“La Casa Rossa” da stasera alla Compagnia

Da questo lunedì 10 gennaio “La Casa Rossa”. Un doc che racconta la vita dell’avventuriero italiano Robert Peroni che, in Groenlandia, ha dato un nuovo significato alla sua esistenza aiutando l’ultimo popolo di cacciatori in Europa. Cinema La Compagnia Firenze. Ascolta l’intervista al regista

Nella Groenlandia orientale un’intera generazione è sull’orlo dell’estinzione mentre un’altra sta nascendo. Le pelli e la carne di foca non possono più essere commercializzate, per questo i cacciatori hanno perso la loro unica fonte di sostentamento. I danesi hanno voluto dare a tutti i groenlandesi le loro stesse opportunità di istruzione e assistenza sanitaria. Perciò le famiglie di cacciatori sono state trasferite in nuovi villaggi all’interno di case fisse. Ma hanno dovuto abbandonare la loro vita da seminomadi. Negli ultimi anni, tutto ciò ha portato ad un aumento dei tassi di alcolismo, depressione e suicidio.

Ad inserirsi in questa storia, in cui tutti sembrano aver agito per il bene ma in cui tutti sembrano aver fallito, c’è Robert Peroni. Diventato famoso come esploratore estremo negli anni Ottanta, ha esplorato i limiti delle prestazioni umane. Peroni è stato il primo ad attraversare a piedi lo strato di ghiaccio della Groenlandia nel suo punto più largo. Durante questa spedizione, si innamora della Groenlandia e della sua gente. Decide quindi di abbandonare la caccia alla fama e al denaro e si trasferisce qui con una nuova missione: salvare dall’estinzione l’ultimo popolo di cacciatori d’Europa.

A Tasiilaq, 2000 abitanti, il più grande insediamento della Groenlandia orientale, Robert ha fondato nel 1994 la Casa Rossa, che è sia un bed & breakfast per gli stranieri che un rifugio per la gente del posto che si trova in difficoltà.

Giustina Terenzi ha intervistato il regista Francesco Catarinolo che questa sera sarà presente alla presentazione ufficiale del documentario con Robert Peroni ed altri ospiti alle 21.00

GUARDA IL TRAILER

 

 

🎧 Premio N.I.C.E. Città di Firenze, XXXI edizione

Firenze, presentata la XXXI edizione del Premio N.I.C.E. Città di Firenze – Donatella Carmi Bartolozzi, che si terrà venerdì 10 dicembre al cinema La Compagnia di Firenze.

A vincere ad ex aequo il Premio Miglior Film N.I.C.E. USA 2021, sono stati i film “Easy Living”, di Orso e Peter Miyakawa e “Glassboy”, di Samuele Rossi.

In podcast uno stralcio delle dichiarazioni della direttrice esecutiva del Festival Claudia Morini di Tocco e della direttrice artistica Viviana Del Bianco.

Si sono concluse da pochi giorni le tappe americane (New jersey 13-28/10; New York 12-20/11; Philadelphia 29/11- 6/12) della 31° edizione di N.I.C.E. Festival, manifestazione fiorentina itinerante che promuove il nuovo cinema italiano nel mondo.

Quest’anno N.I.C.E USA è stato disponibile OnDemand sul portale Eventive.org, riscuotendo un grande successo e attirando l'attenzione sia del pubblico statunitense che di quello italiano presente sul territorio nordamericano.

Il festival ha cercato di adeguarsi a un cambiamento di strategia, con una presenza capillare nel tessuto urbano della metropoli newyorkese e della sua periferia.

La selezione era arricchita da film di finzione in concorso, documentari e eventi speciali dedicati alle tematiche femministe in partnership con il progetto CinematograFica, uno speciale su Dante e sul cinema e musica.

Adesso il N.I.C.E torna a casa, per presentare al pubblico fiorentino i film che hanno raggiunto i migliori risultati all'estero, per dare così al cinema italiano l'eco che merita, a partire dalla città in cui ha sede l'associazione.

