Dante: ritrovato a Pavia antico frammento Divina Commedia

Dante: sono state ritrovate nella sezione storica della Biblioteca del Collegio Ghislieri di Pavia, storico collegio universitario fondato nel 1567, le antiche pergamene di un “codice dantesco dalla storia avventurosa”.

Il frammento, che riporta il II, III, X e XI canto del Paradiso della Divina Commedia di Dante, era stato ritrovato una prima volta nel 1889, ripreso negli anni Sessanta e poi accantonato.
In occasione delle ricerche intraprese dal Collegio per le celebrazioni dantesche, è stato recuperato da Alessandro Maranesi, responsabile della biblioteca del Ghislieri e rettore vicario del Ghislieri, con l’obiettivo di riportarlo all’attenzione degli studiosi.
“Il Frammento – si legge nella nota del Collegio Ghislieri – risulta particolarmente antico: la grafia di alcune parole, la scrittura minuscola gotica, l’ortografia incerta, la scarsissima punteggiatura lo fanno risalire certamente alla fine del Trecento, ma alcuni elementi come alcune forme arcaizzanti e il tipo di scrittura riferibile allo scrittorio di Bologna per i testi letterari giuridici, fanno datare le pergamene non oltre la metà del Trecento, caratterizzandolo come uno dei frammenti più antichi della Commedia. Alcuni dettagli, inoltre, come il tipo di pergamena e le lettere miniate in rosso, sembrano indicare che le pergamene possano essere appartenute a un Codice molto prezioso, che per il suo valore poteva trovare posto solo in case principesche, o corporazioni religiose o famiglie potenti”.
Diverse sono le ipotesi relative alla provenienza: la piú suggestiva è certamente quella secondo la quale le pergamene potrebbero giungere da un antico codice della ricchissima biblioteca visconteo-sforzesca che aveva sede nel Castello Visconteo di Pavia (andata dispersa per mano dei francesi di Luigi XII nel 1499) promossa da Francesco Petrarca, che quindi avrebbe potuto avere tra le mani il prezioso codice durante il suo soggiorno pavese.
“Il Collegio Ghislieri – afferma Alessandro Maranesi – è onorato di possedere un bene culturale tanto prezioso. In contatto con la Società Dantesca Italiana e con diversi studiosi italiani di Dante, anche alunni del Collegio, si adopererà perché il frammento venga prontamente studiato al fine di definirne con maggior certezza datazione e provenienza”. Fonte (ANSA)

L’Accademia della Crusca illustra parole di Dante per Beatrice

Il lessico d’amore di Dante Alighieri domani sarà al centro della discussione su Fb tra Marazzini presidente dell’Accademia della Crusca, Di Valvasone e Meacci per il 14 febbraio

Parlar d’amore a San Valentino nell’anno di Dante Alighieri. Succede sulla pagina Fb di Informatore grazie alla collaborazione fra Unicoop Firenze e Accademia della Crusca. L’appuntamento è per le ore 18 del giorno più romantico dell’anno, con il presidente dell’Accademia Claudio Marazzini e le incursioni dell’attrice Anna Meacci.

‘Tanto gentile e tanto onesta pare…’, queste le parole di Dante all’apparizione di Beatrice, amore idealizzato nella Vita nova, scritta fra il 1282 e il 1293. Parole di altri tempi, per caratterizzare una giovane donna. Parole che hanno attraversato i secoli e che ancora oggi raccontano un sentimento eterno: l’amore. Ma cosa direbbe un Dante di oggi alla sua ‘Bea’? Come descriverebbe oggi l’oggetto del suo amore, magari sui social network? A queste domande risponderanno il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini per la parte sul lessico amoroso di Dante e la studiosa Luisa Di Valvasone per la parte contemporanea.

Interverrà anche Anna Meacci, con alcuni contributi in diretta, e sarà possibile anche per i soci e per il pubblico commentare. Le interazioni più curiose verranno lette e “interpretate” da Meacci. Inframezzeranno la conversazione due brevi video-contributi con attori della Compagnia delle Seggiole che reciteranno i due più famosi brani d’amore di Dante: ‘Tanto gentile e tanto onesta pare’ e dal Canto V della Divina commedia l’amore di Paolo e Francesca.

