante si situano in un momento significativo, nell’anno 2021, successivo all’Inferno abbiamo vissuto nel 2020. In questo tempo di attesa, abbiamo pensato ad uno spettacolo sulla Divina Commedia allestito all’interno del Giardino di Boboli, cuore verde della Firenze moderna e scenografia ideale per il percorso dantesco di dannazione, redenzione e beatitudine. Nel Trecento la collina di Boboli era ancora un luogo non urbanizzato, una ‘selva oscura’ da dove non è difficile immaginare il ‘ghibellin fuggiasco’ contemplare il centro della città medievale. In questo spazio naturale le Gallerie degli Uffizi invitano il pubblico a ritrovare la voce del Poeta, seguendo la sua guida, di terzina in terzina, in un percorso di ascensione che porterà gli spettatori dall’Inferno, per il Purgatorio, fino all’approdo in Paradiso: tutti insieme, a ‘riveder le stelle’ ”.

Il regista Riccardo Massai: “Considerare le terzine dantesche come battute teatrali, oltre a restituire una maggiore comprensione del testo, le ha rese lingua viva, contemporanea al nostro ascolto. E abbiamo scelto di riscoprire anche i personaggi minori della Commedia di Dante per dar voce alla coralità degli ultimi. È un teatro, questo, che interagisce con le sculture e le architetture vegetali o meno, presenti nel Giardino di Boboli; un teatro che diventa esso stesso installazione umana e unisce arte, cultura, design, architettura, inclusione sociale, scienza e tecnologia”.

‘Uffizi diffusi’ nella lista 2021 del Time dei 100 luoghi più belli al mondo

La Toscana degli “Uffizi diffusi” nella lista dei “The World’s 100 Greatest Places of 2021”, stilata e pubblicata annualmente dalla rivista Time Magazine. 

“Un elenco di 100 destinazioni uniche – così la presenta lo stesso Time – dall’idilliaca città portoghese di Arouca, ora sede del ponte sospeso pedonale più lungo del mondo, al continente antartico, che questo dicembre sperimenterà una rara eclissi solare totale. E anche se potrebbe non essere ancora possibile visitare in sicurezza ogni luogo, vale la pena leggerli (e sognarli) finché non sarà il momento, ancora una volta, di esplorare”.

La Toscana degli Uffizi diffusi, con la Sicilia e Venezia, sono gli unici tre luoghi italiani inseriti nella lista mondiale.

Molto del fascino della Toscana è costituito dal suo essere senza tempo, quindi quando succede qualcosa di innovativo, come il progetto Uffizi Diffusi del 2021, c’è da prendere nota – spiega il Time – Nata da un’idea del direttore Eike Schmidt, l’obiettivo è quello di diffondere le opere rinascimentali, insieme ai visitatori che tipicamente accorrono Firenze, in alcuni degli antichi paesi della regione, a cominciare dai borghi collinari di Poppi e Montespertoli”.

Proprio a Poppi, nel Castello dei Conti Guidi dove Dante Alighieri scrisse alcune parti della Divina Commedia è appena stata inaugurata una mostra dedicata al Sommo Poeta; a Montespertoli ve ne sarà presto una dedicata all’arte sacra. Intanto, sempre nell’ambito del programma Uffizi diffusi, sono già state aperte due altre mostre: a Prato, nel museo di Palazzo Pretorio, dove l’autoritratto del pittore ottocentesco Ingres (della collezione degli Uffizi) è posto in dialogo con le sculture dell’amico Lorenzo Bartolini, e all’isola d’Elba, dove nella Pinacoteca Foresiana di Portoferraio è stata recentemente inaugurata una rassegna dedicata alla figura di Napoleone Bonaparte, in occasione del bicentenario della morte.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Sono trascorse appena due settimane dalla partenza del progetto, e già la stampa internazionale ci premia con questo bellissimo riconoscimento. I media in tutto il mondo hanno già parlato estesamente di questa iniziativa, dall’americana CNN alla cinese China Daily, dalla tedesca Deutsche Welle agli inglesi Financial Times e Daily Telegraph. Questa attenzione globale ci fa ben sperare che l’iniziativa riuscirà a indirizzare i flussi turistici decentrandoli in tutta la Toscana”.

Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: ““Ero sicuro che un’idea innovativa come quella degli Uffizi Diffusi avrebbe avuto i suoi riconoscimenti. E ottenere un riscontro di livello internazionale e di prestigio come quello appena ricevuto da Time è la conferma del grande valore di questa proposta. La Toscana e la sua arte vivono anche fuori dei musei e  questo  progetto ne esalta il carattere di luogo di bellezza universale che a tutti appartiene, segnando vite e ambienti.  Abbiamo il privilegio di abitare una galleria a cielo aperto e come amministratori abbiamo il dovere di valorizzare al massimo questo immenso patrimonio che la natura da un lato, e l’ingegno, il genio e la maestria dei nostri padri dall’altro ci hanno lasciato. La strada è stata intrapresa, non ci resta che proseguire il cammino”.

LINK: https://time.com/6079330/2021-worlds-greatest-places/

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