Coronavirus: Rossi, arrivati in Toscana a migliaia da zone rosse

Il presidente della Regione:  “Chiediamo a tutti di tornare nei loro paesi, nelle loro città. Serve un atto di responsabilità. Chiederò al Governo di assumere provvedimenti in questo senso. Il contenimento è fondamentale”.

“I sindaci ci riferiscono che ieri è stata presa d’assalto l’isola d’Elba, tutta la costa toscana e anche l’Aretino da persone che vengono dalla Lombardia. Anche l’Abetone (Pistoia), da chi viene da Modena. Chiediamo a tutti di tornare nei loro paesi, nelle loro città. Serve un atto di responsabilità. Chiederò al Governo di assumere provvedimenti in questo senso. Il contenimento è fondamentale”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, spiegando che sarebbero “decine di migliaia di persone” le persone venute in questi giorni dalle zone rosse in Toscana per vacanza.
“Invito queste persone a tornare a casa propria, a fare un gesto di responsabilità per la salute collettiva – aggiunge Rossi -. Anche perché queste persone non hanno il medico di famiglia che è il primo riferimento per qualsiasi problema di salute, o sintomi influenzali collegati al Coronavirus”. Rossi si è detto “d’accordo che per motivi di lavoro o di necessità di salute si possa venire venire qua ma non per motivi di vacanza”.

Ordinanza isolamento fiduciario per chi arriva zone arancione

Firenze, è stata firmata e pubblicata domenica sera l’ordinanza già preannunciata dal presidente della Toscana Enrico Rossi per chi arriva, o negli ultimi quattordici giorni è arrivato, dalla Lombardia e dalle altre quattordici province diventate zona ‘arancione’, ovvero Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

“A chiunque faccia ingresso in Toscana – recita l’ordinanza – , o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni, dopo avere soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero nelle regioni e province, di cui all’art.1 del DPCM dell’8 marzo 2020 o a quelle che dovessero essere individuate con successivi provvedimenti di livello nazionale, è fatto obbligo di procedere all’isolamento fiduciario volontario dal giorno dell’ultima esposizione, comunicando tale circostanza, soprattutto in presenza di sintomi, se residente o domiciliati in Toscana, al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta”.

Altrimenti si può chiamare il numero unico dell’Azienda USL di riferimento: Toscana Centro 055/5454777, Toscana Nord Ovest 050/954444, Toscana Sud Est 800579579.

Le informazioni saranno trasmesse ai servizi di igiene pubblica dei dipartimenti di prevenzione territorialmente competenti, che adotteranno i provvedimenti necessari per la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario. Saranno loro a ricontattare le persone per acquisire ulteriori informazioni e determinare anche la durata dell’isolamento.

Le persone in isolamento fiduciario non possono avere contatti con altre persone, hanno il divieto di spostarsi o di partecipare a viaggi, hanno l’obbligo di rimanere raggiungibili per l’attività di sorveglianza, devono evitare contatti stretti e dunque indossare una mascherina chirurgica nel caso che vivano assieme ad altre persone, oltre ad osservare scrupolosamente le ordinarie misure igieniche come il lavaggio frequente delle mani, l’utilizzo di fazzoletti monouso, la pulizia e disinfezione frequente delle superfici ed aerazione degli ambienti.

Decreto del presidente Consiglio in versione definitiva

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato iun nuovo decreto recante ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.

“Adesso il decreto del presidente del Consiglio è stato elaborato nella sua versione definitiva – ha annunciato il premier Giuseppe Conte – sono pervenute le osservazioni delle regioni e tra qualche ora sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale e sarà vigente”.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm recante ulteriori misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.

“Adesso il decreto del presidente del Consiglio è stato elaborato nella sua versione definitiva – ha annunciato il premier Giuseppe Conte – sono pervenute le osservazioni delle regioni e tra qualche ora sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale e sarà vigente”.

