Nardella a L’Avana, “per intensificare le relazioni culturali ed economiche tra Firenze e Cuba”

Firenze, il sindaco Dario Nardella ha incontrato a L’Avana il presidente della Repubblica di Cuba Miguel Diaz Cañel e il primo ministro del governo Manuel Marrero Cruz.

Durante l’incontro, si fa sapere da Palazzo Vecchio, si è parlato di come intensificare le relazioni culturali ed economiche tra Firenze e Cuba, con riferimento particolare all’industria del turismo, alla farmaceutica, all’edilizia e infrastrutture. Nardella ha annunciato di voler tenere a Firenze nel 2023 un vertice bilaterale economico tra imprese italiane e cubane “per sfruttare al meglio le riforme economiche avviate dal governo de l’Avana di apertura agli investimenti stranieri e alla libertà d’impresa”.

“Grazie a queste riforme – ha spiegato il sindaco – l’Italia, e Firenze in particolare, potranno giocare un ruolo di primo piano per scambi commerciali e investimenti in molti settori traendone beneficio reciproco. Appena rientrerò in Italia parlerò con i membri del nostro governo per organizzare questo vertice bilaterale”.

Tra gli obiettivi anche una collaborazione tra Firenze e l’Avana nel settore turistico: Nardella ha parlato di questo con il ministro del turismo Manuel Marrero Cruz, già ricevuto a Firenze la scorsa primavera. “Con il ministro Cruz abbiamo discusso la collaborazione tra Firenze e l’Avana nel settore turistico – ha spiegato Nardella – per la condivisione di progetti per la promozione reciproca delle due destinazioni a livello internazionale. In particolare, Firenze supporterà lo sviluppo dell’industria turistica cubana con le proprie imprese e la propria esperienza nel campo delle politiche pubbliche, allo scopo di aumentare le relazioni commerciali e creare nuovi posti di lavoro sia in Italia che nell’isola caraibica”.

Palazzo Vecchio fa sapere inoltre che queste iniziative del sindaco sono occorse al termine di un viaggio privato a Cuba con la famiglia, quando il sindaco Dario Nardella ha dedicato due giorni a una serie di incontri politico-istituzionali.

Durante i due giorni di presenza a l’Avana, il sindaco ha incontrato anche il viceministro della cultura Kenelma Carvajal con cui ha visitato il Museo delle Belle arti, e il ministro del turismo Manuel Marrero Cruz, già ricevuto a Firenze la scorsa primavera.

A Publiacqua 50 mln dal Pnrr per piano contro perdite idriche

Il progetto di Publiacqua finalizzato alla riduzione delle perdite idriche nei sistemi acquedottistici dell’area metropolitana di Firenze, Prato e Pistoia si è aggiudicato il terzo posto a livello nazionale nella graduatoria del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile ed è riuscito a ottenere 50 milioni dal Pnrr.

Il progetto, che vale complessivamente 67 milioni, include interventi nei 12 comuni dove si concentra l’80% delle perdite (per un totale di 3.800 km di reti): le opere previste consistono nella sostituzione delle reti, nello sviluppo della digitalizzazione grazie all’installazione di contatori che conse

“Siamo entusiasti e felicissimi di questo riconoscimento che testimonia l’elevata capacità progettuale di Publiacqua – ha affermato il presidente di Publiacqua, Lorenzo Perra -. Nella
graduatoria del ministero siamo infatti terzi a livello nazionale: un risultato che conferma le competenze manageriali e tecniche presenti nella nostra società che, oggi lo possiamo
confermare, rappresentano un valore aggiunto per tutto il nostro territorio”.

“Siamo orgogliosi che Publiacqua abbia ottenuto il terzo posto a livello nazionale nella graduatoria del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile che premia con i
soldi del Pnrr il suo piano per la lotta agli sprechi e per ridurre le perdite – ha aggiunto il sindaco di Firenze Dario Nardella -. Grazie a questo progetto potremo risparmiare 25 milioni di metri cubi d’acqua, volume superiore a un terzo del Lago di Bilancino, e potremo scendere sotto il 28% delle perdite diventando così tra le migliori città italiane in quanto a
performance idrica, un punto di svolta, dunque, a un problema annoso che, in un momento di siccità perdurante, non è più tollerabile”.