Il Premio N.I.C.E. Città di Firenze – Donatella Carmi Bartolozzi 2021 sarà come di consueto gratuito per il pubblico e si svolgerà in sala.

La giuria tecnica 2021 è diretta da Deborah Young – (giornalista The film verdict) e composta da Daniele Ceccarini (Regista e critico cinematografico), Isabella Sandri

(regista), Cristiana Paternò (Responsabile Comunicazione Cinecittà), Valeria Solarino (attrice), Daniela Colamartini (Programmatrice Festival dei Popoli e CinematograFica).

Come di consueto, accompagnerà N.I.C.E. durante la serata l'associazione umanitaria COSPE, che ha lavorato in Afghanistan dal 2008 al 2018 e attualmente partecipa attivamente insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Difesa all’evacuazione dall’Afghanistan di donne e uomini in pericolo per il loro impegno nella difesa dei diritti delle donne afghane.

Alessandro Haber si racconta a Firenze

Giovedì 2 dicembre, al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), in programma una giornata dedicata a uno dei principali interpreti del cinema e del teatro italiani, Alessandro Haber.

Alle 18.00 sarà presentato il documentario “HABEROWSKI, Alessandro Haber è Charles Bukowski” di Luca Gasperoni. Ottenuto selezionando oltre 60 ore di girato, il documentario è un’opera di montaggio che narra la tournée dello spettacolo teatrale HABEROWSKI, con Alessandro Haber nelle vesti di Charles Bukowski. Il film è una vera e propria retrospettiva di un artista arrivato alla piena maturità professionale e umana. Il film è diviso in tre parti, che da tre angolazioni diverse mostrano al pubblico la correlazione tra il poeta Charles Bukowski e l’attore.

A seguire, la presentazione dell’autobiografia “Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini)” di Alessandro Haber. L’attore si racconta, per la prima volta, in un’autobiografia schietta, sincera e fuori dagli schemi. Libero, creativo, nevrotico, appassionato, straripante: Haber fa ridere e commuovere. In queste pagine racconta della sua infanzia spensierata a Tel Aviv e del successivo rientro in Italia, della scoperta di una passione smodata per la recitazione e del desiderio di approdare a Hollywood, descrive nei particolari la sua lunga carriera di oltre cinquant’anni, tra cinema, teatro, spettacoli e persino musica.

Ad accompagnare l’incontro di Alessandro Haber con il pubblico fiorentino, ci sarà il regista toscano e amico di sempre, Giovanni Veronesi, con il quale l’attore ha lavorato nei film Per amore, solo per amore, L’ultima ruota del carro e nel format tv di Rai 2, Maledetti amici miei.

Biglietti: € 6, ridotto € 5

 

🎧 ‘River to River’, la ventunesima edizione

Firenze, presentata lunedì 29, la ventunesima edizione di “River to River Florence Indian Film Festival”, voci e contraddizioni dall’India contemporanea nel segno dell’empowerment femminile.

Il Festival River to River si svolgerà dal 3 all’8 dicembre in presenza presso il Cinema La Compagnia di Firenze e online su Più Compagnia in collaborazione con MYmovies.

In podcast l’intervista alla direttrice del festival Selvaggia Velo, a Iacopo di Passio, presidente di Fondazione Sistema Toscana e la presidente della commissione Cultura della Regione Toscana, Cristina Giachi.

In programma vi sono 34 proiezioni tra prime italiane ed europee per esplorare il volto dell’India di oggi, oltre a talk, mostre, lezioni di cucina, film d’artista ed eventi speciali.

Tra gli ospiti virtuali la superstar di Bollywood Amitabh Bachchan, che incontrerà il pubblico per una conversazione in collegamento live, in occasione della presentazione del suo ultimo lavoro “Chehre”; ed il talk con Kabir Bedi sul suo nuovo libro “Storie che vi devo raccontare. La mia avventura umana”.

