🎧 Massimo Zamboni porta a Scandicci “Arrivederci Berlinguer!”

Giovedì 21 marzo (ore 21:15) quarto appuntamento  per la rassegna Auroradisera, con Massimo Zamboni (Cccp e CSI) che porta sul palco del Teatro Aurora di Scandicci il cineconcerto ARRIVEDERCI BERLINGUER!.  Con lui Erik Montanari (chitarre) e Cristiano Roversi (pianoforte, synth, programming). Intervista a cura di Giustina Terenzi 🎧

Un concerto esclusivo e un film dell’epoca attualizzato per raccontare un Berlinguer presente, intenso, umano. Un ritratto della sua statura politica e sociale, il ricordo dell’assenza senza eccesso di nostalgia. Dedicato soprattutto a chi non lo ha conosciuto.        

 

zamboni

 

L’addio a Enrico Berlinguer, film corale sui suoi funerali realizzato da alcuni dei più importanti esponenti della cinematografia italiana (tra gli altri: Bernardo e Giuseppe Bertolucci, Silvano Agosti, Roberto Benigni, Carlo Lizzani, Luigi Magni, Giuliano Montaldo, Ettore Scola, Gillo Pontecorvo), viene rimontato e ripensato, attualizzato, per mostrare il rapporto umano, caldo e vivo, che Berlinguer riuscì ad avere con le masse popolari. Nel nuovo montato, denso di materiali non visti, Berlinguer snocciola i temi fondanti della sua politica, e lo fa argomentando le sue tesi in modo diretto, con una chiarezza adamantina e una solidità d’intenti politici frutto di anni di studio, impegno, militanza, riflessione sui compiti e i doveri della politica.

La musica di Massimo Zamboni (Cccp) e il girato di alcuni tra i maggiori cineasti italiani si fondono in un cineconcerto unico. I quarant’anni dalla morte di Enrico Berlinguer, avvenuta nel 1984, sono l’occasione per ricordare la sua assenza e consentono di ripensare e raccontare la figura di un politico capace di parole pesate e dense, partecipato e partecipante.

Produttori del film-spettacolo, per la regia di Michele Mellara e Alessandro Rossi, sono Pordenone Docs Fest, Cinemazero e l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, in collaborazione con Mammut Film. Sul palco, accanto a Zamboni, alla voce e chitarre, ci saranno Erik Montanari e Cristiano Roversi.

Note di regia di Michele Mellara e Alessandro Rossi

Raccontiamo Berlinguer a partire dalla grande partecipazione popolare al suo funerale. La colonna vertebrale del nostro film è costituita da L’addio a Enrico Berlinguer, film corale sui suoi funerali realizzato da buona parte del meglio della cinematografia italiana. Nel nostro nuovo assemblaggio abbiamo inserito il Berlinguer vivente ad intervallare i tempi espansi della lunga cerimonia. Questo attraverso un’attenta selezione di una serie di filmati messi a disposizione dall’AAMOD (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico) nei quali si mostra l’affetto e la partecipazione della gente verso il suo leader, in un rapporto simbiotico di incontro che ne cementa nel tempo la relazione. L’umanità della figura di Berlinguer restituisce dignità, integrità e forza alla politica. Chi era Berlinguer? I più giovani non lo sanno, o almeno la maggioranza di loro. Forse questo film può aiutarli ad avvicinarsi a lui, a renderglielo vivo: un uomo animato da forti passioni politiche, da un senso di equità incrollabile, antifascista. Un uomo mai stanco di lottare contro le ingiustizie sociali e le prevaricazioni dei più forti e potenti. Un film di montaggio che guarda in avanti, che non vuole celebrare ma dare spunti per riflettere, per ritrovare il nostro passato prossimo che sembra evaporato in una nuvola di stordita dimenticanza; per ripensare la politica, per capire cosa significa farla e viverla come comunità e in prima persona: oggi urgenza quanto mai necessaria.

