Santo Spirito, riapre il percorso di visita Agostiniano

Santo Spirito: da lunedì 26 aprile torna visitabile il percorso agostiniano di vista al Complesso, con la riapertura al pubblico della Sacrestia con il Crocifisso ligneo di Michelangelo, il Chiostro del Parigi, la Sala del Capitolo ed il Refettorio con l’affresco del Poccetti.

Con il ritorno della Toscana in zona gialla, anche il Percorso di Visita di Santo Spirito torna ad aprire al pubblico. Da lunedì 26 aprile sarà possibile accedere al Percorso Museale del Complesso Agostiniano, che comprende la visita della Sacrestia con il Crocifisso ligneo scolpito da Michelangelo in giovane età, il Chiostro del Parigi, la Sala del Capitolo, il Refettorio con l’affresco delle Tre Cene  di Bernardino Poccetti e una speciale veduta delle due cupole e del campanile di Santo Spirito.

Le visite saranno disponibili dal lunedì al sabato (mercoledì giorno di chiusura) con orario 10.00-13.00 e 1500-1800, domenica e festività religiose con orario 11.30-13.30 e 15.00-18.00.

Per accedere al percorso di visita è previsto un contributo individuale di 2 euro da versarsi direttamente al personale presente all’accesso del Percorso. Nessun portale web o nessun soggetto terzo è autorizzato alla vendita di alcun titolo di ingresso al Percorso per conto della Comunità Agostiniana di Firenze.

Santo Spirito
Foto Comunità agostiniana di Firenze

La Comunità precisa che l’accesso alla Basilica Agostiniana di Santo Spirito è sempre consentito (ad eccezione dei momenti di svolgimento delle celebrazioni liturgiche) ed è sempre stato, gratuito.

All’interno del Percorso sono valide le norme nazionali e regionali vigenti per il contrasto della diffusione del Covid19. E’ vietato accedere in presenza di temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi o in di sintomatologia compatibile con il Virus. E’ obbligatorio utilizzare la mascherina e mantenere la distanza interpersonale di almeno 1,8 metri; divieto di creare assembramento e di sostare in prossimità dei varchi di ingresso ed uscita.

Informazioni utili alle guide turistiche: Non è obbligatoria la prenotazione di gruppi, ma è gradita la comunicazione anticipata previo invio mail all’indirizzo info@basilicasantospirito.it. I gruppi possono essere formati al massimo da 10 persone oltre la guida. E’ fatto obbligo dell’utilizzo di audio sistemi, indipendentemente dal numero dei partecipanti. Per garantire un accesso più fluido ed evitare assembramenti, è consigliabile, in caso di gruppi, far raccogliere ad un unico componente il contributo individuale cumulativo.

Per ulteriori informazioni:

https://www.basilicasantospirito.it/percorsi-di-visita/

Santo Spirito, Il Comitato dei Residenti vuole la cancellata

Firenze, per risolvere il problema della protezione del sagrato della chiesa di Santo Spirito, palazzo Vecchio aveva parlato di una cordonatura e di altri provvedimenti per prevedere l’interdizione dello stazionamento sul sagrato, ma al Comitato dei Residenti tutto ciò non basta, in quanto chiedono invece una vera e propria cancellata.

“In relazione al sopralluogo del Vice Sindaco alla Basilica di Santo Spirito i residenti di Santo Spirito chiedono e hanno affidato ai propri tecnici il progetto semi esecutivo di una cancellata lungo tutto il perimetro della scalinata sotto al primo gradino della scalinata, e all’abside – si legge in un comunicato del comitato dei Residenti di Santo Spirito – a tutela e salvaguardia dall’uso non consono al valore morale, religioso, storico, culturale, architettonico che rappresenta la Basilica monumentale di Santo Spirito, con il suo sagrato, facciate, scalinata e abside, capolavoro del Brunelleschi, monumento che racchiude la memoria spirituale degli Italiani”.

“Tale progetto di cancellata leggera, alta mt. 1.80, aperta durante gli orari di apertura della Basilica, senza poter bere, mangiare, bivaccare, suonare e fare schiamazzi, i residenti lo regaleranno al Comune, nella speranza che il Comune lo faccia proprio e lo sottoponga al parere vincolante della Soprintendenza”.

“I residenti trovano una ipocrisia lasciare la scalinata ‘mangiatoia’ a uso e consumo degli avventori dei commercianti che vendono alcol – continua il comunicato – aprirà un quattordicesimo locale che venderà alcol; scalinata frequentata dagli spacciatori e quindi senza rispetto, mettendo il cordonato sopra al sagrato e non sotto al primo gradino, come a Santa Maria del Fiore: sagrato e scalinata sono un tutt’uno e sono parte della Basilica, non sono piazza”.

