Confartigianato: tanti parrucchieri ed estetisti a rischio chiusura

“L’alternarsi di chiusure e riaperture crea grande incertezza per il settore dei parrucchieri ed estetisti”, si legge in una nota di Confartigianato

Le imprese dei settori dell’acconciatura e dell’estetica in Toscana sono in grande difficoltà. Quelle delle zone arancioni hanno riaperto e sostenuto ulteriori costi per le sanificazioni. Quelle delle zone rosse rimangono chiuse. Così, in una nota, Confartigianato Toscana.

Una delegazione di imprese della Confartigianato è stata ricevuta a Roma dal ministro per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini a cui sono state consegnate le 500 mila firme raccolte con la petizione promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani per sollecitare l’intervento del Governo a favore di un comparto che conta oltre 150 mila imprese e più di 300 mila addetti.

“Purtroppo circa il 94% delle attività – spiega Barbara Catani, presidente di Confartigianato Toscana acconciatori – non può accedere ad alcun aiuto. Il limite del 30% del calo del fatturato deve essere abbassato. L’alternarsi di chiusure e riaperture crea grande incertezza. Le aziende il venerdì non sanno se potranno aprire il sabato e non possono programmare gli appuntamenti. Questa situazione favorisce l’abusivismo domiciliare che diffonde il contagio e crea ulteriori perdite economiche alle imprese in regola”.

“Le attività che rispettano i protocolli lavorano in sicurezza, su appuntamento, tracciando i clienti – ha precisato Pier Luigi Marzocchi, presidente di Confartigianato Toscana estetica -. Hanno effettuato molti investimenti a partire dal primo lockdown, in particolare per la sanificazione degli ambienti che avviene tra un cliente e l’altro. E’ garantita la massima sicurezza ai dipendenti, ai clienti. Non si può dire la stessa cosa per molte delle attività aperte, dove si verificano anche assembramenti e file. Chiediamo urgentemente la riapertura delle attività anche nelle zone rosse”

Ristori: niente a 90% estetisti e parrucchieri Firenze, studio Confartigianato

Confartigianato denuncia gravi mancati incassi per settore estetisti e parrucchieri. “Ad aggravare ancora di più la situazione difficile che da un anno vivono le 2.500 imprese e gli 8.000 addetti del settore benessere dell’area fiorentina, c’è la chiusura dell’attività imposta dalla zona rossa”

Il 90% degli estetisti e dei parrucchieri fiorentini non riceverà ristori. E’ quanto risulta dell’analisi condotta da Confartigianato Imprese Firenze tra i propri associati secondo una nota. “La maggior parte delle imprese del settore benessere – afferma Claudio Barbetti, presidente Acconciatori dell’associazione – registra perdite di fatturato intorno al 25%, poco al di sotto della soglia minima del 30% prevista per avere i contributi del Decreto Sostegno: solo il 10% ha perdite superiori e quindi potrà fare domanda per accedervi. Ma tutti hanno subito comunque un calo importante, di circa un terzo degli incassi”.

Ad aggravare ancora di più la situazione difficile che da un anno vivono le 2.500 imprese e gli 8.000 addetti del settore benessere dell’area fiorentina, c’è la chiusura dell’attività imposta dalla zona rossa, dal 29 marzo al 6 aprile (per ora), a cavallo di Pasqua, una settimana che tradizionalmente è un caposaldo per gli incassi del comparto e serve per compensare i periodi di “bassa stagione”.

“E’ il periodo in cui il lavoro riparte a pieno ritmo e per questa settimana avevamo le agende piene: abbiamo lavorato sabato e domenica per cercare di recuperare alcuni appuntamenti, ma molti li abbiamo dovuti rinviare, e non si sa quando”, commenta Patrizia Tagliaferro, presidente del settore Estetica. “Questa chiusura, arrivata venerdì sera, dopo che per tutto il giorno era stata annunciata al zona arancione, è stata una doccia fredda. Noi chiudiamo, ma dobbiamo continuare a pagare affitti, fornitori, bollette, tasse, dipendenti e a investire in macchinari e prodotti nuovi e corsi di aggiornamento”. Lo stop danneggia i parrucchieri e gli estetisti professionisti, ma non ferma, anzi favorisce, l’abusivismo, con danni economici stimati in 30 milioni di euro l’anno, ma anche rischi per la salute dei cittadini.

