Fiaccolata per la pace: già decine le adesioni all’appello di Padre Bernardo

Dal PD, alla CGIL, a Controradio che seguirà la manifestazione in diretta. Aderisce anche la Fondazione padre Ernesto Balducci. “”Se vuoi la pace, prepara la pace” è una delle espressioni più significative del pensiero di padre Balducci – ricorda la presidentessa Grazia Bellini.

“Speriamo davvero che questa occasione veda fianco a fianco le comunità israelitica e islamica in risposta all’appello accorato di Padre Bernardo Gianni, insieme a tanti cittadini. Ogni iniziativa che costruisce ponti di pace è importante, a maggior ragione in una fase drammatica come quella in corso”, ha detto il segretario regionale Emiliano Fossi, annunciando la adesione convinta del Pd della Toscana alla fiaccolata per la pace in Medio Oriente, promossa dall’abate di San Miniato al Monte,  padre Bernardo Gianni a Firenze, per lunedì prossimo..

“Lo sport accolga l’invito di padre Bernardo. Contribuiamo tutti a dare forza al dialogo, in difesa degli innocenti e di quanti hanno perso la vita – dichiara Nicola Armentano, consigliere delegato allo Sport della Città Metropolitana di Firenze – Auspico che anche il mondo dello sport con Coni, Cip, Uisp e enti di promozione accolga l’invito di padre Bernardo per lunedì e possa contribuire a dare forza al dialogo”.

“Noi rispondiamo sì all’appello di padre Bernardo Gianni”, afferma la Fondazione Giovanni Paolo II, che da oltre 25 anni opera con progetti di cooperazione in Medio Oriente, rendendo noto di aderire all’appello di padre Bernardo Gianni di cui “facciamo nostre le sue parole”. Aderisce anche la Fondazione padre Ernesto Balducci. “”Se vuoi la pace, prepara la pace” è una delle espressioni più significative del pensiero di padre Balducci – ricorda la presidentessa Grazia Bellini – Stravolgendo il detto dell’antica Roma, ha indicato nella cancellazione della categoria del “nemico” la via maestra per creare una vera cultura di pace tra gli esseri umani” .

La Cgil aderisce affermando di “partecipare convintamente con le modalità da proposte” da padre Bernardo e dà appuntamento lunedì 23 ottobre a Firenze alle 18.30 al Ponte alle Grazie da dove partirà la fiaccolata. I partecipanti, viene ricordato, senza bandiere, transitano da San Niccolò, rampe fino a piazzale Michelangelo, poi la salita finale per San Miniato al Monte, “dove ci raccoglieremo senza interventi finali (ci sarà unicamente un saluto di padre Bernardo)”.

Adesioni anche di Acli, Libera, Fondazione Giorgio La Pira, Cospe, Legambiente, Controradio, Gruppo Emergency Firenze, Centro Internazionale Studenti e Opera per la Gioventù La Pira, Toscana Impegno Comune, Donne insieme per la pace, Movimento dei Focolari, Associazione piazza San Donato, Empoli per la pace, Associazione Nuova Camaldoli, Pax Christi, Libertà e Giustizia, Testimonianze, Comitato Fermiamo la guerra.

🔊 I 40 anni del Cospe: una giornata tra dialoghi, teatro, musica ed eventi

I 40 anni del Cospe tra dialoghi, teatro, musica ed eventi. Il prossimo 8 settembre, una giornata per salutare l’importante traguardo dell’ong toscana. Tra gli: Vladimir Luxuria, Djarah Kan, Alessandro Cinque, Stefano Liberti, Moni Ovadia. Al mattino un convegno in Sala Pegaso. Giani: “Esempio della Toscana che si impegna per gli altri”

Quest’anno COSPE festeggia il suo 40esimo anno di età. Un traguardo importante, ma non un punto di arrivo.

Dal 1983 ad oggi il COSPE ha sempre messo al centro le persone, il ripudio delle ingiustizie sociali e delle discriminazioni di ogni genere, la giustizia ambientale e la cura dei beni comuni, mantenendo uno sguardo ampio, globale e internazionale. Uno sguardo e un approccio che oggi è stato riassunto con “People, Planet, Peace”.

“COSPE e le sue attività sono esempi della Toscana che si impegna per gli altri, per crescere tutti insieme, per un mondo più giusto – ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. La Regione Toscana saluta con piacere il 40esimo anniversario di COSPE”.

“COSPE – ha osservato l’assessora alla cooperazione internazionale della Regione Toscana Serena Spinelli (AUDIO)- rappresenta un indiscusso riferimento nel mondo della cooperazione internazionale e gli eventi che organizza per questo importante traguardo saranno certamente una nuova occasione per sviluppare riflessioni e confrontarsi. Per la Regione Toscana avere questa ong come partner è molto prezioso. Nel corso del tempo, il rapporto che si è sempre più consolidato ha consentito di elaborare interventi e progetti di cooperazione efficaci e capaci di sostenere lo sviluppo delle comunità locali”.