Ritratto allegorico di Dante in Palazzo Vecchio

🔈Firenze, nell’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il Comune di Firenze presenta “Bronzino e il Sommo Poeta. Un ritratto allegorico di Dante in Palazzo Vecchio”, esponendo all’interno del Salone dei Cinquecento, il “Ritratto allegorico di Dante”, opera di Agnolo Bronzino.

L’esposizione del ritratto, promossa dal Comune di Firenze, curata da Antonio Natalie Sergio Risaliti e realizzata da MUS.E, si terrà a partire dal12 febbraio e fino al 31 maggio 2021 e sarà inclusa nel percorso museale di Palazzo Vecchio.

La storia di questa lunetta è riferita da Giorgio Vasari nella Vita del Bronzino. Secondo la ricostruzione vasariana infatti il ritratto di Dante oggetto della mostra in Palazzo Vecchio, un olio su tela datato 1532-1533, fu commissionato al pittore insieme ai ritratti di Petrarca e Boccaccio per ornare una camera della casa del colto banchiere fiorentino Bartolomeo Bettini.

L’intento era quello di ornare le pareti con “poeti che hanno con versi e prese toscane cantato d’amore” nelle lunette delle pareti e al centro una tavola con “Venere e Cupido” dipinta dal Pontormo su cartone di Michelangelo Buonarroti, oggi conservata alla Galleria dell’Accademia.

L’ambizioso progetto, rimasto incompiuto, coinvolgeva i maggiori pittori attivi in città in quel periodo e anticipava temi cari ai letterati della futura Accademia Fiorentina (cui appartenne lo stesso Bronzino fino al 1547), come la superiorità della lingua toscana e il rapporto tra arte e poesia.

Dei tre ritratti commissionati al Bronzino, solo quello di Dante è arrivato fino ad oggi. Conosciuto in passato attraverso un disegno preparatorio della testa del poeta (conservato alla Staatliche Graphische Sammlung di Monaco di Baviera), una copia su tavola (conservata nella Collezione Kress della National Gallery of art di Washington) e varie riproduzioni grafiche, è stato a lungo disperso finché la tela non è stata rinvenuta in una collezione privata fiorentina e accolta dalla critica come l’originale del ritratto dantesco ricordato nella biografia vasariana dell’artista.

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi e Sergio Risaliti uno dei Curatori insieme ad Antoni Natali, dell’esposizione:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/02/210211_00_DANTE-BRONZINO_SACCHI-RISALITI.mp3?_=1

2021 dell’ORT: un anno di “Musica Divina”

Il 2021 dell’ORT avrà come filo conduttore temi legati al sommo poeta, non solo concerti, ma anche registrazioni discografiche e interessanti divagazioni su altre latitudini. Con “Musica Divina” si realizzeranno programmi originali trattidall’opera e dalla vita di Dante Alighieri.

Nuovo programma 2021 dell’ORT. Si parte giovedì  21 gennaio con un ciclo di sei concerti trasmessi in streaming e ispirati al viaggio. Primo appuntamento  con la Francia di Ravel, Saint-Saëns e Bizet e dei colori raffinati della loro scrittura (21 gen. Bringuier al suo debutto con l’ORT). Si continua con Liszt e Brahms (28 gen. Khochanovsky, De Maria) che ci faranno immergere nel cuore dell’Europa continentale grazie alla magniloquenza delle loro strutture narrative. Poi la Russia (4 feb. Krylov) con  Pëtr Il’ič Čajkovskij; e ancora in Argentina e Spagna (18 feb. Venditti, Sidorova) per omaggiare Piazzolla a 100 anni dalla nascita. Infine di nuovo in Europa (25 feb. Stenz e 4 mar. Lonquich), nell’Europa di Mozart, Beethoven, Haydn e Mendelssohn, i grandi padri della musica occidentale.

All’attività concertistica si aggiungerà anche quella discografica. Sono in programma in questi mesi nuove incisioni che coinvolgeranno grandi artisti italiani. Si apre una nuova prospettiva progettuale stabile e di lungo respiro che unisca grandi capolavori e celebri solisti italiani nel tentativo di dare una propria personale lettura di questi capolavori.

