“In ricordo di Roberto Nistri”, intervento del consigliere del Partito Democratico Stefano Di Puccio in Consiglio Comunale

Firenze, il consigliere del Partito Democratico Stefano Di Puccio è intervenuto in Consiglio Comunale in ricordo di Roberto Nistri, scomparso pochi giorni fa.

“Dedico volentieri i pochi minuti a disposizione per raccontarvi di un amico che ci ha lasciato giorni fa Roberto Nistri. – Ha detto Di Puccio in ricordo del Presidente di Controradio – Colgo dunque l’occasione per parlarne qui dove credo sia giusto farlo per quello che Roberto ha rappresentato per Firenze, con l’animo spero un po’ più leggero per non farmi prendere dalla commozione”.

“Editore di Controradio e fondatore del Tenax. così lo hanno ricordato nei titoli della cronaca cittadina. E Roberto Nistri è stato questo. Insieme ad altri amici inventò il Tenax. trasformando la discoteca della casa del popolo di Peretola nel locale di tendenza che è ancora oggi”.

“Il Tenax nei primi anni ‘80 è stato un laboratorio culturale da cui sono passati tutti i maggiori artisti e gruppi musicali dell’avanguardia di quegli anni che poi sono diventati famosissimi in tutto il mondo: Depeche Mode e Spandau Ballet, per dirne due a caso – ha continuato il consigliere comunale – Ma poi ha saputo rinnovarsi di volta in volta adeguandosi alle mode e molto spesso anticipandole diventando poi punto di riferimento per il nightclubbing di tendenza internazionale dove si avvicendano i dj più famosi di tutto il mondo. Eppoi la sua radio, Controradio, esempio di radio ancora libera in un mondo di network e gruppi editoriali”.

“Proprio per la volontà di Nistri e con il suo impulso è sopravvissuta alle difficoltà economiche rinnovandosi, di volta in volta, e proponendo qualcosa di nuovo, attenta alle novità, ai giovani e facendosi portavoce anche a chi troppo spesso non può dire la sua. In questi giorni è stato scritto molto su di lui e io stesso, che mi consideravo suo amico, ho scoperto di conoscerlo solo per qualche aspetto, perché Roberto era davvero una persona dalle mille sfaccettature”.

“Non era una persona famosa, sì era conosciuto da molti, soprattutto nell’ambiente culturale fiorentino, ma non da tutti, insomma non era un personaggio pubblico, era un fine intellettuale, atipico, estroverso ma non eccentrico, semmai molto riservato”.

“Estroverso e riservato può sembrare un ossimoro, Roberto era davvero così”.

“Imprenditore nell’abbigliamento, appassionato di musica jazz ma attento a tutte le nuove tendenze musicali, appassionato di arte, di politica e soprattutto di tutto quello che era novità, curioso e aperto, interessato ai giovani e alle loro idee tanto da dare loro spazio in radio e negli ambiti della sua professione. Amante della buona tavola, dei viaggi, dell’inconsueto. E la sua curiosità era l’aspetto più evidente, tanto che in radio i suoi collaboratori si sorprendevano di come fosse sempre avanti proponendo, a volte imponendo le sue idee, che spesso risultavano azzeccate”.

“Tanti e infiniti i suoi interessi, ma Roberto ha saputo e voluto coltivarli tutti, non basterebbe il tempo per raccontarlo, è stato un uomo che ha amato profondamente la vita godendola fino a che gli è stato possibile, che ha lavorato molto ma sempre divertendosi e con gli occhi aperti e le orecchie dritte per cogliere ogni novità”.

“Singolare fino all’ultimo, ha organizzato il suo commiato al Tenax come una festa proprio lì dove aveva cominciato per salutare gli amici. A sua moglie Rosalynd e sua figlia Lisa va il mio, il nostro abbraccio del Consiglio Comunale”.

Fiaccolata per la pace: già decine le adesioni all’appello di Padre Bernardo

Dal PD, alla CGIL, a Controradio che seguirà la manifestazione in diretta. Aderisce anche la Fondazione padre Ernesto Balducci. “”Se vuoi la pace, prepara la pace” è una delle espressioni più significative del pensiero di padre Balducci – ricorda la presidentessa Grazia Bellini.