“Per l’8 settembre – ha affermato Anna Meli, presidente COSPE – abbiamo pensato una giornata che non fosse celebrativa ma fatta di riflessioni e scambi per un futuro possibile e per un nuovo patto politico e sociale tra chi – amministrazione locale, governo regionale, azienda, fondazione o ente del terzo settore – coltiva ambizioni trasformative, tentando di rispondere ai bisogni non solo con risposte emergenziali, ma sforzandosi per quanto possibile di intervenire sulle condizioni sistemiche che generano disuguaglianze ed esclusione”.

“É una bella iniziativa per celebrare i 40 anni di Cospe – ha detto l’assessore al Welfare della Città di Firenze Sara Funaro – che ha fatto e sta facendo molto sul nostro territorio e a livello internazionale sui temi dei diritti, della pace e dell’inclusione a 360 gradi. Sono onorata di partecipare a questa iniziativa perché con il Cospe abbiamo fatto un percorso e un lavoro importanti: ricordo quando grazie alla stretta collaborazione tra Comune, Cospe e Istituzioni nazionali, siamo riusciti a portare in città tante famiglie afgane, tra cui le giovani calciatrici”.

L’8 settembre sarà quindi l’occasione per confrontarsi insieme a tanti partner, ospiti, amici e al pubblico che vorrà intervenire, sulle sfide attuali e future che attendono l’ong su questi temi come soggetto della società civile e anche l’opportunità per consolidare alleanze e creare nuove sinergie verso il cambiamento. Ma sarà anche una festa fatta di parole, visioni e musica.

La mattina (10- 13) il COSPE sarà nella Sala Pegaso della Regione Toscana (Palazzo Strozzi Sacrati, Piazza Duomo, 10, Firenze) per parlare di partenariati pubblico-privati nell’ambito della cooperazione e di filantropia strategica. Ospiti le istituzioni e le tante fondazioni e imprese con cui l’organizzazione lavora negli ambiti dell’inclusione sociale (Fondazione Finanza Etica, Impresa Sociale Con i bambini, Fondazione CR Firenze, Unicoop Firenze, Fondazione Innovazione Urbana, tra le altre) e sulla transizione ecologica e contrasto ai cambiamenti climatici (Fondazione Lavazza, AOI, Centro Salute Globale della Regione Toscana, Assifero).

Il pomeriggio alle 17.00 al Conventino (via Giano della Bella, 20), inaugurazione della mostra “Ecuador: forte come il caffè”, prima personale del fotografo vincitore del World Press Photo 2023 Alessandro Cinque sulla vita e la resistenza dei contadini e contadine ecuadoriani che coltivano caffè e cacao. E a partire dalle 17, sempre al Conventino sarà possibile partecipare al “Giardino dei Diritti” dove incontrare i tanti cooperanti COSPE, in Italia in occasione dell’anniversario e partecipare agli incontri: “Dialoghi sui diritti e sul futuro”. Due talk, moderati da Daniela Morozzi e Raffaele Palumbo su temi cruciali del nostro tempo: cambiamenti climatici, giustizia sociale e transfemminismo. Tra le ospiti: Djarah Kan e Vladimir Luxuria. Infine Stefano Liberti, presenta “Escape for a Goal”, lungometraggio sulla storia della squadra di calcio femminile di Herat (Afghanistan) con il saluto dell’Assessora della Città di Firenze, Sara Funaro e alla presenza delle calciatrici e dell’allenatore.

A seguire (dalle 21.30) appuntamento con “The Story is Sick”, spettacolo teatrale a cura della compagnia teatrale palestinese Ayyam al Masrah – Theater Day Productions. Dal 1995 è l’unica attiva nella Striscia di Gaza. L’evento è inserito nel circuito dell’Estate Fiorentina ed è stato cofinanziato dall’Unione Europea – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020”.

Lo spettacolo sarà introdotto da: Alessia Bettini, vice sindaca della Città di Firenze, Gianni Toma, vicepresidente COSPE, Giuseppe Fedele, console generale d’Italia a Gerusalemme e da Moni Ovadia, attore cantante e scrittore (spettacolo gratuito, necessaria la prenotazione online su 40.cospe.org). L’evento pubblico dell’8 settembre sarà preceduto da un grande raduno di tutti e tutte le cooperanti COSPE – i giorni del 6 e del 7 settembre. Un ritorno a casa per molti dei nostri collaboratori e collaboratrici che per due giorni lavoreranno ad attività di team building ed elaborazione di strategia per il futuro all’Auditorium dell’Innovation Center di Fondazione CR Firenze che ci ospita per l’occasione.