Immagine fornita da ufficio stampa

Il calendario dettagliato dei prossimi streaming:

giovedì 21 gennaio 2021 ore 21.00

LIONEL BRINGUIER direttore

ENRICO DINDO violoncello

Maurice Ravel / Pavane pour une infante défunte

Camille Saint-Saëns / Concerto n.1 per violoncello e orchestra op.33

Georges Bizet / Sinfonia in do maggiore

giovedì 28 gennaio 2021 ore 21.00

STANISLAV KOCHANOVSKY direttore

PIETRO DE MARIA pianoforte

Franz Liszt / Concerto n.2 per pianoforte e orchestra S 125

Johannes Brahms / Sinfonia n.1 op.68

giovedì 4 febbraio 2021 ore 21.00

SERGEJ KRYLOV direttore e violino

Pëtr Il’ič Čajkovskij / Concerto per violino e orchestra op.35

Pëtr Il’ič Čajkovskij / Serenata per archi op.48

giovedì 18 febbraio 2021 ore 21.00

NIL VENDITTI direttore

KSENIJA SIDOROVA bandoneon

Alberto Ginastera / Danze da Estancia

Astor Piazzolla / Concerto “Aconcagua” per bandoneon, orchestra da camera e percussioni (1979)

Astor Piazzolla / Libertango (arrangiamento di John Lenehan)

Manuel de Falla / El amor brujo, suite

giovedì 25 febbraio 2021 ore 21.00

MARKUS STENZ direttore

Felix Mendelssohn-Bartholdy / Le Ebridi, op.26 ouverture

Wolfgang Amadeus Mozart / Sinfonia n.29 K.201

Joseph Haydn / Sinfonia n.94 “La sorpresa”

giovedì 4 marzo 2021 ore 21.00

ALEXANDER LONQUICH direttore e pianoforte

Ludwig van Beethoven / Concerto n.4 per pianoforte e orchestra op.58

Wolfgang Amadeus Mozart / Sinfonia n.41 K.551 “Jupiter”

La trasmissione in streaming verrà effettuata contemporaneamente sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dell’Orchestra della Toscana.


Turismo Toscana, oltre 6 milioni di euro per il piano operativo 2021

La ripartenza con un piano da 6 milioni e 334 mila euro per il turismo in Toscana. Il piano è stato presentato in conferenza stampa stamani

Il turismo rimane, nei piani della giunta regionale, une elemento fondamentale su cui costruire la ripresa economica. “Non sono tra coloro che dicono di non considerarlo per il nostro futuro – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – . Ci crediamo invece a tal punto che per il piano 2021 anziché solo 4 milioni di euro, che era la prima previsione, ho voluto che la risorse stanziate arrivassero a sei”. Puntare sul turismo insomma: “magari – aggiunge Giani – provando a diffonderlo anziché concentrarlo in pochi luoghi”.

La Toscana si prepara così alla ripartenza con un piano da 6 milioni e 334 mila euro, concentrato su grandi azioni di marketing, tra cui la nuova campagna internazionale “Toscana, Rinascimento senza fine”. “Risorse – puntualizza Marras – che si aggiungono a quelle per il piano straordinario di promozione che e abbiamo messo a punto nel 2020”.

Sette sono i temi di viaggio proposti per un soggiorno in regione, tutti fortemente connessi con le tendenze del momento. Si spazia dal cosiddetto ‘living culture” (ovvero cultura, eventi e creatività) al ritorno ai borghi e ai prodotti autentici (la fuga dalla città insomma, o ‘city quitter’ che dir si voglia); ci sono i viaggi nelle città d’arte e la vacanza al mare, il relax e rigenerazione dei viaggi del benessere con un ‘new wellness”; c’è la vacanza e il viaggio inteso come momento di ‘disconnessione’ e di ricarica con un’immersione nella natura e nelle attività all’aria aperta ma anche, con l’emergenza coronavirus ancora non tramontata, il lungo soggiorno in campagna dove magari poter lavorare, alla bisogna, in ‘smart working’. Sette temi di viaggio per l’appunto e cinquantadue linee di prodotto distribuite su tutti i territori.