Inizio spettacolo ore 21.15 Apertura cassa la sera degli spettacoli dalle ore 19:30 biglietti

€ 16 intero/ € 13 ridotto (possessori Carta dello Spettatore FTS, over 65, soci Coop, soci Arci)/ € 8 possessori carta Studente della Toscana, Biglietto futuro under 35 in collaborazione con Unicoop Firenze. Teatro Aurora, via San Bartolo in Tuto, 1 – Scandicci (accesso lato bar) tel. 055 740677
La sera dello spettacolo dalle ore 19:30

Prevendite online e altri punti vendita
Punti vendita circuito BoxOfficeToscana (055 210804 e www.boxofficetoscana.it)
Online Ticketone (https://www.ticketone.it/venue/teatro-aurora-24618/)

Ortodossia Tour 2024: in corriera oltre la Cortina di Ferro

Sabato 13 Gennaio 2024, una visita guidata alla mostra: FELICITAZIONI! CCCP – Fedeli alla Linea 1984 – 2024, a Reggio nell’Emilia, in compagnia di “tavarish” Max Collini.

 

Uno dei gruppi fondamentali del movimento punk italiano, ma non solo. La mostra di Reggio Emilia è un’imperdibile occasione per tutti i fan dei CCCP per ripercorre le gesta, le intuizioni, le anticipazioni, la contemporaneità di un gruppo che è riuscito ad incarnare le tensioni, le contraddizioni e l’eccezionalità dell’Europa ai tempi del muro di Berlino. Una imponente mostra inedita nata per celebrare i 40 anni di una delle esperienze musicali più interessanti della storia del punk. Una speciale visita guidata per gli ascoltatori di Controradio che avrà un accompagnatore d’eccezione, il “compagno” Max Collini, amico di vecchia data di Controradio, sin dai tempi degli esordi al Rock Contest con gli Offlaga Disco Pax, ed appassionato cultore della materia. A conclusione del tour una breve tappa a Cavriago in visita del celeberrimo busto di Lenin posto nell’omonima piazza.

Una occasione da non perdere per “fare comunità” riservata (per ora) ai soci del Controradio Club!

 

Controradio, Controradio Club e Rock Contest presentano:
ORTODOSSIA TOUR 2024 – In corriera oltre la Cortina di Ferro
Visita guidata alla mostra: FELICITAZIONI – CCCP Fedeli alla Linea 1984 – 2024
A Reggio nell’Emilia, in compagnia di tavarish Max Collini.

PROGRAMMA DI VIAGGIO:
07:30 Ritrovo dei partecipanti a Firenze in luogo da concordare.
08:00 Partenza per Reggio Emilia con pullman Gran Turismo.
10.30 Visita guidata alla mostra (con guida professionale), in compagnia di Max Collini
13.30 Pranzo libero e visita di Reggio Emilia
16.00 partenza per Cavriago
16.30 Visita al busto di Lenin nell’omonima piazza a Cavriago
17:00 Partenza per Firenze
19:30 Arrivo a Firenze

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE € 75
MINIMO 30 – MASSIMO 50 PARTECIPANTI

PRENOTA SUBITO QUI!

Le quote comprendono:
Viaggio in pullman (A/R) da Firenze
Biglietto e visita guidata alla mostra
Assicurazione AXA B30 sanitaria (massimale € 1.000) e bagaglio (massimale € 500)
Assicurazione RC Tour Operator Grandi Rischi (massimale € 33,5 milioni).

Le quote non comprendono pasti e tutto quanto non espressamente indicato alla voce la quota comprende.

IL VIAGGIO È REALIZZATO IN ESCLUSIVA PER I SOCI DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “CONTRORADIO CLUB” – Tessera 2024: da 25 € a 100 €

I CCCP sono stati uno dei gruppi fondamentali del movimento punk italiano, ma non solo. La mostra di Reggio Emilia è un’imperdibile occasione per tutti i fan della band e per tutti i curiosi e amanti della recente storia italiana e mondiale per ripercorre le gesta, le intuizioni, le anticipazioni, la contemporaneità di un gruppo che in tutto il suo spettacolo è riuscito ad incarnare le tensioni, le contraddizioni e l’eccezionalità dell’Europa ai tempi del muro di Berlino.