“COSPE – conclude Anna Meli – arriva a questi 40 anni con uno sguardo non scevro da autocritiche e da lezioni apprese che ci hanno fatto negli anni ripensare e rielaborare alcuni assi di intervento, metodologie e approcci. Ci arriviamo però anche con la consapevolezza che i nostri valori fondanti erano talmente forti da reggere l’impatto dei tempi: coerenza, impegno, giustizia, equità, pace sono ancora le nostre parole chiave”.

Gli eventi di COSPE hanno il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze e vedono il sostegno di Fondazione Lavazza (main partner), Fondazione CR Firenze, Banca Etica e Fondazione Finanza Etica.

Il programma completo su 40.cospe.org

Firenze: a centro Ginger Zone accolti 60 minori non accompagnati

Sono 60 i minori non accompagnati ad oggi accolti al Ginger Zone di Scandicci (Firenze) e circa la metà di loro ha trovato occupazione grazie alla formazione ricevuta o si è inserita nelle aziende partner dei programmi di autonomia.

Obiettivo del progetto è quello di attivare percorsi di accompagnamento al lavoro, inclusione sociale e relazionale, inclusione linguistica e culturale che abbiano come destinatari i minori stranieri non accompagnati, si spiega in una nota. Al Ginger si realizzano manifesti, adesivi, flyer e si stampano anche tessuti; un luogo di incontro sul tema dell’accoglienza e dell’inclusione per favorire il percorso di crescita e autonomia
dei minori non accompagnati che crea relazioni di reciprocità con il territorio.

“Cominciamo le attività del Ginger con l’avvio dei percorsi di autonomia linguistica, autonomia sociale e poi creando reti con le associazioni del territorio come l’Asd Cannottieri Firenze, il Centro Storico Lebowski, l’associazione Allenamente per la realizzazione di iniziative sportive e sociali – ha detto Giovanni Gravina, responsabile delle attività del Ginger Zone per Cospe -. Dalla collaborazione con la Fondazione Finanza Etica cominciano anche le iniziative imprenditoriali, ad esempio la creazione della stamperia sociale
e della ciclofficina per la riparazione delle biciclette abbandonate. Attraverso la collaborazione, inoltre, con realtà imprenditoriali del territorio, abbiamo realizzato gli
inserimenti professionali dei minori non accompagnati presso aziende locali come ad esempio Cbio firenze”.

Delle attività specifiche del Ginger parla Francesca Di Giuseppe che ne è coordinatrice responsabile “La Stamperia sociale è un progetto di inserimento socio-lavorativo di giovani stranieri non accompagnati. Un’impresa innovativa e fortemente connessa con il
territorio, che coniuga la sostenibilità economica e valenza sociale. Con la ciclofficina sociale l’obiettivo è di creare un percorso di avviamento al lavoro attraverso la formazione e la
pratica del mestiere di meccanico”.

🎧 Adriano Karipuna ospite del Consiglio comunale

“Nei primi tre mesi del 2022 il Brasile ha perso oltre 940 mila chilometri quadrati di foresta amazzonica. A partire dal 2019 la deforestazione incontrollata ha trovato nuovo slancio in una corsa sfrenata all’accaparramento di terre fertili, ha spianato la strada ai nuovi predatori: industria alimentare e mineraria, compagnie energetiche, commercio di legnami pregiati. È in questo contesto che il Consiglio comunale di Firenze – ha spiegato il presidente Luca Milani – ha ospitato l’attivista ambientale Adriano Karipuna, figura simbolo della resistenza dei popoli indigeni dell’Amazzonia contro la deforestazione e le minacce agli ecosistemi e alla vita delle comunità locali.

COSPE ha lanciato nel 2021 la Campagna AMAzzonia a sostegno dei popoli custodi della foresta. La Campagna intende estendere la consapevolezza che il destino della grande foresta ci riguarda tutti da vicino, per denunciarne il rischio di distruzione, e per sostenere con atti concreti la resistenza dei suoi popoli custodi, a difesa di un patrimonio unico di bellezza e di diversità bio-culturale che è, insieme, la loro casa e il cuore verde del nostro pianeta.

L’intervento di Adriano Karipuna in Consiglio comunale – conclude il presidente Luca Milani – ha portato all’attenzione di Firenze la situazione che i popoli amazzonici stanno vivendo minacciati da imprese minerarie e dell’agrobusiness, in continua espansione grazie ai nostri consumi e appoggiate da politiche che ignorano i diritti delle minoranze e di popoli custodi di un immenso patrimonio di biodiversità e di culture”.

🎧 Afghanistan: le calciatrici di Herat sono a Firenze.

Sono arrivate a Firenze le calciatrici di Herat. Determinante l’impegno del Cospe, dell’Istituto Universitario europeo, della Caritas e del Comune di Firenze. In campo anche la Fgic.

