Collaboratore di Ateneo aggredito in biblioteca a Firenze

Firenze, un collaboratore dell’Università degli Studi di Firenze, 58 anni, ha denunciato ai carabinieri di aver subito una aggressione lo scorso 26 ottobre nella biblioteca dell’istituto, in piazza Brunelleschi.

Il presunto movente – almeno stando alle prime ricostruzioni secondo quanto spiega l’Arma dei Carabinieri, – si inquadrerebbe nel tentativo, da parte del collaboratore dell’istituto, di identificare due giovani che si era introdotti all’interno del plesso senza il necessario badge.

Secondo quanto raccontato dal collaboratore di Ateneo, i due ragazzi, per evitare il controllo, avrebbero reagito violentemente, dapprima lanciando delle lattine contro la vittima, poi colpendolo al volto. L’uomo di 58 anni è stato poi visitato al pronto soccorso, dove ha riportato una prognosi di 30 giorni di guarigione.

Gli accertamenti dei carabinieri, secondo quanto emerso, parrebbero aver ristretto, in breve tempo, il campo delle indagini, consentendo di acquisire elementi per identificare almeno il primo degli aggressori; le indagini comunque continuano anche per ricostruire tutti i dettagli della vicenda.

Donna di 51 anni trovata morta in casa

Firenze, una donna di 51 anni è stata trovata cadavere nella sua casa nel sobborgo di Brozzi. Al momento non si hanno informazioni inerenti al sua morte, ma l’ipotesi che viene fatta è quella che la donna sia rimasta vittima di una overdose.

La scoperta del corpo è stata fatta domenica, quando un familiare, non avendo notizie della donna ha fatto una segnalazione al 112. I carabinieri di Peretola sono quindi intervenuti sul posto, ed entrando nell’abitazione, hanno trovato la donna morta. Il corpo si trovava nella camera da letto.

Hanno preso parte al sopralluogo anche i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Firenze. Durante lo svolgimento delle indagini le forze delle ordine hanno rinvenuto accanto al corpo – che non presentava segni di violenza -, vari lacci emostatici e siringhe. L’ipotesi più accreditata è che la donna abbia utilizzato il tutto per l’iniezione di stupefacente.

La salma è stata portata all’Istituto di Medicina legale per l’autopsia.

Ragazzo di quindici anni in coma ad Arezzo per un presunto abuso di alcol

Arezzo, nella tarda serata di sabato, un ragazzo di quindici anni è stato soccorso in stato di coma per un presunto abuso di alcol, come riferiscono fonti sanitarie: le sue condizioni erano tali da doverlo intubare.

Il quindicenne è stato trovato dai soccorritori su una panchina nel centro storico di Arezzo, in via Balilla, a due passi dalla Cattedrale: erano circa le 23:20. Dalla ricostruzione fatta dai carabinieri, che stanno svolgendo accertamenti sull’accaduto, il ragazzo sarebbe stato in compagnia di alcuni coetanei quando si sarebbe sentito male. Gli stessi amici avrebbero dato l’allarme.

Una volta avvisato il 118, sul posto sono arrivate automedica e ambulanza. Da un primo esame il quindicenne era apparso in condizioni gravi: per questo era stato intubato e trasferito all’ospedale San Donato di Arezzo. Qui i sanitari hanno sottoposto subito il minorenne a cure specifiche e alle analisi per capire l’origine esatta del malore.

Esami che hanno escluso, come invece era stato spiegato inizialmente sempre da fonti sanitarie, che oltre ad aver abusato di alcol, potesse anche aver assunto droga. Dalle analisi non è risultato positivo a stupefacenti. A provocare il malore dunque sarebbe stato l’aver bevuto troppo. Le condizioni del ragazzo sarebbero ora in miglioramento.

Il caso del quindicenne non è isolato ad Arezzo come purtroppo in tante altre città. Il procuratore Roberto Rossi quattro anni fa fece anche chiudere, ottenendo un decreto di sequestro preventivo, un locale del centro della città dopo casi di coma etilico tra giovanissimi.

Intanto per quanto accaduto ieri i carabinieri faranno accertamenti per risalire eventualmente anche al locale che ha venduto l’alcol al giovane e ricostruire con esattezza quanto accaduto e capire se vi siano connessioni con episodi di mala movida avvenuti nella città toscana l’anno scorso.

Carabinieri individuano il presunto autore dell’omicidio di una donna di 46 anni

Signa, in provincia di Firenze, i Carabinieri della locale stazione, sono intervenuti in un’abitazione del centro cittadino dove si era verificato un omicidio di una donna di 46anni, sin dalle prime fasi dell’indagine i Carabinieri avevano identificato il presunto autore dell’omicidio nella persona del fratello della vittima.