La partecipazione straordinaria dell’icona di Bollywood Amitabh Bachchan, protagonista di una conversazione online con il pubblico; il talk con Kabir Bedi, celebre attore e interprete del Sandokan di Sollima, sulla sua vita tra luci e ombre; l’omaggio al maestro della cinematografia indiana Satyajit Ray nel centenario della nascita; la collaborazione con la Biennale di Kochi–Muzuris, prima Biennale d’Arte del Subcontinente.

E poi una matinée per i vent’anni del film cult di Bollywood “Kabhi Khushi Kabhie Gham…”, un viaggio monumentale di 4000 km e 240 giorni a piedi per raccontare le donne di tutta l’India nel documentario “Womb” e il nuovo lavoro del cineasta Rajat Kapoor, “RK/RKay”, sulle orme di Woody Allen.

Sono questi alcuni tra gli eventi, gli ospiti e i titoli al centro del 21mo River to River Florence Indian Film Festival, l’unico festival in Italia che racconta il volto dell’India contemporanea, ideato e diretto da Selvaggia Velo.

Anche quest’anno sarà proposta al pubblico un’edizione ibrida, che si terrà sia in presenza, dal 3 all’8 dicembre presso il cinema La Compagnia a Firenze (via Cavour 50/R), sia online, nella sala virtuale Più Compagnia sulla piattaforma MYmovies.it, con un doppio programma per raggiungere gli appassionati “lontani ma vicini al festival”. 34 le proiezioni previste, tra lungometraggi, documentari e corti, serie web e film d’artista in prima italiana o europea, oltre a talk, mostre, lezioni di cucina, eventi speciali e ospiti in collegamento live, per un’“esperienza India” a 360° (info: www.rivertoriver.it).

Storie di riscatto, di coraggio che porta al cambiamento, di empowerment femminile a partire dall’immagine scelta per il manifesto: una donna quale simbolo di vita e rinascita. È questo il messaggio che il festival fa proprio.

“Ritengo questo festival un grande privilegio per il nostro territorio – commenta Cristina Giachi, presidente della Commissione Beni e Attività Culturali della Regione Toscana – ed è di primaria importanza che i cittadini sappiano di avere la possibilità, a pochi metri da casa, di conoscere una cinematografia altissima selezionata con attenzione da Selvaggia Velo. Sono sempre stata orgogliosa del lavoro che viene fatto sul territorio dal Comune e dalla Regione per sostenere questo festival prezioso, attraverso Fondazione Sistema Toscana e La Compagnia. Il Rivert to River ha il valore di portare in Italia un grandissimo cinema, che di rado sbarca nelle nostre sale”.

Iacopo di Passio, presidente di Fondazione Sistema Toscana, dice: “Non è solo il cinema nazionale che dobbiamo scoprire e valorizzare: grazie alla leva dei festival possiamo aprirci al meccanismo di contaminazione che è tipico del linguaggio audiovisivo. E nel caso del River to River questa contaminazione è ancora più ricca, grazie al modo straordinario in cui la cultura dell’India si esprime nella settima arte”.

“Finalmente siamo tornati in sala”, racconta la direttrice del festival Selvaggia Velo, e continua: “La modalità online può essere utile e comoda, ma ritrovarsi al cinema è un’altra cosa, e siamo felici di avere entrambe le opzioni quest’anno. Il volto di donna sul manifesto per noi è simbolo di rinascita, credo che tutti ne abbiamo bisogno. Ringrazio tutti i partner e le istituzioni per continuare a credere in noi e confermarci il prezioso supporto”.

Il River to River Florence Indian Film Festival si svolge con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India e del Comune di Firenze, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana, ed è realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana e Fondazione CR Firenze. Il festival si avvale del sostegno degli sponsor Salvatore Ferragamo, Unione Induista Italiana e Galleria di Lux, i partner tecnici Instyle, Hotel Roma, fsm – Fondazione Studio Marangoni, Mad – Murate Art District, Amblè, Cescot Firenze e Pocket Films e i media sponsor Firenze Spettacolo e RDF.