Una grande mostra inedita nata per celebrare i 40 anni di una delle esperienze musicali più interessanti della storia del punk.
Reggiani di nascita, ma concepiti a Berlino, rinati al mondo nell’Emilia Paranoica degli anni ‘80, caduti assieme al Muro alla fine di quel decennio, i CCCP – Fedeli alla Linea si sono imposti come un fenomeno che ben lontano dall’esaurirsi in quegli anni dimenticati è stato capace di ritrovare continuamente la propria attualità grazie a intuizioni che ancora oggi sono di riferimento per una moltitudine di appassionati. A 40 anni dall’uscita del loro primo EP Ortodossia, i quattro CCCP – Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur – hanno riaperto i cassetti di un archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti e scenografie.
L’esposizione, che sottolinea la forza dirompente dei testi e l’aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorre l’intera storia. Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni ’80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri ad Amanda Lear.
Un percorso cronologico e antologico, curato dagli stessi CCCP, porta il visitatore a scoprire i dischi pubblicati e il mondo che li circondava e a cui si sono ispirati. La mostra, di fatto una nova opera d’arte dei CCCP – Fedeli alla linea, è un racconto multidisciplinare con installazioni, fotografie d’archivio mai pubblicate, video, costumi di scena, a cui si aggiungono opere d’arte inedite e ambientazioni immersive realizzate appositamente per la mostra dagli artisti Arthur Duff, Roberto Pugliese, Stefano Roveda e Luca Prandini.
Gli allestimenti sono a cura di Stefania Vasques, le scenografie di Stefania Vasques e CCCP, il light design di Pasquale Mari con Gianni Bertoli.
Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietta il visitatore in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in periferie e centri di un unico impero mentale. Un paio di generazioni si sono succedute e ancora, come allora “Non studio non lavoro non guardo la TV non vado al cinema non faccio sport” e “Produci, Consuma, Crepa” continuano ad essere slogan per chi si affaccia stentatamente al mondo.

Per info e prenotazioni collegarsi al sito: www.tdsgruppi.net

Al 64° Festival dei Popoli arriva Kissing Gorbaciov

La 50 giorni di cinema prosegue con il consueto appuntamento annuale dedicato al meglio del cinema documentario internazionale, sempre alla presenza di grandi ospiti, approfondimenti ed eventi collaterali, spesso musicali. Al 64° Festival dei Popoli arrivano tra gli altri il docufilm Kissing Gorbaciov che ha riunito i CCCP – Fedeli alla Linea 40 anni dopo, e Squaring The Circle di Anton Corbijn.

Saranno 124 i film in programma al Festival dei Popoli 2023, tra politica e società, battaglie e rivendicazioni, musica e ambiente. Tra le prime mondiali segnaliamo nella sezione LET THE MUSIC PLAY anche il docufilm Kissing Gorbaciov che ha riunito i CCCP – Fedeli alla Linea 40 anni dopo. Da non perdere anche, martedì 7 novembre alle ore 21.00 Squaring The Circle (The Story of Hipgnosis) di Anton Corbijn. “La copertina di un prodotto discografico come forma d’arte. C’era un tempo in cui l’attesa di un nuovo album di Pink Floyd o Led Zeppelin non riguardava solo il contenuto ma anche il contenitore, per la curiosità di vedere cosa avrebbero potuto inventarsi quei geniacci dello studio Hipgnosis. Di Storm Thorgerson e Aubrey Powell veniamo a conoscere la nascita spontanea di uno scherzo avantgarde da studenti d’arte trasformatosi in fenomeno che segna il decennio dei ‘70. Attraverso le testimonianze di Roger Waters, Robert Plant, Paul McCartney e altri giganti del rock, Anton Corbijn – negli umili panni del documentarista classico, con solo l’utilizzo del bianco e nero a contraddistinguere il suo celebre tocco – ci racconta lo spirito avventuroso alla base di indimenticabili copertine presenti sugli scaffali di mezzo mondo, da The Dark Side of the Moon a Houses of the Holy. Audaci concept analogici che richiedevano il compimento di vere e proprie missioni e costi elevatissimi a cui guardare con indomito stupore”