Inps manda avvisi irregolarità per contributi aprile (rinviati dal Governo)

Da stamani diverse aziende, a Firenze e non solo, hanno cominciato a ricevere dall’Inps avvisi di irregolarita’, che comprendono sanzioni e interessi, sul mancato versamento dei contributi previdenziali di aprile, la cui scadenza pero’ era stata rinviata. Lo denuncia Confartigianato Imprese, e il segretario generale Jacopo Ferretti attacca: “È una cosa allucinante”, afferma rilanciando le segnalazioni arrivate da tante piccole aziende del territorio (Audio).

“C’e’ stata una pandemia mondiale, e il governo con uno dei suoi dpcm ha fatto slittare il versamento dei contributi di aprile, da maggio fino a settembre. Non va bene che l’Inps mandi gli avvisi di irregolarita’ oggi, a luglio, quindi prima della nuova scadenza degli avvisi di irregolarita’. È vero che i contributi di aprile in origine scadevano il 16 maggio, ma c’e’ un decreto che dice che il 16 maggio non scadono piu'”. Secondo Ferretti questa “e’ una beffa e una perdita di tempo per le imprese, gia’ impegnate nel difficile compito di limitare i danni della crisi innescata dal covid, perche’ comunque per via di questo avviso di irregolarita’ bisogna entrare nel sito dell’Inps, inserire un codice che dice che non abbiamo pagato i contributi perche’ comunque c’era la pandemia”. Non solo: anche l’Inail, sostiene, “sta facendo dei Durc irregolari per i mesi non pagati oggetto del rinvio del dpcm; quindi oltre all’Inps anche all’Inail va detto che c’e’ stata una pandemia, mi sa, perche’ non lo sanno”.

Confartigianato: “Subito misure straordinarie di sostegno a imprese e lavoratori”

“Vedo un grave rischio di sottovalutazione sulla situazione economica che rischia di precipitare senza che le istituzioni assumano fin da subito le misure necessarie a salvaguardare imprese e posti di lavoro”. Questo l’allarme lanciato da Paolo Gori presidente dell’area commercio e servizi di Confartigianato Firenze.

Al di là dell’emergenza sanitaria su cui governo, Regioni e comuni si stanno muovendo in maniera quotidiana – spiega Gori di Confartigianato – c’è di fronte a noi una vera e propria emergenza economica prodotta dagli effetti indiretti del Coronavirus che non può essere sottovalutata soprattutto nei confronti delle aziende a conduzione familiare, delle piccole e medie imprese artigianali e commerciali perché una situazione di questo genetere rischia di far saltare definitivamente e completamente i bilanci. Per questo chiediamo che le misure eccezionali che sono state assunte a protezione delle imprese delle famiglie e dei lavoratori delle zone cosiddette rosse siano estese anche a tutta l’area di Firenze e metropolitana”.

“Già adesso – aggiunge Gori – infatti la nostra zona sta pagando a caro prezzo alcune decisioni di politica nazionale come il blocco delle gite scolastiche e alcune conseguenze indirette del Coronavirus come il crollo della domanda turistica e lo stop alle esportazioni di beni in mercati fondamentali per i prodotti dell’area fiorentina come il mercato cinese. In più non va dimenticato che nei magazzini ci sono quantità di merci acquistate in previsione di uno sviluppo normale della nostra economia e che invece rischiano di rimanere invendute. Senza poi dimenticare che gli esercizi pubblici stanno subendo una forte contrazione dal fatto che la paura sta tenendo in casa sempre più persone, mentre già ora la contrazione di turisti per hotel e alberghi e valutabile nell’ordine di un calo superiore al 50%”.

