Toscana, Ires-Cgil : tempo indeterminato cala ancora, cresce occupazione dipendente

Il contratto a tempo indeterminato pesa per il 15,1% sul totale degli avviamenti al lavoro in Toscana nel primo semestre 2018, contro il 40,5% dei contratti a termine e il 17,6% dei contratti in somministrazione, e a fronte del 15,8% del primo semestre 2017.

E’ quanto emerge dal focus Ires-Cgil Toscana presentato oggi a Firenze. Sommando anche le trasformazioni, il totale dei nuovi contratti a tempo indeterminato nel periodo raggiunge 59.500 unità, in crescita rispetto allo stesso periodo 2017 (52.600).

“Il saldo che si registra tra assunzioni e cessazioni – afferma Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana – risulta significativamente inferiore (-6.900 unità) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se non migliora la qualità del lavoro toscano si consolida, invece, la dinamica quantitativa con un dato che certifica circa 26.000 occupati in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Cresce l’occupazione dipendente ed insieme ad essa l’occupazione femminile contestualmente alla diminuzione dei disoccupati pur se ad un ritmo rallentato rispetto al trimestre precedente”.

Firenze, aggressioni autisti Ataf: sciopero sabato 15

Autisti e dipendenti Ataf in sciopero a Firenze sabato 15 dicembre.

Lo sciopero, degli autisti Ataf, che arriva dopo mesi di scontro tra azienda e sindacati, riguarda anche il rispetto degli accordi sulle condizioni lavorative.

All’agitazione, organizzata dalle rsu, hanno aderito tutte le sigle sindacali, ovvero Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Cobas: lo stop alle corse Ataf per i passeggeri, precisano i sindacati, è previsto tra le 18 e le 22 del penultimo weekend di shopping prima delle festività natalizie.

La protesta è legata alla questione della sicurezza, viste – denunciano i sindacati – le cinque aggressioni negli ultimi due mesi (di cui tre a danno di personale femminile).

“Le vetture non sono adeguatamente protette”, denunciano le rsu. Sul tema il sindaco Dario Nardella aveva annunciato di utilizzare i vigili urbani neo-assunti a partire dal 2019 sugli autobus, per garantire maggior sicurezza a autisti e passeggeri.

 

 

San Gimignano, protesta carceri: agenti si autoconsegnano

Da questa mattina i dipendenti del Carcere di San Gimignano (Siena) sono in autoconsegna – cioè non lasciano il posto di servizio a fine turno, restando sul posto di lavoro – per protestare a causa delle difficili condizioni lavorative in cui versa l’istituto.

“Una casa di reclusione – spiegano Fp Cgil – che negli ultimi anni ha avuto forti carenze in termini di direzione”.
Proprio a causa di queste carenze il 10 ottobre scorso i poliziotti penitenziari si sono mobilitati con una protesta davanti ai cancelli del carcere di San Gimignano, per rivendicare la necessità di una direzione stabile. La mobilitazione ha fatto sì che fosse designato un direttore, ma dall’arrivo di questa direzione gli eventi critici sono diventati costanti e quotidiani: tra questi anche minacce nei confronti del personale in servizio.

“Vogliamo mostrare la piena solidarietà – come Fp Cgil Toscana – a tutti i poliziotti penitenziari che si stanno muovendo oggi con grande sacrificio, perché il loro esempio e la loro battaglia diventi occasione per rilanciare la battaglia ad un livello più alto. Per questo denunciamo pubblicamente lo stato di abbandono degli istituti penitenziari toscani, e chiediamo a gran voce che il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Antonio Fullone, incontri i poliziotti penitenziari in agitazione per rendere concrete le loro rivendicazioni”.

Negli ultimi due mesi nel carcere di San Gimignano ci sono molti eventi critici, si rende noto, anche se “il cambio del direttore e l’immissione di un comandante e un vicecomandante hanno dato la continuità sperata nel processo decisionale e di direzione, ma non hanno risolto i rischi per la sicurezza del personale di polizia penitenziaria”.

Tra i problemi, la presenza di parte dei detenuti psichiatrici, “quelli violenti e più difficilmente gestibili di tutto il resto della Toscana.”

Molino Rossi: 25 lavoratori licenziati

La CGIL: “La lotta dei lavoratori del Molino non si spegnerà come qualcuno vorrebbe. Non permetteremo che i riflettori si spengano così presto su questa triste vicenda. Indetta una manifestazione il giorno 16 Novembre alle ore 10.30. Il concentramento sarà nella piazza principale di Ripafratta, comune di San Giuliano”.

“Nonostante tutti gli sforzi fatti, nonostante gli innumerevoli incontri, nonostante tutto l’aiuto offerto da istituzioni locali e regionali, i 25 lavoratori della Molino Rossi sono stati licenziati” lo scrive la CGIL in un comunicato.
“Non è bastato l’attaccamento dimostrato dai lavoratori nei confronti della loro azienda, attaccamento che li ha portati anche a cercare quelle soluzioni, che la proprietà nel suo torpore non cercava! denuncia il sindacato. Che sottolinea “Quello che più lascia l’amaro in bocca, rispetto ad una vicenda che potrebbe sembrare molto simile alle altre, è stato proprio l’atteggiamento della proprietà. La quale, a parole, ha sempre dimostrato comprensione e solidarietà nei confronti della “propria gente”, ma nei fatti non ha fatto che prenderla in giro”.