“Speriamo davvero che questa occasione veda fianco a fianco le comunità israelitica e islamica in risposta all’appello accorato di Padre Bernardo Gianni, insieme a tanti cittadini. Ogni iniziativa che costruisce ponti di pace è importante, a maggior ragione in una fase drammatica come quella in corso”, ha detto il segretario regionale Emiliano Fossi, annunciando la adesione convinta del Pd della Toscana alla fiaccolata per la pace in Medio Oriente, promossa dall’abate di San Miniato al Monte,  padre Bernardo Gianni a Firenze, per lunedì prossimo..

“Lo sport accolga l’invito di padre Bernardo. Contribuiamo tutti a dare forza al dialogo, in difesa degli innocenti e di quanti hanno perso la vita – dichiara Nicola Armentano, consigliere delegato allo Sport della Città Metropolitana di Firenze – Auspico che anche il mondo dello sport con Coni, Cip, Uisp e enti di promozione accolga l’invito di padre Bernardo per lunedì e possa contribuire a dare forza al dialogo”.

“Noi rispondiamo sì all’appello di padre Bernardo Gianni”, afferma la Fondazione Giovanni Paolo II, che da oltre 25 anni opera con progetti di cooperazione in Medio Oriente, rendendo noto di aderire all’appello di padre Bernardo Gianni di cui “facciamo nostre le sue parole”. Aderisce anche la Fondazione padre Ernesto Balducci. “”Se vuoi la pace, prepara la pace” è una delle espressioni più significative del pensiero di padre Balducci – ricorda la presidentessa Grazia Bellini – Stravolgendo il detto dell’antica Roma, ha indicato nella cancellazione della categoria del “nemico” la via maestra per creare una vera cultura di pace tra gli esseri umani” .

La Cgil aderisce affermando di “partecipare convintamente con le modalità da proposte” da padre Bernardo e dà appuntamento lunedì 23 ottobre a Firenze alle 18.30 al Ponte alle Grazie da dove partirà la fiaccolata. I partecipanti, viene ricordato, senza bandiere, transitano da San Niccolò, rampe fino a piazzale Michelangelo, poi la salita finale per San Miniato al Monte, “dove ci raccoglieremo senza interventi finali (ci sarà unicamente un saluto di padre Bernardo)”.

Adesioni anche di Acli, Libera, Fondazione Giorgio La Pira, Cospe, Legambiente, Controradio, Gruppo Emergency Firenze, Centro Internazionale Studenti e Opera per la Gioventù La Pira, Toscana Impegno Comune, Donne insieme per la pace, Movimento dei Focolari, Associazione piazza San Donato, Empoli per la pace, Associazione Nuova Camaldoli, Pax Christi, Libertà e Giustizia, Testimonianze, Comitato Fermiamo la guerra.

Indian Nation 2023, un viaggio nella terra dei Navajo: “Epilogo”

Tutto quello che hai visto, ricordalo, perché tutto quel che dimentichi ritorna a volare nel vento (canto Navajo).

Ritorno alla vita quotidiana, piena di nostalgia del bellissimo viaggio appena concluso. Di fronte agli immensi spazi americani, tutto mi sembra piccolo. Mi mancano i cirri bianchi nei cieli a perdita d’occhio sui deserti dell’Arizona, le scure conifere giganti delle Montagne Rocciose, il serpeggiare del Colorado in fondo a canyons profondissimi, con gli insediamenti pueblos nascosti nelle anse delle pareti inaccessibili.  Ma mi sono rimaste nel cuore soprattutto le persone. Le popolazioni native, così resilienti, fiere e gentili, dopo aver subito l’espropriazione delle loro terre, dei loro averi e della loro cultura. Siamo entrati nelle loro terre, una volta definite “riserve”, oggi parchi naturali di incomparabile bellezza, che gestiscono e di cui proteggono l’integrità. Quella natura immensa e grandiosa è sempre stata la loro casa, in una simbiosi equilibrata fra uomo e territorio. Ho provato amarezza nel museo di Window Rock, la capitale della Navajo Country, all’ombra della iconica montagna forata, nel vedere quanto spazio viene dedicato dalla comunità Navajo alla narrazione della Long Walk, la marcia della morte, nella quale il Popolo della Terra è stato costretto a trascinarsi per più di 700 chilometri da quel Kit Carson, il cinico colonnello principale responsabile della devastazione dello splendido Canyon de Chelly e della capitolazione del Popolo della terra per fame e sete.

