Un euro al giorno per far studiare i propri figli, un progetto della Metrocittà

Lo scopo era imparare a gestire al meglio le spese e, soprattutto, risparmiare per arrivare poi ad avere i soldi necessari a sostenere i figli nello studio. Per questo hanno messo da parte ad 1 a 6 euro a settimana. Sono circa 100 le famiglie della Città metropolitana di Firenze che hanno partecipato al programma sperimentale ‘Will-Educare al futuro’, contro la dispersione scolastica e la disuguaglianza sociale.

Il programma, promosso da Compagnia di San Paolo e dalle Fondazioni Cr Firenze, Banco di Sardegna e TerCas, prevede uno stanziamento complessivo di 2,6 milioni di euro per sostenere le carriere scolastiche, lo studio e la formazione degli studenti che fanno parte di famiglie a basso reddito, dalla fine della quinta elementare al primo anno della scuola superiore, che vivono in Piemonte, Toscana, Marche, Sardegna.

In Toscana, in collaborazione con Fondazione solidarietà Caritas e Diaconia valdese fiorentina, il progetto ha interessato circa 100 famiglie. “Il programma ha previsto un percorso di educazione finanziaria, orientamento alle scelte formative e valorizzazione delle capacità personali, rivolto all’intero nucleo famigliare”, ha spiegato il presidente di Fondazione solidarietà Caritas di Firenze Vincenzo Lucchetti in occasione dell’evento finale del programma, che si è svolto al Gould della Diaconia valdese a Firenze.

Il direttore generale di Fondazione Cr Firenze Gabriele Gori ha sottolineato che “la povertà educativa è una delle emergenze sulle quali è necessario lavorare con continuità”. Il responsabile area minori della Diaconia valdese fiorentina Pietro Venè ha affermato che “l’obiettivo principale è stato quello di sostenere nel percorso scolastico i ragazzi in situazioni di povertà educativa”.

Inaugurata la ciclostazione all’istituto Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo

Garantiranno maggiore sicurezza ai mezzi e saranno forse utili per incentivare l’utilizzo del mezzo a due ruote da parte dei giovani. Sono le ciclostazioni, l’ultima delle quali è arrivata proprio oggi a Firenze.

E’ stata infatti inaugurata stamani la Bike station realizzata dalla Città metropolitana di Firenze all’interno dell’istituto Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo (Firenze): si tratta di depositi per biciclette e monopattini coperti e chiusi, realizzati con una struttura metallica leggera, attrezzati con portabiciclette e colonnine di ricarica. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco di Firenze Dario Nardella e del sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni.

Con questa inaugurazione, dal prossimo anno scolastico, saranno operative tutte le sette ciclostazioni realizzate dalla Città metropolitana, per una spesa complessiva di 920mila euro.

Alto Mugello, un tavolo col governo per trattare gli aiuti

La situazione dell’Alto Mugello e i danni provocati dall’alluvione finiranno sul tavolo del governo. Un vertice dal quale potrebbero uscire novità importanti, come hanno anticipato nella giornata di oggi sia il sindaco di Firenze – e presidente della Città Metropolitana di Firenze – Dario Nardella che il presidente della Regione Eugenio Giani.

“A Palazzo Chigi ci hanno convocato per affrontare tutti insieme con le altre regioni e province colpite le conseguenze del terribile alluvione di tre settimane fa. Noi abbiamo un quadro piuttosto chiaro delle oltre 100 frane che interessano la viabilità di tutto l’Alto Mugello, di cui è competente la Città metropolitana. Porteremo al tavolo le richieste di aiuti economici che sono fondamentali per mettere in campo tutti gli interventi che servono a ripristinare la situazione”.

Prosegue Nardella. “Con le risorse già disponibili della Città metropolitana siamo intervenuti con lavori di urgenza in quelle strade dove era necessario ripristinare subito la viabilità, ma c’è tanto lavoro da fare – ha aggiunto -. Le popolazioni dell’Alto Mugello sono duramente colpite e ci auguriamo che il tavolo di domani di Palazzo Chigi ci possa dare delle risposte. Se lavoriamo tutti insieme possiamo arrivare a dei risultati”.

Della questione, come accennato, ha parlato anche il Governatore Giani. “Io chiedo di non sottovalutare i danni che ci sono stati nei tre Comuni toscani di Palazzuolo sul Senio, Firenzuola e Marradi. Noi dobbiamo ricostruire prima dell’autunno: domani sarà l’occasione per mettere a punto gli interventi e il supporto che il governo darà per Emilia Romagna e per questa parte di Toscana. Poi può darsi che io esca dal tavolo” con il ruolo “di commissario per questi Comuni”.

Alto Mugello verso lo stato di emergenza nazionale. Giani: “Bene le parole di Musumeci”

Alto Mugello verso lo stato di emergenza nazionale. I Comuni interessati da alluvioni e frane potrebbero essere inseriti all’interno del piano straordinario del Governo per l’Emilia Romagna. E’ quanto sarebbe emerso durante l’ultimo consiglio dei ministri dedicato al disastro che si è verificato nei giorni scorsi in alcune zone della Romagna.