L’assessore all’ambiente di Palazzo Vecchio Andrea Giorgio ha evidenziato che “Firenze diventerà una delle città più all’avanguardia ed efficienti grazie al lavoro di Publiacqua”, l’assessore alle partecipate Federico Gianassi ha ricordato che dal 2018 al 2021 è stata ottenuta “una riduzione della dispersione idrica del 27%”.

Palazzo Vecchio illuminato giallo-azzurro per Ucraina

Stasera a Firenze la facciata di Palazzo Vecchio, sede del Comune, si tinge di giallo e azzurro, colori della bandiera dell’Ucraina, grazie a un’illuminazione speciale.

Oggi 24 agosto, viene ricordato, è Festa nazionale per l’Ucraina, che celebra l’anniversario dell’Indipendenza. La speciale illuminazione, realizzata dalla partecipata Firenze Smart, sarà visibile dalle ore 20.30.

“Anche oggi Firenze, illuminando di blu e giallo Palazzo Vecchio, conferma la solidarietà per il popolo ucraino nella giornata più significativa per quel paese, quella dell’indipendenza – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella -. Si parla sempre meno di questa guerra come se fosse già finita, ma non è affatto così. Continuano a morire militari ma soprattutto molti civili, tra cui donne e bambini. Nel mio viaggio a Kiev di qualche giorno fa alla guida di una
delegazione di sindaci appartenenti all’associazione Eurocities, ho visto e sentito personalmente quanto la tragedia della guerra non si sia fermata”.

“Ho incontrato il sindaco di Nikolaev che mi ha raccontato i bombardamenti quotidiani della sua città – ha aggiunto Nardella -. Pochi giorni fa ne hanno subiti 38 in una notte. Sono passati sei mesi, la guerra continua e sembriamo tutti ormai assuefatti. Guai se la pressione internazionale non continua a chiedere lo stop dell’invasione russa. Guai se le potenze mondiali smettono di lavorare per il raggiungimento di un accordo di pace. Guai se
la nostra gente smette di indignarsi e reagire di fronte alle violenze perpetrate sui civili”.

Firenze: svastiche su furgoni, Nardella ‘Trovare i colpevoli’

Nel quartiere di San Jacopino a Firenze la notte scorsa tre furgoni della ditta di corrieri ‘Postini fiorentini’ sono stati imbrattati da svastiche tracciate con vernice nera.

La ditta, che svolge servizi postali, ha avuto tre furgoni su quattro danneggiati e ha fatto denuncia ai carabinieri che hanno già avviato le indagini per risalire ai responsabili. “Condanniamo con forza quanto avvenuto la scorsa notte ai danni dei mezzi dell’azienda di corrieri Postini Fiorentini. – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – Certi simboli che credevamo ormai relegati a un buio passato non devono assolutamente tornare e questi episodi non devono essere sottovalutati. I responsabili devono essere individuati e puniti. Firenze e i suoi cittadini sono altro da questo”.

Le repliche di due trasmissioni dedicate al 25 aprile – ma ripetute da poco su Lady Radio, il 19 e 20 agosto – fanno pensare all’amministratore unico di Postini Fiorentini, Alessandro Prosperi, che l’accaduto possa essere stato una reazione a questo tema. “Oltre al mio lavoro – spiega Prosperi -, curo da tempo una trasmissione in radio dove parlo della città e della sua storia partendo dai nomi delle vie. Venerdì e sabato la radio ha mandato in replica due puntate sul 25 aprile dove ho trattato della Resistenza usando la toponomastica e ho anche parlato di personaggi come il partigiano Bruno Fanciullacci”, uno dei gappisti dell’attentato mortale al filosofo Giovanni Gentile, “e Reginaldo Giuliani”, cappellano militare degli arditi nella Grande Guerra poi da taluni associato al fascismo. Su entrambi esistono strade intitolate a Firenze.

Prosperi ipotizza che “alcune mie considerazioni abbiano provocato la reazione di qualcuno”. “Davvero non riusciamo a capire”, ha aggiunto, “il 25 aprile è passato da mesi, ma venerdì 19 e sabato 20 sono andate in onda proprio quelle puntate. Sarebbe assurdo no? Questa è storia e non politica”. In attesa di sviluppi, il titolare della ditta “ringrazia le tante persone che anche dalle istituzioni che hanno espresso la loro solidarietà” e sottolinea che il danno materiale c’è stato all’azienda: “Per noi partire in ritardo di ore con le consegne è stato un grosso problema”.

