Prato: sequestrata soffitta-dormitorio, denuncia per abusi

Durante un controllo per uno stoccaggio pericoloso e irregolare di bombole di gas Gpl la polizia municipale di Prato ha scoperto in zona Chiesanuova una soffitta-dormitorio abitata da cittadini orientali: la soffitta è stata sequestrata e un orientale che l’aveva presa in affitto da italiani e che non vi è residente è stato denunciato per reati in materia edilizia.

Nei giorni precedenti un reparto dei vigili motociclisti impegnato nel controllo al deposito di bombole, aveva anche notato un andirivieni sospetto ai piani superiori dell’immobile e quindi è stato deciso di fare una verifica sul presunto uso difforme di alcuni ambienti e i sospetti di irregolarità hanno trovato conferma sul posto. Nella soffitta c’erano due ambienti abusivi ad uso dormitorio, arredati con letto matrimoniale e mobilia tipica da camera da letto, sicuramente utilizzati data la presenza di biancheria da letto ed effetti personali.

Precarie le condizioni igienico sanitarie con gravi irregolarità riguardo alle altezze, insufficiente areazione ed illuminazione tali da potersi considerare insalubri, impianti elettrici improvvisati, artigianali non certificati, con punti luce privi di protezione e cavi volanti potenziali fonti di folgorazione e di incendio. Oltre alla denuncia, sono state segnalate all’ufficio Abusi edilizi del Comune di Prato le irregolarità per successivi provvedimenti amministrativi.

Padre del figlio di Luana non viene ammesso come parte civile. La madre: “Pena sia esemplare”

Il gup di Prato Francesca Scarlatti ha escluso oggi dalla costituzione di parte civile all’udienza preliminare per la morte di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni stritolata dall’orditoio a cui stava lavorando in una azienda di Montemurlo il 3 maggio 2021, il padre naturale del figlio di 6 anni della giovane.

Il gup ha invece ammesso come parte civile la mamma di Luana, Emma Marrazzo, la Femca, sezione tessile del sindacato Cisl, e l’Inail. La prossima udienza è fissata per il 27
ottobre. Il gup ha dichiarato “inammissibile” la richiesta del padre del bambino, un giovane originario della Calabria i cui rapporti con Luana si erano interrotti da molto tempo e ha motivato la scelta con il pronunciamento del tribunale dei minori di Firenze che ha concesso temporaneamente l’affidamento del bambino ai nonni materni. I principali imputati al processo sono i coniugi Luana Coppini e Daniele Faggi, rispettivamente titolari di diritto e di fatto dell’azienda tessile in cui è avvenuto l’incidente mortale, che tramite i loro legali stanno dialogando con l’accusa per tentare di patteggiare la pena in ordine ai reati di omicidio colposo e rimozione delle cautele antinfortunistiche. Il terzo imputato, il manutentore esterno della ditta Mario Cusimano, imputato per gli stessi reati, non è
invece intenzionato a chiedere riti alternativi.

“L’importante è la giustizia, una pena esemplare che di riflesso possa giungere agli altri imprenditori, non si può lavorare in quelle condizioni” ha dichiarato Emma Marrazzo, la madre di Luana, al termine dell’udienza. Marrazzo si è costituita oggi parte civile, mentre non lo ha fatto il padre di Luana, neanche per conto del nipote, il figlio di 6 anni della giovane. La decisione è motivata così dai legali della famiglia di Luana: “La discussione di un danno così complesso non è adeguata alla sede penale. Non esponiamo il bambino a un palcoscenico così impegnato, ci rivolgeremo semmai al giudice naturale, quello civile”.

20enne si toglie braccialetto elettronico e scappa, arrestato

Un 20enne nordafricano, sospettato di aver commesso alcune rapine, era agli arresti domiciliari nella sua casa di Pistoia ma, disfattosi del braccialetto elettronico che gli era stato applicato, è scappato: i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia carabinieri si Prato sono riusciti a rintracciarlo e ad arrestarlo.

In una nota i militari fanno sapere che il giovane si era disfatto del braccialetto elettronico circa una settima fa e il suo rintraccio era la conseguenza a specifici approfondimenti compiuti dagli investigatori, intervenuti per una banale lite condominiale nella zona est della città di Prato. Secondo quanto ricostruito si evince che la lite era scaturita dalla ricerca di una ‘casa sicura’ da parte del 20enne, che confidava nell’aiuto di alcuni connazionali. Durante le verifiche lo straniero è stato anche trovato in possesso di un piccolo quantitativo di hashish, per il quale è stato segnalato alla prefettura di Pistoia.

Come disposto dalla procura di Prato, il giovane è stato ricondotto presso la residenza di
Pistoia e ricollocato ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Oltretutto il giovane, al momento del controllo, era in compagnia di una coetanea sulla quale pendeva un rintraccio per “allontanamento volontario”, segnato dalla famiglia, che è stata tempestivamente informata del ritrovamento.

Prato: rapine a imprenditori cinesi, 5 arresti

Sono stati individuati i responsabili di una serie di rapine violente nei confronti di imprenditori facoltosi della comunità cinese di Prato e sono state eseguite 5 misure di custodia cautelare in carcere – da notificare una sesta – emesse dal gip di Prato nell’ambito di un’inchiesta della squadra mobile.