Il decreto è composto di 5 articoli:

ART.1 – Misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, che, anche se il termine non viene usato, costituiscono la Nuova Zona Rossa:
– evitare ogni spostamento delle persone in entrata e uscita. In caso di infezioni respiratorie e e febbre (superiore a 37.5°) è «fortemente raccomandato» di restare a casa e limitare i contatti;
–  divieto assoluto di mobilità per le persone in quarantena;
– sospensione eventi e competizioni sportive non a  porte chiuse;
– chiusura impianti di sci;
– sospensione di tutte le manifestazioni in luogo pubblico o privato, dalla cultura allo sport, dalle attività religiose alle fiere;
– chiusura cinema, teatri, pub, sale scommesse, discoteche;
– chiusura scuole e università,
– sospensione cerimonie religiose, accesso alle chiese solo con distanza di un metro fra i fedeli;
– sospensione  concorsi pubblici ad eccezione di quelli legati alle professioni mediche e alla protezione civile;
– attività di ristorazione e bar consentite dalle 6 alle 18 nel rispetto della regola della distanza di almeno un metro fra le persone;
– attività commerciali consentire con accessi contingentati e distanza interpersonale di almeno un metro;
– chiusura centri commerciali e grande e media distribuzione nelle giornate festive e prefestive;
– chiusura palestra, centri sportivi, piscine, centri benessere e centri termali, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi;
– sospensione di congedi ordinari per il personale medico e sanitario.

ART.2 – Misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del coronavirus applicabili quindi anche nell’Area Metropolitana di Firenze:
– sospensione manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli cinematografici;
– sospensione delle attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche o locali assimilati;
– chiusura musei e istituti di cultura;
– attività di ristorazione e bar con distanza interpersonale di almeno un metro;
– nelle attività commerciali contingentamento degli accessi, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro;
– sospensione eventi e competizioni sportivi non a porte chiuse;
– sospensione attività attività didattiche e formative nelle scuole e negli istituti di ogni ordine e grado, gite scolastiche, iniziative di scambio culturale;
– apertura dei luoghi di culto nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro; sono sospese le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali;
– divieto per gli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa;
– accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, Rsa, hospice, strutture riabilitative e residenziali per anziani limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura;
– applicazione del lavoro agile anche in assenza degli accordi individuali previsti per legge;
– colloqui negli istituti di pena solo in modalità telefonica o video;
– divieto assoluto di mobilità dall’abitazione o dimora per le persone in quarantena;
– sospensione  congressi, riunioni, meeting e eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità;

ART.3 – Misure di informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale

ART.4 – Monitoraggio delle misure

ART. 5 – Disposizioni finali, tra le quali vi è la data di entrata in vigore dell’8 marzo 2020 e, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, la data del 3 aprile 2020 in cui il decreto cessa di avere effetto.

Segue poi un allegato al decreto in cui vengono ripetute le misure igienico-sanitarie:

        1. a) Iavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
        2. b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
        3. c) evitare abbracci e strette di mano;
        4. d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
        5. e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
        6. f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
        7. g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
        8. h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
        9. i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
        10. I) pulire Ie superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
        11. m)usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

Il testo del decreto:

 

Il sindaco Dario Nardella in quarantena volontaria

Firenze, il sindaco Dario Nardella, si è posto in quarantena volontaria, dopo aver incontrato di recente il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti risultato positivo al coronavirus

Il sindaco Dario Nardella si è posto in autoquarantena volontaria, pur non manifestando sintomi, e rimarrà a casa per 15 giorni, Nardella lo ha annunciato con un breve video postato su instagram assicurando di stare bene.

“Rimarrò a casa per 15 giorni per motivi di precauzione – spiega Nardella -. Sono in contatto con la Asl e non ho sintomi, lavoro da casa per seguire la città. Siamo responsabili della nostra salute e di quella degli altri anche quando stiamo bene. Stiamo combattendo una battaglia difficile ma alla fine ci rialzeremo tutti insieme”.

Toscana, si faranno più tamponi per coronavirus

Firenze, cambiano le regole sui tamponi per il coronavirus in Toscana, il test infatti non verrà fatto più solamente chi ha avuto contatti stretti e prolungati con persone positive o a chi proviene da zone a rischio ed ha sintomi simil-influenzali o più impegnativi, come è stato finora, ma anche chi, sia pur in assenza di collegamenti con persone contagiate o frequenza di zone a rischio, presenti una situazione caratterizzata da un quadro respiratorio particolarmente compromesso con specifici valori alterati.

Lo stabilisce una nuova ordinanza, che ha effetti per 90 giorni, per maggior sicurezza negli ospedali, firmata dal presidente della Toscana Enrico Rossi in cui per effettuare i tamponi  “prevale il criterio clinico”.

Nello specifico per pazienti che “accedono ai Dea e presentano, quale criterio clinico, polmonite interstiziale con almeno uno dei seguenti fattori linfopenia, Ldh elevata, transaminasi elevata, Pcr elevata, anche in assenza di criterio epidemiologico, è prevista, comunque, l’esecuzione del tampone”.