Stamane i carabinieri hanno trovato l’uomo di cinquanta anni nel riparo situato vicino alla sua casa da cui si era allontanato venerdì sera. Era stata la moglie a mettere in luce la vicenda martedì sera, recandosi alla Stazione dei Carabinieri di Signa per denunciarne la scomparsa dato che non riusciva a rintracciare il marito già da venerdì sera.

Sempre secondo il racconto della coniuge, il 50enne aveva deciso di allontanarsi dalla propria abitazione, dove vive con la famiglia, per andare a trascorrere qualche giorno a casa della sorella, ossia la 46enne trovata poi cadavere nella sua casa proprio grazie al via alle ricerche dato dall’iniziativa della moglie.

I carabinieri si erano subito attivati martedì sera, ma purtroppo sono risultati vani i tentativi di rintracciare nell’immediato sia il 50enne presunto omicida, sia la donna. In particolare, non solo non è stato possibile contattare i due per telefono, ma la stessa abitazione della donna era chiusa e senza nessuno all’interno già quando gli stessi parenti hanno provato ad effettuare ricerche sul posto.

Le indagini dei carabinieri avevano sin da subito preso due direttrici, da una parte cercando di rintracciare sia l’uomo, che in passato parrebbe avere avuto propositi suicidi, sia la sorella anch’essa irreperibile. Non riuscendo a rintracciare la donna i militari hanno infine deciso di fare forzare l’ingresso della casa, trovandola uccisa.

Fanghi pulitura laghetto sversati Monte Morello, 2 denunciati

Firenze, due denunciati da parte dei carabinieri forestali di Ceppeto, per aver smaltito al suolo fanghi derivanti dalla pulizia di un laghetto artificiale nella zona del Monte Morello.

Il problema è che questo tipo di fanghi sono considerati rifiuti speciali, e a segnalare all’Arma lo sversamento dei fanghi in un fosso è stato un escursionista.

Sul posto, località Lonciano, i Carabinieri forestali hanno riscontrato che i fanghi sembravano provenire dal dragaggio di un laghetto artificiale di circa 80 metri quadri, all’interno del fosso delle Selve. Venivano dunque contattati l’utilizzatore dei terreni e l’impresa che aveva eseguito gli interventi, scoprendo che il primo aveva dato incarico di ripulire il laghetto, in particolare per togliere canne infestanti, ad una ditta di movimenti terra che aveva portato via una ventina di metri quadri di materiale melmoso.

Il materiale fangoso era stato depositato lungo una scarpata, in pendenza, provocandone lo scivolamento a valle per circa 70 metri. I fanghi, spiegano i Cc Forestali, sono rifiuti speciali in quanto materiali di dragaggio. Non era stata realizzata nessuna opera di contenimento che facesse ipotizzare un eventuale recupero dei fanghi, inoltre Monte Morello è area sottoposta a vincolo paesaggistico e idrogeologico.

I denunciati sono il comodatario del terreno e il titolare della ditta che ha eseguito la ripulitura dell’invaso. Sono accusati di violazione del Testo Unico Ambientale per abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo.

Scontro frontale tra auto nel grossetano, due morti

Castiglione Della Pescaia, in provincia di Grosseto, due persone sono morte in uno scontro frontale tra due auto, avvenuto domenica mattina, intorno alle 5:00, sulla strada provinciale 158 tra Pian d’Alma e Castiglione della Pescaia.

Le persone che sono decedute nello scontro frontale sono una donna di 50 anni e un uomo di 57, entrambe viaggiavano su un’auto che si è schiantata contro un’altra vettura con a bordo tre persone. Quest’ultime, un 36enne e due 26enni, sono stati trasportati in codice 2 all’ospedale di Grosseto.

Sul posto dell’incidente sono intervenuti i sanitari inviati dal 118, carabinieri e vigili del fuoco, ed è stato richiesto anche l’intervento dell’elisoccorso, a bordo del quale è però purtroppo deceduta la cinquantenne durante il trasporto in ospedale in codice rosso.

Le vittime dell’incidente erano marito e moglie, ed erano residenti a Torino. Tra i tre feriti ci sono un italiano e due stranieri. Nell’ambito delle indagini che stanno svolgendo i carabinieri chiesti per i conducenti della auto accertamenti per verificare se avessero assunto alcol e stupefacenti.

L’incidente, precisano i carabinieri, è avvenuto alle 4:50, lungo la provinciale Collacchie, in località Pian d’Alma, nel comune di Castiglione della Pescaia. Il 57enne è morto sul luogo dell’incidente, la moglie durante il trasporto in elisoccorso all’ospedale di Siena.

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