All’alba perderò, in anteprima nazionale

In anteprima nazionale a La Compagnia “All’alba perderò” il film scritto e diretto da Andrea Muzzi. Venerdì 19 novembre alle ore 21 alla presenza del regista e del cast

Venerdì 19 novembre (ore 21.00), al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r), alla presenza del regista e del cast, il nuovo film di Andrea Muzzi, “All’alba perderò“. Nel cast  con Andrea Muzzi anche Miriam Bardini, Daniel Marmi, Michele Crestacci, Alessandro Riccio e  la partecipazione straordinaria di Paolo Calabresi, Angela Finocchiaro, Pupo e Yuri Chechi.

Andrea Gregoretti è un regista-sceneggiatore “emergente” di cinquant’anni che tenta da anni di girare il suo nuovo film. Ma delle tante storie scritte, nessuna di esse suscita l’interesse dei produttori. I ripetuti fallimenti fanno scivolare Gregoretti in uno stato depressivo, durante il quale sogna addirittura di vincere un Oscar nell’ambita categoria «Fallito dell’anno». Un giorno, nella mente di Gregoretti affiora un ricordo di infanzia, legato ad un compagno di scuola che in quinta elementare, durante il dettato, riuscì a fare 24 errori in una sola parola. Il ricordo di questo “fuoriclasse” della grammatica, stimola in Gregoretti l’entusiasmo per un nuovo progetto, destinato a divenire finalmente un film.

L’idea è quella di raccontare le gesta degli eroi della sconfitta. Inizia così una lunga ricerca che lo porta ad imbattersi in numerosi campioni del fallimento, dal mondo dello sport alla letteratura e all’arte: uomini che hanno perso clamorosamente ma lo hanno fatto in un modo unico. A poco a poco Gregoretti porta alla luce storie sconosciute e incredibili. Alla fine, riuscirà Gregoretti a realizzare il suo film? Certamente capirà quanto il fallimento possa essere più educativo della vittoria.

INFO

 

Lo Schermo dell’arte inaugura con Matthew Barney

Il festival Lo Schermo dell’arte inaugura mercoledì 10 novembre alle 21 al Cinema La Compagnia. Anteprima italiana dell’ultimo film di Matthew Barney  “Redoubt”, protagonista la natura

Lo schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea inaugura mercoledì 10 novembre alle ore 21.00 al Cinema La Compagnia con Redoubt, anteprima italiana dell’ultimo film realizzato da Matthew Barney (2019), autore di opere che hanno rivoluzionato l’idea stessa di narrazione cinematografica quali l’enigmatico CREMASTER Cycle, DRAWING RESTRAINT 9 e River of Fundament.

Redoubt segue sei personaggi mentre ingaggiano una serie di confronti misteriosi nel paesaggio selvaggio dei monti Sawtooth delI’Idaho centrale. Il film è un libero adattamento del mito di Diana, la dea della caccia e della natura, e Atteone, un cacciatore che viola la sua intimità e viene punito.

Il paesaggio, sia come ambientazione che come soggetto, è da lungo tempo al centro della ricerca del celebre artista americano. Qui, miti classici, miti cosmologici e miti americani si confrontano su quale sia il ruolo dell’uomo nel mondo naturale, e i protagonisti, nel tentativo di stabilire un loro posto nell’ambiente selvaggio, comunicano nell’assenza di dialoghi attraverso gesti e coreografie. Il titolo deriva dal nome del movimento separatista American Redoubt(redoubt significa “ridotta”), diffuso nella regione in cui è stato girato il film, che qui viene usato dall’artista come riferimento all’isolamento e di quelle remote aree.Tutte le scene di caccia nel film sono state realizzate con effetti speciali. Sono stati impiegati animali addestrati da professionisti che durante le riprese hanno controllato la loro sicurezza e le condizioni di lavoro sul set. Gli animali selvaggi sono stati filmati nel loro habitat naturale.

Lo schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea 14a edizione
dal 10 al 14 novembre – Cinema La Compagnia, Via Cavour 50r, Firenze

Exit mobile version