I destinatari delle ordinanze eseguite sono 5 marocchini, già segnalati alle forze dell’ordine, 2 irregolari: per l’accusa avrebbero messo a segno colpi di alto profilo tecnologico, utilizzando dispostivi gps di diversi tipi per seguire le vittime (imprenditori della comunità cinese di Prato) dopo averle individuate. L’accusa è di rapina, almeno 4 i colpi contestati a partire dal febbraio scorso, e a uno degli indagati contestata anche la commercializzazione di droga. In corso approfondimenti – spiega il capo della squadra mobile Alessandro Gallo – per verificare se ci siano altre rapine negli ultimi mesi da attribuire al gruppo.

Gli indagati, per gli investigatori, agivano in gruppo “con piani studiati molto tempo prima”, generalmente di notte, con il volto travisato e i guanti: azioni della durata di 15-20 secondi in tutto, in cui la vittima veniva sempre aggredita fisicamente. Le rapine avvenivano nei pressi delle abitazioni delle vittime, percosse al fine di sottrarre loro orologi di lusso,
portafogli ed effetti personali. Uno degli indagati, un trentenne, è inoltre ritenuto coinvolto nell’importazione di oltre 4 chili di cocaina, 2 dei quali sequestrati il 19 febbraio scorso nell’ambito di un’altra operazione.

A Prato dal 16/9 al 25/9 torna Contemporanea Festival

A Prato dal 16 al 25 settembre torna per la sua 20esima edizione il Contemporanea Festival: le 18 compagnie e i 31 spettacoli con artisti non solo nazionali ma anche internazionali inaugureranno le attività della nuova stagione del Teatro Metastasio.

La vocazione di Contemporanea Festival, diretta da Edoardo Donatini, è quella di raccontare le urgenze dell’oggi, proiettandosi verso il domani avvalendosi del contributo della scena della sua capacità di trasformare la trasversalità dei linguaggi e della ricerca in una metodologia compositiva, con un’adesione alla contemporaneità che guarda alle trasformazioni dei contesti e rispecchia il progressivo affrancamento dai modelli di riferimento.

La pandemia ha modificato la nostra percezione del corpo, fino a polverizzarla nella comunicazione globale: proprio per questo motivo il corpo, e più precisamente la sua assenza di peso, è il tema di questa edizione, il centro della riflessione delle performance delle numerose compagnie nazionali e internazionali coinvolte.

Nel programma, per prime spiccano due collaborazioni produttive: quella con l’italocanadese Daniele Bartolini che con Stil Novo prosegue un percorso iniziato a La Biennale di Venezia e propone un’esperienza interattiva per uno spettatore alla volta per indagare la trasformazione del mondo occidentale attraverso il Katajjaq, un rituale
dell’Artico canadese cantato da due donne Inuit, (dal 16 al 18 e dal 22 al 24 settembre); e quella con il regista e drammaturgo argentino Fernando Rubio e il suo progetto Io non muoio più, che riflette attorno alla violenza di genere con una performance installata al centro di Piazza della Carceri a Prato, dopo essersi nutrito della partecipazione diretta della cittadinanza, chiamata da mesi a lasciare la propria testimonianza anonima rispetto a
episodi di violenza (in collaborazione con Centro Antiviolenza La Nara, oltre a CGIL, Circoli Arci, Centro salute donna e Biblioteca Lazzerini) (dal 23 al 25 settembre).

Tra le presenze straniere, risaltano quelle della coreografa e regista franco-austriaca Gisèle Vienne che trae da L’Etang, uno dei primi lavori dello scrittore Robert Walser, una partitura vocale a dieci voci recitata da due attrici per indagare le convenzioni del teatro e della famiglia ricostruendo la storia di un ragazzino che inscena il suicidio (16 e 17 settembre); della coreografa svizzera Yasmine Hugonnet che con Seven Winters fa esplorare a sette ballerini l’interazione tra il simile e il diverso e invita a una poetica di reciprocità tra simili, ma anche con il vuoto, l’invisibile e la ‘pelle dello spazio’ (22 settembre); del collettivo spagnolo El Conde De Torrefiel con La plaza, uno spettacolo pensato come un’agorà urbana che racconta il presente facendo leva sulla memoria collettiva del passato (24 settembre).

Arrivano poi anche la performance del coreografo-performer bulgaro Ivo Dimchev, artista queer, con Selfie concert: il pubblico scatta selfie insieme a lui mentre canta (18 settembre), e un lavoro della coreografa belga Mette Ingvartsen che con The dancing public farà in modo che il pubblico venga circondato e a sua volta avvolga l’azione performativa (25 settembre).

