“Palazzo di giustizia” in esclusiva allo Spazio Alfieri

Allo Spazio Alfieri da giovedì 22 ottobre (fino a mercoledì 28 ottobre in vari orari) “Palazzo di Giustizia”, delicato esordio alla regia di Chiara Bellosi

Opera esordio della regista Chiara Bellosi, Palazzo di Giustizia è un film che racconta l’umanità sospesa fuori dall’aula di tribunale dove è in corso un processo per legittima difesa

“Una giornata di ordinaria giustizia in un grande tribunale italiano. Al centro, nel cuore del palazzo, c’è un’udienza: sul banco degli imputati un giovane rapinatore e il benzinaio che, appena derubato, ha reagito, sparato e ucciso l’altro, giovanissimo, complice. C’è il rituale, c’è un linguaggio, ci sono le toghe. Gli interrogatori, le prove, i testimoni. Ma noi vediamo anche (o soprattutto?) quello che sta fuori: i corridoi, gli uffici, il via vai feriale del tribunale, il rumore, il disordine. Le famiglie degli imputati e delle vittime, fuori, in attesa.”

Ingresso: Intero – € 8,00 Ridotto – € 6,00
biglietti in vendita sul sito senza diritto di prevendita
info tel. 055 5320840 – www.spazioalfieri.it

Lo Spazio Alfieri rimane aperto, nel rispetto delle prescrizioni del Decreto del Presidente del Consiglio

Lo Spazio Alfieri di Firenze resta aperto nel rispetto delle prescrizioni del Decreto del Presidente del Consiglio. Confermate tutte le proiezioni. Di seguito il programma nel dettaglio

Lo Spazio Alfieri rimane aperto, nel rispetto delle prescrizioni del Decreto del Presidente del Consiglio,  assicurando le distanze di sicurezza al pubblico; sono confermate tutte le proiezioni, mentre lo spettacolo teatrale di Bustric  “Festa di matrimonio”, in programma domenica viene rinviato a domenica 19 aprile, alle ore  16.30
Programmazione:

Il lago delle oche selvatiche
giovedì 5 • ore 17.00
venerdì 6 • ore 21.30
sabato 7 • ore 19.30
domenica 8 • ore 19.15
lunedì 9 • ore 17.00
martedì 10 • ore 19.30
mercoledì 11 • ore 17.00

Sola al mio matrimonio
giovedì 5 • ore 19.00
venerdì 6 • ore 16.45
sabato 7 e domenica 8 • ore 21.30
lunedì 9 • ore 19.00
martedì 10 • ore 17.30
mercoledì 11 • ore 19.00

Memorie di un assassino
giovedì 5 • ore 21.30
venerdì 6 • ore 19.00
sabato 7 • ore 17.00 Domenica 8 • ore 17.00
lunedì 9 e mercoledì 11 • ore 21.30

INFO

“Sola al mio matrimonio” il film di Marta Bergman allo Spazio Alfieri

“Sola al mio matrimonio” di Marta Bergman arriva al cinema Spazio Alfieri (via dell’Ulivo, 6 Firenze) dal 5 marzo fino all’11 marzo

Presentato nella sezione ACID al Festival di Cannes, il film è stato acclamato a numerosi festival internazionali, tra cui il Rome Independent Film Festival, dove ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria e il premio alla protagonista Alina Serban come miglior attrice, e i Premi Magritte, dove ha ottenuto il riconoscimento per i migliori costumi.

Al centro della vicenda il percorso audace di una giovane donna determinata a cambiare il corso della sua vita: protagonista del film è Pamela (Alina Serban), giovane Rom insolente, spontanea e piena di ironia, che decide di lasciare il piccolo villaggio in cui vive con la nonna e la figlia per partire alla volta del Belgio. Con sé porterà soltanto un bagaglio, tre parole di francese e l’infinita speranza di poter cambiare il suo destino e quello della sua bambina. Ma il senso profondo del suo viaggio è quello di conquistare la sua indipendenza.

Seguendo Pamela nel suo viaggio, la regista Marta Bergman firma un’opera d’esordio sincera e dai toni dolce amari, delineando un ritratto emozionante e pieno di energia di una giovane donna che si allontana per ritrovarsi.