“Altro è la piazza; i residenti trovano molto pericoloso fare una succursale del sagrato con festini e continua orinatura all’abside, non mettendo all’abside una cancellata, già pattuita all’incontro con il Vice Sindaco  dei residenti a Palazzo Vecchio il 24 febbraio scorso, togliendo altri cinque posti auto alla residenza per creare con una misera catena con ceppi in pietra, senza militari 24 ore su 24, un altro buco nero, ancor più, senza auto, ma senza cancellata, ricettacolo di droga alcol, festini e  sconcezze, che già si perpetrano in modo indegno e dissacrante sul sagrato e sulle scalinate della Basilica ogni giorno, sera e in futuro notte e alba”.

Residenti S. Spirito Firenze tornano a chiedere ‘cancellata a tutela basilica’

Una lettera aperta di richiesta ufficiale di fattibilità per l’installazione di una cancellata a tutela della basilica di Santo Spirito, a Firenze, uno dei luoghi principali della movida cittadina.

E’ quanto chiesto dal comitato dei residenti di Santo Spirito che si è rivolto direttamente, tra gli altri, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al sindaco di Firenze Dario Nardella, al sovrintendente Andrea Pessina e per conoscenza all’arcivescovo di Firenze il cardinale Giuseppe Betori e al prefetto Alessandra Guidi.

L’obiettivo, si legge, “è la protezione dal degrado, la sicurezza del sagrato e delle sue scalinate, facciate e abside della basilica monumentale di Santo Spirito, capolavoro rinascimentale di Firenze, tutelato dall’Unesco e progettato da Filippo Brunelleschi”.
“I cittadini residenti – viene specificato – spaventati, sgomenti testimoni del ‘mangia, bevi e fuma’, dei festini di alcool e droga si sono mossi nel 2020 con una raccolta di ben più di 500 firme contro il degrado” dell’area monumentale.

“Mi auguro che non sia una cosa troppo invasiva perché noi siamo contrari a chiudere dietro una cancellata la chiesa”. Così Andrea Pessina, soprintendente ai Beni archeologici, belle arti e paesaggio per Firenze, Pistoia e Prato, rispose ai giornalisti che gli chiedevano del progetto di chiudere il sagrato della basilica di Santo Spirito a Firenze. Una risposta che risale però esattamente ad un anno fa quando nel febbraio 2020 Psre Pagano, priore della Basilica avanzò l’ipotesi ora ribadita dai residenti. “Credo che siano temi non solo che riguardano le belle arti, ma anche altri settori dell’amministrazione quindi sarebbe opportuno fare una riflessione insieme. C’è sicuramente un problema, ma non so se questa sia la soluzione migliore, è questa la mia perplessità”, aggiunse Pessina.

Vediamo come e se i soggetti chiamati in causa dai cittadini con questa ultima lettera si confronteranno per giungere ad una posizione e soluzione condivisa.

Di nuovo a messa in Santo Spirito con l’incognita della confessione

Di nuovo a messa. La Fase 3 vede anche la riapertura delle chiese frutto dell’accordo Cei-Governo.

Gel igienizzante al posto dell’acqua santa,  il sacerdote passerà per la Comunione tra le panche dove potranno sedere due fedeli alle estremità, non ci sarà il cestino delle offerte ma un contenitore all’ingresso.
Queste alcune delle modalità che verranno applicate per esempio nella Basilica di Santo Spirito a Firenze  dove la comunità agostiniana si è attrezzata per accogliere i fedeli nel rispetto del distanziamento e delle regole di sanificazione.
Fra le incognite quella della confessione: “la vicinanza è un requisito essenziale, vedremo come ripensare le modalità per il perdono dei peccati”, spiega il priore  Padre Giuseppe Pagano, ai microfoni di Chiara Brilli

Cancellate: Architetti Firenze, “Più che una proposta è una rinuncia”

“Da molti giorni ormai si parla della proposta di realizzare una cancellata sul sagrato di Santo Spirito, con voci di chiaro dissenso e altre di altrettanto convinto appoggio. Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti si era già espresso alla prima manifestazione di questa ipotesi con una posizione di rifiuto e oggi ci sentiamo in dovere di aggiungere qualche riflessione dato che di spazio e per giunta di spazio pubblico si parla, in un contesto tanto caratterizzato per il tessuto in cui si colloca e per l’opera dell’architetto che, insieme ad altri illustri colleghi, ha contribuito a far conoscere nel mondo questa città. La funzione delle piazze nella vita cittadina è storicamente aggregativa, luogo di scambio e di contatto umano in parte molto simile o certamente in affinità con quello delle chiese, che non a caso dialogano con logica di continuità con lo spazio che le fronteggia. La sola idea di ‘difendere’ fisicamente il sagrato dalle persone che vivono la piazza ci pare eccessiva: proteggere l’integrità fisica del luogo ne indebolisce il significato simbolico se è una barriera l’elemento di protezione.