C’è poi un progetto speciale al Museo Pecci tutto dedicato alla coreografia nazionale e internazionale, dove la performance Lingua di Chiara Ameglio esalta il legame implicito fra corpi coinvolti di pubblico e interpreti, avvolti da una “lingua” che li unisce (17 settembre); con Seismic Dancer Doris Uhlich, in collaborazione con il DJ Boris Kopeinig, esplora i limiti della produzione di energia e sperimenta il corpo come epicentro dell’azione e del
cambiamento (17 settembre); con L’ombelico dei limbi Stefania Tansini riflette sulla follia intesa come ambigua e non univoca relazione tra le cose (18 settembre), con l’assolo Rideau Anna Massoni dispiega una serie di frammenti e schemi pensati come una rete che unisce spazio, luce e musica (18 settembre), con la sua creazione Some other place, Sara Sguotti conduce un viaggio dentro la densità della materia in un altrove percettivo e
immaginativo mettendo in relazione performer, spazio e immaginazione (18 settembre).

L’attenzione verso la coreografia italiana trova poi spazio anche con la compagnia Opera Bianco di Vincenzo Schino e Marta Bichisao, che chiamano in causa la figura del clown e le sue molte sfaccettature con Jump! (23 settembre); e con il nuovo progetto di Nicola Galli, Il mondo altrove, che si ispira alla nozione di giardino di Gilles Clément e agli studi etnografici di Claude Lévi-Strauss per trattare del paesaggio e del rapporto tra uomo e natura (24 settembre).

La performance Sparks di Francesca Grilli farà leggere ai bambini il futuro sul palmo delle mani degli adulti come gesto di speranza e rottura con il passato (17 e 18 settembre); Confessioni di sei personaggi del duo Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani ispirato ai Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, con due attrici che raccontano storie della loro vita mescolate alle vite di quei sei personaggi per riflettere sulla forza dell’immaginazione e sulle sue regole (22 settembre); uno spettacolo di teatro di figura del Teatro Elettrodomestico, Rattenspiel, che riprende un testo di Andrea Bendini, drammaturgo incompreso, regista alcolizzato e crudele burattinaio, per ambientare una recita di ratti per ratti in un mondo punk e post-apocalittico in cui gli uomini e i loro traballanti ideali sono solo un vago ricordo, (dal 22 al 24 settembre); un lavoro di Rita Frongia attorno alla figura ribelle di Lilith, prima compagna di Adamo che rifiuta la sottomissione sessuale e viene trasformata per volontà divina in un demone notturno e assetato di sangue che divora i neonati (dal 23 al 25 settembre).

Infine sono previste la presentazione dell’ultimo numero de La Falena, rivista prodotta, sostenuta e distribuita dal Teatro Metastasio di Prato (25 settembre); la presentazione del volume İQué se levante el telón! che raccoglie e traduce 12 testi teatrali contemporanei di autori cubani e italiani e due saggi critici di Osvaldo Cano e Rodolfo Sacchettini (17 settembre); un incontro pubblico nell’ambito del progetto Stil Novo con Daniele Bartolini, Cynthia Pitsiulak e Charlotte Qamaniq della band Silla (18 settembre); e una Residenza per curatori per determinare che cosa s’intenda esattamente oggi per curatore o curatela nelle attività delle arti sceniche e performative contemporanee (23 e 24 settembre).

Per tutta la durata del festival sarà attivo il Contemporanea Bistrot presso il Giardino Buonamici, a cura di Atipico. Contemporanea Festival è un progetto del Teatro Metastasio di Prato organizzato con il contributo di Regione Toscana, Comune di Prato e Provincia di Prato e con il sostegno di Estra, Prohelvetia, Acción Cultural Española, Nuovi Mecenati, Embassy of Denmark.

Simona Gentili ha intervistato Massimiliano Civica, direttore del Teatro Metastasio, e Matteo Biffoni, sindaco di Prato.

Prato: questore chiude circolo sparatoria per 40 giorni

Il circolo di Prato est, teatro della sparatoria di due giorni fa, rimarrà chiuso per 40 giorni per decisione del questore di Prato Giuseppe Cannizzaro.

Il provvedimento, si spiega dalla questura, è stato notificato stamani: dispone la
sospensione dell’attività di somministrazione alimenti e bevande e di intrattenimento nel circolo. L’attività, gestita da un 52enne di origini cinesi, già in passato è stata oggetto di provvedimenti di sospensione, l’ultimo a marzo scorso, finendo “sotto la lente d’ingrandimento delle forze di polizia per spaccio di sostanze stupefacenti: negli ultimi due anni, nel corso dei controlli volti a verificare il rispetto della normativa sanitaria”, il locale “è stato sanzionato più volte, in quanto il personale intervenuto aveva rinvenuto all’interno un ingente quantità” di droga “destinata all’uso dei clienti”. Quanto poi accaduto due giorni fa “è indice dell’abituale presenza nel circolo di avventori dediti alla reiterazione di condotte indecorose ed illecite, sfociate in un episodio pregiudizievole per l’incolumità pubblica”.

Pertanto, il questore Giuseppe Cannizzaro ha emesso il provvedimento in urgenza di sospensione dell’attività per 40 giorni, ai sensi dell’art. 100 Tulps”: la misura adottata, di carattere cautelare, “si propone la finalità di evitare che la prosecuzione dell’apertura dell’esercizio agevolasse la sussistenza delle condizioni di pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica”.

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