San Gimignano: tir si ribalta e colpisce famiglia di turisti

SAN GIMIGNANO – Il rimorchio di un mezzo pesante si è ribaltato in una curva finendo addosso ad una famiglia di  turisti francesi a San Gimignano (Siena).

E’ successo ieri pomeriggio in via Roma, a ridosso delle mura della città turrita, dove la famiglia stava passeggiando.

Quattro persone, un uomo di 36 anni, una donna di 40 e due bambini, sono stato ricoverati in ospedale dopo che il rimorchio di un camion si e’ ribaltato su di loro nel tratto urbano, andando ad invadere il marciapiede su cui si trovavano.

L’uomo e la donna sono stati trasportati al policlinico universitario delle Scotte a Siena, ambedue con il codice 3, un bambino di 11 mesi, anche lui in codice 3, e’ stato trasportato all’ospedale Mayer a Firenze. Un secondo bambino coinvolto nell’incidente a quanto si apprende e’ stato portato sempre al Mayer per accertamenti. Sul posto anche i Vigili del Fuoco, i vigili urbani e i Carabinieri.

 

Livorno, via libera al restauro della Torre di Calafuria

Sarà restaurata la Torre medievale di Calafuria, sul litorale di Livorno. Il Demanio, spiega una nota, ente gestore del patrimonio pubblico, ha assegnato alla ditta specializzata Antonio Lauria di Grosseto, alcuni lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza, che consentiranno di avviare la gara per l’affidamento dello studio sul recupero conservativo.

La torre di Calafuria, struttura duecentesca a forma quadrata alta circa 20 metri, è uno dei simboli della città di Livorno, ed è stata segnalata tra i ‘Luoghi del cuore Fai’. Nota anche come torre dei Mattaccini, compare in diverse pellicole cinematografiche, tra le quali “Il Sorpasso” del 1962 e “La pazza gioia” del 2016. Prima della sua definitiva chiusura, ha ospitato per molti anni lo studio del pittore livornese Alberto Fremura. Da qualche tempo, la torre ha acquisito anche un’importanza naturalistica, grazie alla presenza, sotto al ballatoio, di una particolarissima colonia di Rondone pallido.

In questa prima fase dei lavori, la ditta dovrà stabilizzare il parapetto, con tutte le accortezze necessarie per non disturbare la colonia nidificante. Prima della Torre di Calafuria, la ditta Antonio Lauria di Grosseto ha curato diversi lavori di recupero e restauro di importanti edifici storici in Toscana e in Italia: si è occupata di Torre e Casa Campatelli a San Gimignano (Siena) per la realizzazione del Museo del Fai, della ristrutturazione della Torre medievale Falconiera a Mantova e del faro della Rocchetta a Piombino (Livorno), del recupero del Palazzo della Regione Friuli a Trieste e dell’Archivio notarile di Stato a Firenze. Di recente, ha curato i lavori nella sede della Normale di Pisa. Le opere di messa in sicurezza sono progettate e dirette da D-Side Studio di Pistoia.

 

Carceri, San Gimignano: detenuto ferisce agente, 12 punti di sutura

Nel pomeriggio di ieri, un agente penitenziario del carcere di San Gimignano ha subito una aggressione da parte di un detenuto della struttura, riportando ferite e danni all’udito. Ha evitato conseguenze ben peggiori il tempestivo intervento dei poliziotti in servizio nel Reparto Media Sicurezza in soccorso dell’agente aggredito. L’ispettore è stato portato all’ospedale ‘Le Scotte’ di Siena.

“Nel pomeriggio” dentro il carcere di San Gimignano un recluso “ha aggredito alcuni poliziotti per futili motivi” quando “verso le 16.30-17 un detenuto tunisino della sezione media sicurezza ha lanciato dall’interno della sua cella un fornellino del gas che, per caso del tutto fortuito, attraversando lo spioncino del blindo ha colpito a un orecchio l’ispettore della sorveglianza generale”. Lo afferma in una nota il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, Donato Capece, ricostruendo l’aggressione, avvenuta ieri, a un ispettore dentro il carcere di San Gimignano.

“Il motivo del folle gesto – prosegue – risiede nella pretesa del ristretto di effettuare una telefonata non prevista, che peraltro gli era stata già negata la mattina. Il collega ha riportato una ferita all’orecchio con 12 punti di sutura”. Per Capece “i detenuti evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo” ed “è grave che la recrudescenza di eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica e il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le sezioni detentive con controlli sporadici della polizia penitenziaria”.

Per la Fns Cisl di Siena “il vile gesto è ulteriore dimostrazione del grave contesto in cui quotidianamente operano donne e uomini della polizia penitenziaria” e “dell’immediata necessità di dare vita al nuovo progetto per la casa di reclusione di San Gimignano”. Si ricorda che la struttura di recente è balzata alle cronache recentemente per l’inchiesta sui presunti pestaggi ai detenuti e dove, da tempo, sono denunciate condizioni difficili di vivibilità.

