Prato, Sabato 10 Novembre, corteo: “Liberi cittadini contro la disumanità”

Varie associazioni del terriorio tra cui la Cgil, la Cisl, l’Humanitas scs PratoSabato, Le Pantere del 1990 (Facoltà di Scienze Politiche Firenze) e Legambiente, sabato 10 novembre alle ore 17.00, aderiranno alla manifestazione  “IO NON SONO COME LORO. “Liberi cittadini contro la disumanità.”

Partenza del corteo da Piazza delle Carceri a Prato; un’iniziativa  che vuole abbattere i muri per ridare importanza al significato di umanità, in nome dell’accoglienza, della condivisione, dello stare insieme.
Come si legge nel comunicato, la manifestazione non parte da nessun partito, nessuna associazione ma da una privata cittadina che ha lanciato l’idea su facebook ed ha trovato velocemente centinaia di adesioni. Le ultime vicende politiche, da Riace ai bambini di Lodi, il reale rischio di perdere i diritti conquistati democraticamente, tracciano un confine sempre più netto tra chi può e chi non può, tra chi deve e chi non deve, tra esclusi e inclusi. Quasi sempre gli esclusi sono gli svantaggiati, quelli che hanno meno possibilità e strumenti, i più deboli. 

Tutto questo grava su ognuno di noi – prosegue il comunicato -, tutto questo aumenta le distanze fra gli essere umani e la reciproca solidarietà. Siamo sempre più soli ed individualisti. Il corteo sarà un’occasione per stare insieme, vedere chi ci circonda ed apprezzarne la diversità, ma sarà anche un gesto per farci coraggio a vicenda, per risvegliarsi e dire : io non sono come loro. Nessuna bandiera di partito, nessuna corporazione, solo la necessità di dire no all’imbarbarimento sociale e civile di questi tempi. Facciamoci vedere, facciamoci sentire, con i nostri corpi, le nostre parole, i manifesti, gli striscioni, la musica ed i colori. 
Nel dettaglio le associazioni che prenderanno parte al corteo saranno: CGIL, Ciao Lapo Prato, CISL, Cooperativa 22, Cospe, Critical Mass, Diabetici pistoiesi, Dryphoto, Fondazione Santa Rita,  Humanitas scs Prato,Le Pantere del 1990 (Facoltà di Scienze Politiche Firenze), Legambiente, Libera, Prato, Pane e Rose, Rete degli Studenti medi Prato Senegalesi di Prato, Social Skills e Teatro Metropopolare.

Firenze, biblioteca Riccardiana senza bibliotecari

La Biblioteca Riccardiana di Firenze dal 1° novembre si trova a non avere più in servizio alcun funzionario bibliotecario; gli ultimi due funzionari, uno dei quali svolgeva mansioni di Direttore della Biblioteca, sono andati in pensione, non in modo improvviso ma per raggiungimento del limite d’età.

Tale situazione comporta di fatto il blocco delle attività istituzionali dell’Istituto in questione. La Biblioteca Riccardiana di Firenze di Palazzo Medici Riccardi in via Ginori, specializzata nella conservazione tutela e valorizzazione di fondi manoscritti e rari a stampa, rappresenta un fiore all’occhiello nell’ambito degli Istituti Culturali presenti a Firenze e afferenti al Ministero dei Beni Culturali.

La Fp Cgil di Firenze ha più volte denunciato al Ministero lo stato di grave carenza di organico in cui versano ormai diversi Istituti Culturali che hanno sede a Firenze. A fronte di tutte le nostre sollecitazioni il Ministero non ha ritenuto di assumere alcuna decisione in merito, lasciando i lavoratori della Biblioteca Riccardiana in una condizione di sospensione, quando avrebbe potuto trovare una soluzione anche temporanea per consentire il normale svolgimento delle attività.

La grave carenza organica in cui versa il Mibac è ormai diventata endemica: in un ministero in cui l’età media si aggira intorno ai 55 anni, all’attualità a livello nazionale mancano circa 2.000 persone che diventeranno 4.000/4.500 nel 2020, cifre che rischiano di aumentare vertiginosamente se la famosa “quota 100” andrà in porto senza penalizzazioni.

Al momento le assunzioni previste, 1.000 da disegno di legge di stabilità e 3.000 da decreto concretezza, rimangono una dichiarazione di intenti che, anche quando diventassero realtà, necessiteranno dei dovuti tempi di realizzazione.

La Fp Cgil Firenze ritiene che sia oggi più che mai indispensabile attivare una politica assunzionale che vada oltre il ricambio alla pari tra chi esce e chi entra nel mondo del lavoro pubblico e che occorre investire nel potenziamento dei servizi pubblici, ottenuto con risorse interne e non con esternalizzazioni selvagge.

Carrara: frustati a lavoro come schiavi

Al lavoro come schiavi, frustati, minacciati di morte e seviziati con un coltello: la denuncia choc è finita sul tavolo della procura di Massa e coinvolge tre pakistani che accusano il titolare di una ditta nautica di Carrara.

Nella denuncia, depositata dall’avvocato Michela Poletti, oltre che delle angherie subite si parla anche stipendi pagati con bonifici ai tre stranieri soldi che poi dovevano subito restituire in contanti al datore di lavoro. I tre pakistani, di circa 30 anni, sarebbero stati costretti a lavorare fino a 13 ore al giorno, come si legge nella denuncia, e inizialmente senza contratto e senza alcun strumento di protezione. Avevano compiti di resinatori della vetroresina utilizzata per la costruzione delle imbarcazioni. I tre, ‘isolati’ anche dai loro connazionali, si sono rivolti anche alla Cgil.