“Va tutta la nostra solidarietà al titolare e i dipendenti di ‘Postini fiorentini’, l’azienda che
questa notte è stata oggetto di un atto intimidatorio. – affermano Francesco Torselli e Alessandro Draghi, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e a
Palazzo Vecchio – Questa mattina quattro dei furgoni della ditta sono stati ritrovati imbrattati con svastiche disegnate al contrario. E’ gravissimo danneggiare in questo modo chi svolge quotidianamente un servizio fondamentale per la nostra città. Ci auguriamo che i colpevoli siano identificati quanto prima”.

In una nota il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo esprime “Costernazione e incredulità per la miseria di un gesto che lascia sgomenti”, ribadendo “il compito delle istituzioni che mai come in questo momento sono chiamate a rimettere al centro della riflessione culturale del nostro Paese una proposta altra di attenzione alle nuove generazioni per far fronte alle emergenze educative e sociali che sono all’origine di episodi di questo tipo”. “Il Consiglio regionale- ricorda il presidente – è impegnato da sempre nella sensibilizzazione ai valori della memoria, in particolare verso gli studenti e il mondo della scuola ed esorta a non sottovalutare mai certi episodi di degrado culturale. A nome di tutta l’Assemblea legislativa auspica infine che le forze dell’ordine possano identificare i responsabili in tempi brevi”.

Sollicciano, Nardella: “Struttura fatiscente, meglio rifarlo da zero”

Sollicciano “è fatiscente e inadeguata”: queste le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella oggi in visita al carcere fiorentino col vicepresidente del Csm David Ermini e col garante dei detenuti Mauro Palma per incontrare le delegazioni della polizia penitenziaria, dei detenuti e dei dipendenti.

“Ringrazio il Ministero per gli 11 milioni di euro che sono stati stanziati”
per la sua risttrutturazione, ma “continua a permanere il dubbio
che questi soldi non siano soldi buttati via, e che non convenga
ricostruire da zero questa struttura” ha detto il sindaco Nardella.

“Abbiamo chiesto a gennaio – ha proseguito – in occasione della visita della ministra Cartabia, l’avvio immediato di uno studio tecnico su quale sia la soluzione strutturale migliore. Il provveditore ci ha detto che i tecnici del Ministero sono già al lavoro, quindi noi aspettiamo l’esito di questo studio, perché vogliamo sapere se questi soldi pubblici spesi per la manutenzione straordinaria non possano essere spesi meglio ricostruendo da zero la struttura carceraria”.

Infatti, ha aggiunto Nardella, “la nostra preoccupazione è che questo carcere sia talmente difficile da gestire, comporti così tanti soldi per la gestione, perché non è funzionale, che sia molto meglio rifarlo completamente da zero che spendere milioni e milioni di euro per la ristrutturazione quando appunto la gestione è molto costosa. Speriamo che questo studio venga terminato il prima possibile, nell’arco di pochissimi mesi, perché vogliamo sapere cosa conviene fare, invece di mettere soldi che poi alla fine rischiano di essere inutili”.

La situazione “sinceramente è ancora molto molto grave, insoddisfacente dal punto di vista strutturale e funzionale. – ha continuato il sindaco – Ci sono molti problemi gravi e di natura sanitaria, la presenza di blatte e cimici che rendono la permanenza dei detenuti molto critica, ma anche le condizioni di lavoro degli agenti della polizia penitenziaria. L’acquazzone di questa notte per esempio ha provocato delle forti infiltrazioni, ci è stato detto dai detenuti, anche nelle strutture che sono state recentemente riqualificate”.

“C’è poi una forte mancanza di educatori, il provveditore ha annunciato che ne arriveranno due o tre”, ha anche detto, sottolineando che “i detenuti che stanno in queste condizioni escono dal carcere perché hanno scontato la pena sono peggio di come sono entrati, e non avendo professionalità, non sapendo devo andare a lavorare, tornano a delinquere. Quindi se le carceri in Italia non funzionano questo diventa un problema per il cittadino comune in termini di aumento dei problemi di sicurezza. Per questo noi siamo qui: per chiedere da parte del Ministero e da parte dei magistrati di sorveglianza il massimo sforzo per aumentare le misure alternative, per potenziare le occasioni di reinserimento sociale, per agevolare le occasioni di formazione professionale, di inserimento lavorativo”.

