Firenze, c’è un fermo per l’uomo morto al concerto dei Subsonica

Un uomo è stato fermato dalla polizia per la morte di Antonio Morra, il 47enne deceduto all’ospedale fiorentino di Careggi l’altro notte. La vittima sarebbe caduta per le scale dopo aver ricevuto un colpo

Un uomo è stato fermato dalla polizia per la morte di Antonio Morra, il 47enne deceduto all’ospedale fiorentino di Careggi l’altro notte: da quanto ricostruito l’uomo sarebbe caduto per la scale del Mandela forum a Firenze, al dove era andato con la moglie per il concerto dei Subsonica, dopo aver ricevuto un colpo. E’ quanto si apprende nell’ambito delle indagini. Omicidio preterintenzionale l’ipotesi di reato.

Da quanto appreso il fermato farebbe parte di un gruppo di addetti di una ditta esterna alla struttura incaricata dello smontaggio del palco che avrebbero avuto una discussione con il 47enne, residente a Pistoia dove lavorava come operaio. Quando accaduto è stato in parte ricostruito anche da alcune immagini della videosorveglianza e sulla base di testimonianze. Al diverbio sarebbe seguito il colpo che ha raggiunto il 47enne facendolo poi cadere. Le immagini avrebbe ripreso anche l’uomo barcollare sulle scale in una fase precedente all’aggressione. Il fermo è stato effettuato nel corso della notte dopo che il gruppo degli addetti alla ditta esterna era stato portato in questura per essere sentito dalla squadra mobile, che ha condotto le indagini

“Siamo costernati per quanto avvenuto ieri all’uscita del Palazzetto e profondamente addolorati. Siamo vicini a familiari delle persone coinvolte in questo momento difficile”. Questo quanto hanno scritto nelle stories su Instagram i Subsonica riferendosi a quanto avvenuto ieri a Firenze all’esterno del Mandela Forum alla fine del loro concerto.  Secondo una ricostruzione della polizia c’è stato un diverbio poi degenerato in una colluttazione in cui uno spettatore, 47 anni, ha riportato gravi traumi alla testa cadendo. E’ stato soccorso dal 118 e trasferito all’ospedale di Careggi dove poi è deceduto nella notte.

🎧 Sanità: inaugurati 12 nuovi posti letto nel reparto di Medicina Interna di Careggi, serviranno al Pronto Soccorso

Il reparto di Medicina Interna 4 di Careggi si dota di altri 12 posti letto, che sommati ai 24 precedenti fa 36 letti totali messi a disposizione del Pronto Soccorso e destinati a pazienti complessi, non dimissibili in pochi giorni.

