Coronavirus, il Meyer sospende i ricoveri programmati non urgenti e le visite ambulatoriali

Il Meyer sospende tutti i ricoveri programmati non urgenti e l’attività in libera professione e rafforza il filtraggio all’ingresso, impedendo l’accesso a chiunque abbia la febbre, per proteggere operatori e pazienti dell’ospedale.

Sono queste le misure messe in campo dal pediatrico fiorentino, in ottemperanza alle nuove disposizioni regionali, per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus. L’obiettivo principale, in questo momento, è quello di non sovraccaricare le strutture sanitarie e il personale che deve essere impegnato nella cura e nell’assistenza dei pazienti gravi e complessi e delle emergenze. Per questo il Meyer limita l’attività programmata, sia istituzionale che in libera professione. Questo servirà a mettere a disposizione posti letto, in particolare di letti tecnologici per pazienti complessi che necessitano di monitoraggio dei parametri vitali, supporto respiratorio forzato e invasivo. Da lunedì sarà quindi sospesa tutta l’attività chirurgica in elezione, esclusi gli interventi oncologici, tutta l’attività ambulatoriale programmata, eccetto quella oncologica e quella individuata come indispensabile dallo specialista di riferimento. Massima precauzione per tutte le attività non sospese che saranno riorganizzate: gli accessi saranno diluiti e nelle sale di attesa sarà mantenuta la distanza di almeno un metro. Massimo incentivo ai sistemi di telecomunicazione come telefono e videochiamate. Anche i prelievi all’interno dell’ospedale dovranno essere limitati e programmati: anche in questo caso, l’attività dovrà essere svolta in spazi dedicati e separati seguendo le misure preventive necessarie per garantire la sicurezza.

Si rafforza inoltre il controllo degli accessi: da lunedì prossimo, dalle 7 alle 22, l’ingresso sarà presidiato da guardie e personale infermieristico dedicati alla misurazione della febbre. Le persone con un rialzo febbrile non potranno entrare.

Intanto, alla vigilia del fine settimana, il Meyer torna a ribadire l’invito alle famiglie a non recarsi al pronto soccorso se non per i casi di effettiva gravità e, prima di venire, contattare i pediatri di famiglia che saranno disponibili anche il sabato e la domenica. Durante i giorni prefestivi e festivi, al fine di fornire consigli telefonici in merito al sospetto di infezione da COVID-19 e supportare le famiglie dei soggetti in età pediatrica, il pediatra di famiglia estende la sua contattabilità telefonica nella fascia 8-20. Se i bambini presentano febbre, tosse e altri sintomi influenzali o in caso di sospetto contatto con soggetti positivi al Coronavirus, la raccomandazione è quella di non andare al pronto soccorso.
Intanto il Meyer ha aumentato la frequenza delle pulizie nelle aree di attesa, in funzione dei flussi di pazienti e visitatori ed è stato attivato un percorso specifico per effettuare procedure di sanificazione straordinaria. Anche chi frequenta l’ospedale dovrà aumentare l’attenzione all’igiene, lavandosi frequentemente le mani, utilizzando gli erogatori di gel alcolico.

Anche nei prossimi giorni sarà consentita la presenza di un solo accompagnatore, che non deve presentare febbre e o tosse. Sono infine momentaneamente sospese le visite di parenti e amici.

Coronavirus, 18 nuovi casi di Covid-19 in Toscana

Dall’ultimo monitoraggio di ieri, sono in tutto 18 (+29,5% rispetto a ieri) i nuovi tamponi risultati positivi al test per il Coronavirus eseguiti nei tre laboratori di virologia e microbiologia delle tre aziende ospedaliero universitarie della Toscana: 3 nel laboratorio di Careggi (tutti da Firenze come provincia di segnalazione), 11 nel laboratorio di Pisa (3 da Pisa, 2 da Livorno, 2 da Lucca, 4 da Massa Carrara), 4 nel laboratorio di Siena (2 da Arezzo, 2 da Siena).

I dati sono stati trasmessi ora dagli uffici dell’assessorato al Ministero della salute.

Ad oggi sono complessivamente 79 i tamponi risultati positivi al test del Coronavirus Covid-19. Questa la suddivisione per provincia di segnalazione: 23 Firenze, 1 Pistoia, 1 Prato (totale Asl centro: 25), 8 Lucca, 10 Massa Carrara, 8 Pisa, 5 Livorno (totale Asl nord ovest: 31), 2 Grosseto, 14 Siena, 7 Arezzo (totale sud est: 23).