Il sindaco ha spiegato che “ci siamo presi una serie di impegni come quello di accelerare la procedura per realizzare un capannone per svolgere attività lavorative nel settore della pelletteria, in modo da aiutare i detenuti a imparare un mestiere e quindi essere in condizioni di lavorare quando escono. Ci siamo presi un impegno ad andare avanti con i protocolli per la realizzazione degli orti sociali che serviranno anche qui per dare opportunità di lavoro, perché il grosso problema è che questi detenuti stanno in carcere senza far niente, in condizioni sanitarie critiche, quando invece l’obiettivo del carcere come dice la Costituzione è quello della rieducazione della pena”.

Per David Ermini, vicepresidente del Consiglio Superiore della
Magistratura, “Il problema” di Sollicciano “è prima di tutto strutturale, perché le condizioni edilizie le conoscete tutti, e quindi bisogna capire se continuare a spendere tutti quei soldi su Sollicciano o se si possa pensare ad altre soluzioni”.

“Vivere e lavorare a Sollicciano è molto complesso – ha detto Ermini – per il mondo dei detenuti, e anche per i poliziotti penitenziari che oggettivamente hanno delle grandissime difficoltà. Forse all’epoca si pensava che le grandi carceri fossero una soluzione ma era sbagliato, perché le carceri più piccole sono e meglio funzionano, quindi forse bisognerà ripensare tutto. La riforma sull’ordinamento penitenziario che il ministro Orlando aveva preparato, e che poi non ha trovato
l’approvazione, è un passaggio che va immediatamente ripreso”.

Secondo il vicepresidente del Csm “c’è tutto il tema dell’esecuzione penale esterna attraverso le misure alternative, il tema di creare la possibilità di lavoro all’interno di una struttura così, per permettere già immediatamente di avvicinarsi al mondo del lavoro nella società all’esterno. E’ una situazione molto molto complessa, e non è di facile soluzione”.

Simona Gentili ha intervistato il sindaco di Firenze Dario Nardella

Nardella da Sollicciano: “Se ci schiacciamo troppo da un lato o dall’altro non vinciamo le elezioni”

Firenze, Dario Nardella, sindaco di Firenze, dopo una visita al carcere di Sollicciano, ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo alle prossime elezioni politiche.

“Se ci schiacciamo troppo da un lato o dall’altro non vinciamo le elezioni, – ha detto Nardella – ma soprattutto non dimostriamo di essere all’altezza delle ragioni per cui il Partito Democratico è nato”.

“Dobbiamo parlare alla sinistra – ha affermato – e anche all’elettorato più moderato e riformista, dobbiamo parlare ai lavoratori, ascoltare i lavoratori, ma avere proposte anche per le imprese”.

Secondo Nardella “la questione di sinistra o non sinistra dipende dalle proposte. Io resto al fatto che il Partito Democratico si chiama democratico e nel suo statuto ha la vocazione maggioritaria e i valori che appartengono alla tradizione della sinistra, alla tradizione socialista, socialdemocratica, liberaldemocratica, cattolica. Noi dobbiamo incarnare tutti questi diversi valori e quindi parlare ad un elettorato ampio”.

Per il sindaco di Firenze, in campagna elettorale “dobbiamo concentrarci al massimo sul programma, sulle proposte e sui contenuti”, e “noi dobbiamo far valere le nostre” parole d’ordine “soprattutto a partire dal tema del lavoro, della sanità e dell’ambiente”.

“Capisco l’amarezza” dei parlamentari uscenti del Pd che non vengono ricandidati – ha detto poi Nardella riguardo alle polemiche sulle candidature del Partito Democratico, anche perché “questa legge elettorale è pessima, prevede listini bloccati, e prevede un sistema molto complesso che scarica sul sistema dirigente del partito la responsabilità di prendere decisioni e scelte che sono spesso molto dolorose”.

“Per quanto riguarda tutti i parlamentari uscenti ed in particolare Luca Lotti, che non sono stati riconfermati io voglio esprimere il massimo del rispetto per il lavoro svolto fino ad ora al servizio della comunità”, ha aggiunto Nardella, il quale si è detto “felice che le candidature espresse dal territorio fiorentino e dal Pd locale siano state accolte a livello nazionale, e quindi faccio un grande in bocca al lupo a Simona Bonafè, Emiliano Fossi e Federico Gianassi che sono i tre nomi che sono emersi dal partito provinciale. Ringrazio il segretario Letta perché ha tenuto fede all’impegno di ascoltare i territori”.

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