UGIC: psicosi coronavirus alimenta xenofobia

Intervista con il portavoce dell’Unione Giovani Italocinesi che denuncia il clima di allarmismo nei confronti della comunità cinese generato dalle fake news sul coronavurus e dalla strumentalizzazione delle destre

Questo il test del post pubblicato su FB dall’Unione giovani italocinesi- Sono un Cinese, 
che è andato a scuola con te,
che ti ha passato il compito di matematica all’esame,
che giocava con te negli esordienti a calcio,
che ti serve il cappuccino e brioche tutte le mattine,
che ha fatto taglio e messa in piega a tua mamma,
che ogni volta che entri in tabaccheria sa gia quali sigarette vuoi,
che ti ha preparato il pranzo nei giorni che lavori,
che ha venduto la maglietta che porti,
che ha cucito la borsa che hai regalato a tua sorella,
che ti ha riparato il vetro del tuo telefonino,
che ha pianto quando ha visto i morti del terremoto ad Amatrice,
che è partito con i volontari per andare a portare aiuti ad Amatrice,
che ogni anno ti porta a vedere il dragone a capodanno Cinese,
che preferisce la pizza al pollo alle mandorle,
che ama la moda italiana e tifa Valentino Rossi,
che esulta con te in curva a vedere la squadra del cuore,
che lavora come un matto 12 ore al giorno,
che il sabato sera al ristorante ti accoglie come uno di casa…
Sono il solito italo cinese che fa parte della tua vita…
e quindi non trattarmi come un virus…
Il pregiudizio e la diffidenza ci farà diventare di nuovo estranei, estranei che non siamo,
perché siamo UMANI, UMANI uguali, che ogni giorno lottiamo per ottenere una serena vita e sprazzi di felicità qui in Italia…
Non cambiare le tue abitudini… 
La diffidenza e il pregiudizio uccide più delle armi da guerra.
Unione Giovani Italo Cinesi

 

ASCOLTA L’INTERVISTA CON MASSIMILIANO MARTIGLI JIANG

Coronavirus: Saccardi “padre e figlio in isolamento a Pisa”

L’assessore toscano alla salute Stefania Saccardi ha confermato che all’ospedale Cisanello di Pisa sono stati ricoverati, in isolamento, padre e figlio come sospetti casi di Coronavirus.

“Sono nel reparto di malattie infettive, in isolamento come la procedura prescrive, ma non abbiamo ancora nessuna conferma in merito. Gli esami sono stati mandati allo Spallanzani come facciamo sempre e presumo che nel pomeriggio si possa avere la conferma o meno che si tratti di Coronavirus o no” ha spiegato Saccardi rispondendo alle domande dei giornalisti.

A dare notizia del ricovero è stata la Nazione di Pisa, spiegando che al pronto soccorso di Cisanello nella notte tra martedì e mercoledì scorsi si è presentata una famiglia cinese, padre, madre e figlio di 10 anni, rientrata il 16 gennaio da Wuhan: la febbre alta, 39 gradi, di padre e figlio ha fatto scattare le procedure. “Al momento sarei prudente – ha aggiunto Saccardi – perché anche altri casi sono stati ritenuti sospetti, ma poi come sapete si sono rivelati infondati”.

Saccardi ha poi detto che la Regione Toscana sta ordinando della mascherine per gli operatori “vogliamo farci trovare preparati, quindi Estar ha già fatto tutto quello che doveva fare, ha già ordinato i quantitativi che presumiamo essere necessari per proteggere tutti gli operatori che possono venire in contatto con persone sospette o infettate”.

Coronavirus, Confagricoltura Toscana “preoccupano effetti economici”

“Serve che le istituzioni garantiscano il massimo di trasparenza e di informazione corretta sul Coranavirus e la sua diffusione perché altrimenti invece di aiutare i cittadini si incentiverà la paura con gravi ripercussioni anche sulla nostra economia” questo l’appello del presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri.

“E’ necessario che vi sia da parte di tutti un maggior senso di responsabilità- spiega – perché lanciare allarmi infondati potrebbe essere molto deleterio. Già ora registriamo fra i nostri associati un significativo calo nella domanda dall’estero e questo per una produzione come quella toscana che si basa su eccellenze apprezzate in tutto il mondo è un guaio”.