Sono 3 i casi clinicamente guariti e 76 quelli attualmente positivi.

Dal 1° febbraio ad oggi, sono in tutto 1.097 i tamponi eseguiti nei tre laboratori.

Dal monitoraggio giornaliero sono 1.269 le persone in isolamento domiciliare, di cui 563 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Sono 365 persone nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), 21 persone nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e 107 nella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto).

 

Coronavirus, 23 nuovi casi positivi in Toscana

Sono 23 i nuovi casi positivi al Coronavirus (Covid-19), registrati tra ieri sera (4 marzo) e oggi (5 marzo). Di seguito i dettagli per territorio di competenza delle singole Aziende sanitarie territoriali.

Asl centro: i nuovi casi positivi registrati sono 9. Di seguito il dettaglio:

Il primo caso è una donna, di 48 anni, di Santa Maria a Monte (Pisa), in isolamento domiciliare, in buone condizioni di salute.
Il secondo caso è una donna, di 71 anni, di Firenze, ricoverata a Ponte a Niccheri, in malattie infettive.
Il terzo caso è una donna, di 71 anni, di Firenze, ricoverata nel reparto di Malattie infettive di Careggi.
Il quarto caso è una donna, di 60 anni, di Firenze, in isolamento domiciliare, condizioni di salute stazionarie.
Il quinto caso è un uomo, di 52 anni, ricoverato nel reparto di Malattie infettive di Ponte a Niccheri.
Il sesto caso è una donna, di 70 anni, anche lei ricoverata nel reparto di Malattie infettive di Ponte a Niccheri.
Il settimo caso è una donna, di 56 anni, di Empoli, in isolamento domiciliare, in buone condizioni di salute.
L’ottavo caso, è una donna, di 77 anni, di Firenze, in isolamento domiciliare, condizioni di salute stazionarie.
Il nono caso è una donna, di 39 anni, di Bagno a Ripoli, in isolamento domiciliare.
Asl nord ovest: altri 8 nuovi casi positivi di Coronavirus (Covid-19) sul territorio della Nord Ovest tra ieri sera (4 marzo) e questa mattina (5 marzo). Di seguito il dettaglio dei casi:

Il primo caso positivo è un uomo, di 76 anni, residente a Viareggio. Al momento è in rianimazione, in ventilazione assistita, all’ospedale Versilia. E’ arrivato in ospedale ieri sera (4 marzo) in ambulanza e le sue condizioni appaiono oggi lievemente migliorate.
Il secondo caso è un uomo di Capannori, di 59 anni, imprenditore, che si è recato nel Nord d’Italia e ha avuto contatti con vari operatori commerciali. E’ ricoverato in Terapia intensiva a Lucca in condizioni critiche, ma stabili.
Il terzo caso è un uomo di Capannori, di 55 anni. E’ stato a Fermo, nelle Marche, qualche giorno fa. E’ ricoverato, in buone condizioni, nel reparto di Malattie infettive di Lucca.
Il quarto e il quinto caso sono relativi a due coniugi, residenti a San Giuliano Terme (Pisa), entrambi di 58 anni. L’uomo, agronomo, ha partecipato a un congresso a Udine, il 20 e il 21 febbraio. Sono nella propria abitazione in quarantena e stanno bene.
Il sesto caso è un uomo di Pisa, di 38 anni. Ha fatto accesso al pronto soccorso di Cisanello ed è ricoverato in Malattie infettive, a Pisa.
Il settimo e ottavo caso sono relativi a una coppia di coniugi di Licciana Nardi, in Lunigiana. L’uomo, di 72 anni, passato dall’ospedale di Pontremoli e adesso ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Apuane, dove è ricoverata anche la moglie. La coppia aveva frequentato una sala da ballo nella zona di La Spezia.
Asl sud est: sono 6 i nuovi casi positivi al Coronavirus “Covid-19”, nel territorio della Sud Est. Di seguito il dettaglio:

Il primo caso è una donna, di 51 anni, di Arezzo, in isolamento domiciliare, condizioni di salute stazionarie.
Il secondo caso è un uomo, di 43 anni, di Castelfranco Piandiscò (Arezzo), in isolamento domiciliare, condizioni di salute stazionarie.
Il terzo caso è un bambino di 3 mesi, del nucleo familiare di Chiusi segnalato ieri (4 marzo), in isolamento domiciliare, costantemente monitorato.
Il quarto caso è un uomo, di 58 anni, di Piancastagnaio (Siena), un operatore dell’unione sportiva pianese, in isolamento domiciliare, condizioni di salute stazionarie.
Il quinto e il sesto caso sono di Grosseto: una coppia di coniugi (74 anni l’uomo e 70 anni la donna), entrambi ricoverati nel reparto di malattie infettive dell’ospedale “Misericordia”.
A oggi, giovedì 5 marzo, in Toscana sono 61 i tamponi complessivi risultati positivi al test del Coronavirus “Covid-19”.