Inoltre, si apprende sempre dall’ordinanza della Regione Toscana, che “per i pazienti che accedono ai Dea e presentano sintomi simil-influenzali senza compromissione delle condizioni generali e in assenza di criteri epidemiologici, si prevede il rientro al domicilio e l’utilizzo delle ordinarie procedure di assistenza”.

L’ordinanza ricorda, come già stabilito, che “a tutti i pazienti che accedono ai Dea ospedalieri con sintomi simi influenzali, senza compromissione delle condizioni generali e in presenza di criteri epidemiologici, verranno effettuato i tamponi e, dopo l’esecuzione del tampone, tali pazienti saranno inviati al proprio domicilio e sarà informato il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta che dovrà prenderlo in carico.

Se il tampone risulterà positivo saranno adottate le misure previste dall’ordinanza predetta (quarantena e sorveglianza attiva)”. Inoltre “per i pazienti che accedono ai Dea con sintomatologia più impegnativa e criteri epidemiologici, si procede all’esecuzione del tampone.

Nel caso il tampone dia esito positivo e il paziente non presenti polmonite grave con insufficienza respiratoria, febbre elevata e compromissione delle condizioni generali, il paziente salvo diversa valutazione clinica potrà essere inviato al proprio domicilio.

Saranno informati il medico di medicina generale o il pediatra” e “saranno adottate le misure previste dall’ordinanza predetta (quarantena e sorveglianza attiva)”.

La nuova ordinanza, riporta un comunicato della Regione, contiene anche misure che Rossi aveva anticipato in conferenza stampa due giorni fa: stop all’accesso nelle strutture ospedaliere per chiunque, paziente o visitatore, presenti sintomi simil-influenzali, limitazione dell’attività programmata in ospedale, riorganizzazione delle sale di attesa, sospensione fino a nuova indicazione di tutta l’attività chirurgica e ambulatoriale non legata a patologie che mettano a rischio immediato la vita del paziente, con esclusione, quindi, degli gli interventi oncologici in classe A e di alta specialità, non rinviabili a giudizio motivato del clinico e delle attività ambulatoriali urgenti e di quelle oncologiche, oltre a quelle individuate come indispensabili dallo specialista di riferimento.

Le attività ambulatoriali programmate a livello territoriale possono essere invece mantenute.

Coronavirus, Firenze: la spesa per gli anziani? La ‘porta’ il Comune

La proposta del Comune per la fascia di popolazione più fragile ha raccolto l’adesione di Carrefour Express, Conad, Esselunga, Pam Panorama e Unicoop Firenze, che si sta organizzando per l’avvio del servizio. Il progetto è attivo già da oggi e nell’occasione il sindaco Dario Nardella, l’assessore a Welfare Andrea Vannucci e i rappresentanti delle quattro catene di supermercati hanno consegnato la spesa a un’anziana residente in via de’ Neri.

Comune e grande distribuzione al fianco degli anziani e delle persone fragili con patologie con il progetto di consegna della spesa gratis a domicilio. L’iniziativa va incontro alle misure dal decreto del presidente del Consiglio del 4 marzo 2020, emanato per il contenimento del contagio da Coronavirus e nel quale si raccomanda a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con stati di immunodepressione congenita o acquisita di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

La proposta del Comune per la fascia di popolazione più fragile ha raccolto l’adesione di Carrefour Express, Conad, Esselunga, Pam Panorama e Unicoop Firenze, che si sta organizzando per l’avvio del servizio.

Il progetto è attivo già da oggi e nell’occasione il sindaco Dario Nardella, l’assessore a Welfare Andrea Vannucci e i rappresentanti delle quattro catene di supermercati hanno consegnato la spesa a un’anziana residente in via de’ Neri.

“Sono giorni particolari e difficili ed è importante prendere ogni tipo di accorgimento per gli anziani della nostra città – hanno detto il sindaco e l’assessore Vannucci – in questo periodo di crisi sanitaria che il nostro Paese e la nostra città stanno vivendo. L’amministrazione comunale è al loro fianco e per agevolarli nella vita di tutti i giorni abbiamo chiesto uno sforzo alla grande distribuzione del nostro territorio e la risposta è stata straordinaria: Carrefour Express, Conad, Esselunga, Pam Panorama e Unicoop Firenze offrono la possibilità per chi ha più di 75 anni di farsi recapitare gratuitamente la spesa sulla porta di casa”. “È un atto semplice ma importante – hanno spiegato – per evitare assembramenti e la frequentazione di luoghi particolarmente affollati, come indicato nel decreto governativo. Grazie a chi si è reso disponibile a mettere in campo le proprie forze per aiutare i nostri anziani”

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