Tra gli appuntamenti più attesi, venerdì 10 novembre ore 21.00 (sempre per la sezione Let the music play) Kissing Gorbaciov  di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife (Italia, 2023, 97′). “CCCP in the USSR. Si potrebbe sintetizzare così la portata storica di Kissing Gorbaciov, documento di una stagione folle della musica italiana. Negli anni ‘80, che in superficie significavano edonismo e reaganiano, scorrevano fiumi di creatività controcorrente: una band, quella di Ferretti e Zamboni, di Annarella e di Fatur, che inneggiava a una Unione Sovietica dell’anima, a un ideale scisso dalla realtà. Il documentario di Mariani e D’Alife racconta di uno scambio culturale impossibile, tra Puglia e Russia, del viaggio di CCCP e Litfiba nel cuore di un Paese allo sbando, smarrito tra crisi e volontà tardiva di un cambiamento. Sono gli anni della Perestrojka e dell’ennesima illusione destinata a infrangersi. Ma per un breve e pazzo momento, quando i CCCP sconcertano, tutto sembra essere al posto giusto. Ritrovare Ferretti e soci insieme a raccontare quell’epoca, è qualcosa che va al di là della semplice testimonianza: è la scheggia di un futuro passato mai realizzato ma che ancora può rivelarci molto.”

INFO Abbonamento: 50 euro completo (35 ridotto); 10 euro giornaliero (7 ridotto).
Biglietti: pomeriggio 7 euro (5 ridotto); serale 7 euro (5 ridotto).
Il costo del biglietto del film PETER DOHERTY: STRANGER IN MY OWN SKIN seguito dal live set dell’artista è di 15 euro (fuori abbonamento).

“I Am a Noise” con Joan Baez inaugura il 64° Festival dei Popoli

La 1/a italiana di “I Am a Noise” sulla straordinaria vita di Joan Baez inaugura il 64°Festival dei Popoli a Firenze dal 4 al 12 novembre. Tra gli altri film in programma nella sezione Let the Music Play: “Squaring the Circle” (The Story of Hipgnosis) di Anton Corbijn,  “Kissing Gorbaciov” con i CCCP  riuniti insieme, “Pete Doherty: Stranger in My Own Skin” con il cantante protagonista di uno showcase live al Cinema La Compagnia domenica 12 novembre

Il Festival dei Popoli di Firenze è il più importante Festival Internazionale di cinema documentario in Italia e il più antico in Europa. Siamo alla 64ª edizione in programma a Firenze dal 4 al 12 novembre presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci. I 7 film che fanno parte della sezione “Let the Music Play” sono a cura di Emanuele Sacchi.

Di seguito qualche anticipazione in programma. I ricordi inediti di Joan Baez in “I Am a Noise” di Miri Navasky, Maeve O’Boyle e Karen O’Connor, alle copertine iconiche degli album rock (Pink Floyd, Led Zeppelin, Wings, Peter Gabriel) create dallo studio Hipgnosis in “Squaring the Circle” di Anton Corbijn, in volo poi da Melpignano a Mosca (con i CCCP – Fedeli alla Linea riuniti per l’occasione) nel folle viaggio che squarciò la cortina di ferro a suon di punk in “Kissing Gorbaciov” di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife. E ancora, “Pete Doherty: Stranger in My Own Skin” di Katia deVidas, sull’iconoclasta cantante britannico in lotta con il mondo e con se stesso, ripreso dalla sua compagna e regista, e “ANTI-POP”, ritratto di Cosmo, artista sfuggente e fuori dalle logiche mainstream al centro del lavoro realizzato da Jacopo Farina. Ma anche la vita senza filtri tra i pianisti del concorso di musica classica dedicato a Chopin in “Pianoforte” di Jakub Piątek e nell’America negli anni di Trump al fianco di chi prova a costruirsi il proprio successo in “Caiti Blues” di Justine Harbonnier.

Il programma del festival porta a Firenze il meglio del documentario mondiale. Oltre alle opere del Concorso Internazionale e il Concorso Italiano, il festival presenta poi una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, dal titolo Diamonds Are Forever; il focus sulle sfide ambientali nella sezione Habitat, e una proposta per le famiglie e i più giovani nella sezione Popoli for Kids and Teens. I titoli per il grande pubblico sono proposti in Doc Highlights fuori concorso e la citata Let the Music Play, la sezione dedicata al documentario musicale, con originali profili di artisti storici e contemporanei. Mentre, uno sguardo alle nuove generazioni è dedicato in Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa.

“Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024” la mostra

“Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”. Dal 12 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024 la mostra inedita ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia. ” 40 anni di storia del gruppo che ha trasceso il fenomeno musicale per scavare nell’immaginario collettivo sociale e culturale”

E’ ufficiale arriva “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024”, la grande mostra inedita nata per celebrare i 40 anni di una delle esperienze musicali più interessanti della storia del punk italiano. Reggiani di nascita, concepiti artisticamente a Berlino, rinati al mondo nell’Emilia Paranoica degli anni ‘80, caduti assieme al Muro alla fine di quel decennio, i CCCP – Fedeli alla Linea si sono imposti come un fenomeno capace di ritrovare continuamente la propria attualità grazie a intuizioni che ancora oggi sono di riferimento per una moltitudine di appassionati.

Dal 12 ottobre 2023 e fino all’11 febbraio 2024 ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia,  i CCCP – Fedeli alla Linea (Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur) a 40 anni dall’uscita del loro primo EP “Ortodossia”, riaprono i cassetti di un archivio collettivo fatto di immagini, suoni, testi, abiti, scenografie ed esperienze per far rivivere al visitatore quei momenti che hanno segnato la loro esistenza e che continuano a creare nessi culturali tra epoche e luoghi opposti.
L’esposizione, che sottolineerà la forza dirompente dei testi e l’aura quasi mitologica che circonda il gruppo, ne ripercorrerà l’intera storia. Una storia che ha intercettato alcuni tra i nomi più caratterizzanti degli anni ’80, da Pier Vittorio Tondelli a Luigi Ghirri a Amanda Lear.
Un percorso cronologico e antologico porterà il visitatore a scoprire i dischi pubblicati dai CCCP, la gestazione di ognuno di essi, il racconto del mondo che li circondava e a cui si sono ispirati e poi gli universi generati attraverso i suoni, i testi, gli abiti e le performance create. Il racconto cronologico lascerà anche spazio a ambientazioni immersive atte a ricostruire, attraverso installazioni sonore, video, parole e immagini, il caos dell’essere CCCP, le esperienze quotidiane delle varie fasi creative, le sperimentazioni e i concerti.
Partendo da Reggio Emilia, la mostra proietterà il visitatore in uno spazio umano illimitato, collegando di volta in volta Berlino est e ovest, l’Europa delle frontiere, Beirut, il mondo arabo, URSS e paesi satelliti, la Cina, Hong Kong, la Mongolia, Kabul, Palestina, Israele, Mosca, Leningrado e trasformando vorticosamente quei luoghi in periferie e centri di un unico impero mentale.

CCCP Fedeli alla linea: il concerto perduto.

Dall’archivio privato di Giuseppe Barone, il nostro responsabile musicale e direttore artistico del Rock Contest, tornano fuori le foto di un concerto leggendario. E’ il maggio del 1986 e questi sono gli esordi clamorosi di una formazione che ha segnato indelebilmente il corso della musica alternativa italiana.

Tutti, ma proprio tutti; a Firenze ricordano il tumultuoso concerto-apoteosi del settembre 1986 nel parco delle Cascine (sospeso per rissa), molti meno sanno che i CCCP avavano già suonato ben due volte a Firenze,e se del primo concerto esistono tracce digitali (QUI) del secondo concerto si era persa la memoria, eppure immortalava la band nella fase più anarchica, provocatoria e creativa.

       

Proprio le foto del secondo concerto sono quelle “miracolosamente” ritrovate negli archivi privati del nostro “headofmusic”; ma ripercorriamo gli eventi dalle parole di Enrico Romero dell’Auditorium Flog (tempio della musica alternativa a Firenze) che quegli eventi li organizzò:

Estate 1985. Organizziamo, la Flog e Controradio, le serate di Radiosplash, alla piscina del Poggetto. Concerti, piscina aperta di notte, bar, dj set, cibo (anche in tema con i concerti della serata, per quello dei Dissidenten vengono sfornati qualcosa come 400 porzioni di cous cous), film ed altro (i Litfiba presentano in anteprima il loro video Eroi Nel Vento). E i CCCP, per la prima volta in Toscana, e forse anche oltre. Riesco a reperire il numero di telefono di Umberto Negri, all’epoca bassista del gruppo. Era quello di loro che stava più dietro all’organizzazione dei live. Pattuiamo un compenso equo e socialista (mi pare non più di 3/400.000 lire) ed ecco fatto il primo concerto dei CCCP, sul palchetto dello spazio estivo FLOG, accanto alla piscina (c’è ancora, è dietro lo schermo cinematografico).