Secondo la CGIL siamo “di fronte ad una crisi dovuta solo ad un’incapacità imprenditoriale” ma la proprietà non ha saputo far altro che ” ,aprire una procedura di mobilità” “Per mesi- prosegue il comunicato sindcale- s si è continuato a mentire, raccontando che erano state messe in piedi azioni, nei fatti, mai compiute.
Perché, ogni qualvolta che si chiedeva un’assunzione di responsabilità, l’azienda o chi per essa si trincerava dietro un “vorremmo… ma non possiamo… perché rischiamo..””

“Invece non solo non è stato fatto l’impossibile, ma nemmeno il possibile! ! accusa la CGIL .

Che conclude “La lotta dei lavoratori del Molino non si spegnerà come qualcuno vorrebbe. Non permetteremo che i riflettori si spengano così presto su questa triste vicenda.
Nella ferma convinzione che prima o poi quel Molino ripartirà, perché ha tutte le carte in regola per farlo, chiederemo a chiunque sarà presto o tardi la nuova proprietà, di assumere prima di altri questi lavoratori, che hanno tutta la conoscenza e la professionalità per far tornare la Molino ad essere leader del settore in ambito regionale, e non solo”.

Per tutte queste ragioni è stata indetta una manifestazione il giorno 16 Novembre alle ore 10.30.Il concentramento sarà nella piazza principale di Ripafratta, comune di San Giuliano. Invitiamo tutti a partecipare numerosi.

Lavoratori Kme: approvato accordo sindacale con oltre 90% consensi

I lavoratori del gruppo Kme degli stabilimenti di Serravalle Scrivia, Firenze e Fornaci di Barga a seguito del referendum di gruppo hanno approvato a stragrande maggioranza l’accordo sindacale siglato il 22 ottobre.

I numeri: i SI sono stati 553 ( 90,80%) mentre i NO 56 (9,19%), su un totale di 770 dipendenti di gruppo i votanti sono stati 623.
I lavoratori hanno anche votato se mantenere un sistema di welfare aziendale o ricevere il corrispettivo importo netto in busta paga. È prevalsa la scelta di conservare il welfare con 527 si ( 86,11%) – 85 no ( 13,88%).

Questi i risultati sull’accordo a livello dei singoli stabilimenti:
Kme Fornaci di Barga: votanti 453- si 401- no 44 – bianche 7 – nulle 1
Kme Brass Serravalle Scrivia: votanti 98- si 81 – no 11 – bianche 2- nulle 4
Kme Italy Firenze: votanti 72 – si 71- no 1

L’accordo prevede il rilancio dei siti produttivi in Italia, investimenti, aumenti dei volumi produttivi, potenziamento delle linee di fusione, ripresa dell’attività di ricerca e sviluppo, creazione di un polo accademico, un progetto per la produzione di energia, specializzazione dello stabilimento di Serravalle nel settore barre, conferma del ruolo internazionale e di certo servizi della sede amministrativa di Firenze.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito del referendum e ringraziamo tutti i lavoratori per la partecipazione. Riteniamo che questo accordo getti le basi per garantire la ripresa produttiva e le garanzie occupazionali di questo importante gruppo in Italia dopo una lunga fase critica. L’intesa prevede anche una commissione congiunta al fine di monitorare l’andamento aziendale e favorire relazioni industriali partecipative. Sarà nostro compito verificare costantemente la situazione al fine di garantirne l’applicazione.” afferma Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom Gruppo Kme.

Cgil, migranti: “Prefetto Firenze ritiri circolari su centri”

Maurizio Brotini della segreteria Cgil Toscana, è intervenuto oggi a Firenze a margine di un seminario su ‘L’immigrazione in Toscana’, organizzato dal sindacato e da Ires.

“Le circolari del prefetto di Firenze sui rientri forzati e sulle ispezioni dei pacchi indirizzati ai richiedenti asilo – dice Brotini di Cgil Toscana – sono lesivi della dignità dei lavoratori e dei rifugiati. Il coprifuoco inoltre mostra un atteggiamento punitivo e assolutamente ingiustificato dalla condizione delle persone alle quali si rivolge. Chiediamo al prefetto di ritirare le circolari, unendoci a quanti hanno già avanzato tale richiesta.”

“Alla Regione Toscana, al suo presidente ed assessore competente – ha aggiunto Brotini – chiediamo di convocare un incontro urgente con tutti i soggetti interessati e coinvolti”.
Sul tema migranti, l’esponente della Cgil Toscana ha inoltre sottolineato che “il Governo ha compiuto un atto grave e socialmente pericoloso nell’approvare con la fiducia l’istituzione di un sistema giuridico differenziato degno degli stati dove vigeva la segregazione razziale.”

“E – conclude Brotini – lo smantellamento del sistema degli Sprar colpisce i lavoratori che si occupavano di accoglienza diffusa, strumento fondamentale per l’integrazione.”

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