“Pamela sogna, si proietta in qualcosa di più grande, in un altrove” – spiega la regista Marta Bergman- “È ciò che la distingue dalle altre ragazze del villaggio. Tracciando il suo percorso, scopre l’amore che nutre per sua figlia e trova in sé stessa le risorse per allevarla da sola. Volevo un personaggio che lo spettatore amasse per la sua audacia, la sua gioia di vivere e il suo desiderio di imparare. Inoltre ho voluto che il film trovasse la sua coerenza nel legame forte, che prosegue nonostante l’assenza, tra madre e figlia. Così come sua madre, Bébé fa parte di una tradizione di personaggi femminili che in diverse generazioni, fanno sentire con forza le loro voci. Il loro destino è alla base della storia che racconto.”

Spazio Alfieri 

Clorofilla film festival, allo Spazio Alfieri, il 3 e 4 dicembre

Serate conclusive di Clorofilla Film Festival allo Spazio Alfieri di Firenze, che si svolgeranno domani 3 dicembre e mercoledì 4 dicembre. Tra gli ospiti oltre ai registi anche il musicista Paolo Benevegnù

Si svolgeranno nei giorni 3 e 4 dicembre  allo Spazio Alfieri di Firenze (via dell’ulivo, 8) le serate finali del Clorofilla film festival, promosso da Legambiente. Dopo tante proiezioni in giro per la Toscana, il festival green si chiude con alcune anteprime per Firenze e le premiazioni. In programma nel pomeriggio del 3 dicembre alle 17 il documentario Controcorrente. Lo stato delle acque in Italia di Claudia Carotenuto e Daniele Giustozzi

A seguire, alle 19.00, l’incontro sulla campagna #Ioaccolgo con la partecipazione di Paolo Benvegnù e di Cecco e Cipo a cui seguirà la proiezione del documentario The climate limbo di Elena Brunello con la regia di Francesco Ferri, Paolo Caselli che racconta il rapporto tra migrazioni e cambiamenti climatici.

Mercoledì 4 dicembre alle 17 il cartone Dilili a Parigi di Michel Ocelot, una storia che affronta temi come i diritti umani e l’integrazione nella Parigi della Belle Epoque. Alle 19 Deforestazione made in Italy  di Francesco De Augustinis. Due anni di indagini, viaggi, ricerche, racchiusi in un documentario ambientato tra Italia, Europa e Brasile che accusa alcune delle eccellenza del Made in Italy di contribuire alla deforestazione tropicale. Alle 20.30 Mirabilia Urbis di Milo Adami, un breve documentario su Antonio Cederna a cui seguiranno le premiazioni dell’edizione 2019 e in chiusura Petralana suonano Fernet, un concept album, che racconta attraverso le canzoni la storia di un uomo in fuga sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Un semplice contadino delle Langhe che parte soldato per fuggire dal suo piccolo mondo.

Info: www.spazioalfieri.it – tel. 055-5320840 – Ingresso a pagamento

“Grazie a Dio” di François Ozon in esclusiva allo Spazio Alfieri

Il nuovo film di Ozon sul caso di pedofilia ecclesiastica che ha sconvolto la Francia nel 2016, premiato al Festival di Berlino, un esempio di sobrietà e antiretorica. Da giovedì 17 ottobre, ore 16.30, 19.00 e 21.30 Spazio Alfieri Firenze

Da giovedì 17 ottobre (v.o. sottotitolato italiano – ore 16.30, 19.00 e 21.30) in esclusiva allo Spazio Alfieri il nuovo film del regista François Ozon – Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino -Grazie a Dio. Il film riprende il suo titolo dalle parole testuali dell’arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, alla conferenza stampa sul caso di pedofilia ecclesiastica che nel 2016 ha sconvolto l’opinione pubblica francese: “Grazie a Dio tutti questi fatti sono prescritti”.

Interamente basato sulla cronaca vera – come già l’inchiesta di “Spotlight” e lo straziante documentario di Alex Gibney sugli abusi su bambini sordomuti, “Mea Maxima Culpa – Silenzio nella casa di Dio”- quello di Ozon è un film sorprendente, che rispetta i fatti e i nomi reali degli interessati: per questo in Francia ha rischiato, fino all’ultimo, di non uscire, per l’opposizione dei ‘veri’ protagonisti della vicenda. La sceneggiatura segue, cronologicamente, la genesi del sito “La parole libérée”, che ha dato voce agli ex ragazzi abusati a partire dalla scoperta che il predatore era ancora all’opera, a Lione.