Tutto è partito da un messaggio ricevuto da Stefano Liberti, giornalista, scrittore ed ex ricercatore dell’Istituto universitario europeo di San Domenico di Fiesole. Liberti aveva raccontato in un documentario la storia della squadra di calcio femminile di Herat, Afghanistan. Nei giorni della tragedia, della caduta, è stato contattato per una richiesta di aiuto, per scappare.

Le calciatrici di Herat – tutte intorno ai 19 anni – hanno bruciato ogni divisa, maglietta, gagliardetto che potesse ricondurle alla loro grande passione e si sono messe in viaggio. Grazie al Cospe – le cui cooperanti lavorano 12 ore al giorno da metà agosto, in modo del tutto volontario – il viaggio pericolosissimo ha fatto prima tappa a Kabul per poi concludersi a Firenze.

Oggi le ragazze di Herat ed il loro allenatore sono al sicuro. Loro sì, mentre temono per loro famiglie rimaste in Afghanistan. Sono ospitate dalla Caritas e dal Comune di Firenze, altre parti attive – con l’Istituto universitario europeo – per portare a termine un viaggio estremamente pericoloso e complesso nella sua organizzazione.

Le ragazze sono arrivate senza valige, con una vita in un sacchetto di plastica. Felici di avercela fatta, spaventate, curiose. E circondate da affetto, attenzione, e importanti misure di sicurezza. Anche la Federazione italiana gioco calcio si sta adoperando per il loro inserimento e sono già numerose le squadre femminili italiane che si sono dette felici di accoglierle.

Vai sul sito del Cospe per dare il tuo sostengo all’Emergenza Afghanistan.

In Podcast le interviste con Francesca Pieraccini Direttrice del Cospe, Costanza Hermanin Fellow dell’Istituto Universitario europeo e Consigliere speciale del Sindaco di Firenze per il Terzo settore, Renzo Ulivieri Fgic, Sara Funaro Assessore al Welfare del Comune di Firenze.

Afghanistan, Cospe: Talebani fanno razzia di bimbe, evacuarle da Kabul

Appello di Cospe, ong di Firenze titolare fino al 2018 di progetti per i diritti umani nelle 34 province dell’Afghanistan. Ora tanti ex collaboratori locali sono in pericolo di vita. “Stiamo agendo sulle nostre autorità per evacuare lei e tutti gli altri”, spiega una cooperante della ong, Silvia Ricchieri.

Mentre in TV mondovisione i Talebani mostrano il loro volto sorridente ed accomodante, rassicurando il mondo, la realtà rischia di essere ben  diversa. Secondo quanto denuncia infatti il Cospe, ong di Firenze titolare fino al 2018 di progetti per i diritti umani nelle 34 province dell’Afghanistan, bisogna evacuare al più presto da Kabul, perché, un’attivista che ha visto durante l’avanzata dei talebani nella provincia di Takhar razzie di bambine casa per casa, per essere date in spose ai miliziani come bottino di guerra.

L’attivista è fuggita verso la capitale e rischia di essere uccisa perché testimone di stupri e uccisioni. “Stiamo agendo sulle nostre autorità per evacuare lei e tutti gli altri”, spiega una cooperante della ong, Silvia Ricchieri.

La nostra attivista afgana ora è nascosta da qualche parte, forse a Kabul, e chiediamo che possa essere portata via”, prosegue la cooperante della ong Cospe parlandone da Firenze. “Ci ha comunicato qualche giorno fa – ricostruisce Silvia Ricchieri – che durante l’avanzata nella sua provincia, molto rapida, i talebani sequestravano le bambine dalle case, picchiando e forse anche uccidendo i familiari che si opponevano. Non c’è stato il tempo di mettere in salvo le bimbe, è stato tutto veloce, ci ha fatto capire dai suoi messaggi. Lei è scappata verso la capitale sperando di poter uscire dal Paese, crediamo che si sia nascosta da qualche parte. La riteniamo in grande pericolo di vita”.

I fatti di cui l’attivista Cospe è stata testimone sono recenti, di due-tre settimane fa. Dai racconti, oltre al metodo sistematico di cercare bimbe nelle abitazioni, che in quanto nubili possono essere date in spose (fino a quattro donne per uomo secondo la legge coranica), risulterebbe che molte piccole, anche di 7-8 anni di età, sono morte negli stupri. La sua testimonianza – viene spiegato dalla ong – è decisiva e il suo ruolo di attivista è tracciabile dai talebani.

I cooperanti italiani del Cospe seguono le vicende anche degli altri ex collaboratori con molta apprensione. Tra i progetti umanitari attuati per molti anni, e ormai chiusi, anche quelli di assistenza legale e psicologica a Kabul ed Herat, per donne sopravvissute alla violenza domestica e di case-rifugio per ospitare quelle che si erano dovute allontanare dalle famiglie.

Exit mobile version