Vedere il gruppo live è una bella botta per tutti: grezzi, strumentalmente quasi inesistenti, ma totalmente nuovi, provocatori, carismatici, attitudine punk ma già oltre il punk e la new wave. Sul palco Ferretti alla voce, Zamboni alla chitarra, Umberto Negri al basso elettrico + una drum machine molto cheap, oltre naturalmente agli interventi coreografici delle due soubrette e di Fatur / Frasquelo, che prima di essere ingaggiato da GLF Faceva effettivamente lo spogliarellista (e il barista) in una serie di circolini e club alternativi dell’Emilia rossa. Il quale si spoglia infatti a metà concerto tutto nudo e rimane con la fava (!) di fuori, tutto contento per un bel pezzetto. All’epoca non si copriva nemmeno con le borchie delle auto, come avrebbe fatto dai concerti dell’anno dopo in poi. Sotto il palco 2 o 300 persone, alcune delle quali se ne vanno alla chetichella disgustate nel corso del live. Ma chi rimane, anche se sconvolto o perplesso, capisce anche che ha assistito a qualcosa di storico e che quel gruppo è diverso da qualsiasi cosa vista prima.

 

L’anno dopo, nel maggio 1986, il secondo concerto fiorentino dei CCCP (quello nelle foto) sempre alla FLOG ma stavolta dentro l’Auditorium. Questo lo organizzo per conto del sindacato dei metalmeccanici (FIOM), ma nel frattempo il passaparola sul gruppo è cresciuto a dismisura, è uscita la copertina di Rockerilla con la loro foto, sta per uscire il primo LP, Affinità – Divergenze etc. etc. per la Attack Punk (il disco ci arriverà a Controradio all’ultimo momento, in anteprima, pochi giorni prima del concerto, ed andrà a manetta su QUESTI novantatrepuntosei per mesi interi.

Al concerto la FLOG è un catino ribollente di una calca umana, con qualche centinaio di persone che restano fuori perchè umanamente è impossibile farli entrare. Il palco è difeso dal servizio d’ordine del sindacato che riesce a reggere all’assalto del la sezione del pubblico più turbolenta (tra post punk e pre punkabbestia) senza nemmeno dover ricorrere ai metodi pesanti. E’ gente abituata alle catene di montaggio e agli scontri coi celerini e quei ragazzetti se li magnano a colazione. Nei CCCP se n’è andato Umberto Negri . Viene sostituito da un musicista vero, Iganzio Orlando, quello che tiene la barra musicale della band a dritto: uomo di sostanza, comunque indispensabile: gli altri fanno gli artisti, lui sa dove mettere le mani. Turnista prezzolato, Orlando sarà sempre il mr.Wolf della band, pronto a risolvere i problemi e a mettere una pezza dove occorre. Poi arriveranno il contratto con la Virgin, i Festival dell’Unità, la farsa di “Arezzo/ mi attrezzo / per il tuo disprezzo”, e tutto il resto. Finchè la situazione implode, e poi deflagra. Ciao CCCP.”

Questa la cronologia degli eventi:
4 luglio 1985 primo concerto fiorentino, piscina del Poggetto (FLOG – Fondazione Lavoratori Officine Galileo).
22 Maggio 1986, secondo concerto fiorentino, discoteca “Il Poggetto” (oggi Auditorium FLOG).
Giugno/luglio 1985 (data esatta non precisata) Festa dell’Unità di Castello, Sesto Fiorentino (una trentina di spettatori). 
16 settembre 1986 l’affollatissimo, tumultuoso, concerto nel parco delle Cascine, sospeso per rissa.

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