Chianti: un elenco comunale per badanti formati e affidabili

Siglato un accordo tra i Comuni dell’Unione, le organizzazioni sindacali e Coop 21. L’elenco è uno strumento che andrà a potenziare il datab.ase già presente nel servizio Sportello badanti.

È stato siglato nei territori del Chianti un protocollo di intesa per qualificare il servizio degli assistenti familiari sul territorio. L’Unione Comunale del Chianti Fiorentino, Cgil, Cisl, Uil Firenze e Coop 21 cooperativa sociale hanno firmato un accordo sul potenziamento del servizio dello Sportello Badanti, istituito dall’Unione Comunale del Chianti Fiorentino come importante sostegno per l’incontro domanda-offerta di assistenti familiari.

La novità è legata al fatto che le amministrazioni chiantigiane istituiranno a breve un elenco comunale riservato agli assistenti familiari, aperto alle figure professionali qualificate per svolgere il lavoro di assistenza in famiglia. L’elenco andrà ad integrare le informazioni presenti nel database Sportello Badanti, già esistente, nel quale sono registrati gli assistenti familiari che accedono spontaneamente allo Sportello, suddividendoli in liste distinte a seconda della loro formazione ed esperienza. All’elenco si potrà accedere solo dopo aver partecipato ad un percorso di formazione ed informazione per collaboratori all’assistenza familiare promosso dall’Unione Comunale del Chianti Fiorentino.

“Il nostro accordo mira a garantire un servizio adeguato alla popolazione – commentano i firmatari del protocollo – il tema degli assistenti familiari su questo territorio assume rilievo ed importanza per i cittadini che si trovano a dover assistere familiari in una fase della vita particolarmente delicata, dove tutta la sfera familiare viene coinvolta dalla necessità di fare riferimento a soggetti esterni in grado di soddisfare il bisogno di assistenza, tramite lavoratori e lavoratrici preparati, affidabili e competenti”. “L’accordo ha l’obiettivo di arginare sacchi di lavori nero – aggiungono le organizzazioni sindacali – in un settore particolarmente esposto a questo fenomeno e si inserisce nel quadro di una normativa nazionale a garanzia e tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e dei badati”.

L’Unione Comunale del Chianti Fiorentino ha assegnato a Coop 21 la gestione del servizio “Sportello Badanti” in collaborazione con i servizi sociali dei comuni coinvolti. La cooperativa, attraverso i suoi operatori, svolge la selezione di assistenti familiari competenti e preparati per la gestione di situazioni complesse e delicate a partire dalle richieste specifiche di ogni famiglia, dopo un approfondito colloquio sulle esigenze assistenziali. “La definizione di un buon welfare locale e pubblico – concludono – può generare equità, coesione sociale e pari opportunità per i cittadini, offre un’importante opportunità lavorativa per il territorio favorendo e creando un’occupazione di qualità per tutti i lavoratori in cerca di occupazione o per coloro che sono stati espulsi dal mondo del lavoro a seguito di una crisi aziendale”.

Lavoro, Barberino di Mugello: 4 licenziati alla Vega, sciopero

La Vega di Barberino di Mugello, azienda che opera nella produzione in materiale composito e acciai speciali, in vari settori tra cui difesa, nautica e dell’illuminazione, ha deciso di licenziare quattro dei 25 lavoratori in organico.

In solidarietà nei confronti dei colleghi, e per manifestare la preoccupazione per le prospettive occupazionali in azienda, i lavoratori della Vega, sciopereranno domani 17 ottobre dalle 9,30 alle 11,30 in concomitanza dell’incontro previsto presso l’Ispettorato del Lavoro di Firenze dove verranno discussi i licenziamenti annunciati dalla Vega srl.
Durante lo sciopero i lavoratori effettueranno un presidio davanti ai cancelli dell’azienda in via della Lora a Barberino di Mugello

Per Fabio Ammavuta della Fiom Cgil di Firenze è “una decisione inaccettabile, le difficoltà asserite dall’azienda non possono ricadere sui lavoratori. Se ci sono problemi si apra un tavolo di confronto con il sindacato per individuare insieme le soluzioni più opportune”.

 

Migranti: ex deputato Gelli, “a Firenze limitati diritti”

“Firenze ha deciso di limitare i diritti e le libertà di alcune persone in base alla loro condizione di richiedenti asilo o protezione umanitaria”. Ha commentato così in una nota l’ex deputato Federico Gelli

“In galera ci devono andare le persone che hanno commesso reati e che, come stabilisce la nostra Costituzione, sono stati riconosciuti colpevoli con una sentenza passata in giudicato. Questo è il principio base di ogni Stato di diritto. Nessuno può essere privato della libertà personale sulla base della propria condizione. La Prefettura di Firenze, invece, ha deciso di limitare i diritti e le libertà di alcune persone proprio in base alla loro condizione di richiedenti asilo o protezione umanitaria. Si sta apertamente violando ogni norma, a partire dalla nostra Costituzione”.

Lo ha detto Federico Gelli, già deputato e già presidente della Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema d’accoglienza dei migranti nella XVII legislatura, commentando, in una nota, la decisione della Prefettura di Firenze di vietare ai richiedenti protezione ospitati nei Cas di uscire dopo le 20 e di far controllare i pacchi che ricevono.

“Ha fatto bene la Cgil a denunciare questa palese violazione dello Stato di diritto – spiega Gelli – perché si tratta di un precedente pericoloso, che va subito fermato. Non è possibile pensare che quei migranti siano persone di serie B e quindi dotate di diritti inferiori a quelli di tutti noi”. Secondo Gelli “lungo questa strada si crea marginalità ed esclusione e si alimenta un clima di paura e quindi di odio, che non potrà mai farci fare passi in avanti verso l’obiettivo di una convivenza pacifica e serena fra persone diverse”.

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