“Meglio quindi muoversi subito – dice Gori – prima che tante di queste imprese siano costrette a chiudere definitivamente”.”Riteniamo quindi necessario – conclude Gori – che il pagamento delle tasse e delle bollette di elettricità gas e acqua e i mutui e i prestiti siano sospesi sine die per tutte le imprese e le famiglie anche dell’area Fiorentina perché siamo in una situazione eccezionale a cui occorre dare una risposta eccezionale e ci auguriamo infine che questa sia l’occasione per chi ci governa sia a livello nazionale sia a livello regionale, ma soprattutto a livello europeo, per togliere definitivamente i vincoli di austerità e consentire investimenti straordinari per rispondere ad una situazione che inevitabilmente tenderà a peggiorare”.

Lavoratori svantaggiati e disabili, firmata la convenzione per inserimento lavoro in Toscana

È stata firmata oggi da Arti, l’agenzia regionale per l’impiego, la convenzione per favorire l’inserimento dei lavoratori svantaggiati e disabili nel mondo del lavoro. Il testo è stato sottoscritto dalle associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori più rappresentative a livello territoriale e con le associazioni di rappresentanza, assistenza e tutela delle cooperative: Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Coldiretti, Cia, Lega Cooperative, Confcooperative, Agci, Cgil, Cisl e Uil.

“Questa convenzione è uno strumento che integra e amplia quelli già in uso ai servizi per il collocamento mirato che consente alle aziende di assolvere agli obblighi previsti dalla legge”, ha affermato Cristina Grieco, l’assessora regionale a lavoro, formazione e istruzione della Regione Toscana a margine della firma.

“L’accordo favorisce l’inserimento lavorativo di soggetti disabili che presentano particolari difficoltà di integrazione in contesti lavorativi ordinari, attraverso un progetto personalizzato di inserimento”, ha precisato l’assessora Grieco. “In particolare questo strumento, che non è ancora operativo in Toscana, consente all’azienda di assolvere fino al 30 per cento degli obblighi previsti dalla legge tramite l’affidamento di commesse di lavoro alla cooperativa sociale che parteciperà al progetto e che svolgerà il lavoratore disabile individuato con il supporto dei competenti sevizi per il collocamento mirato di Arti”.

La convenzione, tra l’altro, favorisce l’inserimento di persone disabili con l’obiettivo prioritario della stabilizzazione del rapporto di lavoro. Una volta sottoscritta da parti sociali ed economiche, la convenzione potrà essere fatta propria dalle imprese conferenti e dalla cooperativa destinataria. Tale convenzione, recependo i contenuti della convenzione quadro, costituirà lo strumento operativo attraverso il quale sarà attuata questa misura di politica attiva di lavoro.

INTERVISTE A CURA DI CHIARA BRILLI

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/02/200213_03_SPECIALE-LAVORO-DISABILI.mp3?_=2

Blocco licenze, Confartigianato: “Bene proroga nel centro Unesco”

E’ stata valutata positivamente, da Confartigianato, la proroga al blocco delle licenze ai pubblici esercizi nel centro Unesco di Firenze. Interviene Ferretti: “Lo stop divenga permanente, serve a far aumentare le botteghe artigiane”.

“Abbiamo condiviso il blocco delle licenze nel centro Unesco di Firenze perché in questi 3 anni ha portato più artigiani, soprattutto nel quartiere dell’Oltrarno. Confidiamo in una nuova proroga che poi prenda la strada del definitivo stop.” Così Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Firenze, esprime la sua opinione sull’ipotesi di prolungamento del blocco delle licenze commerciali nel centro Unesco di Firenze.

“Del resto – spiega Ferretti – il numero di bar, pizzerie, ristoranti, trattorie e esercizi di somministrazione di cibi e bevande nel centro di Firenze è tale da poter soddisfare tranquillamente la domanda sia dei turisti che dei residenti, mentre i nostri quartieri negli anni passati avevano cambiato faccia proprio per l’abbandono da parte degli artigiani soffocati da affitti sempre più esosi.”

Conclude il segretario generale di Confartigianato Firenze: “Riportare le botteghe artigiane nel centro storico, come sta accadendo in Oltrarno non significa solo difendere la storia di Firenze ma anche garantirle un futuro fatto sì di turisti ma anche di famiglie residenti che possano trovare sotto casa i servizi di cui hanno necessità garantiti anche dai nostri artigiani”.

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