Il tema dell’inclusività deve essere il filo conduttore della gestione degli spazi pubblici che si animano e vengono presidiati proprio dal modo in cui vengono utilizzati e condivisi. Uno spazio intercluso allontana ed esclude, più che una proposta ricorda una rinuncia.

Lo sappiamo bene noi che anni fa abbiamo spostato la nostra sede alla Palazzina Reale di Santa Maria Novella, allora luogo di bivacchi notturni e di ricovero improprio per clochard. Le dinamiche di uso sono cambiate con l’acquisizione di funzioni che ne hanno mutato l’assetto. Oggi quest’area vive ancora momenti di difficoltà per il rapido cambiamento dei flussi e dei fenomeni sociali che la riguardano molto da vicino, ma la nostra scommessa contemporanea è quella di contribuire a togliere la cancellata che separa l’Esedra da via Valfonda, perché potrebbe innescare la decompressione dei flussi oggi esistenti, laddove decomprimere serve ad accogliere e gestire, naturalmente di concerto e in accordo con tutte le amministrazioni che sono coinvolte in questa scelta. È anche il frutto degli esiti di un evento organizzato dalla Fondazione Architetti proprio alla Palazzina Reale nei mesi scorsi, ‘Spazi Sospesi’, che analizzava con esperti e cittadini i cosiddetti ‘non-luoghi’ prospettando l’ipotesi di continuità e maggiore fluidità lungo il percorso che dalla Fortezza porta alla Stazione, in assoluta analogia con quanto emerso nel Laboratorio San Lorenzo, percorso partecipativo cui ha compartecipato l’Ordine degli Architetti, in cui si richiedeva, insieme al recupero del complesso di Sant’Orsola, l’apertura dei giardini del Palazzo dei Congressi proprio per consentire un più facile contatto col quartiere.

Entrambe le proposte si muovono nella certezza che tali aperture contribuiscano a ridurre il degrado dei luoghi e non il contrario, e la presenza dei cittadini è il comune denominatore degli esempi citati.

Non si intende privare di valore le legittime lamentele del priore di Santo Spirito cui altre istituzioni devono certamente rispondere con una diversa attenzione agli usi e alle funzioni che gravitano intorno ai luoghi, ma cerchiamo una strada che ci aiuti a innalzare il livello di consapevolezza di chi vive lo spazio pubblico, ricordando che richiede maggiore rispetto proprio perché è di tutti, distinguendo e arginando il vandalismo dall’uso disinvolto e rilassato. Non ci scandalizziamo per le persone che scelgono gli scalini di una chiesa per sedersi e conversare civilmente, magari possiamo chiederci se ci siano sufficienti sedute o bagni pubblici e porre mano a una più organica proposta di arredi urbani e servizi per tutto il territorio cittadino.

Cogliamo piuttosto l’occasione del dibattito che si è innescato in città per migliorare l’assetto attuale senza alterare uno dei più significativi monumenti cittadini”.

Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Firenze

Firenze: giovane confessa furto statua Gesù Bambino

Un 24enne è stato denunciato per furto dai carabinieri con l’accusa di aver rubato la statua di Gesù Bambino dal presepe sul sagrato della chiesa di Santo Spirito, a Firenze, fatto avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 gennaio.

Il giovane, di Firenze, avrebbe spiegato ai militari di aver agito perché molto ubriaco senza rendersi conto di quello che stava facendo. La statua al momento non è stata ritrovata.
Secondo quanto appreso, nei giorni successivi all’episodio il 24enne si sarebbe presentato spontaneamente dai militari, confessando di essere il responsabile della sparizione. La sua versione è stata anche confermata dai filmati ripresi dalle telecamere della zona, grazie ai quali gli investigatori lo avevano già identificato.

In base alla ricostruzione, il 24enne aveva passato la nottata a bere alcolici in un’associazione culturale, in via Mazzetta. Il circolo ieri è stato chiuso per 15 giorni dai carabinieri a seguito di un provvedimento di sospensione temporanea della licenza disposto dal questore di Firenze per motivi di ordine e sicurezza pubblica a causa di diversi episodi di violenza verificatisi all’interno.

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