Livorno: Aamps, sciopero contro privatizzazione servizi 

Sciopero e manifestazione domani a Livorno, in piazza del municipio dalle 8:30 alle 13, dei lavoratori Aamps, municipalizzata livornese dei rifiuti, contro “l’inesorabile privatizzazione dei servizi dell’azienda, sempre meno pubblici e sempre più privati”. Lo annuncia la Fp Cgil provincia di Livorno e della rsu Fp Cgil di Aamps.

“Dopo la privatizzazione della raccolta ingombranti stradale e su chiamata, della raccolta di sfalci e potature, call center, ufficio Tia-Tari, consegna mastelli, per fare alcuni esempi – sottolinea il sindacato in una nota -, siamo alla privatizzazione del servizio ‘core’, la raccolta porta a porta affidata ad Avr per il pentagono del Buontalenti, che continua ad essere affidata ad un’azienda privata”.

Per Cgil e Rsu, “oltre alla privatizzazione dei servizi, assistiamo allo schiaffo inferto ai lavoratori precari a cui è stata negata l’applicazione del decreto dignità del ministro Di Maio, che sarebbe entrato in vigore il primo novembre di quest’anno, per tutti i lavoratori tranne quelli della partecipata del Comune di Livorno, a cui sono stati rinnovati i contratti il 31 ottobre 2018 per evitare l’applicazione della nuova norma”.
Critiche anche contro “il comportamento dell’Azienda che non garantisce la necessaria sicurezza ai lavoratori e ai cittadini, che da troppo tempo lamentano il mancato rispetto del codice della strada”.

Firenze, pensionati in piazza contro il Governo

A Firenze in piazza questa mattina per la rivalutazione delle pensioni. Lo Spi Cgil Toscana: “In tre anni la manovra del governo sottrae 2,5 miliarti di euro dalle tasche dei pensionati. Ennesimo atto vessatorio”.

La Toscana si mobilita e scende in piazza contro il Governo. In un comunicato della CGIL si legge: “Ciò che ha fatto il Governo con il maxi-emendamento alla legge di Bilancio è un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente Governo che aveva stabilito il ritorno dal 1° gennaio 2019 ad un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani – dicono i sindacati pensionati di Cgil Cisl e Uil –. In tre anni la manovra sottrae 2,5 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati. E’ il momento di dire basta”.

I sindacati in tutta Italia stanno organizzando mobilitazioni e presidi davanti alle prefetture per far sentire la loro voce.

La Segretaria generale delolo Spi CGIL Toscana, Daniela Cappelli, sottolinea: “Si tratta dell’ennesimo atto vessatorio nei confronti dei pensionati. L’importo medio della pensione è sotto i 1.000 euro; ma circa 20 mila pensionati sono nella fascia tra 250 e 499 euro, e 131 mila tra 500 e 750 euro. Questo significa lottare per la sopravvivenza, risparmiando su cibo, vestiario, riscaldamento e altri beni di prima necessità come le cure mediche. Se non si modifica il sistema di rivalutazione per il potere d’acquisto delle pensioni, le loro condizioni sono destinate a peggiorare ulteriormente”.

Presidio pensionati senesi contro legge bilancio 2019

Presidio CGIL dei pensionati senesi contro la manovra di Bilancio 2019: “Il Governo non faccia cassa con i pensionati!”

Secondo la CGIL e secondo i pensionati senesi scesi in piazza, la Legge non solo non tiene conto dell’impegno preso dal Governo durante l’incontro del 10 dicembre scorso, ma nel caso del sistema di rivalutazione delle pensioni, previsto dal primo gennaio prossimo, non dà attuazione alle intese sottoscritte nel 2016 e nel 2017 dai governi di centro-sinistra per il ripristino del sistema di rivalutazione delle pensioni sulla base della Legge 388 del 2000, continuando con la vessazione dei pensionati.

Sottolinea la CGIL con un post su Facebook: “Infatti in tre anni la manovra sottrae 2,5 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati intervenendo nuovamente sull’adeguamento delle pensioni all’inflazione. Ora diciamo basta”.

Strage di piazza Dalmazia. Domani una giornata di eventi a Firenze

Flash mob, proiezioni, dibattiti e un corteo a Firenze per non dimenticare gli omicidi e i ferimenti a sfondo razzista e xenofobo commessi il 13 dicembre 2011 dall’estremista di destra e simpatizzante di CasaPound Gianluca Casseri.

Alle 12.30 del 13 dicembre 2011, piazza Dalmazia divenne teatro di una vera e propria strage di matrice razzista e xenofoba: Gianluca Casseri, un 50enne esponente dell’estrema destra italiana, uccise con una 357 Magnum due ambulanti senegalesi, Samb Modu e Diop Mor, ferendo alla schiena e alla gola Mustapha Dieng rimasto poi paralizzato e su una sedia a rotelle. Casseri scappò poi a bordo della sua Polo blu dirigendosi verso il centro, dove proseguì nella sua follia omicida sparando a Sougou Mor e Mbenghe Cheike, feriti gravemente, e a un terzo ragazzo che si salvò per miracolo. Immediata la caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine, che riuscirono a individuarlo e a immobilizzarlo nel parcheggio sotterraneo del Mercato Centrale di San Lorenzo intorno alle 15 quando si suicidò. Subito dopo l’accaduto si formarono manifestazioni spontanee di protesta da parte della comunità senegalese, che diventarono un corteo che, da piazza Dalmazia, giunse alla Fortezza da Basso e  si riversò nel centro di Firenze. Una delegazione si diresse invece verso la Prefettura, dove si tenne un incontro tra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l’allora sindaco Matteo Renzi.

