Morte Duccio Dini, via al processo nell’aula bunker

Si è tenuta oggi nell’aula bunker di Firenze la prima udienza del processo per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto e ucciso il 10 giugno 2018 da un’auto coinvolta in un inseguimento. Presenti in aula molti degli amici del 29enne, i quali hanno costituito l’associazione ‘Duccio Dini Onlus’ che, secondo quanto emerso nel corso dell’udienza, rischia di non essere ammessa come parte civile al dibattimento essendo stata costituita dopo l’incidente nel quale perse la vita Duccio.

La questione è stata sollevata dal giudice Raffaele D’Isa, presidente della corte, che ha invitato le parti a interloquire su questo punto nel corso della prossima udienza, fissata per il 12 settembre. “Questi rischio c’è sempre stato, il presidente ha fatto una semplice osservazione che sarà oggetto di discussione al momento opportuno” commenta il legale dell’associazione ‘Duccio Dini Onlus’, avvocato Marco Ungar.

Nel corso dell’udienza di oggi la corte ha autorizzato l’istanza di allontanamento dagli arresti domiciliari per visita medica presentata dal legale di uno degli imputati, e respinto un’istanza con la quale si chiedeva che un altro degli imputati potesse svolgere attività lavorativa.

Isolotto: antifascisti in piazza contro Fratelli d’Italia

E’ in programma per domani all’Isolotto in risposta alla manifestazione organizzata – alle 17 – nello stesso luogo da Fratelli d’Italia. Il presidio si troverà nei pressi della Bibiliotecanova, in via Canova.

Il presidio antifascista è organizzato da ‘Firenze Antifascista’ che in una nota sottolinea come la presenza di Fdi sia “in chiave elettorale”. E’ il tentativo di “strumentalizzare”, spiega ‘Firenze Antifascista’, un litigio tra ragazzini da parte di alcune mamme “che si spacciano come gruppo” e “da anni cercano, con l’ausilio di Fratelli d’Italia e Casapound, di soffiare sul fuoco in particolare riguardo ovviamente la presenza dei rom”.

Gli organizzatori, che chiamano a raccolta il quartiere, rammentano come gli stessi movimenti di destra “cercarono e non riuscirono a strumentalizzare la morte di Duccio Dini“, grazie “alla dignità della famiglia”, e che la biblioteca viene attaccata perchè è quella che “ospitò la Balzerani”.

L’Anpi del quartiere ha invece organizzato per il giorno successivo, giovedì 23 maggio, un’assemblea pubblica alle 17:30.

Lettera della comunità rom ai fiorentini, contro campagna di discriminazione e odio

Riceviamo e pubblichiamo la Lettera aperta a Firenze e ai fiorentini, da parte della comunità  rom fiorentina.

“Vi scriviamo queste poche righe per esprimere il nostro profondo sgomento e rammarico alla luce di questo attacco politico e mediatico da parte di gruppi politici di destra che stanno propagando l’odio verso la comunità rom fiorentina. Ed in particolare in seguito all’attacco mediatico da parte di Fratelli d’Italia che con a capo, Giovanni Donzelli e Francesco Torselli ha pubblicato un video su Facebook nel quale sostenevano che un gruppo di bambini ‘rom extracomunitari’ che con atteggiamento ‘mafioso’ associato all’uso della forza molestavano altri bambini e genitori.

In seguito a questo video tutta la comunità si è mossa alla ricerca della verità in quanto noi condanniamo sempre ogni forma di prepotenza ed intolleranza. E alla luce di questo abbiamo appurato l’infondatezza della cosa in quanto gli episodi sono legati a gruppi di bambini di varia etnia insieme a la stragrande maggioranza di bambini italiani che giocano insieme nei giardini in maniera vivace senza creare in nessun modo atti di violenza e molestie nei confronti di nessuno, cosi come confermato da vari operatori che gestiscono la biblioteca del quartiere 4. di via Canova. Questo video di propaganda da parte di Fratelli d’Italia serve soltanto per creare odio nei confronti della comunità rom, una comunità cordiale e pacifica, che viene ripetutamente attaccata dai partiti di destra ai fini elettorali.

Da qua nasce odio e discriminazione razziale, legata anche alla tragica morte di Duccio Dini, dove siamo stati i primi a condannare senza mezze parole i colpevoli di questo episodio, si sta creando un muro nei nostri confronti. Nonostante la stragrande maggioranza di noi è cittadina italiana, nati, cresciuti da tre generazioni a Firenze e ci sentiamo cittadini Fiorentini. Amiamo la nostra città e siamo contro ogni forma di discriminazione, vi scriviamo per tutelare i nostri figli e le nostre famiglie, chiediamo aiuto da parte della amministrazione comunale e di Nardella che prenda una posizione netta nei confronti di questa deriva razziale, e chiediamo anche una posizione ai vari candidati sindaci per capire la loro posizione nei confronti di questa situazione inaccettabile. Speriamo venga accolto il nostro messaggio di PACE, perché continuare a colpire sempre la comunità rom per scopi elettorali lo troviamo poco serio e irrispettoso sia nei nostri confronti che della comunità fiorentina”.

