Livorno: abortisce dopo le botte del compagno

Incinta di sei mesi una giovane madre di Livorno ha abortito dopo le percosse del compagno. Poi le minacce per non raccontare il fatto e alla fine, da sola, ha trovato il coraggio di denunciare tutto a carabinieri e polizia.

E’ la sintesi di una storia riportata oggi in cronaca da il Tirreno. Secondo quanto racconta il quotidiano, la donna, una giovane di origini straniere arrivata nel nostro paese all’età di 10 anni, lancia gravi accuse contro il suo ex compagno, un giovane della provincia di Livorno poco più grande di lei dal quale aveva avuto già una figlia.

Dopo un primo periodo di convivenza l’uomo cominciò ad avere comportamenti violenti, rincasando ubriaco e picchiando la compagna per futili motivi.

La cosa non cambiò neanche con la nascita della figlia, anzi: “Quando la bambina aveva già 3 anni, mi violentò davanti a lei. Così rimasi di nuovo incinta. Stavolta di un bambino”, racconta ancora la donna.

Si parla di tre anni fa: al sesto mese di gravidanza, mentre faceva le pulizie, lei trovò un involucro nascosto in bagno che conteneva eroina. Quando glielo mostrò, lui le si scagliò contro con tale violenza da farle perdere i sensi, la donna chiese aiuto ai familiari di lui ma la risposta fu la minaccia di toglierle la figlia.

Una settimana dopo perse il bambino, per ematoma e grave trauma del lato destro della placenta. Neanche in quel caso denunciò il compagno.

Lo fece più avanti riuscendo a ottenere l’allontanamento dell’ex compagno da casa, anche se le minacce e i tormenti non sarebbero finiti.

L’ultimo episodio risale infatti a un mese fa quando l’uomo ha strattonato violentemente la figlia che era andata a trovare la nonna, “così forte da farle male”.

Noleggiavano furgoni per commettere reati, 3 arresti

Livorno, noleggiavano furgoni per commettere reati, 3 arresti dei Cc. Altre 6 persone indagate a Livorno nell’operazione ‘Fake car’.

L’indagine dei carabinieri livornesi è partita nel giugno 2017 a seguito della querela del titolare di un’agenzia di autonoleggio di macchine e furgoni della provincia di Livorno che denunciava il mancato pagamento e la mancata restituzione di un veicolo concesso a noleggio a quella che gli investigatori considerano una vera e propria associazione a delinquere.

Associazione a delinquere e truffa sono infatti alcuni dei reati che hanno portato il gip di Livorno, su richiesta della procura, ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare eseguita all’alba dai carabinieri del Comando provinciale di Livorno nei confronti di tre persone.

Il gruppo criminale noleggiava, quindi, veicoli a lungo termine, per utilizzarli formalmente per l’espletamento di attività commerciali riconducibili a uno degli indagati. I relativi contratti venivano stipulati a prestanomi o a società fittizie, cui destinare le fatture. A garanzia del pagamento, venivano consegnati assegni tratti da conti correnti aperti per ottenere la disponibilità dei relativi carnet, che poi risultano essere privi di copertura al momento dell’incasso.
I veicoli, però, venivano utilizzati anche per commettere ulteriori crimini. Nel corso dell’indagine sono state accertate degli investigatori diverse attività preparatorie finalizzate all’esecuzione di furti in villa, da mettere a segno nel comune di Rosignano Marittimo, fra Nibbiaia e Castelnuovo della Misericordia, e in un appartamento di viale Carducci a Livorno. Elementi di prova sono stati acquisiti a carico di 2 indagati per un furto in via Ginori nell’agosto del 2017.

Sono stati inoltre individuati altri reati: dalla simulazione di incidenti stradali, per truffare le compagnie assicurative, alla spendita di banconote false e le minacce nei confronti dei danneggiati. In un caso, l’organizzazione ha ceduto a sua volta a noleggio un suv, percependo un compenso da terzi.

I carabinieri hanno invece bloccato in tempo il tentativo, da parte di un membro dell’associazione, di dare alle fiamme l’autovettura dell’ex convivente di una coindagata per un presunto torto subito da quest’ultima. In questo caso l’uomo è stato trovato in possesso di una bottiglia di benzina, nascosta nel bagagliaio della sua autovettura parcheggiata vicino all’obiettivo.

Sempre stamani sono state eseguite perquisizioni locali e personali, disposte dalla procura di Livorno, con valore di informazione di garanzia, nei confronti di altri 6 indagati. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa.

 

Firenze: chiama vittima furto e chiede riscatto

Firenze, dopo aver subito un furto, la vittima viene contattata da una 41enne fiorentina per chiedere il riscatto del mezzo. La donna è stata arrestata dai carabinieri per il reato di ricettazione.