“Già stiamo vivendo una situazione non semplice dovendo affrontare anche i timori di nuovi eventuali dazi Usa sui prodotti Ue – aggiunge Neri – e se a questa incertezza aggiungiamo anche la contrazione degli scambi internazionali dovuti al Coronavirus, ci rendiamo conto bene di quanto sia oggi critica la condizione di tanti nostri agricoltori. Una situazione che non vorremmo spingesse qualche “pescecane” di mercato ad approfittarsene”.

“Come associazione – conclude Neri – abbiamo già predisposto un centro di ascolto straordinario per tutti i nostri iscritti per rilevare eventuali problemi così da chiedere immediatamente l’intervento delle autorità competenti”.

Capodanno Cinese, anche a Prato non si festeggia

Prato, dopo le decisioni delle comunità cinesi di Roma e Milano, anche la comunità cinese di Prato, fa sapere che i festeggiamenti per il Capodanno cinese non si terranno in segno di solidarietà verso il popolo cinese in Cina, colpito dal coronavirus.

“Il Tempio Buddista Cinese di Prato Phua e le Associazioni di Amicizia Italia Cina del territorio – si legge in un comunicato – hanno deciso di comune accordo di non svolgere le tradizionali sfilate del dragone previste per il capodanno cinese di sabato 1 e domenica 2, febbraio in segno di solidarietà nei confronti della nazione che sta vivendo un grave momento di difficoltà e dolore. Niente sfilate quindi nel distretto tessile toscano che ospita una delle più grandi comunità cinesi, oltre ventimila persone”.

È una scelta per esprimere solidarietà alla madrepatria “ritenendo inopportuni i festeggiamenti in un momento così difficile per i loro concittadini”.

“Come hanno già dichiarato molti dei rappresentanti delle comunità cinesi in Italia, anche quelli pratesi ci tengono a comunicare la loro solidarietà alla madrepatria ritenendo inopportuni i festeggiamenti in un momento così difficile per i loro concittadini”.

L’amministrazione di Prato prende atto di questa scelta e condivide questa decisione degli organizzatori.

A Prato, resterà comunque in programma l’intervento dell’artista Ai Teng, che la mattina di domenica 2 febbraio attaccherà sulle pareti di via Pistoiese 716 stampe nianhua, insieme a tutti coloro che vorranno prendere parte a questa performance, che assume, in questa delicata occasione, un potente segno di solidarietà e di speranza. Le stampe nianhua sono infatti, nella tradizione cinese, un grande augurio di pace, salute e prosperità per il nuovo anno.

Queste stampe sono il segno più immediato e più antico del Capodanno, e raffigurano tante scene diverse, tanti diversi dei, eroi e personaggi del passato e del presente, scene familiari, fonte di sentimenti di felicità e di energia positiva.

Restano inoltre in programma la tombola del Dragone al Circolo Curiel, l’anteprima del film Il drago di Romagna al Cinema del Centro Pecci e tutte le visite guidate al Tempio Phua di Prato.

Tutti gli aggiornamenti sulle manifestazioni sulle pagine facebook e Instagram Capodanno Cinese a Prato.

Capodanno Cinese, Roma e Milano: “Non c’è niente da festeggiare”.

Mentre la Cina continua a blindarsi per attenuare il diffondersi dell’epidemia del coronavirus, anche in Italia si prendono alcune contromisure, soprattutto in segno di solidarietà con i malati: i festeggiamenti per il Capodanno cinese a Roma e a Milano sono stati rinviati “perché non c’è niente da festeggiare”.

La comunità cinese di Roma ha annunciato che il 2 febbraio, ovvero domenica prossima, non si terrà a San Giovanni la festa per il Capodanno cinese: “Abbiamo concordato in modo congiunto con tutta la comunità che la festa deve essere rinviata perché c’è gente che sta male e non è il caso di festeggiare – ha spiegato la portavoce Lucia King – Ci dispiace perché i preparativi duravano da tre mesi, ma in questo momento è la scelta migliore. Comunicheremo in seguito una nuova data”.

A pochi minuti la stessa comunicazione, ma dalla comunità di Milano, per bocca di Francesco Wu, membro del direttivo di Confcommercio Milano-Monza Brianza e rappresentante dei commercianti cinesi della Chinatown di Milano: la grande parata per il Capodanno cinese, che doveva sfilare in via Paolo Sarpi il 2 febbraio, è stata annullata in segno di solidarietà “verso il popolo cinese in Cina, colpito dal coronavirus che non ha potuto festeggiare il capodanno lunare attraverso manifestazioni pubbliche”.