“Non si tratta di un setting assistenziale diverso – precisa il prof. Moggi – direttore del reparto – rimane una degenza ordinaria”. La novità, introdotta dal presidente della Regione Eugenio Giani, rappresenta ossigeno per un presidio ospedaliero che negli anni ha subito una drastica contrazione dei posti letto, passando dai 1500 a un migliaio scarso dei giorni nostri. “Il reparto nuovo è importante per noi – sottolinea il direttore del Pronto Soccorso di Careggi Stefano Grifoni, – spesso si tratta di pazienti anziani che non si possono curare in altro modo, perciò bisogna rivedere la distribuzione dei letti. Careggi ha avuto la sensibilità di aumentarne intanto il numero e ci serviranno per rendere l’accoglienza migliore”.
Giani parla poi di una sinergia tra terapie intensive, di necessità che consente di fare fronte alle emergenze, cui si associa anche l’acquisto di altre due tac, per un costo complessivo di un milione di euro. La dotazione dei macchinari di nuova generazione sale dunque a cinque implementando la diagnostica. “Con la manovra finanziaria della fine del 2023 – spiega il governatore toscano – abbiamo proprio cercato di alleggerire la pressione sui pronto soccorso e ridurre i tempi delle liste d attesa. Rimane – conclude – che i 136 miliardi che costituiscono il Fondo Sanitario Nazionale debbano essere incrementati. Il ragionamento che faccio con il ministro Schillaci, ma in generale con il governo, è che in due leggi finanziarie ha sicuramente dato le briciole e ha conseguentemente depotenziato la capacità di intervento pubblico del nostro sistema”. Commentando, poi, gli appelli dei sindacati degli infermieri per nuove assunzioni, a fronte di una carenza di personale, dice: “Noi abbiamo fatto un’operazione di tenuta del sistema sanitario: i soldi sono quelli, non è che poi gli infermieri vivano d’aria, vivono di uno stipendio, e quindi possiamo assumerne sulla base dei soldi che lo Stato dà attraverso il governo, il quale fissa in legge finanziaria le risorse per il Piano Sanitario Nazionale”. “Mi sono preso tante proteste per le scelte impopolari che ho fatto per tenere il sistema sanitario, di più non posso fare”, ha aggiunto Giani, riferendosi, tra l’altro, anche alla recente decisione di aumentare l’addizionale regionale Irpef a fronte del rosso della sanità toscana. Le stanze messe a disposizione si distribuiscono al primo piano del padiglione 15 del nosocomio fiorentino, e non accoglieranno i pazienti covid, per i quali, torna a dire Moggi, rimane una situazione schizofrenica. Al momento sono ricoverate una cinquantina di persone distribuite nelle varie aree specialistiche. Una bolla per ogni reparto, esito anche delle urgenze del periodo natalizio, circa il 20% in più per polmoniti e covid in un rapporto di 5 a 1, “ma non siamo ancora al picco – rincara Grifoni – ci aspettiamo una nuova ondata per la fine di gennaio”.

Tenta di entrare nella maternità di Careggi: denunciato

Ubriaco e probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti avrebbe tentato di entrare nel reparto maternità di Careggi e poi avrebbe aggredito le guardie giurate intervenute per bloccarlo: è quanto accaduto oggi all’alba, protagonista un 23enne di origine nigeriana, poi fermato dalla polizia.

Secondo quanto spiegato il giovane, regolare in Italia, sarebbe stato visibilmente ubriaco e non è escluso che fosse anche sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per il 23enne è scattata una denuncia per resistenza e lesioni. Sempre in base a quanto spiegato, il giovane avrebbe reagito contro le guardie con calci e spintoni. Sul posto, dopo l’allarme al 112 Nue, è intervenuta una volante della questura: una volta riportata la situazione alla calma, considerando tuttavia l’evidente stato di alterazione del giovane, il 23enne è stato affidato alle cure dei sanitari, in attesa della fine degli effetti delle sostanze assunte.

Disturbi alimentari: Careggi e Asl Toscana, azzerata mortalità pazienti

Disturbi alimentari, azzerata la mortalità dei pazienti seguiti da Careggi e Asl Toscana Centro

Lo studio sui disturbi alimentari e la mortalità è stato pubblicato sulla rivista Acta Psychiatrica Scandinavica. La ricerca è stata condotta su un campione di 1277 donne, seguite tra il 1994 e il 2018.

Da questo studio si è confermata la validità ospedaliera della toscana per la cura dei disturbi alimentari, quali anoressia e bulimia. Il risultato raggiunto è stato possibile grazie all’impegno congiunto della Asl Toscana Centro e dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi.

Dallo studio è emerso che le azioni messe in campo dagli esperti abbiano portato alla riduzione delle complicanze mediche e della mortalità. Il risultato ottenuto, come sottolineato dal presidente della Regione Eugenio Giani e dall’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, “Il ‘fare squadra’, la collaborazione e il coordinamento tra strutture diverse porta sempre ad ottimi risultati. Anoressia e bulimia sono autentici drammi per chi le vive e per le famiglie di chi è vittima. Servono spesso approcci multidisciplinari e personalizzati per uscirne e la ricerca condotta conferma che le azioni messe in campo in Toscana, con l’esempio virtuoso di Careggi e dell’Asl Toscana centro, vanno nelle direzione giusta. Dall’azione messa in campo emergono tre elementi che hanno portato a risultati così importanti: la grande professionalità degli operatori, la multidisciplinarità con una presa in carico integrata e spesso personalizzata e la sinergia e capacità, per l’appunto di fare squadra”.