Un ricordo che ancora oggi è vivo fra la popolazione ed è rappresentato nel museo in modo interattivo, con centinaia di bigliettini che gli eredi di quelle famiglie, nipoti o bisnipoti, attaccano alle pareti col il nome dei propri nonni o bisnonni che erano stati protagonisti di quella immane tragedia. E mi ha colpito l’intera sala dedicata al Trattato del 1868, esposto in originale, foglio dopo foglio e letto parola per parola, a ciclo continuo, da una voce narrante in lingua navajo, perché quel momento non venga mai dimenticato. Perché con quel Trattato finì la persecuzione nei loro confronti ed i Navajos poterono finalmente ritornare nelle loro terre. E le sale riservate alle foto dei veterani navajo della Seconda guerra mondiale ed alle attrezzature walkie-talkie con le quali i nativi-soldati trasmettevano le comunicazioni belliche, nel loro linguaggio criptico, incomprensibile per il nemico. Si sente l’orgoglio identitario, di appartenenza ad una stirpe antica e nello stesso tempo l’orgoglio per aver dato un importante contributo al Grande Paese, dal quale pure avevano ricevuto tanto male in passato.

E che suggestione ispirano le riproduzioni artistiche dei miti fondativi, la Prima Donna ed il Primo Uomo, che erano convinti di poter vivere separati sulle rive opposte di un grande fiume, fino a che si resero conto di soffrire e di non poter vivere gli uni senza le altre, di dover trovare insieme un equilibrio. Non dimentichiamoci che le donne navajo erano le padrone delle pecore e gli uomini dei cavalli. E la società era matrilineare e dopo il matrimonio erano i giovani Navajo a trasferirsi a casa delle suocere…  Il mio mito preferito rimane la Donna Ragno, che abita in cima alla Spider Rock ed insegna ai popoli l’arte della tessitura, la quale rappresenta la Madre Natura, protettrice degli umani, “vecchia come il tempo, giovane come l’eternità”, benevola ma anche severa con i bambini cattivi, che cattura con la sua rete e divora, in cima alle sue torri di roccia. E che secondo l’antropologa femminista Clarissa Pinkola Estès rappresenta l’archetipo della Donna Selvaggia, colei che, fra le figure di donne “che corrono con i lupi” delle varie culture tribali di tutto il mondo, tesse il fato degli esseri umani e degli animali, delle piante e delle pietre. Che tiene insieme natura ed umanità, la parte razionale e l’”io selvaggio” che alberga nascosto dentro di noi. E la sua rete è rappresentata in modo simbolico dagli “acchiappasogni”, come quello che si è “fatto trovare” da me in terra, perduto da chissà chi, nella plaza di Albuquerque, come un segno del destino.

E mi sono rimasti nel cuore le giovani Navajos, sorridenti e gentili, che lavorano nella gestione dei parchi, nell’accoglienza, negli spacci dove si vendono i preziosi oggetti di artigianato, gioielli di argento e di turchese e tappeti morbidissimi. E la giovane e bellissima ranger, che generosamente ci ha aiutato a risolvere un bel guaio in cui uno dei nostri compagni di viaggio era incorso… Abbiamo avuto meno occasione di conoscere meglio i Nativi di altre etnie, come le enigmatiche popolazioni Pueblo, per una serie di sfortunati contrattempi, che non ci hanno consentito di visitare da vicino il pueblo di Mesa Verde, per un problema di prenotazione né quello ancora abitato a Taos, a causa di una festa rituale. Questa antica popolazione in passato affidava la propria sopravvivenza mimetizzando le loro città color dell’argilla nelle pieghe delle pareti dei canyon, rendendole fisicamente inaccessibili ai nemici, ma non ai loro fucili, come testimonia l’insediamento nel Canyon cosiddetto del Massacro. E sono rimasti inaccessibili anche a noi.