Il 13 gennaio 2012, sul luogo della strage è stata eretta una lapide, ai tre cittadini senegalesi feriti è stata conferita la cittadinanza onoraria.Nel febbraio 2013 Firenze e la Toscana inviarono una delegazione nei villaggi di provenienza di Mdu e Mor, Mont Rolland e Darou, consegnando ai familiari 30 mila euro raccolti da Arci, fondazione Il Cuore si scioglie e Cgil, con i quali si scelse di costruire un consultorio e una scuola.

L’anno scorso in prefettura è stata consegnata la cittadinanza italiana per ‘meriti speciali’ a Ndeye Rokhaya Mbengue, vedova di Samb Modou. Nuovamente colpita da lutto con la perdita di Idy Diene, il 54enne ambulante senegalese ucciso il 5 marzo scorso sul ponte Vespucci dall’ex tipografo in pensione Roberto Pirrone a cui è contestato l’omicidio volontario aggravato da futili motivi. La vedova dei due senegalesi ha ricevuto un contributo straordinario di solidarietà da parte della regione Toscana per il mantenimento della figlia rimasta nel paese d’origine. Quest’anno verrà ricordato anche Idy Diene, e tutte le altre vittime di odio e intolleranza.

A sette anni dalla strage sono previsti anche quest’anno diversi eventi di commemorazione. In mattinata la cerimonia di commemorazione da parte dell’amministrazione comunale. Nel pomeriggio previste poi almeno due iniziative. Una organizzata da Rete degli Studenti Medi, Arci, Cgil e Anpi con ritrovo alle 16:30 in piazza Dalmazia. (16:30, flash mob e coro multietnico CONFUSION in piazza Dalmazia per ricordare Samb Modou e Diop Mor, uccisi dall’estremista di destra Gianluca Casseri il 13 dicembre 2011/ 17:30, presso SMS di Rifredi, via Vittorio Emanuele II 303, proiezione del documentario “PRIGIONERI SULL’ISOLA” di Valerio Cataldi. Ingresso libero. A seguire interverranno rappresentanti della comunità senegalese e di ospiti di centri Sprar e Cas. Saranno presentiper la Comunità Senegalese: Mor Sougou (uno dei feriti al mercato centrale) Rokhaya Kene Mbengue (vedova di Samb Modou e Idy Diene) Khaly Mbengue (componente associazione)

Alle 18 partirà invece, sempre dalla piazza un corteo indetto da Firenze Antifascista assieme ad altre 9 sigle.

Campi Bisenzio, ‘Leonardo’: sciopero e presidio il 12 dicembre

Sciopero e presidio ai cancelli dei lavoratori di Leonardo (ex Finmeccanica) dello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) mercoledì 12 dicembre dalle 7.45 alle 10.

“Chiediamo risposte in merito alle prospettive, agli investimenti industriali e ai nuovi assetti organizzativi annunciati pubblicamente. In questa situazione di completa incertezza sul piano industriale e di mancanza di comunicazione delle scelte strategiche, il sito di Campi Bisenzio (Firenze), per la sua frammentazione divisionale, rischia di essere tra i più penalizzati”, dicono Cgil, Cisl e Uil.

“È necessaria una maggiore centralità dello stabilimento campigiano all’interno del gruppo e maggiori investimenti su prodotti e risorse. Lo stabilimento è caratterizzato da più linee di business (Elettrottica, Comunicazioni Professionali, Strumenti Satellitari) che, con l’attuale organizzazione del lavoro, non fanno sinergia e dipendono da programmi di responsabilità di altri stabilimenti – proseguono i sindacati -.”

“I successi, anche recenti, dei prodotti progettati e realizzati nello stabilimento sono la dimostrazione dell’antico saper fare della manifattura fiorentina – aggiungono -, capace di coniugare importanti competenze intellettuali a quelle manuali, come ad esempio i sensori di assetto che hanno portato la sonda della Nasa ‘Insight’ su Marte. Una realtà da valorizzare che deve essere messa nelle condizioni di lavorare al meglio. È giunto il momento di nuovi e sostanziosi investimenti”, concludono i sindacati.

Angelini (CGIL): senza politiche per il lavoro non ci sarà alcuna ripresa

Il contratto a tempo indeterminato pesa per il 15,1% sul totale degli avviamenti al lavoro in Toscana nel primo semestre 2018, contro il 40,5% dei contratti a termine e il 17,6% dei contratti in somministrazione, e a fronte del 15,8% del primo semestre 2017.

E’ quanto emerge dal focus Ires-Cgil Toscana presentato oggi a Firenze. Sommando anche le trasformazioni, il totale dei nuovi contratti a tempo indeterminato nel periodo raggiunge 59.500 unità, in crescita rispetto allo stesso periodo 2017 (52.600).

INTERVISTA CON DALIDA ANGELINI, segretaria regionale CGIL

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