Dati emersi dalla ricerca pubblicata su Acta Psychiatrica Scandinavica

L’8% delle donne si trova, purtroppo, nel corso della propria vita a dover affrontare problemi di origine alimentare. I casi di disturbi alimentari, come spiegano i medici, sono in aumento e non riguardano più solo le adolescenti, ma stanno coinvolgendo anche un numero sempre maggiore di uomini. Si tratta di patologie molto difficili e che richiedono un lungo percorso di guarigione con relativi costi elevati per i singoli e per la collettività.

Tuttavia, dai dati emersi dall’analisi che si è svolta in quasi trent’anni, e che riguarda le pazienti prese in carico dall’ospedale di Careggi e dall’Asl Toscana Centro sono venuti alla luce due elementi: l’assenza di suicidi e l’assenza di morti legate a complicazioni derivate dalla malattia.

Altro dato rilevante che è emerso riguarda il tasso di remissione dei sintomi che va, in un periodo di distanza di venti anni dalla presa in carico, tra i 40% e il 50%. Sono numeri decisamente migliori rispetto a quelli certificati dalla letteratura medica e unici in certi casi.

Come spiega il professor Valdo Ricca, direttore della Psichiatria dell’ospedale di Careggi, nonchè coordinatore dello studio che è stato realizzato: “l’assenza di suicidi e patologie letali fra le persone in cura è da attribuire con ogni probabilità all’efficienza del modello di assistenza, basato sulla collaborazione fra azienda ospedaliera e Asl Toscana centro”.

Stefano Lucarelli, direttore del reparto Disturbi alimentari della Asl Toscana Centro ha dichiarato che “Il progetto è riuscito a garantire l’accessibilità ad una diagnosi precoce, una presa in carico reale del paziente e dei suoi familiari in tutte le fasi del trattamento attraverso la realizzazione di un percorso terapeutico multidisciplinare ed integrato, in una rete omogenea di sinergie tra Ufsd Disturbi Alimentari (Ausl Toscana Centro) e Sodc Psichiatria (Azienda ospedaliera universitaria Careggi). Inoltre setting di cura multipli hanno permesso di erogare prestazioni differenziate e personalizzate sulla base della gravità e fase della malattia. Considerata l’importanza ampiamente sottolineata in letteratura della continuità terapeutica, della multidisciplinarità e della personalizzazione delle cure, si può ipotizzare che il modello di trattamento dei disturbi dell’alimentazione messo in atto dal network toscano possa avere un impatto significativo nel determinare una riduzione della mortalità precoce in questi pazienti”.

Ciò che ha contribuito inoltre al primeggiare della Toscana nel campo dei disturbi alimentari sono stati anche gli approcci ed i percorsi, spesso personalizzati, offerti ai pazienti. Come ha dichiarato il professor Giovanni Castellini della psichiatria dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi: “l’esistenza di una rete permette di seguire la persona in cura con continuità in tutte le fasi della malattia e di offrire un percorso terapeutico personalizzato. In particolare, dopo la prima valutazione, le pazienti sono indirizzate alle visite psichiatriche, nutrizionali e ad una psicoterapia cognitivo-comportamentale. Quando necessari sono previsti interventi di terapia dialettico-comportamentale per la gestione della disregolazione emotiva o percorsi di psicoterapia specifici per le conseguenze di eventi traumatici di abuso. Per i genitori delle pazienti, sono previsti gruppi di psico educazione incentrati sull’informazione e coinvolgimento dei familiari relativamente ai percorsi terapeutici”.