E se i cinesi che vivono in Italia rinunceranno, per il momento, al loro Capodanno, gli italiani stanno disertando sempre di più i ristoranti cinesi: tra voli annullati e psicosi da contagio, molti non se la sentono di cenare all’orientale: “Mi dispiace ma i miei amici sono terrorizzati”, è quello che si sentono dire in questi giorni i ristoratori cinesi.

Ma purtroppo la paura del contagio, che in molti casi si concretizza nell’annullare cene al ristorante cinese, è sfociata in due veri e propri episodi di razzismo.

A Venezia una baby gang di adolescenti ha seguito, insultato e sputato contro una coppia di turisti cinesi. E a Torino una famiglia di cinesi che vive in Italia da decenni, parenti di Lucia King, portavoce della comunità cinese di Roma, si è sentita dire: “Allontaniamoci che portano la Sars dalla Cina”.

A Venezia i due turisti stavano passeggiando lungo la riva del Canale della Giudecca, quando il gruppo di adolescenti avrebbe cominciato ad insultarli per poi sputargli addosso. Le forze dell’ordine finora non hanno ricevuto segnalazioni sulla vicenda che verrà approfondita ma si ipotizza che l’episodio possa essere legato all’epidemia da coronavirus.

Un episodio che ha fatto lanciare un appello a Lucia King: “Il nostro, a nome di tutte le comunità cinesi in Italia, è che finiscano gli episodi di intolleranza e discriminazione. Il virus può colpire tutti, non solo i cinesi. Non c’entra nulla con la razza delle persone. Quando ci sono stati i terremoti in Italia la comunità cinese non si è mai tirata indietro adoperandosi con donazioni e aiuti di ogni genere. Questo è il momento in cui la Cina ha bisogno di aiuto: non chiediamo donazioni, ma comprensione e tolleranza”.

E ancora: “L’umanità deve essere unita per lottare contro questo virus. In questo momento non è il caso di allarmarci in Italia. Naturalmente è importante prendere le dovute precauzioni. La comunità cinese vive da decenni in Italia. Non esiste nessun pericolo. I ristoranti cinesi acquistano gli ingredienti dagli stessi fornitori di quelli italiani”.

Intanto, un comunicato del ministero della Salute rende noto che al momento sono “tutti negativi” i casi segnalati in Italia di sospette infezioni da coronavirus 2019-nCoV.

“Le ulteriori verifiche fatte dalle autorità competenti sui casi segnalati si sono tutte rilevate negative”, scrive il ministero. Nel frattempo, si legge nella nota, “prosegue il monitoraggio costante dopo la riunione della task-force di oggi del ministero della Salute sul coronavirus (2019-nCoV)”.

Coronavirus, la circolare del Ministero arriva anche alle scuole

Firenze, il Ministero della Salute, direzione generale della prevenzione sanitaria, ha inviato una circolare alle scuole, sulla “Polmonite da nuovo coronavirus”.

“Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) – si legge nella nota circolare sul coronavirus – ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi”.

I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie: gli esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una forma grave, soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti, quali ipertensione, e altri problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi”.

La circolare continua poi descrivendo nel dettaglio le fasi dello sviluppo di quello che in precedenza era stato definito come “un cluster di casi di polmonite” e suggerisce una lista di precauzioni per ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite (attualmente la città di Wuhan)”:

  • vaccinarsi contro l’influenza almeno 2 settimane prima della partenza;
  • valutare la possibilità di posticipare viaggi a Wuhan non strettamente necessari;
  • evitare il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  • lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate;
  • evitare di visitare mercati ittici o di animali vivi;
  • evitare il contatto diretto con animali da allevamento o selvatici vivi o morti;
  • i viaggiatori con sintomi di infezione respiratoria acuta dovrebbero rispettare l’igiene respiratoria: evitare contatti ravvicinati, coprire starnuti e colpi di tosse con un fazzoletto, preferibilmente, monouso e lavare le mani.

La circolare di cui alleghiamo in basso la versione integrale del testo, da anche delle informazioni su cosa fare nel caso in cui “il paziente venga posto in isolamento domiciliare, sia il paziente che i familiari devono essere istruiti per applicare le precauzioni standard di biosicurezza, quelle per prevenire la trasmissione per aerosol e per contatto”.

La circolare conclude dando le raccomandazioni per la segnalazione dei casi pregando di voler dare la “massima diffusione alla nota circolare ai servizi ed ai soggetti interessati”.

Circolare_polmonite_nCoV_Cina_22 01 2020

Exit mobile version