Dal monitoraggio giornaliero risulta che in Toscana ci sono – a oggi giovedì 5 marzo – 1039 persone in isolamento domiciliare di cui 478 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl. Si tratta di 323 casi nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), di 56 casi nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e di 99 casi in quella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto).

Coronavirus:eventi e viaggi cancellati,come avere i rimborsi

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (vd. art. 28 D.L. n. 9/2020), il Governo ha introdotto misure urgenti a favore di coloro che hanno acquistato biglietti e pacchetti viaggio, sia privatamente che con agenzie, di cui non hanno potuto fruire per lo stato emergenziale, oggi meglio descritti dall’ultimo Dpcm.

Possono richiedere il rimborso del costo sostenuto: 1) coloro che sono stati posti in quarantena o, comunque, risultino residenti o domiciliati nei Comuni che rientrano nella “zona rossa”, o comunque soggetta a limitazioni 2) coloro, sia privati che aziende, che hanno programmato qualsiasi tipologia di viaggio o trasferta, con partenza o arrivo nelle aree soggette a limitazioni 3) coloro che, avendo prenotato viaggi o trasferte per partecipare a concorsi, eventi o manifestazioni di qualsiasi natura, hanno verificato l’annullamento con provvedimento assunto dalle autorità competenti 4) coloro che, avendo acquistato in Italia titolo di viaggio per destinazioni all’estero, abbiano accertato che lo sbarco in queste aree sia stato vietato con provvedimento assunto dalle autorità locali a causa dell’epidemia.

Se si verificano le condizioni previste, il cittadino dovrà inoltrare una comunicazione all’agenzia di viaggi o alla compagnia area, in cui richiede il rimborso del costo sostenuto, allegando copia del titolo di viaggio e, qualora si tratti di un evento annullato, documenti che ne certifichino la prevista partecipazione.
Questa comunicazione deve essere presentata entro 30 giorni: dalla cessazione del divieto imposto (quarantena, limitazione); dall’annullamento, sospensione o rinvio dell’evento programmato; dalla data prevista per la partenza verso un Paese in cui è stato imposto un divieto di ingresso.
Entro i successivi 15 giorni dall’effettiva ricezione della richiesta, il destinatario della domanda deve provvedere al rimborso della somma erogata, oppure all’emissione di un voucher di pari importo, che dovrà essere utilizzato entro un anno dall’emissione.
Identiche misure sono previste per coloro che dovessero rinunciare ad un pacchetto turistico.
In questi casi, gli utenti potranno esercitare legittimamente il diritto di recesso, chiedendo la restituzione del prezzo già corrisposto, con facoltà per l’organizzatore di procedere al rimborso, offrire un pacchetto sostitutivo di pari o maggiore valore o, in alternativa, emettere un voucher annuale di pari importo.

Covid-19: sospesa da domani l’attività ambulatoriale programmata nei presidi ospedalieri

Garantite le urgenze cliniche. Una misura preventiva in accordo con le ultime disposizioni regionali

A partire da domani e fino al 15 marzo sarà sospesa l’attività ambulatoriale all’interno dei seguenti presidi ospedalieri: Santa Maria Nuova, San Giovanni di Dio, Santa Maria Annunziata di Firenze, Ospedale Mugello di Borgo San Lorenzo, Serristori di Figline Valdarno, Santo Stefano di Prato, San Jacopo di Pistoia, PIOT di San Marcello Pistoiese, S.S. Cosma e Damiano di Pescia, San Giuseppe di Empoli, San Pietro Igneo di Fucecchio e Ospedale degli Infermi di San Miniato.

Una misura preventiva che si inserisce all’interno delle ultime disposizioni ministeriali e regionali per una corretta gestione dell’emergenza coronavirus.  Pertanto le prestazioni già programmate saranno rinviate a data da destinarsi, eccetto quelle individuate indispensabili dal Medico di Famiglia (urgenze cliniche e fast track) e dallo specialista di riferimento (follow up e controlli).

Gli operatori sanitari contatteranno direttamente i singoli utenti per concordare un nuovo appuntamento.