Tipi di interventi terapeutici

A seconda della gravità del paziente e della complessità del quadro clinico, gli gli interventi terapeutici di tipo psichiatrico e psicoterapeutico che vengono offerti possono essere esercitati a livello ambulatoriale, in day hospital, con ricovero presso i servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc) della Asl, quando vi è un elevato rischio di suicidio, oppure attraverso una degenza terapeutico-riabilitativa. Questa degenza si svolgerà presso la Casa di cura Villa dei Pini a Firenze, convenzionata con l’Asl Toscana centro.

Il Dottor Brunetto Alterini, direttore della medicina interna a indirizzo cardiovascolare e perioperatorio di Careggi, sottolina che “per quanto riguarda la componente internistica legata alle complicanze mediche dei Disturbi dell’Alimentazione sono previste visite mediche specialistiche per la gestione delle complicanze internistiche ed esami diagnostici per accertare le condizioni mediche generali. Il ricovero nel reparto di medicina interna di Careggi è previsto in particolare per le pazienti con gravi complicanze mediche secondarie alla patologia anoressica o bulimica”.

 

Lasciamo qui sotto il link dello studio pubblicato sulla rivista Acta Psychiatrica Scandinavica: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/acps.13487

Firenze: 38enne aggredisce donna vicino a Stazione Santa Maria Novella

Firenze – L’uomo, 38enne, è stato arrestato questa mattina all’alba, poco dopo le 5 dai carabinieri, con l’ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata. L’uomo adesso si trova a Sollicciano.

Un 38enne avrebbe aggredito in strada a Firenze, nei pressi della stazione di Santa Maria Novella lato via Valfonda, una 33enne che era a piedi in compagnia di un conoscente, scaraventandola in terra e tentandole violenza. Per questo l’uomo di origine siriana, senza fissa dimora, è stato arrestato questa mattina poco dopo le 5 dai carabinieri per l’ipotesi di reato di violenza sessuale aggravata, per recidiva infraquinquennale.

Questa la dinamica dell’accaduto. La donna stava camminando assieme ad un amico nei pressi della Stazione, quando è stata avvicinata da un uomo che l’ha scagliata a terra e ha cercato di violentarla. Le urla della donna, a quel punto, hanno attirato alcuni passanti che, con l’aiuto di un addetto di vigilanza privata in servizio presso la stazione ferroviaria, hanno allontanato il 38enne dalla vittima, e lo hanno poi affidato ai carabinieri intervenuti tempestivamente. La vittima è stata visitata presso l’ospedale Careggi e ha effettuato gli esami del caso. Il 38enne è stato quindi portato, questa mattina, presso il carcere fiorentino di Sollicciano.

Firenze, malore in piscina Costoli: morto il 17enne

Il ragazzo era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Careggi (Firenze), dove è morto oggi pomeriggio.

Non ce l’ha fatta il ragazzo di 17 anni che ieri ha accusato un malore mentre nuotava in piscina alla Paolo Costoli di Firenze. Il ragazzo era stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Careggi dove è morto oggi pomeriggio. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo, di origine marocchina, era entrato in acqua, iniziando a nuotare e poi improvvisamente era andato a fondo.

Era stato tempestivamente soccorso dai bagnini presenti a bordo vasca e riportato sulla banchina. All’arrivo dell’ambulanza il 17enne era stato stabilizzato e portato in codice rosso al pronto soccorso. Il ragazzo era arrivato alla piscina Costoli assieme ad un gruppo formato da una quindicina di ragazzi e due accompagnatori della cooperativa sociale ‘Gli Argini’. Il gruppo si era sistemato in tarda mattinata a bordo piscina: poi verso mezzogiorno il giovane è entrato in acqua assieme ad altri compagni e il malore che lo ha trascinato sul fondo, immolizzandolo. Subito l’intevento dei bagini e di un’infermiera, con l’arrivo tempestivo del 118. Le condizioni erano già state dichiarate come disperate.

‘Gli Argini’ è una realtà fondata nel 2014, a Bagno a Ripoli, che opera nel campo dell’assistenza sociale e sanitaria prestando particolare attenzione alla reintegrazione sociale e lavorativa di chi si trova in situazioni di disagio. La cooperativa ha detto di non voler commentare l’accaduto.

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