“Grave quanto accaduto nel carcere di San Gimignano. Non è la prima volta che assistiamo a episodi di questo tipo, un problema che fa riemergere il dramma del ridimensionamento della Polizia Penitenziaria, che tra i corpi continua ad essere quello più penalizzato, il commento di Fabio Rampelli”, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

Carceri: detenuto a San Gimignano incendia cella

Un detenuto nel reparto di media sicurezza del carcere di Ranza a San Gimignano (Siena) ha incendiato ieri la propria cella con lo scopo di creare disordini all’interno del reparto.

E’ quanto denunciano le organizzazioni sindacali di polizia penitenziaria (Cgil-Fp, Cisl-Fns, Cnpp, Sappe e Sinappe) spiegando, in una nota, che “il fumo acre in pochi secondi ha invaso l’intera sezione tanto che ne è stata necessaria l’evacuazione presso i passeggi e solo grazie al tempestivo intervento degli agenti in servizio con gli idranti e gli estintori si è evitato il peggio; per tale motivo un agente ha dovuto ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso”.

“Nello stesso momento nell’altra sezione sempre della media sicurezza 2 detenuti sono venuti alle mani tanto da generare una rissa ed anche lì pronto l’intervento degli agenti addetti che hanno evitato che la situazione degenerasse”, proseguono le sigle sindacali evidenziando “negli ultimi giorni ci sono stati ripetuti oltraggi e aggressioni nei confronti del personale con sputi e minacce verso la divisa”.

I sindacati parlano di “situazione incandescente dovuta anche alla mancanza di un dirigente e di un comandante di reparto in pianta stabile” e denunciano “il sovraffollamento del carcere e l’invio costante di detenuti problematici e psichiatrici allontanati per ordine e sicurezza da altri istituti da parte del provveditorato regionale che evidentemente considera l’istituto di Ranza come una discarica”. Le organizzazioni sindacali si riservano di organizzare a settembre proteste “in quanto stanchi della presa in giro di un amministrazione penitenziaria sorda”.

Tre denunce nel Senese per occultamento piscina abusiva

I carabinieri forestali hanno sequestrato un cantiere edile in località Caggio del Comune di San Gimignano (Siena) perché nel permesso a costruire era stato omesso di indicare la presenza di una piscina, abusivamente realizzata tra il 1996 ed il 1999, per sanarla con il permesso regolarmente ottenuto.

La piscina era stata sepolta sotto uno strato di pochi centimetri di terra, successivamente inerbito, al fine di occultarla alla vista. I militari hanno quindi denunciato il proprietario dell’immobile, il tecnico progettista e direttore dei lavori, e il titolare della ditta esecutrice dei lavori, per falsità ideologica in atti e realizzazione di opere edilizie abusive.

Sarti (Sì Toscana): ‘Preoccupato per salute detenuti a S. Gimignano’

Preoccupazione “per la gestione complessiva del carcere di San Gimignano (Siena), in particolare dal punto di vista della tutela della salute dei detenuti.”

Preoccupazione “per la gestione complessiva del carcere di San Gimignano (Siena), in particolare dal punto di vista della tutela della salute dei detenuti. La nuova direzione ha adottato metodi che rischiano di aumentare la loro esasperazione e limitazioni che interferiscono in particolare con le cure nel carcere, vedi la possibilità di accesso alle visite specialistiche negli ospedali del Senese”. Lo afferma il consigliere regionale di Sì Toscana a sinistra Paolo Sarti che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nella casa di reclusione.

Sarti e il capogruppo di Sì Toscana a sinistra Tommaso Fattori, spiega una nota, annunciano un’interrogazione “per sapere se l’assessore Stefania Saccardi intenda intervenire per migliorare la situazione tesa fra Asl e direzione dell’istituto. “Il personale sanitario, che di per sé sarebbe sufficiente, lavora in condizioni difficilissime – sottolinea Sarti -, dovendo rispettare direttive poco conciliabili con le effettive necessità di cura. Le criticità, apprese durante il sopralluogo effettuato di recente, riguarderebbero soprattutto l’interferenza della direzione nel giudizio sui casi meritevoli di invio al pronto soccorso, limitazioni nell’individuazione dei presidi sanitari di riferimento e la carenza di mezzi di trasposto al momento della necessità. Capita continuamente, di conseguenza, che le visite specialistiche slittino di sei mesi in sei mesi, con tempi di attesa che raggiungono i mille giorni”.

Per Sarti, “a quanto pare è in atto una sorta di pugno di ferro tra direzione carceraria, detenuti e soggetti ‘esterni’ presenti nella struttura che serve solo a inasprire il clima”.

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