“Ci aspettiamo – dice l’assessore al turismo Leonardo Marras – che il 2021 sia ancora un anno che privilegerà il turismo di prossimità per poi allungarsi magari verso il medio raggio. Difficile dire oggi quando si potrà tornare a visitare la Toscana anche dalle parti più lontane del mondo. Ma abbiamo deciso di fare presto per essere pronti nel momento in cui il mercato muoverà i suoi passi”. Prendere un volo per spostarsi in futuro sarà probabilmente più costoso. Ci saranno sicuramente compagnie che falliranno e sarà più complicato organizzare viaggi lunghi nel mondo. Il 2020 ha visto il 90 per cento dei voli cancellati. Ci sono aree che hanno sofferto flessioni nelle presenze del 30 per cento, altri dove le perdite sono state del 70 per cento. Il ritorno dei turisti dagli Stati Uniti e dell’Asia è atteso probabilmente non prima del 2022. Ma lavorare oggi sul lungo raggio sarà un investimento per il futuro.

Soprattutto è cambiato il metodo di lavoro, tale secondo l’assessore da fare di quello toscano un progetto pilota su scala nazionale: “un progetto unitario – spiega – che rifugge l’idea di creare piccoli spazi dove si torna a guardarsi la punta dei piedi, con tutti i comuni toscani dentro un percorso che privilegerà prodotti turisti omogenei”. Quest’anno il piano di promozione è stato infatti il frutto di un vero lavoro di squadra: oltre 240 comuni, raggruppati in ventotto ambiti turistici, la Regione Toscana con le sue agenzie, Toscana Promozione Turistica per il turismo e Fondazione Sistema Toscana per il digitale, che hanno elaborato linee e ideesulla nuova piattaforma digitale di co-programmazione, e poi naturalmente gli operatori turistici, con oltre 1.500 interviste ad imprenditori della regione durante i mesi di lockdown a cui seguiranno cinquantatré laboratori in programma nel mese di gennaio. Una nuova governance insomma, lanciata lo scorso marzo e riassunta sotto il nome di “Toscana together”, per definire assieme una strategia per obiettivi.

Per essere pronti per una veloce ripartenza il sistema turistico della Toscana, si è voluto puntare su uno strumento digitale per la co-programmazione, una piattaforma che consente una grande flessibilità d’azione per un veloce adattamento agli scenari: attraverso la condivisione dei rispettivi obiettivi gli ambiti turistici partecipano all’aggiornamento costante del parco progetti legati ai territori, selezionano le priorità e costruiscono in modo condiviso una strategia di promozione.

Il piano operativo 2021 concentrerà in particolare gli oltre sei milioni di risorse a disposizione su cinque aree di intervento: l’area business to business con le fiere e i workshop con i grandi tour operator internazionali, quest’anno ancora per lo più online; l’area comunicazione del brand con la campagna “Toscana. Rinascimento senza fine” e il focus “China”; gli interventi di valorizzazione dell’offerta con i progetti “Costa Toscana / Isole Toscane”, “I Cammini” e le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri; gli interventi sulla governance con “Tuscany Together” ed infine le ricerche di mercato per orientare l’azione, a partire da una indagine sullo stato di salute del brand Toscana e dei brand collegati, di prossimo avvio. A Toscana Promozione Turistica spetterà l’importante ruolo d’intervento nel coinvolgimento e nell’ascolto e di specifico supporto nella governance, nella strategia e nel design dell’offerta e del marketing.

“E’ stato possibile programmare il piano 2021 proprio a partire dai 28 piani di destinazioni condivisi con la piattaforma digitale: un metodo di selezione delle priorità all’interno di una comune matrice strategica – afferma Francesco Palumbo direttore di Toscana Promozione Turistica – Collaborare insieme sulle politiche regionali del turismo e avere una strategia condivisa costituisce un lavoro puntuale sui prodotti della destinazione, un metodo marketing-oriented per promuovere il brand della Toscana e sviluppare gli obiettivi e i risultati da raggiungere con progetti coerenti sui vari asset della Toscana. I mercati sui quali lavorare saranno via via selezionati in considerazione dell’evoluzione della situazione pandemica”.