I soggetti narranti e operanti sono le vittime non rassegnate di un sacerdote stimato e benvoluto, padre Bernard Preynat, colpevole ‘solo’ di aver abusato per anni di decine e decine di piccoli boy scout che assisteva. Le vittime ormai adulte, in successione, hanno il coraggio di riportare a galla quell’incubo che trent’anni prima gli ha segnato la vita, scontrandosi con la vergognosa sordità del cardinale Barbarin, che giusto nel marzo di quest’anno è stato condannato in primo grado a sei mesi con la condizionale per “omessa denuncia di maltrattamenti”. Barbarin ha presentato sette mesi fa le sue dimissioni al Papa, ma non sono state accettate. Mai processato, padre Peyrat è stato comunque espulso dallo stato clericale dal Tribunale Ecclesiastico, almeno non potrà rovinare altri bambini.

“Quello che mi ha sconvolto – dice il regista – è che tutti sapevano, che molte famiglie cattoliche praticanti avevano denunciato i fatti e che per trent’anni quel sacerdote sia stato lasciato al suo posto, a contatto con i bambini, libero di fare quello che dichiaratamente faceva – a suo dire – per malattia”.Quello di Ozon è il film di un laico, di educazione cattolica, ‘per e non contro la Chiesa’, come afferma uno dei personaggi. Ma soprattutto è un film, prodigo di tensioni in crescendo, asciutto, antiretorico, costruito su traiettorie intime che approdano a un senso politico.

ingresso: Intero • € 8,00 Ridotto • € 6,00
info tel. 055 5320840 – www.spazioalfieri.it

“Il pianeta in mare” in esclusiva allo Spazio Alfieri di Firenze

“Il Pianeta in Mare” sarà in esclusiva allo Spazio Alfieri da venerdì 27 settembre, dove alle 19.00 il regista Andrea Segre presenterà il film nato per non dimenticare la parte più rimossa della nostra società: i lavoratori dell’industria

Andrea Segre, apprezzato regista e documentarista veneto attento ai problemi dell’immigrazione e del territorio, realizza un documentario su Porto Marghera, presentandolo Fuori Concorso alla 76° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il Pianeta in Mare sarà in esclusiva allo Spazio Alfieri da venerdì 27 settembre, dove alle h. 19.00 il regista presenterà il film nato per non dimenticare la parte più rimossa della nostra società: i lavoratori dell’industria (proiezioni anche sabato 28/9 h. 16.00 e domenica 29/9 h. 18.00).

Andrea Segre entra con sentimento e precisione nel pianeta industriale di Marghera, cuore meccanico della Laguna di Venezia, che da cento anni si alimenta delle persone che ci lavorano, che ci sono morte dentro, che hanno creduto e lavorato e che ancora lavorano, con dignità, fatica e fiducia.

Marghera appare come un luogo irreale e astratto, uno spazio metafisico e ancorato, intersecato di viali che si prolungano all’infinito, cesellato di piccole case geometriche isolate nel verde. La sua immagine speculare è il porto commerciale, caotico e decaduto, duemila ettari di industria e cantiere, 135 chilometri di binari, 18 canali portuali, quaranta di strade interne dove il regista incontra impiegati in pensione, manager, operai stranieri, camionisti e la cuoca dell’ultima trattoria rimasta. Avamposto a prezzi modici per avventori sopravvissuti alla fine del Petrolchimico. Il mondo di Marghera vive in bilico tra il suo ingombrante passato e il suo futuro incerto, con i suoi operai di oltre 60 nazionalità diverse e Segre conduce lo spettatore in luoghi mai raggiunti prima: il ventre d’acciaio delle navi in costruzione, le ombre dei bastioni abbandonati del Petrolchimico, gli alti forni e le ciminiere delle raffinerie, il nuovo mondo telematico di Vega, le centinaia di container che navi intercontinentali scaricano senza sosta ai bordi dell’immobile Laguna.

Ingresso: Intero  € 8,00 Ridotto  € 6,00 INFO

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