Abbiamo vissuto con emozione la vertigine della City in The Sky, ma non abbiamo potuto percorrere il sentiero che ci avrebbe permesso di discendere a piedi dal picco su cui l’insediamento è collocato, fatto di costruzioni Pueblos in adobe (mattoni di fango e paglia cotti al sole) senza elettricità o acqua corrente ma solo piovana, che sono ancora abitate, come “seconde case” dai nativi, che hanno riadattato alle esigenze moderne con generatori, bombole, bagni chimici ed infissi di recupero ( come spesso facciamo anche noi con le case dei nonni nei borghi antichi). Ci dovremo tornare, per completare queste bellissime esperienze!

Finisco questo post nostalgico con un ricordo ed un saluto affettuoso al gruppo di viaggiatori e viaggiatrici con cui abbiamo condiviso risate, incanti, vertigini, riflessioni e contrattempi. Persone rare, colte e divertenti. Con una parte di loro avevamo già viaggiato (in Canada, in Islanda). Con altri ci siamo incontrati per la prima volta in Indian Nation, ma è come se ci fossimo sempre conosciuti. Ed un ringraziamento speciale al nostro Tour Leader Maximo, Super-Gimmy Tranquillo, innamorato dell’America, che ci ha condotti a spasso per più di 3500 chilometri con la sua vulcanica energia, che non è venuta mai meno, anche quando “una serie di sfortunati eventi” (per definire così le varie sfighe che ci hanno perseguitato) hanno complicato il viaggio, nel quale regnava sovrana la Murphy’s Law (se una cosa può andare storta, state certi che lo farà). E che è riuscito a trovare sempre soluzioni ingegnose e creative per rendere il nostro viaggio davvero indimenticabile. Alla prossima!!

Marina Capponi

Ballottaggi, lo spoglio dei voti in diretta su Controradio. Lo speciale a partire dalle 16

Le urne chiudono alle 15 e c’è grande attesa per capire quello che sarà l’esito dei ballottaggi in Toscana. Non soltanto per quanto riguarda i Comuni capoluogo, ma anche in tutte le altre realtà dove è stato necessario il secondo turno. Controradio seguirà lo spoglio dei voti in diretta.

Uno speciale che partirà alle 16 sulle nostre frequenze (93.6-98.9 mhz), in streaming su controradio.it e sulla nostra App fino alle 19,30 con Domenico Guarino in conduzione. In studio Fabrizio Morviducci e Stefano Fabbri.

Collegamenti nel corso del pomeriggio con colleghi, cronaca in diretta dei primi risultati, commenti e interviste a politici e istituzioni. Domani mattina, martedì 30 maggio, dalle 8 in Newsline il quadro dei risultati definitivi dei ballottaggi e le analisi post voto.

Gli ultimi dati sull’affluenza per i ballottaggi parlavano di calo rispetto alla stessa ora del primo turno: ieri sera si erano recati alle urne il 28,92% degli aventi diritto contro il 36,83% del 14 maggio scorso. Calo anche a Pisa che registra un’affluenza al ballottaggio dei candidati sindaco del 33,20% contro il 36,21 di due domeniche fa.

A Siena alle 19 ha votato il 30,67 degli aventi diritto al voto: al primo turno il dato era del 40,91%. A Massa, terzo comune capoluogo di provincia al voto, la percentuale dei votanti alle 19 di oggi è pari all’27,61% contro il 36,90% del precedente turno. Questa l’affluenza negli altri tre comuni ai ballottaggi: a Campi Bisenzio (Firenze) ha votato il 20,79% contro il 33,71% del primo turno; a Pescia (Pistoia) il 25,91% contro il 34,81; a Pietrasanta (Lucca) il 29,02% contro il 36,77%.

Quando la radio diventa un gioco. L’esperienza di Radio Bella Spaidermen

Adelaide Mancuso è un’attrice teatrale. Durante la sua esperienza da babysitter con Arturo e Leonardo si inventa un gioco: la radio. E così, dai dialoghi coi piccoli, nasce l’esperienza di Radio Bella Spaidermen, che oggi è un podcast ascoltabile sulle principali piattaforme.