Sentiamo il presidente Eugenio Giani durante la conferenza stampa

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2021/01/211112_EUGENIO-GIANI-TURISMO.mp3?_=2

 

 

Accademia della Crusca pubblicherà una parola di Dante al giorno nel 2021

Su sito Accademia della Crusca nel 2021 per 700 anni morte poeta

Per ciascuno dei 365 giorni del 2021, dall’1 gennaio al 31 dicembre, sul sito internet dell’Accademia della Crusca apparirà una diversa parola o espressione di Dante arricchita da un breve commento, pensato per raggiungere il pubblico più ampio. La parola di Dante, “fresca di giornata” nonostante i 700 anni trascorsi dalla morte del sommo poeta, sarà rilanciata attraverso i canali social dell’Accademia (Facebook, Twitter, Instagram).

L’iniziativa della Crusca, tra quelle promosse dall’Accademia nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte dell’Alighieri, vuole essere un modo, si spiega, per “sottolineare la capacità creativa, l’attualità e la straordinaria leggibilità del grande poeta”. La Crusca tra l’altro ha già da tempo in corso il Vocabolario Dantesco, frutto della stretta collaborazione fra l’Accademia e l’Istituto del Cnr Opera del vocabolario italiano, “una risorsa informatica accessibile gratuitamente e in continuo aggiornamento ”

Tra le parole e le espressioni dantesche che saranno pubblicate nel mese di gennaio locuzioni, motti, latinismi, neologismi creati dal sommo poeta, che in gran parte fanno ancora parte del nostro patrimonio linguistico, “espressioni – si spiega – divenute proverbiali come lo bello stilo (Inferno, I, 87), lo stile poetico di cui Dante è fiero, e che ha imparato dai grandi modelli classici, Virgilio per primo. Color che son sospesi (Inferno, II, 52), passato nell’italiano come forma proverbiale per indicare uno stato di incertezza e di attesa. Il ben dell’intelletto (Inferno, III, 18), oggi l’espressione è usata per indicare la pienezza della razionalità umana. Bella persona (Inferno, V, 101), espressione che usa Francesca da Rimini per riferirsi al proprio corpo, oggi invece riferita a doti morali come generosità, lealtà”. Tra i latinismi, ad esempio ‘rosso’ che Dante “usa soltanto nell’espressione ‘lito rubro’ (ricalcata sul litore rubro di Virgilio) per indicare il Mar Rosso”. Molti anche i neologismi creati da Dante come “trasumanar (Paradiso, I, 70), per indicare un’esperienza che va oltre l’umano. Incielare (Paradiso, III, 97), la vita perfetta di Beatrice la ‘inciela’, cioè la mette nel cielo. Imparadisare (Paradiso, XXVIII, 3), Beatrice ‘imparadisa’ la mente di Dante, cioè colloca la sua mente nel cielo”: Dante, si spiega, “non aveva paura di usare parole nuove, soprattutto per descrivere l’esperienza paradisiaca e la dimensione sovra-umana”. Ci sono poi “parole espressive e tuttora dense di significato come tetragono (Paradiso, XVII, 24), capace di resistere agli urti della sfortuna, botolo (Purgatorio, XIV, 46) cane piccolo e di poca forza, ma che si sfoga nel latrare e abbaiare. Broda (Inferno, VIII, 53), non il brodo dei cuochi stellati di oggi, ma l’acqua del fiume infernale” e “bruti (Inferno, XXVI, 119), non uomini, ma quasi animali, o animali a tutti gli effetti”. E poi “voci onomatopeiche come cricchi (Inferno, XXXII, 30), forse la più antica voce onomatopeica attestata nell’italiano scritto, con cui Dante rende il rumore dello scricchiolio del ghiaccio che sta per rompersi, riferendosi al Cocito, il fiume ghiacciato infernale. Tin tin (Paradiso, X, 143) per indicare il gradevole suono prodotto dalle ruote del congegno di un orologio a sveglia, a cui viene paragonata la corona delle anime beate che appaiono a Dante, muovendosi in giro e cantando”.

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