Morte Duccio Dini: 7 a processo

La prima udienza è stata fissata per il 4 luglio prossimo nell’aula bunker di Firenze. Al momento, due degli arrestati sono in carcere, cinque ai domiciliari. Tra le parti civili, l’associazione Amici di Duccio Dini Onlus, il Comune di Firenze e i familiari del 29enne

Tutti a processo gli indagati per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto e ucciso il 10 giugno scorso a Firenze da un’auto coinvolta in un inseguimento. Il gip Angela Fantechi ha disposto il rinvio a giudizio per sette persone di etnia rom.

La prima udienza è stata fissata per il 4 luglio prossimo nell’aula bunker di Firenze. Al momento, due degli arrestati sono in carcere, cinque ai domiciliari. Tra le parti civili, l’associazione Amici di Duccio Dini Onlus, il Comune di Firenze e i familiari del 29enne.

Il  30 aprile era stata rinviata ad oggi l’udienza preliminare per alcuni difetti di notifica. Duccio in sella al suo motorino sostava a un semaforo rosso in V.le Canova quando venne investito mortamente da due auto in corsa.

Secondo la ricostruzione fatta, gli indagati durante un inseguimento per regolazione di conti, finirono per scontrarsi con altri veicoli fra cui lo scooter di Duccio Dini. Nella stessa situazione finì infatti un automobilista – estraneo ai fatti come Dini – ricoverato in ospedale con una prognosi di 40 giorni.
In un primo momento la procura di Firenze concluse le indagini indicando come responsabili dell’omicidio sei uomini.  Accusati, in concorso, dell’omicidio di Duccio oltre che  del tentato omicidio di un loro parente, che volevano uccidere a causa di una lite, e che rimase gravemente ferito nello speronamento della sua auto.

Nella ricostruzione, i sei indagati inseguirono, su tre vetture, quella del parente speronandola più volte fino a fargli perdere il controllo. Anche gli inseguitori persero il controllo delle loro auto finendo per scontrarsi con altri veicoli fra cui lo scooter di Duccio Dini, che morì il giorno dopo in ospedale a causa dei gravissimi traumi riportati.Nell’inchiesta si inserì poi un settimo indagato per violenza privata.

Per ricordare il giovane, il 17 maggio si terrà la partita del cuore organizzata dall’associazione Duccio Dini onlus e l’inaugurazione a Firenze del giardino Duccio Dini, con un murales dedicato al 29enne, prevista per domenica 19 maggio.

Omicidio Duccio Dini: slittata al 13 maggio udienza preliminare

Slittata al 13 maggio prossimo l’udienza preliminare fissata nell’ambito delle indagini per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto e ucciso il 10 giugno scorso a Firenze da un’auto coinvolta in un inseguimento.

L’udienza, prevista per questa mattina, è stata rinviata per alcuni difetti di notifica. Presenti questa mattina al Palazzo di Giustizia di Firenze, nei pressi del quale è stato affisso uno striscione con la scritta ‘Duccio merita giustizia’, numerosi amici e parenti di Duccio Dini.

Sono 7, tutte di etnia rom, le persone arrestate nell’ambito delle indagini, due al momento in carcere e cinque ai domiciliari. Nove in tutto le richieste di costituzione di parte civile avanzate al giudice, tra cui quella della famiglia del 29enne, dell’associazione Duccio Dini onlus e del Comune di Firenze. A queste si aggiungono le richieste di costituzione di parte civile avanzate da altre persone coinvolte nell’incidente, che hanno riportato ferite o danni ai veicoli.

Lo slittamento dell’udienza preliminare, ha spiegato parlando con alcuni cronisti il legale dell’associazione Duccio Dini, avvocato Marco Ungar, “è un problema che può succedere”. “A questo riguardo – aggiunge – la famiglia ha apprezzato molto la disponibilità del giudice a trovare un’udienza straordinaria”.

Il legale ha spiegato anche come la famiglia di Duccio abbia sempre evitato “di farsi strumentalizzare”, decidendo, per esempio, di non entrare nel merito delle polemiche circa l’appropriatezza delle misure cautelari a cui sono sottoposti gli indagati. Sempre l’avvocato ha poi ricordato ‘la partita del cuore’ organizzata dall’associazione Duccio Dini onlus per il 17 maggio e l’inaugurazione a Firenze del giardino Duccio Dini, con un murales dedicato al 29enne, prevista per domenica 19 maggio.

Duccio Dini: i colpevoli sono criminali, ma la colpa non può ricadere su tutta la comunità Rom

Intervista con Miguel Lebbiati, attivista Rom e Sinti.  “Chiedo scusa personalmente e a nome della mia comunità per quanto accaduto,  abbraccio idealmente la famiglia colpita da un lutto indicibile” dice Miguel;  che aggiunge “chi ha sbagliato deve pagare duramente, è un crimnale, ma la colpa è sua o loro, non di tutta la comunità Rom e Sinta!”

 

 

 

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