“L’idea è stata collettiva. Io lavoro con Arturo, 6 anni, e Leonardo di 4. Di base faccio l’attrice e perciò ricevevo un sacco di domande sul tipo di lavoro che facevo. Un giorno – spiega la stessa Adelaide ai microfoni di Controradio – ci è venuto in mente di giocare alla radio. Abbiamo preso carta stagnola e scottex e abbiamo creato cuffie e microfoni. Da lì ho iniziato a registrarli perché erano troppo divertenti. Sono stati i genitori, ascoltandoli, a consigliarmi di pubblicare le puntate di Radio Bella Spaidermen”.

ASCOLTA IL PODCAST SU CONTRORADIO

 

Alta velocità a Firenze, i lavori riprendono a maggio. E sull’aeroporto parla Nardella: “La nuova pista è necessaria”

Dalla ripresa dei lavori sull’alta velocità a Firenze al tema dell’aeroporto. Il sindaco Dario Nardella, intervenuto a Controradio, ha parlato anche del tema dei trasporti e della viabilità. Si è poi soffermato sulla proposta di istituire una no fly zone sopra la città.

Sulla ripresa dei lavori dell’Alta velocità ferroviaria a Firenze, con la costruzione del tunnel in città. “Ferrovie ha parlato di maggio e quindi ci siamo. La cifra restante delle opere compensative è di 56 milioni, li useremo per viabilità, servizi e infrastrutture collegate all’area ferroviaria per favorire la mobilità nella nostra città”. Nei giorni scorsi un deragliamento a Castello aveva bloccato l’Italia per mezza giornata. 

“Si tratta – ha aggiunto Nardella – di un’opera di valenza nazionale perché il sottoattraversamento dell’alta velocità a Firenze comporterà anche la riduzione dei tempi” di percorrenza dei treni “sulla Roma-Milano. Anche qui finalmente siamo ad un punto di svolta perché è un’opera attesa da tanto, rimasta ferma per molti anni, per la quale sono già stati spesi molti soldi”.

A proposito dei lavori della pensilina della stazione di Santa Maria Novella Nardella ha annunciato. “Vedrò in questi giorni l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Luigi Ferraris per chiedere una parola finale sui lavori alla stazione di Santa Maria Novella. Sono passati due anni”. Si tratta di “lavori che in realtà che in realtà potevano essere conclusi in molto meno tempo”. Sul fronte sicurezza “dal 15 maggio partirà un piano di intensificazione dei controlli da parte della stazione municipale dell’area della stazione. Ho chiesto al nuovo comandante di predisporre un servizio di presenza costante della polizia municipale fra piazza della Stazione e piazza Santa Maria Novella, sia il giorno che la notte. Al giorno avremo pattuglie in modalità statica ma che circoleranno fra le due piazze, e la notte avremo dei passaggi continui”.

Dopo aver parlato di alta velocità a Firenze, Nardella ha toccato il tema aeroporto. “La situazione attuale è critica, ecco perché c’è bisogno di una nuova pista. Noi abbiamo una popolazione di 40-50mila persone che risiedono fra Brozzi, Quaracchi, le Piagge e che sono colpiti da sorvoli tutti i giorni, dalla mattina presto alla sera tardi, a bassa quota. Questo costituisce un forte elemento di inquinamento ambientale ma pure acustico. Dobbiamo dare una risposta al problema, la nuova pista colpirà un numero estremamente ridotto di persone dal punto di vista dell’impatto acustico ed ambientale, risparmiando a queste 40-50mila persone disagi molto forti”.

Infine, oltre all’alta velocità a Firenze e al tema Vespucci, si parla di no fly zone. “Ho chiesto di interrompere i voli turistici di un’agenzia e ho già parlato col prefetto per chiedere una ‘no fly zone’ sul centro di Firenze in modo da evitare inquinamento acustico ed atmosferico da parte dei voli turistici. Mi dicono che un’esperienza del genere è già stata sperimentata, con successo, a Roma. Ne abbiamo parlato con Enac, poi non decide il Comune ma noi possiamo fare una proposta che stiamo già elaborando e che manderemo molto presto a prefetto e Enac. Mi auguro che possa esserci un parere favorevole”.

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