“Le parole del ministro della Protezione civile Musumeci sulla prospettiva di integrare le aree di Alto Mugello in Toscana e delle Marche nella dichiarazione dello stato di emergenza sono coerenti ai colloqui che sono intercorsi col Ministero e rappresentano la giusta attenzione verso aree che hanno subito pesanti conseguenze per le forti precipitazioni della settimana scorsa”. Lo dichiara in una nota il presidente della Toscana Eugenio Giani.

“In Alto Mugello – ricorda Giani – i comuni coinvolti sono quelli sullo spartiacque appenninico, cioè Firenzuola, Palazzuolo sul Senio, Marradi e San Godenzo” nella provincia di Firenze. “In queste zone l’acqua caduta è la stessa che ha determinato i gravissimi danni in Romagna, e i fiumi sono quelli che, più a valle, hanno prodotto ingenti danni, basti pensare al Lamone a Marradi, al Santerno a Firenzuola, o al Senio a Palazzuolo. Anche qui sono crollati ponti, sono cambiati i corsi dei fiumi. Per fortuna i lavori fatti da Regione, Comuni, Consorzi di bonifica, hanno evitato il pericolo di esondazioni. In questi territori abbiamo inoltre potuto riscontrare un carico di quasi 200 frane”.

“La dichiarazione di emergenza nazionale – conclude Giani – è importante perché ci consentirebbe di lavorare al ripristino con risorse che non possono avere a disposizione Regione ed enti locali. Ho trovato nel ministro disponibilità e comprensione. Mi auguro che il prossimo consiglio dei ministri possa allargare ai quattro Comuni toscani dell’Alto Mugello, come a quelli marchigiani coinvolti, lo stesso trattamento che lo stato di emergenza nazionale consente per l’Emilia-Romagna”.

Al coro si unisce il presidente della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella. “Sulle strade dell’Alto Mugello i tecnici della Città metropolitana di Firenze hanno contato quasi 100 frane. Abbiamo detto al dipartimento della protezione civile che per i primi interventi di urgenza servono 9 milioni di euro. Il Governo inserisca anche questi territori martoriati nel decreto maltempo per la Regione Emilia Romagna e la Regione Marche”

Città Metropolitana: “Nevicate a carattere sparso sui rilievi del territorio metropolitano a quote superiori ai 300 metri. Si raccomanda quindi particolare attenzione”

Firenze, la Città metropolitana spiega che “nella mattinata si sono registrate nevicate a carattere sparso sui rilievi del territorio metropolitano a quote superiori ai 300 metri.

“È in corso una pausa che sarà seguita da una nuova ripresa delle precipitazioni con quota neve intorno ai 400 metri (fino a 300 in Appennino) – fanno sapere dalla Città Metropolitana di Firenze – Si raccomanda quindi particolare attenzione”.

Il presidente della Provincia di Arezzo Alessandro Polcri, fa il punto sulla situazione neve: “Le squadre della Provincia sono tutte allertate e la situazione è sotto controllo – sottolinea in una nota -, si raccomanda prudenza, e di evitare di recarsi nelle zone di altitudine di alte e medie quote.

Tutte le strade della provincia e quelle regionali in gestione sono aperte e percorribili; compresi i passi appenninici, che al momento sono transitabili, ma con le dotazioni invernali montati nei veicoli. Dai controlli effettuati sono stati riscontrati, che purtroppo molti automobilisti si sono addentrati nei passi appenninici senza l’uso delle dotazioni invernali”.

Polcri ricorda che “è obbligo l’utilizzo degli pneumatici da neve o catene, soprattutto sopra i 500 metri di altezza. È praticamente impossibile transitare senza tali dispositivi sopra i 15 centimetri di neve, e si consiglia vivamente di limitare gli spostamenti se non per urgenze o necessità. Si invita quindi di non recarsi a vedere lo spettacolo della neve nei passi del nostro territorio di alta e media quota, dove persiste ancora il codice arancione”.

Comune di Calenzano: no all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze

Calenzano, nella giornata di oggi, martedì 27 dicembre, il consiglio del comune dell’area fiorentina ha approvato, durante una sessione straordinaria, una mozione e un ordine del giorno che confermano la contrarietà al progetto di ampliamento dell’aeroporto di Firenze con la nuova pista.

Infatti, da quanto è emerso dalla seduta con 9 voti a favore e due astenuti, il Comune di Calenzano continua a dirsi contrario alla nuova pista dell’aeroporto fiorentino poiché anche il nuovo Masterplan continua ad avere contenuti che “ripropongono interamente – si legge nella mozione – tutte le criticità e gli impatti negativi presenti nel precedente progetto“.

“Questa opera andrà a stravolgere l’assetto della Piana fiorentina – afferma in una nota il sindaco di Calenzano Riccardo Prestini – impattando negativamente sulle infrastrutture, sul congestionamento del traffico, sul reticolo idrologico del territorio, sull’identità ambientale e storico-culturale”. Il sindaco prosegue poi: “Secondo noi infatti è il Parco Agricolo l’elemento regolatore che deve guidare lo sviluppo di tutta l’area e che può costituire un’opportunità di crescita sostenibile e di occupazione. Nella mozione della maggioranza si chiede alla Regione uno studio di fattibilità, con i costi per il potenziamento del collegamento ferroviario tra i due aeroporti di Firenze e Pisa, quale mezzo di spostamento ad uso non solo ai fini turistici, ma anche per la mobilità dei pendolari“.

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