Rossi: “probabile contagio in aumento, preservare ospedali”

Stop accesso ospedali se sintomi febbre, rimandare interventi chirurgici non urgenti e mascherine per tutti gli operatori sanitari autoprodotte: son queste le misure illustrate dal presidente della giunta regionale Enrico Rossi

Interruzione dell’accesso negli ospedali di tutti i visitatori, pazienti e operatori sanitari con sintomi “simil influenzali”; sospensione del lavoro per tutto il personale sanitario che manifesti tali sintomi “simil influenzali”; e interruzione da domani dell’attività programmata chirurgica quando non sia necessaria, per mettere a disposizione posti letto di terapia intensiva. Sono questi i tre punti della nuova ordinanza, la settima, emanata dal presidente della Toscana Enrico Rossi per la prevenzione, e gestione dell’emergenza da Coronavirus che integra e sostituisce la precedente.llustrando in una conferenza stampa i contenuti dell’ordinanza, che prevede anche la riduzione dell’attività medico-chirurgica al 25%, il presidente della Toscana Enrico Rossi ha chiesto “ai cittadini che sono in attesa di avere pazienza. Abbiamo preso questa decisione per tutelare la salute collettiva, nell’eventualità che il fenomeno possa avere un’ulteriore diffusione nei prossimi giorni. In questo modo renderemo disponibili posti letto in più”.
Rossi ha poi spiegato di prevedere “che all’ingresso degli ospedali ci sia un infermiere che verifica lo stato di salute, misura la febbre e, qualora questa persona manifestasse sintomi influenzali, non lo facciamo entrare. E’ un modo per tutelare la risorsa ospedaliera”. Per Rossi il ricovero in ospedale dovrà avvenire solo “in situazioni che esigono il ricovero altrimenti non si deve ricoverare. Aggiungo che alcuni ricoveri, alla luce di queste disposizioni, sono stati impropri. Queste malattie nella maggior parte dei casi si curano meglio a domicilio che in ospedale”. Rossi ha concluso spiegando che “dopo esserci dedicati alla prevenzione ci siamo messi in condizioni serie per curare i pazienti, nell’eventualità che si verifichi lo scenario più preoccupante. Ma a me non fa paura affrontare questo tema e spero sia così anche per i cittadini toscani. Non navighiamo a vista. Sappiamo ciò che dobbiamo fare anche se abbiamo a che fare con una materia delicata e complessa. Insomma ci stiamo attrezzando per le cure e per fornirle al meglio”.

La Regione Toscana stima inoltre di liberare oltre 100 posti letto in terapia intensiva, utili per affrontare l’emergenza Coronavirus, grazie all’interruzione delle operazioni chirurgiche non necessarie (escluse quelle oncologiche e vitali) e con l’aiuto della sanità privata. “Ora – ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi – abbiamo disponibili circa il 10% dei letti di terapia intensiva su 322”, inoltre con l’interruzione delle operazioni chirurgiche programmate “riduciamo a circa un quarto le attività dei nostri ospedali” e “credo che così facendo si possa liberare un altro 15-20% di posti letto. Se a questi aggiungiamo anche un’intesa con la sanità privata per aver altri posti letto di terapia intensiva, credo che possiamo arrivare intorno a 100, o forse più, posti letto che si libereranno gradualmente nell’arco dei prossimi giorni”. Domani, ha spiegato ancora Enrico Rossi, “passeremo in rassegna i posti letto in terapia sub-intensiva, che sono 308: con alcuni accorgimenti tecnici possono essere potenziati a posti di terapia intensiva con l’aggiunta di un ventilatore artificiale”.

Alcune aziende toscane stanno producendo mascherine protettive, nate da un’idea del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che saranno distribuite al personale degli ospedali. “Per il personale negli ospedali – ha spiegato Rossi in conferenza stampa – abbiamo stabilito di dotare tutti di una mascherina chirurgica, questa mascherina è un’invenzione toscana. A noi, anzi a me personalmente, è venuta l’idea che il ‘tessuto non tessuto’ può trattenere l’aerosol, l’Università ci ha certificato che è così, lo trattiene tanto quanto le mascherine che adesso sono introvabili”. Rossi ha spiegato che “ne stiamo producendo tra le 20mila e le 30mila al giorno e le distribuiremo in tutte le strutture. Per quanto sia un effetto limitato al trattenimento dell’aerosol, è una misura che possiamo estendere a tutti gli operatori sanitari e non solo”.

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