Le indagini dei militari sono partite dopo la denuncia da parte della vittima, la quale il 29 giugno scorso aveva subito il furto di uno scooter Yamaha T-Max, in piazza dell’Isolotto a Firenze ed era stata poi contattata telefonicamente da una donna, la quale aveva riferito di conoscere gli autori del gesto ed il luogo dove il mezzo era stato portato, richiedendo però in cambio la consegna di 200 euro per la restituzione.

I carabinieri, in abiti borghesi, hanno predisposto un servizio di osservazione nei pressi del luogo in cui era stato fissato l’incontro intervenendo nel momento in cui la 41enne ha preso in mano i soldi e quindi si è concretizzato l’ingiusto profitto frutto dell’estorsione.

Il denaro è stato restituito all’avente diritto e lo scooter è stato recuperato mentre la donna è stata portata nel carcere di Sollicciano.

Firenze, rifiutato ricovero incendia un cassonetto

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Firenze hanno arrestato un italiano che, preso dalla rabbia per un ricovero psichiatrico rifiutato, ha incendiato un cassonetto dell’immondizia e danneggiato un ciclomotore in viale Pieraccini.

Verso le 19.40 di ieri sera, a seguito di segnalazione, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile sono intervenuti in viale Pieraccini dove un uomo ha gettato un pezzo di carta in fiamme all’interno di un cassonetto dell’immondizia, provocando un incendio.

Le fiamme sono state domate dai Vigili del Fuoco e sul posto è arrivato anche un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Firenze per i successivi adempimenti.

L’uomo ha atteso sul posto l’arrivo dei carabinieri ed è stato trovato ancora con l’accendino in mano. Ha dichiarato dichiarando di aver compiuto il gesto in preda alla rabbia, scaraventando anche a terra un ciclomotore parcheggiato poco distante, perché non ricoverato all’SPDC (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura) delle Oblate in quanto i medici non ne avevano riscontrato i presupposti, rinviandolo ad una visita di controllo prevista per questa mattina.

L’uomo, un 40enne italiano già denunciato in passato per un analogo episodio, è stato dichiarato in stato di arresto per il danneggiamento del cassonetto dell’immondizia e del ciclomotore, e sarà giudicato oggi con rito direttissimo.

Ritrovato prezioso violino attribuito a Lorenzo Storioni

Firenze, i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato un prezioso violino del 1790 attribuito al famoso liutaio Lorenzo Storioni, rubato a Firenze, tra il 17 e il 18 dicembre 2017.

Nel maggio scorso i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze hanno recuperato, ad Empoli, un violino del XVIII sec., attribuito a Lorenzo Storioni, considerato uno dei maestri della liuteria cremonese, e rubato a Firenze ad un privato nel dicembre 2017.

Le indagini sono state originate dalla segnalazione di una liutaia toscana, pervenuta alla Stazione Carabinieri di Firenze Uffizi, la quale era stata incaricata dall’ultimo possessore del violino per una valutazione sulla sua autenticità e valore, avendolo comprato presso un mercato antiquariale d’Arezzo.

I Carabinieri del reparto specializzato dell’Arma, attraverso le informazioni acquisite, hanno
accertato che lo strumento musicale, era stato acquistato, nel 2017, presso una Casa d’Aste Statunitense, da un musicista milanese al quale era stato poi rubato lo scorso mese di dicembre mentre si trovava, per motivi personali, presso l’Ospedale Careggi di Firenze.

I successivi accertamenti hanno consentito di identificare l’ultimo detentore del violino, un giovane operaio empolese, appassionato di antiquariato che, informato della provenienza illecita dello strumento, lo ha riconsegnato spontaneamente.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, dopo aver convalidato il sequestro, ha disposto la restituzione del violino al proprietario, avvenuta quest’oggi presso il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze.

‘Maga’ accusata di truffa, viene arrestata

Siena, è stata arrestata la ‘maga’ della Valdelsa, chiedeva 40mila euro per togliere malocchio.

Vittima di una Maga di origine straniera ma residente da molti anni in Italia e “molto conosciuta” nella Valdelsa, un cinquantacinquenne, residente a Poggibonsi, che in un periodo per lui particolarmente negativo, le ha chiesto aiuto.

Convinto che qualcuno gli volesse male, sei mesi fa ha trovato chi gli ha rafforzato quest’idea spiegandogli di essere in grado di togliere, naturalmente a pagamento, il malocchio.

In sei mesi l’uomo ha versato alla ‘maga’ circa 40mila euro e solo quando si è reso conto che forse si trattava di una truffa, si è rivolto ai carabinieri.

I militari si sono fatti trovare nello ‘studio’ della donna, facendo finta di essere nuovi clienti e quando il 55enne ha consegnato a lei un’ulteriore trance di soldi sono intervenuti ed hanno arrestato la donna con l’accusa di truffa.

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